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Autore: MerahKegilaannya    15/02/2011    3 recensioni
Sono kikù (si… la pazza sclerata!)
Spero che mi perdoniate per questa elucubrazione mentale malsana, mi rendo conto di avere creato un mostro, ho partorito una storia senza capo ne coda!
Perciò se non siete in vena di LinkXAllen smielate e coscienze rumorose chiudete questa pagina e andate a cercare qualcosa di psicologicamente commestibile!!
-Stranamente e silenziosamente però, di soppiatto e di nascosto in un lasso di tempo indefinito o decisamente più probabile dall’oggi al domani un pensiero si appropinquava al cervello statico dell’ispettore Howard, il “piccolo psicopatico” infatti era stato sostituito da un decisamente meno razionale “piccola bomba sexy”.-
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Allen Walker, Link
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a  tutti!

Sono kikù (si… la pazza sclerata!)

Spero che mi perdoniate per questa elucubrazione mentale malsana, mi rendo conto di avere creato un mostro, ho partorito una storia senza capo ne coda!
Perciò se non siete in vena di LinkXAllen smielate e coscienze rumorose chiudete questa pagina e andate a cercare qualcosa di psicologicamente commestibile!!
 
Ora prima della lettura ho qualche punto da chiarire:
- la storia è divisa in tre parti: La prima parte  è una specie di introduzione raccontata al  passato.
La seconda parteè raccontata al presente da narratore esterNo.
La terza parteè raccontata sempre al presente, subito dopo la seconda parte però il punto di vista del narratore diventa particolare(leggere per capire.)

(le varie parti sono separate da tre asterischi = *** )

 E ora buona lettura! (spero =\ )

 

Lighting. (le illuminazioni) 


Link… se questo essere composto, pacato e apparentemente perfetto avesse chiesto ai suoi collaboratori di semplificarlo in due aggettivi, le risposte probabilmente sarebbero state piuttosto ingarbugliate e balbettanti.
Lui, sempre impeccabile, di bell’aspetto, dal carattere imperturbabile e il comportamento ineccepibile si era ritrovato a dovere sottostare a una convivenza forzata con un essere unico nella sua specie, un essere bianco, infantile, parte integrante del lavoro.
Quello strano essere dal nome Allen Walker.
 
Se link avesse chiesto a collaboratori e amici di Allen di semplificarlo in poche parole (come effettivamente ha fatto), le risposte sarebbero state molto probabilmente simili a queste:
- Esorcista leale
- Ragazzo coraggioso
- Amico fidato
- Moyashi!

Link in quel caso li avrebbe fissati leggermente stralunato (come effettivamente ha fatto), pensando… cercando di riunire il concetto degli altri e il suo riguardo il “piccolo psicopatico.”
No… non parlavano decisamente della stessa persona.
 
Stranamente e silenziosamente però, di soppiatto e di nascosto in un lasso di tempo indefinito o decisamente più probabile dall’oggi al domani un pensiero si appropinquava al cervello statico dell’ispettore Howard, il “piccolo psicopatico” infatti era stato sostituito da un decisamente meno razionale “piccola bomba sexy”.
 
Non capitava di rado che Link entrasse in una stanza e lo trovasse intento ad allenarsi, coperto da sottili e luccicanti goccioline di sudore traslucide, le guance appena arrossate  e il respiro leggermente affannoso, o ancora disteso nel letto con le ciglia appena tremanti prima del risveglio, quando dormendo su di un fianco il dark side giaceva nascosto impallidendo al confronto di quella piccola bocca rossa appena socchiusa.
Fermo.
Sembrava solo un diciassettenne che portava troppi pesi sulle spalle, candido, puerile, ingenuo.
 
Link spesso si chiedeva , per quanto tempo … ?
Per quanto tempo quel ragazzino accusato di eresia, lo scrigno del quattordicesimo …
 
Link se  lo chiedeva spesso, per quanto tempo ancora Allen sarebbe potuto restare così… bianco.
 
