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Autore: Gringoire    15/02/2011    4 recensioni
“I cinque cavalieri della Morte sono partiti alla volta del regno.”
Robert strinse l’abbraccio, respirandogli sulla spalla.
“Troverò un modo per salvarvi, Sire. Dovessi morire nell’intento, vi salverò.”
Genere: Azione, Fantasy, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Here comes the king

Non sono tanto normale, ma un angolino devo pur averlo anche io:
Come solito, quando mi vedete ad inizio capitolo: questo è un consiglio per gli acquisti ù_ù
No, ok, consiglio per gli acquisti no, ma come ormai avrete imparato, quando mi presento ad inizio capitolo e non alla fine come solito vuol dire solo una cosa, e cioè: leggete ascoltando questa canzone, grazie ù_ù
Dopotutto la storia è nata da quella canzone e quel video (non sono meravigliosi entrambi? *ç*) e non sarebbe giusto leggere senza ascoltare (cerca di convincere) ù_ù
E, se volete fare una buona cosa, ascoltate anche la canzone da cui è preso il titolo, che è sempre meravigliosa ed è stata usata anche ne Le cronache di Narnia *-* Più precisamente questa.
Bene, me ne vado, buona lettura.
- J

 

 

 

Here comes the king


Robert vede la cattedrale a pochi metri di distanza e sprona al massimo il cavallo.
Quando vi arriva davanti smonta velocemente e sale i gradini di pietra, ritrovandosi di fronte al maestoso portone di quercia ed alla statua che lo fissa intensamente.
Sfiora appena il profilo ed i battenti si spalancano sotto i suoi occhi, investendolo di luce.
Si ripara gli occhi con il braccio, ma quella luce celestiale è ovunque.
Intorno a lui, dentro di lui.
Forse lui stesso è fatto di quella luce.
Muove un passo esitante all’interno della costruzione; all’interno della luce.
Ma non può sorprendersi di nulla, non ne ha il tempo, il suo re ha bisogno di lui.
Ed improvvisamente eccolo che sfreccia lungo la navata: ha notato la spada della profezia, la cui elsa d’oro puro lo richiama dall’ubicazione nell’altare.
Si avvicina senza staccare gli occhi dall’arma, quando avverte i passi dietro di lui.
Tre figure – un uomo e due bellissime donne, una bionda ed una castana – gli si avvicinano.
Le due donne gli si fermano alle spalle in un fruscio di stoffa, mentre l’uomo aggira velocemente l’altare ed afferra l’elsa della spada con entrambe le mani, estraendola dal suo nascondiglio.
Gli ritorna davanti, porgendogliela.
E quando la prende in mano, la stessa luce di prima investe la lama, facendola brillare e spalancando le porte della chiesa.
Non c’è bisogno di parole.
La profezia si sta avverando.
Esattamente com’era scritto.
L’unico modo per salvare il suo re.
L’unico modo per salvare il suo amore.
Scambia qualche sguardo eloquente con le due dame e l’uomo, accordandosi silenziosamente, ed esce velocemente dalla cattedrale.
Il suo re ha bisogno di lui, i cinque cavalieri della Morte stanno cavalcando verso il regno.
Le tre figure lo seguono a distanza ravvicinata, per poi dileguarsi su per una ripida scalinata che conduce al tetto e sistemarsi tra le merlature: l’uomo davanti e le due donne dietro di lui che reggono un libro ciascuna, pronti a combattere per la salvezza del regno.
E mentre il cavaliere riparte a cavallo, l’uomo comincia a mormorare il primo incantesimo, gli occhi fissi sull’orizzonte e le braccia innalzate al cielo.
Il falco cala sul primo cavaliere, trafiggendolo e disarcionandolo da cavallo.
Quattro cavalieri.
Robert cavalca più veloce di un fulmine, il suo destriero scuro che schizza l’acqua del fiume da tutte le parti.
E’ il turno della donna. La pagina del libro è aperta al sortilegio più malvagio.
Al castello il re raduna la sua corte. Guida il gruppo formato dalla regina ed i suoi tre bambini seguiti dal mentore fuori dalle mura non più così sicure.
Fuori dalla costruzione affida i bambini al maestro, indicandogli la via più sicura, e riparte con a fianco la regina.
Le due streghe guardano minacciose l’orizzonte, ferme tra le merlature della cattedrale. Dense e scure nubi coprono il cielo.
Attirano due dei restanti quattro cavalieri nel folto della foresta grazie alla loro ineguagliabile bellezza e, mentre questi tentano un colpo al loro indirizzo, scompaiono, lasciando che le due lame colpiscano l’una il corpo dell’altro cavaliere e facendoli cadere morti al suolo.
Restano due cavalieri, la seconda dama si prepara.
Robert cavalca il più velocemente possibile, il vento gli fischia nelle orecchie.
Il suo re ha bisogno di lui.
Il sovrano si ferma al centro del cortile, all’ombra delle mura di pietra della sua residenza, ed attende i cavalieri. Li affronterà per amore del suo popolo, nonostante sappia bene che non può sconfiggerli. Ma deve almeno tentare.
Non ha paura.
Un re non ne ha mai.
Robert arriva finalmente sulla sommità dell’altura che sovrasta il castello e, notando i due cavalieri restanti apparire all’orizzonte ed il suo re inerme al centro del prato, tenta un gesto disperato e lancia la spada, sperando nell’intervento fulmineo dell’ultima strega.
La dama bionda chiude gli occhi, raccogliendo le energie, mentre la spada volteggia nell’aria.
Il re osserva la spada che cade dal cielo, conficcandosi nel terreno ad un paio di metri da lui. E, senza mai averla vista prima, sa che questa spada appartiene al suo amante.
Sorride. La morte sarà più facile con quel dono accanto.
I cavalieri si avvicinano, la strega preme i polpastrelli ai lati della fronte.
Un aura bluastra circonda la spada, impedendo ai cavalieri di proseguire ed uccidendoli.
Il re si avvicina - per nulla sorpreso - ed afferra la spada, estraendola dal terreno.
La lama brilla, creando giochi di luce sul terreno e lui alza lo sguardo, incontrando quello dell’altro uomo in cima all’altura. Si sorridono.


“I cinque cavalieri della Morte sono partiti alla volta del regno.”
Robert strinse l’abbraccio, respirandogli sulla spalla.
“Troverò un modo per salvarvi, Sire. Dovessi morire nell’intento, vi salverò.”
Gli sfiorò le labbra con le sue, permettendosi di provare un po’ di paura per il domani solo al sicuro tra le sue braccia.
Era sicuro che ci sarebbe riuscito, si fidava di lui ciecamente.

   
 
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