Autore:
WindOfTheNight
Fandom scelto: Death Note
Personaggi principali: Mello, Near, Matt
Genere: Drammatico, malinconico
Rating: Giallo
Avvertimenti: shonen ai, what if?
Introduzione: “Erano insieme, vicini come non lo
erano mai stati, come i loro caratteri troppo diversi non avevano mai
permesso loro di essere. Sembrava così giusto ora, ora che
non era più possibile renderlo reale…”
Hope
“Guai a sognare: il
momento di coscienza che accompagna il risveglio è la
sofferenza più acuta.”
Primo Levi
Il funerale era finito da un po'.
Che poi, più che funerale sarebbe stato corretto dire
"inumazione": avevano seppellito il corpo in fretta e furia dopo il
breve sermone del prete, ma quelle erano solo finezze di linguaggio. Il
punto era che Matt non avrebbe mai voluto avere un funerale. Se ne
sarebbe voluto andare silenziosamente, così come aveva
vissuto tutta la sua vita, magari finire in un fosso con l'auto, o
avere un attacco di cuore vicino ad un fiume. Avrebbe voluto morire
come muoiono i gatti, da solo e senza disturbare nessuno.
E invece aveva dovuto ammalarsi,
soffrire per mesi prima di spegnersi con al suo fianco Mello, che lo
curava senza mai lamentarsi, e Near nell'ombra che lo guardava mentre
se ne andava. Il modo di morire peggiore a cui mai avrebbe potuto
pensare.
E ora, il funerale.
Che
tempo di merda… pensò
Mello in maniera rancorosa. Era giugno e il sole splendeva nel cielo.
Matt aveva sempre odiato le belle giornate. O forse, ne era sempre
stato indifferente.
Il
sole dovrebbe spegnersi…
I pensieri del biondo erano un
torrente turbato dall'alcol. Se ne stava seduto contro la lapide di
marmo grigio, una bottiglia di vodka quasi finita in una mano, l'altra
che accarezzava con aria assente i numeri incisi:
01/02/1990 - 22/06/2011
Anche se entrambi lo conoscevano
benissimo, il suo nome non c'era.
Nemmeno una foto.
Che
schifo…
Il biondo non aveva versato una
singola lacrima durante tutta la funzione. Se ne era rimasto immobile a
fissare la cassa che veniva lentamente calata. Non aveva nemmeno voluto
vedere il corpo per l'ultima volta, aveva osservato il bellissimo viso
del suo Mail trasformarsi in una pallida maschera di dolore per mesi,
non gli serviva vederla ancora. Non aveva aperto bocca. Aveva guardato
Near da una certa distanza. Gli occhi di questo erano persi nel vuoto
mentre un dito arrotolava una ciocca di capelli nivei, la chioma bianca
in netto contrasto con l'abito nero che aveva indossato.
Che
cosa ridicola… Per quel che riguarda Matt avrebbe potuto
benissimo indossare il suo dannatissimo pigiama!
Mello strinse i pugni al ricordo,
facendo scricchiolare la pelle dei guanti. Prese due profondi respiri e
tornò ad appoggiarsi alla pietra tombale.
Si rilassò. Sarebbe
rimasto lì per un po'. Se fosse stato fortunato, magari
sarebbe morto vicino a lui.
Un paio di stivali da motociclista
invasero il suo campo visivo. Trattenne il respiro sollevando gli
occhi. Mail era lì, e gli sorrideva un po' triste.
Sussultò risvegliandosi
e si guardò rapidamente attorno. Non c'era. Non era
più con lui. Non c'era nessuno.
Una lacrima rotolò da
uno dei suoi occhi turchesi. Era stato solo un sogno.
"Mello."
Sobbalzò e si
voltò nella direzione da cui proveniva la voce. Vide Near in
piedi a pochi metri da dove si trovava. Indossava ancora l'abito scuro
di qualche ora prima, anche se aveva la cravatta allentata.
"Cosa diavolo…" le
parole uscirono dalla bocca del biondo biascicate e rotte. "Che cazzo
ci fai ancora qui?!"
"Non ti ho visto tornare e sono
venuto a controllare che stessi bene." Rispose l'albino, calmo.
