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Da quanto tempo la osservava.
Da quanto tempo frequentavano
la stessa scuola.
Era bella. Bellissima. Non ne
aveva mai visto una ragazza così bella…
Lui, Mark, che era così
timido che diventava rosso se solo gli si chiedeva dove abitava.
Lei, Susan, così bella. Così
dolce. Un angelo.
E’ innamorato di lei da
quando aveva 13 anni.
Troppo timido per dirglielo.
Troppa paura dei ragazzi che
le venivano dietro: quasi tutti 2 o 3 anni più grandi di lui e quasi
sicuramente drogati o mezzi matti.
Lei usciva sempre con gruppi
del genere.
“Cosa vuoi che gliene
importi” pensava “di uno sfigato come me?”.
Tenatava di togliersela dalla
testa in tutti i modi.
Ma la verità è che lui è
ancora innamorato di lei.
Il tempo passa, le persone
cambiano. Lei no.
Era sempre bella. Dolce. E
lui, purtroppo, sempre troppo timido.
Ma quell’estate qualcosa
stava per cambiare.
Si sentiva fiducioso.
Era determinato a vincere la
sua timidezza.
Era determinato a dirglielo.
Era determinato a superare
tutte le sue paure.
Compresa quella dei ragazzi
che le venivano dietro.
Era sicuro che l’avrebbe
vista arrivare.
Lei andava sempre a guardare
il mare dalla spiaggia.
Ogni giorno alla stessa ora.
Da sola.
E infatti, ad un tratto, la
vide arrivare.
La vide sedersi sulla riva,
lontano da lui.
Lui tentò di fare finta di
niente. Di fare l’indifferente.
Cercò di posare gli occhi sul
mare.
Di guardare la strada. Gli
scogli. O qualcos’altro che distogliesse la sua attenzione da lei.
Ma poi si rese conto che LEI
lo stava guardando.
Con quei suoi occhi castani.
Lo fissava. E accennò a un sorriso.
Lui era come pietrificato.
Quasi sperava che lei si
girasse da un’altra parte.
Ma in fondo gli piaceva il
fatto che lei lo guardasse.
Si sentiva come se gli
mancassero le forze.
Avrebbe voluto correre via.
Ma si accorse anche del fatto
che lei si era alzata.
E gli stava venendo incontro.
Mentre lei camminava, lui si
sentiva il cuore che accelerava ed era come se le sue mani e le sue gambe
avessero perso sensibilità.
Quando lei arrivò davanti a
lui, Mark non riusciva a staccare lo sguardo dal suo viso.
Lei si sedette accanto a lui.
Mark si sentiva il cuore in
gola.
Si sentiva come un burattino.
Come un animale in gabbia.
Senza via d’uscita.
Ma ormai doveva farcela.
Doveva vincere quella paura.
-Ciao Mark-
Il battito del cuore aumento
ancora e Mark non riusciva quasi a respirare.
Dopodichè le disse con un fil
di voce:
- C-Ciao Su-Susan…-
- E’ veramente bello qui,
vero?-
-….Sì….m-molto bello…-
-E’ così romantico…-
Alla parola “romantico” Mark
si sentiva quasi come se il suo petto stesse per scoppiare.
-S-s-s….Sì, hai ragione.- Da
quella frase lui fece partire una risatina stupida, per coprire la sua
timidezza, la sua paura.
Allora lei gli disse
dolcemente: -Vieni a fare una passeggiata sugli scogli con me?-
Lui titubò un po’ prima di
riuscire a rispondere, poi raccolse le forze e disse:
-…Sì…sì! Molto volentieri!-
Allora si diressero sugli
scogli per passeggiare insieme.
Solo lei e lui.
Nessun altro.
Mark era così felice, anche
se ancora con il cuore impazzito.
Ad un tratto arrivarono ad un
tratto pericoloso degli scogli.
-Me la daresti la mano, per
favore?-
Mark, dapprima diventò tutto
rosso.
Poi iniziarono a tremargli le
gambe.
