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Autore: Liy    14/02/2011    2 recensioni
“Se non volevi che cucinassi, bastava dirlo. Volevo solo farti un regalo... visto che oggi è San Valentino.”
[BatoBea][AU]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Battler Ushiromiya, Beatrice Ushiromiya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Soloist
Personaggi: Battler, Beatrice.
Pairing: BattlerxBeatrice.
Rating: Verde.
Genere: Slice of life, fluff.
Avvertimenti: One-shot, AU.

Note: Buon San Valentino a tutti! Aaaaw, questa cacca fanfic è il seguito di Choir... ma non preoccupatevi, se non avete letto quella si capisce allo stesso.

Disclaimer: Umineko non mi appartiene, o Battler girerebbe seriamente per casa con quel maglione...



Soloist

 

“Battler, vuoi spegnere quella roba?”

Era da quella mattina che sentiva le stesse quattro canzoni... capiva che Battler ogni tanto avesse idee strane, capiva che per qualche strano motivo in quel momento fosse in pieno spirito natalizio, anzi, lo aveva capito – e sopportato – fino al 26 dicembre, ma ora basta. Il Natale era passato e non riusciva a capire perché lui continuasse a sentire quelle quattro canzoni e indossare quel maglione con ricamato davanti un pinguino – con tanto di cappello natalizio in testa e un cuore rosso fra le zampe. Era San Valentino... erano passati quasi due mesi. Ora basta.

“... E quel maglione. Dov'è che sei andato a prenderlo? Credevo d'aver fatto sparire tutte le cose di Natale dopo Capodanno.”

“Questo?”, un sorriso smagliante mentre posava i piatti sulla tavola, “me l'ha regalato ieri il mio dannato vecchio! Bello, vero~?”

“Mh...”

Beato gli passò i bicchieri, osservandolo attentamente mentre li disponeva con cura ad ogni posto a tavola – con cura... di solito non apparecchiava con così tanta voglia, stanco com'era. Era strano...

Ormai si conoscevano da più di un anno e da qualche mese avevano iniziato a vivere pure insieme – una mossa azzardata, come aveva detto Kyrie-san, vista la loro età. Tuttavia, nessuno era riuscito a fermarli dal comprare quella casa e trasferircisi. Anche se si conoscevano da così poco tempo, Battler e Beato avevo le idee ben chiare sul loro futuro ed anche Rudolf infine constatò che Beato per suo figlio non era la solita ragazza; vedeva come si atteggiava con lei attorno... si comportava normalmente, come se la conoscesse da sempre. Non lo aveva mai visto così felice... così seriamente contento.

E da quando abitavano lì, insieme, Beato non aveva mai visto Battler apparecchiare con tanta gioia in volto.

Era innaturale, quel suo modo di fare improvviso...

“Battler, posso farti una domanda?”

“Certo”, si abbassò per prendere i tovaglioli nel cassetto ai piedi di Beato, “dimmi tutto!”

“Pe-Perché sei così felice oggi? Sei strano...”

Il sorriso sul volto di Battler si allargò ulteriormente mentre osservava divertito lo sguardo dubbioso della donna che aveva accanto a sé.

“Perché”, si alzò, passando un braccio attorno ai fianchi di Beato e giocando con una ciocca di quei capelli dorati che aveva sempre tanto adorato, “abito insieme alla mia fantastica fidanzata, che sta cucinando per me – beh, di questo in verità dovrei preoccuparmi...”

Beato gli diede una gomitata allo stomaco, ammutolendolo. “Ehm.”

“Sc... Scusa, Beato.”

La fissò con un sorriso idiota stampato in volto e ottenne il solito broncio da parte di Beato, la stretta sulla padella che aveva in mano sempre più forte.

“... E' che lo sai pure tu, non sei proprio un genio in cuci—“

Un'altra gomitata, e questa volta mozzò seriamente il respiro al giovane.

“Idiota. Cucina te allora.”

“Oooh, lo sai che lo farei volentieri~”, le diede un bacio veloce sulle labbra, sorridendole quando si scostò da lei “Purtroppo qualcuno oggi mi aveva imposto di star lontano dalla cucina perché aveva una sorpresa per me~”

Beatrice arrossì lievemente, allontanandosi da lui, diretta al tavolo.

“Se non volevi che cucinassi, bastava dirlo. Volevo solo farti un regalo... visto che oggi è San Valentino.”

Tirò un po' la tovaglia, facendo sparire alcune grinze.

“Aaaw, e il mio regalo sarebbe una nottata in ospedale per avvelenamento~?"

“... Cucina te, allora! Idiota!”

L'uomo rise, osservandola attentamente mentre stringeva fra le mani un tovagliolo che probabilmente sarebbe rimasto senza fiato se solo avesse avuto un apparato respiratorio. Anche se si divertiva a stuzzicarla in quel modo, però, decise di smetterla. L'aveva vista lavorare per tutto il giorno – Beato gli aveva imposto di rimanere nel salotto, ma non di non spiare dalla porta della cucina – ed era cosa rara che lei s'impegnasse tanto per qualcun altro all'infuori di sé stessa.

“Scusa, scusa. Stavo solo scherzando, Beato.”

Le sorrise ancora, sperando di convincerla, e quando la vide abbassare le braccia e lasciar andare il povero tovagliolo tirò un sospiro di sollievo. Le guance ancora rosse e gonfie dalla vergogna, Beatrice afferrò la bottiglia di vino sul tavolo e la stappò, versandone un po' nei due bicchieri davanti a sé.

“Quello quanto l'hai pagato?”, domandò Battler, notando la marca che presumeva fosse davvero costosa.

“E' un regalo, non si dice.”

“Come minimo quest'estate ci toccherà saltare le vacanze.”

La donna sbuffò. “Non essere sciocco. Forse... se iniziamo a tener via qualcosa da adesso potremmo...”

Battler scosse la testa alzando appena le spalle.

“Nah, se consideriamo il fatto che lavoro solo io e che il mio stipendio è così scarso che...”
“Battler.”

Beatrice prese il suo bicchiere e glielo porse, ora davanti a lui, lo sguardo deciso e duro.

“E' San Valentino. Oggi, solo per oggi... non parliamo di lavoro o denaro. Va bene?”

Lui annuì, afferrando quel bicchiere che ora gli pareva esser pieno d'oro colato. Sorrise ancora, guardando la sua fidanzata negli occhi e spostando poi lo sguardo verso la tavola imbandita – i piatti preparati da Beato non avevano proprio un bell'aspetto ma, in quel momento, ai suoi occhi sembrarono la cosa migliore del mondo.

“Va bene.” Una mano afferrò la sua e sorrisero entrambi, sorrisi semplici, come quelli di due bambini che avevano appena scoperto d'avere qualcosa che piaceva loro in comune.

“E un'altra cosa Battler: quel maglione è orrendo. Levatelo.”

“Solo se sarai tu a togliermelo~”

“Oooh, è un invito questo?”

 

   
 
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