Che
stessi bene… Certo, bene.
La risata che esplose dalle sue
labbra aveva un che di folle ed isterico. Stava crollando. Finalmente,
dopo molti mesi in cui si era sforzato di essere forte, la sua mente
stava cedendo.
"Certo Near, sto benissimo! Non
vedi? Guarda, guarda come va tutto bene!" Indicò la lapide
alle sue spalle battendoci contro con le nocche della mano che non
reggeva la bottiglia, facendosi male. "Guarda il nostro Mail, Nate!
Guardalo! Una tomba senza nome e senza foto! Non avremmo potuto
desiderare niente di meglio!"
Distolse la propria attenzione da
lui e continuò a biascicare parole intellegibili,
scoordinate, senza senso. Quando sentì una mano poggiarsi su
una sua spalla nuda la scrollò via con uno schiaffo. Near
fece un passo indietro, ma la sua espressione non cambiò.
Restò vuota, fredda, distante.
"Vieni via, Mello. Devi riposare."
Il biondo si
raggomitolò su se stesso, ostinato. Non aveva intenzione d
muoversi, di lasciare indietro Mail.
Quando si sentì
sollevare da braccia troppo forti per essere quelle dell'albino, prese
a gridare e scalciare. La bottiglia cadde in terra e si
frantumò, lasciando colare il poco di liquore che vi era
rimasto dentro. Il rumore di vetro infranto parve rimbombare
all'infinito nella sua testa confusa dall'alcol e dal dolore. Colse un
lampo di capelli biondi e corti, e se fosse stato un poco
più lucido avrebbe riconosciuto Lester.
Lo stavano portando via, e lui non
poteva fare niente.
"MAIL!
MAIL, NO, MAIL!"
Era
impotente, così come lo era stato mentre guardava Matt
morire.
Un momento prima graffiava e si
dimenava come un gatto selvatico, e un secondo dopo si era accasciato
come una marionetta rotta. I suoi occhi restarono aperti sul vuoto, su
qualcosa che rispecchiava molto bene quello che al momento c'era nella
sua testa e nel suo cuore: nulla.
Non registrò il viaggio
in macchina, e quando il collaboratore di Near lo riprese in braccio
come fosse stato una bambola restò inerte. Lo portarono in
una delle stanze dello stabile che Near aveva acquistato dalle parti di
Winchester. Mello aveva tanto insistito per tornare in Gran Bretagna,
per poter portare Mail a casa, dove una volta erano stati felici
assieme.
Lo misero a letto vestito
perché non aveva altri abiti con sé, a parte i
pantaloni e lo smanicato di pelle. Il resto era rimasto nel vecchio
appartamento vicino all’ospedale che aveva affittato per
restare con Matt.
Restò in quello stato
per ore. Smaltì la sbornia da solo, sentendo il gusto acido
della bile risalirgli la gola, ricacciandola indietro, notando una
telecamera spiona e rifiutandosi di apparire debole per qualcosa di
ridicolo quale una sbronza. Un brivido di freddo lo
attraversò e si raggomitolò sotto al lenzuolo, il
capo nascosto e gli occhi fissi sul buio.
Non voleva dormire, nonostante
fosse talmente esausto che le palpebre gli si chiudevano da sole. Aveva
il terrore dei sogni, aveva paura di cosa avrebbe potuto
vedere…
Una mano gli stava accarezzando i
capelli, scorrendoli tra le dita e ogni tanto andavano a sfiorargli la
guancia sana, le labbra rosse, le palpebre serrate. Mello le
aprì lentamente e Mail era lì che lo guardava,
sempre con quello sguardo triste, le iridi verdi ben visibili, non
schermate dai goggles. Gli occhi del biondo si riempirono di lacrime e
andò a cercare la sua mano, più grande della
propria, baciandone il dorso, sentendo le loro dita intrecciarsi.
"Mail…"
Una piccola figura se ne stava
nascosta nell'ombra.
Mello trattenne il respiro quando
si risvegliò. Un urlo intrappolato in fondo alla gola
serrata, in cui pareva scorrere fuoco liquido, gli ostacolava il
respiro. Si portò le mani al collo e strinse, cercando di
sciogliere quel nodo che gli impediva di esprimere il proprio dolore.
