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Autore: Gweiddi at Ecate    15/02/2011    4 recensioni
[Supernatural/The Vampire Diaries]
dedicata a Salice e Lizzie_Siddal
"La ragazza diede uno sguardo al cellulare poggiato sul tavolino accanto al suo gomito: Isobel era fastidiosamente in ritardo con le novità, e l’attesa per la chiamata la stava uccidendo di noia.
Sentì uno spostamento alle sue spalle.
«Beh, questa è una cosa che non mi sarei aspettato di vedere.»
Con un sopracciglio alzato, Katherine si voltò a guardare il ragazzo che le si era avvicinato. Indossava abiti semplici e un po’ trasandati, ma sembravano adattarsi alla persona che probabilmente era lei stessa semplice e un po’ trasandata. Apprezzò il colore verde dei suoi occhi e la sensazione di morbidezza che davano i capelli corti.
Forse l’attesa poteva essere un po’ meno noiosa.
"
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katherine Pierce
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bourbon, beer and lingerie'
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a Salice e Lizzie_Siddal, grazie per esservi sorbite le pare sull'IC

Winchester’s zone



Katherine roteò il bicchiere annoiata, facendo vorticare lo scotch all’interno. Inclinò la testa di lato osservando il locale attraverso la colorazione del liquore: un semplice bar locale, nulla di impegnativo, ma accettabile, uomini anonimi seduti ai tavoli intenti ad immergere i fumi della giornata di lavoro nell’alcool, donne con maglie troppo attillate e troppo scollate per la loro età – Katherine arricciò il naso per la mancanza di eleganza di quella gente – due coppiette che giocavano maldestramente a biliardo.
La ragazza diede uno sguardo al cellulare poggiato sul tavolino accanto al suo gomito: Isobel era fastidiosamente in ritardo con le novità, e l’attesa per la chiamata la stava uccidendo di noia.
Sentì uno spostamento alle sue spalle.
«Beh, questa è una cosa che non mi sarei aspettato di vedere.»
Con un sopracciglio alzato, Katherine si voltò a guardare il ragazzo che le si era avvicinato. Indossava abiti semplici e un po’ trasandati, ma sembravano adattarsi alla persona che probabilmente era lei stessa semplice e un po’ trasandata. Apprezzò il colore verde dei suoi occhi e la sensazione di morbidezza che davano i capelli corti.
Forse l’attesa poteva essere un po’ meno noiosa.
«Scusa?»
«Una così bella ragazza tutta sola. Decisamente insolito, e credimi ne ho viste di cose strane.»
Difficilmente più di lei.
Aveva un accento diverso dagli abitanti della città e Katherine lo annotò come un punto a suo favore, insieme alla faccia tosta e alle belle spalle. Nemmeno il sorriso era male.
«Immagino che tu potresti risolvere il problema.» sorrise e il ragazzo si sedette occupando la sedia di fronte a lei.
«I Winchester sono famosi per la loro cavalleria…» la guardò in cerca di un nome.
«Katherine.»
«Katherine. Stupendo. Io sono Dean.»
Oh sì, davvero bello quel sorriso.
«E cosa ci fai qui, Dean, oltre che salvare damigelle in difficoltà?»
«Lavoro al caso delle persone scomparse. Cinque in una sola settimana, e la città è piuttosto piccola. Qualcuno in alto ha pensato fosse ora di fare domande.»
Cinque di cui una dissanguata e gettata in un pozzo. Katherine trovò estremamente divertente la cosa.
«Non sembri un poliziotto, sai?» gli fece notare.
«Questo perché a differenza dei miei colleghi, io non ho bisogno del fascino della divisa.» le sorrise apertamente prima di fermare una cameriera ed ordinare del whiskey liscio.
«Ho ragione di credere che il tuo fascino sia ancora maggiore senza nulla addosso.» gli confidò con fare cospirativo.
Dean non poté non ridere, ammirando la malizia sfrontata di Katherine. Fece un sorriso sghembo e alzò un sopracciglio in un’espressione ragguardevole, decisamente stupito dall’irriverenza.
Katherine trovò il brillio negli occhi di Dean quasi buffo, le ricordò i protagonisti sbruffoni ma pieni di complessi dei telefilm che andavano in voga in quell’epoca. Nel complesso, le piacque.
«Signorina, che sfacciataggine!»
«Ma ti piace.» affermò con sicurezza. Cielo, ogni tanto scordava quanto potessero essere esilaranti provocazioni del genere.
«Sarei pazzo a dire il contrario.» convenne lui.
Adorò la voce roca con cui le rispose.
Dean la guardò ammaliato e quasi non badò alla ragazza che poggiava sul tavolo il bicchiere di whiskey. Accennò ad un ringraziamento e tirò fuori dal portafogli una banconota da venti dollari avvisandola di mettere nel conto anche la consumazione della signorina.
Faceva pure il galante. Katherine decise che non aveva più alcuna voglia di sentire la voce da bambola erotica di Isobel almeno fino al mattino dopo.





