Titolo: Triste
Dolcezza
Rating: per
tutti
Disclamer:
xxxHOLiC e i suoi personaggi sono proprietà CLAMP
Note:
spoiler fino a volume 10
“E VA BENE!!! ACCETTO!!!”
Detto questo il corpo del ragazzo ebbe un violento sussulto susseguito
da un improvviso svenimento.
“Watanuki!” Doumeki fermò la caduta di
Watanuki, accogliendo il corpo dell’amico tra le braccia.
“Watanuki!” ripetè preoccupato
Il ragazzo non rispondeva, ma il suo corpo era continuamente scosso da
tremiti come in prenda a violente scosse, che dopo pochi minuti si
bloccarono lasciando il corpo di Watanuki perfettamente immobile. La
testa del ragazzo era delicatamente appoggiata sul petto di Doumeki
mentre le braccia circondavano come senza vita le spalle
dell’arciere.
Doumeki stava per alzasi per precipitarsi in ospedale ma fu fermato da
una delicata carezza sulla sua testa.
“Watanuki?” ripetè ancora in tono
confuso. Non era possibile che Watanuki gli stesse accarezzando la
testa. Ebbe la certezza che la persona di fronte a lui non era
l’amico che proclamava ogni secondo della sua esistenza di
odiarlo quando questo alzò lentamente la testa.
Sul suo viso era dipinto uno dei più bei sorrisi che Doumeki
avesse mai visto ed era rivolto proprio a lui…No,
decisamente questo non era Watanuki, pensò.
“Chi sei? Che fine ha fatto lui?” chiese
l’arciere assumendo uno sguardo sospettoso.
“Shizuka…”
“Cos…?”
“Sei davvero cresciuto” disse la figura tra le
braccia dell’arciere accarezzandogli una guancia.
“No…Nonno?” domandò
timidamente il ragazzo.
Il sorriso sul volto di Watanuki si fece ancora più dolce, a
Doumeki bastò quello per capire che aveva indovinato. Colui
che ora era davanti a lui, altri non era che il suo adorato nonno.
Realizzato questo non aspettò un altro secondo e gli
gettò le braccia al collo abbracciandolo così
forte da stupire anche Haruka.
“Ehi…calmati, ti ricordo che il corpo non
è il mio” rise divertita la vecchia anima.
“Già, hai ragione, lui non ne sarebbe
felice” sorrise il ragazzo sciogliendo l’abbraccio.
Suo nonno era l’unico a cui Doumeki avesse mai rivolto veri
sorrisi o a cui avesse permesso di vedere le sue vere emozioni dipinte
sul suo volto. Di fronte a lui non era più Doumeki, era solo
Shizuka.
“Mi sei mancato nonno”
“Lo so, ma io in realtà non ti ho mai abbandonato.
Shizuka…il potere e il sangue che scorre nelle tue vene
… è li che mi troverai sempre, io non ti
abbandonerò mai, ricordalo. Non sarai mai solo
nell’affrontare il tuo destino.” Disse Haruka con
un tono estremamente serio.
“Hai ragione – riflettè il ragazzo
– ma se tu fossi ancora vivo, se fossi ancora
qui…”
“Hitsuzen Shizuka. In questo mondo non esiste nulla di
casuale, tutto è inevitabile. La mia morte, la maledizione
che grava su quella ragazza chiamata Himawari, la morte dei genitori di
questo ragazzo – aggiunse appoggiandosi una mano sul petto
– e anche il suo incontro con quella donna e con
te…tutto…tutto è inevitabile. Non ci
si può opporre a tale regola”
“…”
“Sono sicuro che anche tu l’hai capito
Shizuka” concluse Haruka rivolgendo al nipote un sorriso
sincero accompagnato da una leggera carezza tra i capelli.
Doumeki non rispose, si limitò ad annuire con un cenno del
capo.
“Nonno…grazie…”
“eh?”
“Per averlo riportato indietro, per averlo salvato, quando io
non ne sono stato capace…”
“Shizuka…non sono stato io a salvarlo, sei stato
tu…”
“Cosa?” Doumeki era sinceramente stupito dalla
risposta di Haruka “non è vero, non avrei dovuto
lasciarlo solo, soprattutto dopo aver saputo dell'avvertimento che tu
gli avevi dato…senza quel palloncino era completamente privo
di difese, io lo sapevo, ma … ma…”
“Come pensi che io sia riuscito a fermarlo? Ci sono riuscito
solo grazie a te…”
Doumeki continuava a guardare la dolce espressione sul volto di
Watanuki, non riuscendo a comprendere le parole di suo nonno.
“Ascolta Shizuka… Io sono riuscito a
fermarlo solo perché ti assomiglio
moltissimo…Watanuki-kun era un bambino quando io sono
arrivato, quando mi ha visto non è scappato, non ha tentato
di liberarsi dalla mia presa solo perché vedeva in me una
figura che il suo subconscio riconosceva come amico… la tua
figura Shizuka!”
“…”
“Ha reagito d’istinto come ogni bambino, sapeva che
non avrei potuto mai fargli del male perché sapeva che
poteva fidarsi di me, che poteva fidarsi di te!”
“Fidarsi di me? Di una persona che lo ha portato a perdere un
occhio? Di una persona che dice sempre di detestare?”