Ne uscì un verso lungo e strozzato, sofferto come quello di
un animale agonizzante.
Delle dita minute si avvolsero
attorno alle sue, allentando la presa dolorosa e ferrea.
"Mello, respira." La voce di Near
arrivò poco più forte di un sussurro. Parlava
piano, come per non spaventarlo. "Mihael, devi respirare."
Lo sguardo blu del biondo si
incatenò a quello grigio dell'albino, magnetico, infinito.
Di nuovo quel verso rauco e doloroso lasciò le sue labbra,
ma si sforzò d'ingoiare aria, quanta più poteva,
nonostante facesse male. Era come se una morsa lo stesse stritolando,
come se qualcuno stesse cercando di strappare e dilaniare tutto
ciò che c'era dentro di lui. Si sentiva…
disperato. No, era qualcosa che andava persino al di là
della disperazione.
Arpionò una spalla
ossuta del ragazzo accanto a lui, trattenendolo come se fosse stato
un'ancora di salvezza in quel grande mare di dolore.
"Nate…"
"Sono qui Mihael, calmati."
Mello strinse a sé quel
corpo fragile, tanto piccolo che le sue braccia non faticavano a
contenerlo tutto. Era un gesto che Matt faceva spesso, quando il biondo
si risvegliava nel cuore della notte scosso da un incubo.
Curvò le dita tra la stoffa bianca della camicia di Near,
tenendolo stretto a sé, respirando il suo odore
così buono, ma anche così sbagliato.
"Non ce la posso fare,
Nate… Fa troppo, troppo male…" la sua voce era
incrinata, vetro rotto dal peso della sofferenza. "Non posso vivere
senza di lui…"
"Lo so… Lo so, Mihael."
La voce dell'albino suonava diversa, ora. Non che fosse cambiata di
molto, ma vi si poteva udire un sentimento, o l'ombra di un sentimento.
Ricambiava l'abbraccio del biondo, ne condivideva il dolore,
perché era anche il suo dolore.
La stretta di Mihael si
serrò ancora di più, perché lui
sapeva. Sapeva che Matt aveva amato entrambi, ed entrambi lo avevano
ricambiato con uguale intensità. Il rosso aveva lasciato un
vuoto spaventoso nella loro vita.
Era troppo faticoso restare
seduto, così Mello scivolò sul letto, sdraiandosi
e portando Near giù con sé. L'albino non
protestò e si stese al suo fianco, facendo aderire il
proprio corpo a quello snello del biondo. Le lacrime colavano
attraverso le palpebre calate di Mihael, bagnando il guanciale. Near lo
accarezzava come Matt gli aveva insegnato, confortando almeno un poco
la sua sofferenza. Era una sensazione talmente intensa, qualcosa a cui
Near non era abituato, che aveva conosciuto solo capendo di essersi
innamorato del rosso.
E del biondo.
Col tempo aveva imparato ad
apprezzare il carattere esplosivo di Mello, ascoltando ciò
che Matt diceva di lui, vedendo l'amore che trapelava dai suoi occhi
buoni e sinceri. Mello era così bello, così
forte, così diverso da lui…
Aveva creduto di morire ogni
giorno della malattia di Mail, vedendo Mihael affaccendarglisi attorno,
cercando di alleviarne la sofferenza. Si era sentito talmente inutile a
guardare quella scena ogni giorno, a vedere la disperazione scavare
negli occhi freddi di Mello mentre guardava Matt soffrire. Aveva
assistito a quel lento declino come un spettatore silenzioso
nell'ombra. Il giorno in cui Mail era morto era stato al suo fianco
assieme a Mihael, insieme gli avevano tenuto le mani mentre l'ultima
scintilla di vita abbandonava i suoi bellissimi occhi verdi. Era stato
straziante, ma non era stato in grado di esternare il proprio dolore.
E ora erano lì,
entrambi, stretti in un abbraccio disperato, cercando conforto nella
pena dell'altro.
Mello singhiozzava piano sul suo
collo, cercando pace nel suo battito cardiaco monotono, ritmato,
tranquillo. Trovava impossibile pensare a come la vita potesse
continuare indisturbata dopo una tragedia così grande.