Katherine si stiracchiò voluttuosamente e prese un profondo respiro, ancora un po’ brilla.
Dean Winchester e la sua sete di vino rosso e sesso erano esattamente quel che ci voleva quando la noia iniziava a farsi esasperata, dovette ammettere.
Il suo svago tuttavia non era nel letto in quel momento, ma nella piccola zona giorno della sua suite, e bisbigliava al telefono concitatamente.
Aguzzò l’udito per ascoltarlo finché, incuriosita dai bizzarri discorsi di Dean, tirò le lenzuola del letto per coprirsi il corpo nudo, avvolgendosi nel profumo che aveva impregnato il tessuto quella notte.
Sapeva di offrire uno spettacolo invitante, e dunque raggiunse il ragazzo. Dean le dava le spalle e non la vide appoggiarsi allo stipite della porta con le braccia incrociate sotto al seno per tenere fermo quel peplo improvvisato.
«Sam, Sam, no! Calmati! Finché non troviamo la tomba non possiamo bruciare quel cazzo di fantasma, quindi tu continua a cercare ed io oggi vedrò cosa riesco a far sputare a Phillis.»
Katherine sorrise interessata e prestò attenzione alla risposta dell’interlocutore di Dean.
«E se chiedessimo aiuto a Pamela?»
«No. L’abbiamo già coinvolta troppo nelle nostre faccende.»
«Ma…»
«Sammy, no. No. Quindi ora tu ti rimetti a cercare il nostro amico mangia-occhi e io farò una chiacchierata con la moglie di Hepps per capire perché il fantasma si è preso anche lui.»
Uhm, sì, Katherine ricordava che la sua ultima cena aveva un nome simile.
Dean chiuse la chiamata nervoso e depresso, e quasi trasalì quando si avvide di Katherine che sorrideva con una strana espressione compiaciuta in viso.
«Kat, già sveglia?» le domandò con chiaro disagio. Da quanto era lì? Cos’aveva sentito?
«Sai, fino a questo momento avevo sempre pensato che i cacciatori fossero solo una leggenda metropolitana, ma ora vedo che non è così.»
Dean si irrigidì di colpo.
Katherine ampliò il sorriso, deliziata «E dimmi, anche la Roadhouse esiste davvero?»
«No, non più.» le rispose guardingo.
Che carino quel malcelato tono di sfida.
«Oh, peccato.» s’imbronciò un poco.
«Cosa sei? Come… come diavolo sai dei cacciatori?» Dean s’infervorò da subito e alzò la voce.
No, le davano fastidio i rumori forti appena svegliata…
«Tesoro, non essere maleducato ora. Diciamo che mi capita di avere a che fare con i soggetti del tuo lavoro molto spesso. Ma tranquillo, piccolo, sono una donna troppo impegnata per darti fastidio.»
«Cosa sei?» ripeté scandendo con violenza ogni sillaba.
Katherine smise di sorridere e gli permise di osservare la migliore delle sue smorfie cupe.
«Una vittima dei vampiri. Hai presente: forti, cattivi e con i denti a punta?»
«Dunque non sei una di quei mostri?» domandò ancora sospettoso.
«Dean, mi ferisci.» sbatté le ciglia falsamente addolorata.
Ripercorse brevemente nella mente la lista di tradizioni anti-sovrannaturale. Ora che ci pensava ricordava di aver letto una volta una serie di libri – nulla più che spazzatura – che parlavano di due fratelli cacciatori di demoni. Si chiamavano…
Tentò la fortuna. Al massimo l’avrebbe ammazzato prima che decidesse di iniziare a giocare all’allegro impalettatore.
Gli si avvicinò sorridendo e sussurrò all’orecchio «Prova con l’acqua santa.»
«Già fatto. Ieri sera ti ho annacquato il vino.»
Katherine lo fulminò con lo sguardo «Ecco perché era leggero! Ma quanta diamine ne hai versato?»
«Non si è mai troppo sicuri.» ribatté il ragazzo ghignando.
Quell’umore canzonatorio che l’aveva tanto divertita la sera prima, iniziava ad irritarla. Resistette alla voglia di ordinargli di buttarsi giù dalla finestra, unicamente perché un cacciatore come amico poteva esserle utile. Isobel e John non erano esattamente infallibili.
«Quindi -» Dean attirò di nuovo la sua attenzione «un cacciatore e una vampire-hater si incontrano in un bar di una città in cui neanche vivono, così, per caso?»
«Non proprio. Hai presente uno dei tuoi cinque morti? Non c’entra con il tuo fantasma: è roba mia.»
«Hepps?» dedusse.
«Din-din-din abbiamo un vincitore! Se tutto va come dico, chi ha ucciso quell’uomo presto non sarà più un pericolo per questa città.»
Katherine sorrise gongolante. Dean fraintese l’allegria che le dava giocare a quel modo con parole e mezze verità per soddisfazione per il proprio lavoro. Parve rilassarsi.
«Io e mio fratello possiamo darti una mano.»
Oh, che caro, lavorava con il fratellino. Conosceva altri due ragazzi che si adoravano tanto da agire sempre insieme, anche quando contrapposti. Chissà cosa sarebbe successo se Dean e il fratellino avessero desiderato la stessa donna.
No, questo che poteva essere pericoloso.
Alla lunga.
Più che altro, non aveva tempo. Aveva un licantropo da rintracciare e a cui mettere un bel guinzaglio stretto il prima possibile.
«Tranquillo, sono più forte di quello che sembro. Non immagini neanche da quanto ho a che fare con questi tizi.» gli picchiettò l’indice sui pettorali prima di decidere di abbassare lo sguardo sul fisico tonico e mugolare lasciva. Fece scorrere la punta del dito lungo tutto il profilo del torace di Dean per poi fermarsi sopra il bottone dei jeans consunti. Aveva una voglia pazzesca di festeggiare la sua piccola e potenzialmente fruttuosa vittoria.
«Pensi che il tuo fratellino si arrabbierebbe tanto se mi facessi compagnia un altro po’?»
Dean sorrise, definitivamente sconfitto.
«Basterà non dirglielo.»









_____________________

Non so da dove mi sia uscito tutto ciò.
Era cominciato per caso con l'immagine in testa di Kat che beveva alcolici ed inclinava la testa in quel modo delizioso che ha lei, e poi d'un tratto è comparso Dean.
Mi pareva poco cortese lasciar perdere l'occasione che mi avevano offerto. Non trovate anche voi?
*oddio, ma io non posso aver sul serio cominciato con i Crossover...*
   
 
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