Nd.
Flashfic
Elizabeth centric, ispirata a “La Bambola”
– Patty Pravo
Doll
Parts
[Tu
mi fai girar]
[Elizabeth-centric]
Le
pregiate tende di seta tussorina sono già state tirate da un
po’; nell’ampia
camera da letto, solo il palpitare aranciato di poche candele rischiara
l’atmosfera tranquilla della sera, allungando le ombre sotto
il soffitto
stuccato e sulla moquette color del vino come disegni tracciati senza
pennello
dai corpi che si muovono piano, l’uno compitamente in piedi,
l’altro adagiato
elegantemente su una seggiola di lucido ciliegio intagliato.
Ci
sono volte in cui a Lizzy pare davvero che Paula la tratti come fosse
una
bambola. Come quando la sera la sveste con cura e le infila
premurosamente la
camicina da notte inamidata o come quando, appunto, le scioglie i
capelli e
glieli pettina con ossequiosa, benevola dedizione, prima di condurla a
stendersi fra le lenzuola pulite e odorose di glicine del suo lussuoso
letto a
baldacchino.
Lizzy fa dondolare un poco i polpacci nudi nel vuoto, canticchia a labbra socchiuse il motivetto di London Bridge Is Falling Down e si guarda curiosa intorno; di bambole ne ha davvero tante, così tante che ne ha perso il conto: alcune uscite direttamente dalla fabbrica di giocattoli di zio Vincent, altre rarissime acquistate con la posta più alta alle aste di città dal Marchese Middleford, altre ancora costosissime ricevute in dono durante i party e i ricevimenti in suo onore.
Nel
riverbero spettrale delle candele le bambole, poggiate fra pizzi e
merletti,
quasi quasi la inquietano. La loro bellezza è immota, arida,
algida come la
porcellana di cui è fatta la loro pelle; i loro occhi non
sono che vetri
colorati, ciechi, e i loro capelli stoppa, sintetici.
Il
ricordo d’essere anch’ella stata per una sera una
bambola, messa in vetrina nel
laboratorio di Drozell, la fa rabbrividire. Un grido muto le echeggia
disperato
nella testa e capisce in un baleno cos’è che lei
ha che quelle bambole che
sembrano fissarla tristi non hanno.
-Oddio,
signorina! Chiedo scusa, si è fatta molto male?
-La capisco, signorina.
Chissà che Ciel non potrebbe sorridere davvero con una bambola dotata di un cuore accanto a sé per il resto della vita, per amarlo, rispettarlo finchè morte non li separi.
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Owari