Mi sono sempre chiesta come può una semplice parola sconvolgere una vita umana; la risposta è semplice e coincisa: morte. E' incredibile come la morte rende fragili, non chi lascia la vita, ma chi continua a viverla. Jaden lo aveva provato molte volte sulla propria pelle: prima i suoi genitori, poi i suoi nemici, ed ora lui, Zaine. Lui e Zaine non avevano un rapporto di amicizia molto stretto, ma era amici, e poi, lui era il fratello di Cyrus. Jaden però, doveva farsi forza per Jesse: era rimasto distrutto da quell' avventura. Era convinto che Zaine fosse morto per colpa sua e non accetava il fatto che in quel momento la sua mente era controllata da Yubel. Il ragazzo stava chiuso nella sua stanza e non accetava visite, nemmeno da parte dei professsori, persino Rubino era stato cacciato. Jaden però quella sera decise che era il momento di affrontare l'amico e di risolvere, finalmente, la questione. Quando bussò alla sua porta la risposta di Jesse arrivò istantanea: " Vattene! Chiunque tu sia, vattene! " Lo Slaifer Rosso entrò comunque, anche sapendo che cosìavrebbe provocato l'ira dell'altro. Quest'ultimo infatti si alzò furioso ed urlò: " Avevo detto di andartene!" " Jesse... " " NO! Se dico che te ne devi andare, te ne vai! " il ragazzo gridava talmente forte che il viso gli era diventato completamente rosso, tanto che sembrava essere in fiamme. Jaden alzò una mano tremante e sfiorò la guancia dell'altro, che ammutolì improvvisamente. " Jesse, ti prego ascoltami: non è colpa tua, al contrario, dovrei essere io a sentirmi in colpa. Yubel era un MIO mostro, non tuo, eppure se la è presa con te, ha usato te e tutto solo per colpire me. Ora invece guardaci: in tutta questa situazione quello che sta peggio sei tu, mentre dovri essere io." " E' tutto così sbagliato... " sussurrò Jesse, mentre una lacrima dispettosa rigava la sua guancia, dove la mano di Jaden era ancora appoggiata. Quest' ultimo sfregò leggermente il pollice sotto l'occhio di Jesse, che abbassò lo sguardo, cercando di nascondere gli occhi lucidi. Lo Slaifer Rosso sollevò il viso dell'amico, prendondogli il mento con la mano libera. " E' tutto così sbagliato... " ripetè Jesse, i singhiozzi che gli spezzavo la voce: " Avrei dovuto fare qualcosa, cercare di reagire al controllo di Yubel e invece mi sono abbandonato completamente a lei, a ciò che lei voleva che io facessi... non ho neanche provato a ribellarmi, per questo è colpa mia. " " Jesse, non è vero! " Jaden non sapeva più cosa fare, cosa dire: gli occhi blu dell'altro, velati da uno strato di lacrime, lo confendevano senza permettergli di ragionare lucidamente. Jesse si inginocchiò nascondendo il volto fra le mani, il corpo scosso da violenti tremiti, i capelli spettinati e i vestiti rovinati, in parte rotti. L'altro ragazzo si inginocchiò a sua volta e lo abbracciò, sentendo gocce salate bagnarli il collo: "Stai tranquillo, risolveremo tutto è una promessa... è una promessa! " Per il lungo tempo i due rimasero fermi in quella posizione, lasciando che il doloro si attenuasse fra le lacrime, i sussurri e gli abbracci, fino a quando Jesse, sconvolto, non si addormeto fra le braccia di Jaden, che lo sollevo dolcemente, ripromettendosi di prendersi per sempre cura di quella creatura tanto fragile e delicata che aveva colpito il suo cuore.