***
La luce della luna entra dalla finestra, illuminando la modesta e confortevole stanza d’albergo, lanciando raggi  riprovevoli sul letto matrimoniale che svetta imponente al centro della stanza, come a volere artigliare il fagottino rintanato sotto le coperte e tirarlo a se,  per metterlo in cielo a fare compagnia ad una stella, candido com’era l’idea non era così maligna.
 
Link fissa stanco e un po’ stravolto il suo esorcista … che pensandoci bene, suo non sarebbe mai potuto essere.
 Peccato non si possano esorcizzare i sentimenti scomodi … vero ispettore Howard?
Un movimento sotto le lenzuola, un leggero scalpiccio, un mormorio disarticolato.
Sogna, sospira … no … geme?!
Un gemito equivocabile e osceno, le immagini le scene che veloci e maligni si formano nella mente e passano spasmodicamente davanti gli occhi, come incollate all’interno delle palpebre serrate con violenza.
I pantaloni che diventano stretti, ingombranti e assolutamente necessari per mantenere intatta almeno l’ultimo briciolo di dignità che gli rimane, con la convinzione di non poter cedere a così tanto bassi istinti carnali.
Allen dorme, le labbra hanno la forma di un bacio, pronto ad essere rubato, il pigiama parzialmente sbottonato che rivela invitante la pelle nivea e perfetta.
Link non può fare altro che sentirsi un avvoltoio.
Davanti gli occhi chiusi le immagini evocate dalla mente traditrice scorrono ora veloci, ora atrocemente lente.
Le labbra si sfiorano delicate per quattro secondi virgola tre.
Semplicemente depresso torna seduto sulla poltrona .
 
Timcampi dispettoso gli tira i capelli, gli ronza intorno… stupido golem!
In un attimo il sangue si cristallizza nelle vene, il golem lo fissa sadico.
 
In un attimo è guerra , link si getta sul golem dorato, lo prende per la coda, ma il golem controbatte azzannando mordace l’orecchio di link, soffocando un urlo di odio shakerato con dolore puro gli ferma le ali, inciampando sui suoi stessi piedi ingarbugliati, trascinando con se la poltrona e il golem infernale.
 
Il frastuono provocato è tale da destare il piccolo esorcista, avvolto in un groviglio di lenzuola cadute insieme a lui sul pavimento… gattona lentamente scovando sotto un comò il corpicino stressato del golem inerme, preme bottoni a caso cercando di riavviare il suo piccolo Tim, quando per sbaglio parte una registrazione.
 
Link non può far altro che pensare che sì, Timcampi è davvero un golem molto fastidioso.
 
***
Allen, piccolo ingenuo Allen sei davvero così bianco o nascondi qualche macchia scarlatta sotto quell’angelico faccino?
 
Caro Allen, piccolo Allen.. sei confuso non è vero?
Ti chiedi da quando il mondo ti è caduto addosso, gli occhi fanno ancora male.
Piccolo Allen, incosciente piccolo Allen non hai dimenticato pochi attimi prima quando tra le braccia di Morfeo l’altro ti faceva cose indicibili.
Sognavi Allen, povero, stupido Allen che preso dalla tua malinconia non ti accorgi della sua ma chi dei due è il più stupido?
Tu, che urlavi muti, lo chiamavi, lo invocavi o Lui, che sordo non sentiva, non sperava di sentire, tanto era certo di uno sguardo disgustato chiudeva gli occhi, tanto era certo di rifiuti sdegnati tappava le orecchie.
Chi fra i due era lo stolto?
Chi tra i due vedeva meno?

Tu, che con gli occhi appannati dalle lacrime non riuscivi a vedere il desiderio o Lui che sicuramente le tue lacrime neanche le vedeva, intento com’era a sopprimere le proprie?
Ma soprattutto chi era il più codardo?
Tu, che chiuso in un bagno ti accarezzavi mormorando il suo nome, perchè sapevi di non poterlo avere , o Lui che sovente ti ascoltava rassegnato a non  potere entrare e fare sue quelle sublimi invocazioni.
Chi?
Avete capito chi fra voi due è stato il più cieco, stolto, sordo e vigliacco?
Allen, piccolo Allen sai bene cosa vuol dire il sesso, ricordi bene quelle sensazioni e in questo momento vorresti pura violenta e soddisfacente unione carnale.
Link, vigliacco Link sai cosa vuol dire il sesso?
Lo sai solo tu, sai solo tu cosa vedi, cosa provi, il corpicino di Allen sotto il tuo, la sua voce solo per te.
Anche per una notte, anche per una sola… forse…
Ma sai che  non vuoi sporcarlo, lo credi ancora troppo candido per te.
Allen ti fissa, Allen ti odia.
 