Alla fine, sebbene un po’
tremolante, le diede la mano.
- Sai ho molta paura su
questi scogli. Però se riesco a tenermi a qualcuno, mi sento più sicura-
Alla fine, la mano di Mark smise
di tremolare.
Lei con lui si sentiva al
sicuro.
E lui con lei si sentiva
felice.
Non desiderava altro se non
stare solo con lei.
E poter tenere la sua mano.
Alla fine arrivarono in una
grotta.
Si sedettero uno vicino all’altro.
Rimasero lì dentro a parlare.
A ridere.
A scherzare.
Fino al tramonto.
Piano piano, mentre parlava
con lei, Mark si accorse che la sua timidezza, la sua paura, era scomparsa del
tutto.
Ormai si sentiva sicuro.
Era deciso a dirglielo.
Non aveva più paura ormai.
- Susan, ti devo dire una
cosa-
- No, aspetta…prima…devo…dirtela
io…Mark…-
Mark era sorpreso.
Sapeva il suo nome.
Anche se non gli aveva mai
parlato in tre anni di scuola.
- Io…io…-
Sembrava quasi che Susan si
stesse per mettere a piangere.
-Mark…io…mi sono…mi sono…-
Ad un certo punto iniziò a
tremare anche lei.
E strinse forte la mano di
Mark.
-Io…mi sono…i-innamorata di
te…Mark…-
-Davvero?-
-…S-sì…-
Mark vide che anche lei
sentiva il cuore che le scoppiava.
E che anche a lei tremava la
mano.
-Non ho mai avuto occasione
di dirtelo…Ogni volta venivo presa di mira da quei…quei…-
-Quei cosa?-
-Quegli scemi delle quarte e
delle quinte! Ogni volta non mi lasciavano mai in pace…-
-Ti capisco. Loro sono
fissati sulla faccenda che per fare colpo…-
-Non ti devono mai mollare un
minuto! Si mettevano sempre davanti a me a impennare con la moto, a offrirmi
sigarette…-
Susan iniziò a piangere.
Mark era lì accanto a lei.
Sbalordito.
La sua mano che stringeva
forte quella di lei.
Susan appoggiò la sua testa
su quella di Mark, che con una buona dose di coraggio, le accarezzò dolcemente
i capelli.
Lei lo guardò negli occhi.
Mark accennò a un sorriso.
-E’ questo il tipo di ragazzo
che vorrei…dolce...che non pensi solo ad apparire…-
Mark la guardò negli occhi e
non smise mai di guardarla.
-Io non voglio uno di quegli
imbecilli…IO VOGLIO TE, MARK!-
Susan tentò inutilmente di
asciugare le sue lacrime.
-Io voglio solo qualcuno che
sappia amarmi…niente di più…-
Mark le accarezzò le guancie
grondanti di lacrime.
Poi lei alzò il viso.
-Non so se questo riuscirà a
fermare le tue lacrime…-
I due si unirono in un
dolcissimo bacio.
Lunghissimo.
Sembrava che quel bacio non
dovesse finire mai.
Alla fine, quando il sole
sparì per lasciare posto alla luna e alle stelle, i due ragazzi, prima di
andare, si scambiarono due dolci parole che tutti e 2 capivano molto bene.
-Ti amo Susan…-
-Ti amo anche io Mark…-
THE END
Dunque, questa ff è dedicata a tutti i timidi che
ancora non hanno avuto il coraggio di dichiararsi. Prima o poi si riesce a
vincere la propria timidezza. Meglio tardi che mai… ;) Che altro? Ah sì!
Ringrazio Xbass per avermi fatto conoscere il mondo delle ff e BigFutche forse
è uno dei migliori scrittori di ff (se non il migliore) sulla faccia della
Terra. Questo lavoro però lo dedico in modo particolare a Giuly, che è la
persona più dolce che esista al mondo e non smetterò mai di volere bene. Ti
voglio tanto bene, fragolina.^_^
Per favore recensite, grazie.
*fine comunicazione*
HOTROD