13/02/2011
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L'ultima parola
Piccole scaramucce facilmente risolvibili (secondo lei).
<< Yuuki, ti prego! >> il Pure blood ormai, stava implorando da più di un'ora.
<< Kaname, no! Devi imparare a farlo da solo! È una vergogna che alla tua età non sappia ancora farlo, ne è capace persino Haruka! >> Haruka era il loro figlioletto di cinque anni, l' amato pargolo che però Kaname in quel momento detestava.
<< Yuuki ... ma l' hai fatto altre volte! >> la scena, di per sè, era molto comica: Kaname stava inginocchiato di fronte la moglie arrivandole comunque al di sopra della vita e lei, mentre lo guardava severa con le braccia conserte, era dritta come un fuso e inflessibile nella sua rigidità.
<< Ma stavolta no! Se ne è capace nostro figlio puoi farlo anche tu. >> per Yuuki adesso, il discorso era chiuso: quando si trattava di assurdità del genere le discussioni le concludeva sempre lei, e sempre lei aveva l'ultima parola.
Kaname però, non sembrava inteso ad abbandonare quello che per loro era quasi una routine, un rito.
<< Yuuki, fallo per me ... >> si alzò in piedi avvicinandosi lentamente a lei.
La vampira indietreggiò finchè non si ritrovò spiaccicata al muro con il viso di Kaname pericolosamente vicino e l'altezza dell'uomo che la sovrastava, intimoriva ed eccitava al tempo stesso; e Kaname questo lo sapeva, lo sapeva eccome: molti dei loro giochetti erotici erano basati sulla sua altezza.
Forse, quella volta , non avrebbe avuto l'ultima parola ...
Il tono del marito era seducente, furbo;
lei, dopotutto, era ancora inesperta e ingenua in situazioni del genere;
lui, poi, ci stava mettendo tutto l'impegno umanamente e vampiramente possibile per convincerla.
Dieci minuti dopo - in bagno ...
Un Kaname sorridente seduto sul wc, una Yuuki che si dava mentalmente della cazzona e un paio di forbicine odiate da una e amate dall'altro.
Lei però, ci teneva lo stesso ad avere l'ultima parola:
<< Kaname Kuran sia chiaro - sibilò - questa è l'ultima volta che ti taglio le unghie dei piedi! >>