Allen lo fissi? Allen lo odi?
In un certo senso si, vorresti solo ce ti sbattesse sul letto e lì, facesse il suo dovere.
Perchè dovere?
Perché il maestro ne aveva fatto il tuo di dovere?
Probabile, molto probabile.
 
Piccolo, piccolo Allen sappiamo entrambi che tu di ingenuità ne conservi ben poca in corpo.
Sei candido solo d’aspetto, li conosco bene i tuoi pensieri.
 
Sei uno stupido Allen, e lo sai, mi ascolti e questo è grave.
Sono solo una vocina narratrice nella tua testa, una coscienza rachitica e impolverata che ti dice, ti informa di tutti quei pensieri che nascosti nella tua testa urlano per essere espressi.
Allen se non sei un codardo zittiscimi, e agisci!
 
Link, di cosa hai paura?
Di sporcare qualcosa di sacro?
Hai creato un idolo d’oro.
Peccato che quell’oro all’interno è marcio.
Sai che “forse” non ti odierà se ti alzi e lo prendi sul letto, si vede chiaramente dai suoi occhi, io lo vedo e tu?
- io no!
Mi rispondi? È una cosa molto grave Link io non dovrei esistere, tu mia hai creato, sono solo una bambina capricciosa con cui litigare, sei uno stolto, un vigliacco.
Non sei più un uomo, sei solo un guscio vuoto che ha lasciato andare piano la sua anima per paura di sciuparla.
Il tuo cuore è atrofizzato, io ben nutrita e forte, perchè non mi uccidi e vivi in pace?
- non vivrei senza la mia coscienza.
Io sono solo un amica immaginaria Link, abbandonami.
 
Allen si avvicina, balbetta.
Link non indugia, lo prende in braccio, delicato e lo porta sul letto.
La pelle si sfiora, le bocche si incontrano, mormorano discorsi muti, si baciano.
Allen in silenzio, Link lo assapora, lo tocca, lo guarda, fino allo sfinimento.
Lacrime silenziose, sospiri soffocati, gemiti osceni.
Il bianco macchia il bianco, le mani sottili di Allen tirano i capelli biondi, attaccandosi come unico strascico di realtà,  mentre il sole sorge, satollo  e sonnolento.
L’alba rischiara la stanza e i due stolti si abbracciano smaniosi.
 
 
 

***
- Finalmente ci sono arrivati.
- Eh si…
- Chi non muore si rivede, Axa.
- Era da tanto che non ci vedevamo, Xere.
 
Due impalpabili creature fatte di luce, si stringevano timidi sopra la testiera del letto in noce.
Per alcuni erano la coscienza, per altri fate, folletti, angeli custodi.
In realtà neanche loro sapevano cosa fossero, sapevano solo di essersi cercate tanto.
Fra di loro si chiamavano le illuminazioni.
Insegnavano ai protetti come trovare la luce, loro che di chiarezza non riuscivano a farne.

 

Ma dopotutto com’è che si dice?
 
Chi non ha talento insegna.
 
 

 
 
 
 
Faccio i complimenti ai coraggiosi che sono arrivati fino alla fine X°D
E ringrazio chi leggerà e se ci saranno quelle anime pie che recensiranno! (e che mi daranno consigli spero!)
Bacini bavini
Kikù ^.^”
 
All'unico ragazzo che fino ad ora è riuscito a sopportarmi non ostante tutto!
e che ha trascritto questa ficc.! 
perciò se dovete ringraziare qualcuno, ringraziate lui che si è offerto volontario per il supplizzio XD
   
 
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