Il silenzio riempiva il vuoto
della stanza in maniera assordante, spezzato soltanto dai piccoli suoni
che il biondo emetteva. Il tempo passò lento. I secondi si
confondevano coi minuti, i minuti con le ore.
Erano sdraiati sul letto. La sua
schiena aderiva al suo petto, lo teneva stretto a sé.
Sentiva di nuovo il suo odore nelle narici, menta e tabacco e qualcosa
di propriamente suo. Sentiva il suo tocco sul proprio corpo, il suo
respiro discreto nell'orecchio.
"Mi dispiace." diceva piano.
Mello guardava il vuoto di fronte
a sé e vide ancora quella piccola ombra accanto alla porta.
"Nate…"
sussurrò, una sensazione strana che gli percorreva le vene.
L'ombra fece un passo avanti, e la
chioma argentea di Near fu colpita da un raggio di luna. Li guardava
con i suoi occhi grandi, una mano tuffata tra i capelli ad arrotolare
una ciocca morbida. Rimase immobile a pochi metri da loro.
"Vieni, Nate, vieni qui." La voce
calda di Mail era un dolce richiamo a cui era difficile resistere.
Near fece i pochi passi che lo
separavano da loro e Matt avvicinò ancora di più
Mello a sé, facendo spazio anche per lui. Near si stese
così come aveva fatto durante la veglia, non lasciando
alcuno spazio tra il proprio corpo e quello del biondo. Una piccola
mano bianca andò a cercare quella spolverata di lentiggini
di Matt, stringendola forte, sospirando piano. Mello sentiva un calore
potente dentro, al centro del petto, e là dove le mani di
Mail e Nate lo toccavano. Guardò l'albino di fronte a
sé, che ricambiò il suo sguardo mentre con la
mano che non teneva quella di Matt gli accarezzava una guancia e lo
portava verso di sé, facendo toccare le loro labbra. Matt
accarezzava il ventre del biondo, compiendo piccoli circoli col palmo
tiepido, sfiorandogli il collo con piccoli baci. Quando le loro bocche
si separarono, gli occhi di Near vagarono verso il rosso con uno
sguardo di malinconia così grande che spezzò il
cuore di Mello.
Fu un sogno dolce e triste allo
stesso tempo. Le sensazioni erano così vivide che sembravano
appartenere più al regno del giorno che a quello della
notte. Mihael temeva il momento del risveglio, quando la coscienza e la
realtà avrebbero fatto di nuovo irruzione nel suo mondo. I
corpi di Nate e Mail, insieme, gli donavano una pace senza confini.
Erano insieme, vicini come non lo erano mai stati, come i loro
caratteri troppo diversi non avevano mai permesso loro di essere.
Sembrava così giusto ora, ora che non era più
possibile renderlo reale…
Aprì gli occhi mentre
stava appena albeggiando. Sentì una pressione lieve contro
di sé, e si rese conto che si trattava di Near. Si era
accoccolato contro lui, entrambe le mani lo stringevano come a non
volerlo lasciar andare e Mello vide che le sue guance erano bagnate di
lacrime. L’accarezzò piano, raccogliendo una
goccia trasparente su un dito, e l'albino mugolò piano nel
sonno. Riusciva ad esprimere il proprio dolore solo quando la sua mente
abbassava le difese.
Mello gli baciò la
fronte, poggiando il mento sulla sommità del suo capo.
C'è
ancora speranza per noi? si
domandò il biondo lisciando i boccoli candidi con le dita.
Non avrebbe potuto giurarlo, ma
gli parve di sentire la presenza di Mail alle sue spalle, col suo
calore rassicurante, col suo profumo particolare.
Sarebbe passato molto tempo prima
che Mihael riuscisse a sorridere di nuovo, ma col corpo d Nate stretto
tra le proprie braccia e la sensazione di Mail accanto a sé,
forse, sarebbe stato in grado di farlo succedere ancora.
