Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: ArashiStorm    15/02/2011    0 recensioni
[old fic]
Potrà mai Shikuza incontrare suo nonno ancora una volta?
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruka Doumeki, Himawari Kunogi , Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki , Yūko Ichihara
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Triste Dolcezza
Rating: per tutti
Disclamer: xxxHOLiC e i suoi personaggi sono proprietà CLAMP
Note: spoiler fino a volume 10




“E VA BENE!!! ACCETTO!!!”

Detto questo il corpo del ragazzo ebbe un violento sussulto susseguito da un improvviso svenimento.

“Watanuki!” Doumeki fermò la caduta di Watanuki, accogliendo il corpo dell’amico tra le braccia.

“Watanuki!” ripetè preoccupato

Il ragazzo non rispondeva, ma il suo corpo era continuamente scosso da tremiti come in prenda a violente scosse, che dopo pochi minuti si bloccarono lasciando il corpo di Watanuki perfettamente immobile. La testa del ragazzo era delicatamente appoggiata sul petto di Doumeki mentre le braccia circondavano come senza vita le spalle dell’arciere.

Doumeki stava per alzasi per precipitarsi in ospedale ma fu fermato da una delicata carezza sulla sua testa.

“Watanuki?” ripetè ancora in tono confuso. Non era possibile che Watanuki gli stesse accarezzando la testa. Ebbe la certezza che la persona di fronte a lui non era l’amico che proclamava ogni secondo della sua esistenza di odiarlo quando questo alzò lentamente la testa.

Sul suo viso era dipinto uno dei più bei sorrisi che Doumeki avesse mai visto ed era rivolto proprio a lui…No, decisamente questo non era Watanuki, pensò.

“Chi sei? Che fine ha fatto lui?” chiese l’arciere assumendo uno sguardo sospettoso.

“Shizuka…”

“Cos…?”

“Sei davvero cresciuto” disse la figura tra le braccia dell’arciere accarezzandogli una guancia.

“No…Nonno?” domandò timidamente il ragazzo.

Il sorriso sul volto di Watanuki si fece ancora più dolce, a Doumeki bastò quello per capire che aveva indovinato. Colui che ora era davanti a lui, altri non era che il suo adorato nonno.

Realizzato questo non aspettò un altro secondo e gli gettò le braccia al collo abbracciandolo così forte da stupire anche Haruka.

“Ehi…calmati, ti ricordo che il corpo non è il mio” rise divertita la vecchia anima.

“Già, hai ragione, lui non ne sarebbe felice” sorrise il ragazzo sciogliendo l’abbraccio. Suo nonno era l’unico a cui Doumeki avesse mai rivolto veri sorrisi o a cui avesse permesso di vedere le sue vere emozioni dipinte sul suo volto. Di fronte a lui non era più Doumeki, era solo Shizuka.

“Mi sei mancato nonno”

“Lo so, ma io in realtà non ti ho mai abbandonato. Shizuka…il potere e il sangue che scorre nelle tue vene … è li che mi troverai sempre, io non ti abbandonerò mai, ricordalo. Non sarai mai solo nell’affrontare il tuo destino.” Disse Haruka con un tono estremamente serio.

“Hai ragione – riflettè il ragazzo – ma se tu fossi ancora vivo, se fossi ancora qui…”

“Hitsuzen Shizuka. In questo mondo non esiste nulla di casuale, tutto è inevitabile. La mia morte, la maledizione che grava su quella ragazza chiamata Himawari, la morte dei genitori di questo ragazzo – aggiunse appoggiandosi una mano sul petto – e anche il suo incontro con quella donna e con te…tutto…tutto è inevitabile. Non ci si può opporre a tale regola”

“…”

“Sono sicuro che anche tu l’hai capito Shizuka” concluse Haruka rivolgendo al nipote un sorriso sincero accompagnato da una leggera carezza tra i capelli.

Doumeki non rispose, si limitò ad annuire con un cenno del capo.

“Nonno…grazie…”

“eh?”

“Per averlo riportato indietro, per averlo salvato, quando io non ne sono stato capace…”

“Shizuka…non sono stato io a salvarlo, sei stato tu…”

“Cosa?” Doumeki era sinceramente stupito dalla risposta di Haruka “non è vero, non avrei dovuto lasciarlo solo, soprattutto dopo aver saputo dell'avvertimento che tu gli avevi dato…senza quel palloncino era completamente privo di difese, io lo sapevo, ma … ma…”

“Come pensi che io sia riuscito a fermarlo? Ci sono riuscito solo grazie a te…”

Doumeki continuava a guardare la dolce espressione sul volto di Watanuki, non riuscendo a comprendere le parole di suo nonno.

“Ascolta Shizuka… Io sono riuscito a fermarlo solo perché ti assomiglio moltissimo…Watanuki-kun era un bambino quando io sono arrivato, quando mi ha visto non è scappato, non ha tentato di liberarsi dalla mia presa solo perché vedeva in me una figura che il suo subconscio riconosceva come amico… la tua figura Shizuka!”

“…”

“Ha reagito d’istinto come ogni bambino, sapeva che non avrei potuto mai fargli del male perché sapeva che poteva fidarsi di me, che poteva fidarsi di te!”

“Fidarsi di me? Di una persona che lo ha portato a perdere un occhio? Di una persona che dice sempre di detestare?”