“Certo!” sorrise l’uomo “di
quella persona che gli ha salvato la vita più di una volta,
di quella persona che gli ha donato parte della sua vista e del suo
sangue, ma soprattutto di una persona che lo sa comprendere e che gli
ha donato la sua amicizia…”
Suo nonno aveva ragione, come sempre, la cosa più preziosa
per Watanuki era proprio la sua amicizia, altrimenti per quale motivo
mai si sarebbe prestato a dare il proprio corpo nelle mano di uno
spirito … non malvagio certo,ma pur sempre una creatura
soprannaturale …
“Vedo che hai capito Shizuka… per Watanuki-kun
l’avermi permesso di entrare nel suo corpo è stata
una decisione molto difficile e anche decisamente
coraggiosa…”
“Puoi leggermi nel pensiero?”
“Te ne stupisci? Anche da vivo per me eri un libro aperto
ragazzo mio” sorrise divertito allo sguardo perplesso del
nipote “non mi è affatto difficile capire
ciò che pensi…”
“Già, hai ragione… tu sei sempre
riuscito a capirmi meglio di chiunque altro, forse anche meglio di
quanto io capisca me stesso”
“Allora eri un bambino Shizuka…sono sicuro che ora
riesci a capire molto meglio sia te stesso che gli
altri…”
Il ragazzo si fermò a riflettere sulle parole del nonno
mentre continuava a fissare gli occhi spaiati di Watanuki che a loro
volta lo guardavano con dolcezza. Era davvero strano vedere
quell’espressione rivolta a lui sul viso del piccolo ragazzo,
di certo Doumeki non avrebbe mai dimenticato quel giorno, …
in fondo poteva anche rivelarsi un ottimo ricatto per avere qualche
piatto particolare per pranzo, pensò con un sorriso. Ormai
era abituato a sfruttare tutte le situazioni per ottenere uno dei
deliziosi pranzi di Watanuki, la sua cucina era insuperabile, Doumeki
ne era pienamente convinto anche se non l’avrebbe mai
ammesso. E come sempre, di fronte a una delle sue richieste culinarie,
Watanuki avrebbe urlato fino a farsi male ai polmoni, lo avrebbe
mandato a quel paese, continuando ad insultarlo per tutto il
giorno…ma tra una lamentela e l’altra avrebbe
fatto di tutto per preparare il piatto richiesto e non lo avrebbe fatto
solo per fargli vedere che era in grado di preparare qualsiasi cosa, ma
lo avrebbe fatto perché era il suo modo di ringraziarlo
perché preparare il pranzo per due ti fa capire che non sei
solo al mondo. E per Watanuki quella era la cosa più
importante…non era solo, non più ormai…
Suo nonno aveva ragione, il piccolo Shizuka era cresciuto, ora sapeva
leggere molto bene nel cuore degli altri.
“Hai ragione nonno” disse infine lasciandosi
scappare un sorriso che vide specchiarsi identico sul volto di
Watanuki. Se Haruka avesse avuto il suo vero aspetto sarebbe stato come
essere di fronte ad uno specchio, ma a sorridergli c’era il
volto dello stesso ragazzo che non faceva altro che rivolgergli
espressioni arrabbiate, annoiate ma allo stesso tempo poco sincere.
Questa era l’espressione che avrebbe sempre voluto vedere sul
viso dell’amico, un espressione che alle volte gli aveva
fatto pensare che Watanuki non fosse un essere umano come tutti gli
altri…forse lui---
“Shizuka…quando arriverà quel momento
non perdere di vista le tue priorità, sii deciso e sicuro di
te” le parole di Haruka erano molto serie e rispecchiavano in
qualche modo le stesse che Yuuko gli disse quando gli diede quello
strano uovo.
Avrebbe voluto chiedere spiegazioni a suo nonno, ma sapeva che egli non
avrebbe comunque potuto dirgli nulla altrimenti lo avrebbe
già fatto…
“Si! Ho capito” rispose quindi con tutta la
serietà e determinazione che aveva in corpo.
“Bravo ragazzo mio! So che di te posso fidarmi, per questo
sono tranquillo se so che ci sei tu. Tu hai un grande potere Shizuka e
sono sicuro che imparerai ad usarlo al meglio”
“Proprio come te”
“Forse anche meglio di me” sorrise nuovamente
Haruka “Non avrei potuto scegliere un successore
migliore!”
“Grazie di tutto nonno”
Haruka sorrise in riposta alle parole del nipote e poi lo
abbracciò per l’ultima volta.
“Ora devo andare, Watanuki-kun non può sopportare
oltre la mia presenza”
“Arrivederci nonno. Chissà forse un giorno
anch’io sarò in grado di vedere il mondo di voi
spiriti e forse potremo rivederci”
“Shizuka… in ogni caso…”
“…in ogni caso – continuò
Doumeki – tu sarai sempre al mio fianco, lo so. Non
c’è più bisogno che venga qui a cercare
di invocare la tua anima, perché ora so che tu sei comunque
sempre con me, nel mio sangue e nel mio potere”
“Esatto! Sei proprio mio nipote – concluse
soddisfatta la voce di Haruka, mentre gli occhi di Watanuki
cominciavano lentamente a chiudersi – sono fiero di te
Shizuka!”
“Arrivederci” e con questo ultimo saluto gli occhi
nascosti dagli occhiali si chiusero e il corpo di Watanuki si
abbandonò di nuovo come senza vita tra le braccia
dell’arciere.
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Piaciuto? spero di si^^. E nel prossimo capitlo... la fine!