Note dell’autore: Ammetto che scrivere questa storia
è stato un po’ un parto, sono stata indecisa se
ritirarmi fino alla fine. Poi, mentre avevo la febbre, ecco
l’idea. Forse, anzi, sicuramente non è una delle
migliori che abbia mai scritto, però alle fine mi piace come
è venuta, se no non l’avrei inviata. Ho sempre
letto il rapporto tra i tre successori come complesso, difficilmente
accettato, sofferto soprattutto da parte di Mello e Near. Sono loro i
componenti del terzetto che vanno meno d’accordo tra di loro,
l’unico modo che hanno per avvicinarsi è un evento
shockante. E cosa può esserci di più shockante
della morte di Matt? Il dolore è il collante della loro
relazione, oltre all’amore mai pienamente accettato, e che
ora si ritrovano a vivere per non perdere gli ultimi barlumi di
lucidità. Matt qui è una presenza più
spirituale che fisica, ma cionondimeno un componente fondamentale del
rapporto: lui c’è, vaga nei loro sogni e permette
che la loro relazione possa essere vissuta, nonostante solo in modo
illusorio. Solo come un sogno, appunto. L’uno ama
l’altro in maniera disperata, in maniera diversa, ma
ugualmente intensa. Spero di aver soddisfatto i requisiti del contest,
che è stato stimolante e mi ha tenuto compagnia in un
momento di difficoltà!
Giudizio: E' una storia dolce e triste la tua, sviluppata con uno stile e un linguaggio incantevole, rapisce e comunica direttamente al cuore, toccando le parti più sensibili dell'anima del lettore, perché con notevole empatia e sensibilità è stata sviluppata questa storia, quello che sembrava un triangolo sentimentale si mostra essere una vera threesome, non scabrosa, non perversa, ma estremamente pura e romantica, questa strana relazione dovrebbe suscitare scandalo, dovrebbe esser vista come anormale eppure tu hai fatto la magia di normalizzare quella situazione e renderla in un certo senso sacra, perché non si parla di capricci o personaggi con chissà quale perversione, si parla di amore, un amore profondo, intenso e commovente, una relazione che la vita non ha fatto vivere a quei tre, ma riesce a farla vivere al momento della morte di Matt, tale evento sembra aver aperto gli occhi del loro cuore, rivela quanta poesia può esserci perfino in legami tanto bizzarri, ambigui.
Hai trattato benissimo il tema, anche se mi sarebbe piaciuto comprendere meglio l'intensità del rapporto tra Matt e Near, perché -forse è solo una mia impressione- il loro rapporto mi è sembrato un po' arrangiato, l'amore di Near per Matt mi è sembrato un po' irrealistico, forse perché ti sei concentrata fin troppo sul legame tra Matt e Mello, ma per il resto sei riuscita a parlare di Threesome vera in maniera superba e senza alcuna volgarità, cosa in cui sarebbe stato facile cadere.
Non sarà originalissima e movimentata la storia, ma è originale il modo in cui l'hai sviluppata e hai intrecciato i loro rapporti, sono personaggi fondamentalmente difficili quelli che hai trattato e il rapporto tra Mello e Near non è certo dei migliori, eppure -a parte nel momento fluff tra di loro che ho gradito tantissimo- sono stati loro, sono stati convincenti, la fragilità di Mello potrebbe far storcere qualche naso, ma anch'essa risulta convincente.
Generalmente mi affaccio di rado al fandom di Death Note, ci sono belle fanfiction, ma sono davvero poche, rare e di solito le mie letture non sono Matt/Mello, eppure -oltre alla parte Near/Mello- sei riuscita a farmi amare anche la parte Matt/Mello e nonostante un rapporto Matt/Near mi sembri tanto strano e non è stato approfondito e articolato, non mi è dispiaciuto; e per la prima volta ho amato tanto questo legame a tre, questa è la vera novità, e ho finalmente letto una threesome di sublime, poetica, bellezza, fatta di tracce oniriche e un sentimento più reale di quel che sembra.
Vincitrice del Premio Bonus Romanticismo, in quanto è stata la fanfiction più romantica, che mi ha fatto provare intense emozioni, sognare, fino a... commuovermi.
Correttezza grammatico-morfo-sintattica & punteggiatura: 10
Trattamento Threesome: 10
Stile: 10
Originalità: 8.5
Caratterizzazione: 9.5
Gradimento personale: 10
Punteggio totale: 58/60