“Certo!” sorrise l’uomo “di quella persona che gli ha salvato la vita più di una volta, di quella persona che gli ha donato parte della sua vista e del suo sangue, ma soprattutto di una persona che lo sa comprendere e che gli ha donato la sua amicizia…”

Suo nonno aveva ragione, come sempre, la cosa più preziosa per Watanuki era proprio la sua amicizia, altrimenti per quale motivo mai si sarebbe prestato a dare il proprio corpo nelle mano di uno spirito … non malvagio certo,ma pur sempre una creatura soprannaturale …

“Vedo che hai capito Shizuka… per Watanuki-kun l’avermi permesso di entrare nel suo corpo è stata una decisione molto difficile e anche decisamente coraggiosa…”

“Puoi leggermi nel pensiero?”

“Te ne stupisci? Anche da vivo per me eri un libro aperto ragazzo mio” sorrise divertito allo sguardo perplesso del nipote “non mi è affatto difficile capire ciò che pensi…”

“Già, hai ragione… tu sei sempre riuscito a capirmi meglio di chiunque altro, forse anche meglio di quanto io capisca me stesso”

“Allora eri un bambino Shizuka…sono sicuro che ora riesci a capire molto meglio sia te stesso che gli altri…”

Il ragazzo si fermò a riflettere sulle parole del nonno mentre continuava a fissare gli occhi spaiati di Watanuki che a loro volta lo guardavano con dolcezza. Era davvero strano vedere quell’espressione rivolta a lui sul viso del piccolo ragazzo, di certo Doumeki non avrebbe mai dimenticato quel giorno, … in fondo poteva anche rivelarsi un ottimo ricatto per avere qualche piatto particolare per pranzo, pensò con un sorriso. Ormai era abituato a sfruttare tutte le situazioni per ottenere uno dei deliziosi pranzi di Watanuki, la sua cucina era insuperabile, Doumeki ne era pienamente convinto anche se non l’avrebbe mai ammesso. E come sempre, di fronte a una delle sue richieste culinarie, Watanuki avrebbe urlato fino a farsi male ai polmoni, lo avrebbe mandato a quel paese, continuando ad insultarlo per tutto il giorno…ma tra una lamentela e l’altra avrebbe fatto di tutto per preparare il piatto richiesto e non lo avrebbe fatto solo per fargli vedere che era in grado di preparare qualsiasi cosa, ma lo avrebbe fatto perché era il suo modo di ringraziarlo perché preparare il pranzo per due ti fa capire che non sei solo al mondo. E per Watanuki quella era la cosa più importante…non era solo, non più ormai…

Suo nonno aveva ragione, il piccolo Shizuka era cresciuto, ora sapeva leggere molto bene nel cuore degli altri.

“Hai ragione nonno” disse infine lasciandosi scappare un sorriso che vide specchiarsi identico sul volto di Watanuki. Se Haruka avesse avuto il suo vero aspetto sarebbe stato come essere di fronte ad uno specchio, ma a sorridergli c’era il volto dello stesso ragazzo che non faceva altro che rivolgergli espressioni arrabbiate, annoiate ma allo stesso tempo poco sincere. Questa era l’espressione che avrebbe sempre voluto vedere sul viso dell’amico, un espressione che alle volte gli aveva fatto pensare che Watanuki non fosse un essere umano come tutti gli altri…forse lui---

“Shizuka…quando arriverà quel momento non perdere di vista le tue priorità, sii deciso e sicuro di te” le parole di Haruka erano molto serie e rispecchiavano in qualche modo le stesse che Yuuko gli disse quando gli diede quello strano uovo.

Avrebbe voluto chiedere spiegazioni a suo nonno, ma sapeva che egli non avrebbe comunque potuto dirgli nulla altrimenti lo avrebbe già fatto…

“Si! Ho capito” rispose quindi con tutta la serietà e determinazione che aveva in corpo.

“Bravo ragazzo mio! So che di te posso fidarmi, per questo sono tranquillo se so che ci sei tu. Tu hai un grande potere Shizuka e sono sicuro che imparerai ad usarlo al meglio”

“Proprio come te”

“Forse anche meglio di me” sorrise nuovamente Haruka “Non avrei potuto scegliere un successore migliore!”

“Grazie di tutto nonno”

Haruka sorrise in riposta alle parole del nipote e poi lo abbracciò per l’ultima volta.

“Ora devo andare, Watanuki-kun non può sopportare oltre la mia presenza”

“Arrivederci nonno. Chissà forse un giorno anch’io sarò in grado di vedere il mondo di voi spiriti e forse potremo rivederci”

“Shizuka… in ogni caso…”

“…in ogni caso – continuò Doumeki – tu sarai sempre al mio fianco, lo so. Non c’è più bisogno che venga qui a cercare di invocare la tua anima, perché ora so che tu sei comunque sempre con me, nel mio sangue e nel mio potere”

“Esatto! Sei proprio mio nipote – concluse soddisfatta la voce di Haruka, mentre gli occhi di Watanuki cominciavano lentamente a chiudersi – sono fiero di te Shizuka!”

“Arrivederci” e con questo ultimo saluto gli occhi nascosti dagli occhiali si chiusero e il corpo di Watanuki si abbandonò di nuovo come senza vita tra le braccia dell’arciere.

#**#

Piaciuto? spero di si^^. E nel prossimo capitlo... la fine!


  
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