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Autore: Heart    17/02/2011    4 recensioni
Ho cercato di capirmi
... non ci sono riuscita.
Ricordo ancora quella notte, quando ero rientrata nella mia stanza, non avevo voluto mangiare, non mi andava di vedere nessuno, neanche lui, avevo letto tanta preoccupazioni e dentro i suoi occhi che, il cuore si era stretto in una morsa d'acciaio.
Non volevo che lui si preoccupava per me, che soffrisse, per i miei atteggiamente da bambina, che....
Mi ero buttata sul letto e da li ero scoppiata in un pianto, piansi più a lungo possibile, cercando di capire cosa dovevo fare, ma niente, era inutile.
Non capivo cosa provavo per lui, ero solo riconoscimento? O c'era ben altro?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran, Yuki Cross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wanna Kiss

sono due anni che sto qui chiusa, nel buio, e al freddo.
Da quando mio fratello maggiore, il mio compagno, il mio futuro sposo, mi ha trasformato: in vampiro.
Due anni.
Due anni che non vedo il sole, o per lo meno non lo gusto sulla mia pelle.
Due anni.
Che non esco da questa immensa casa, dove tanto tempo fa era casa mia e dei miei genitori.
Due anni, che non vedo i miei amici...Yori, Zero, il direttore. Tuttavia, so che è un bene per me.
So, perché lui faccia così, mi vuole proteggere, mi vuole fare felice, ma non sa cosa nascondo sotto, o forse lo sa?
Certo che lo sa. Lui ha sempre saputo tutto.
Lui mi ha salvato in quella notte,
lui mi ha protetto in tutti questi anni senza che io sapessi qualcosa, mi ha salvato dal mare in tempesta e adesso sono qui, a riparo da tutto quanto.
Lo vorrei ringraziare, ma ogni volta che cerco di dire una sola, singola parola, mi fermo; non gli so parlare, il cuore m’inizia a battere così forte che mi fa mancare il respiro. Vorrei parlargli come facevo una volta, anche se arrossivo ogni volta che lui mi accarezzava, con la sua mano dolce e grande, quando mi tratteneva il mento con le sue lunghe dita, quando mi abbracciava e mi faceva sentire protetta.
Adesso è tutto diverso.
Ho pensato che fosse colpa sua, o meglio colpa mia, ma mi sbagliavo.
Ho cercato di capirmi
... non ci sono riuscita.
Ricordo ancora quella notte, quando ero rientrata nella mia stanza, non avevo voluto mangiare, non mi andava di vedere nessuno, neanche lui, gli avevo letto tanta preoccupazione dentro i suoi occhi, che il cuore si era stretto in una morsa d'acciaio.
Non volevo che lui si preoccupasse per me, che soffrisse, per i miei atteggiamene da bambina, che....
Mi ero buttata sul letto e da li ero scoppiata in un pianto, piansi più a lungo possibile, cercando di capire cosa dovevo fare, ma niente, era inutile.
Non capivo cosa provavo per lui, era solo riconoscimento? O c'era ben altro?
Mi addormentai, anche se avevo gli occhi chiusi, la mente era ancora sveglia.
Sentii la porta aprirsi e poi richiudersi lentamente, i passi si avvicinarono al mio letto, sentivo uno sguardo su di me, sul mio corpo, come se lo bramasse.
Si sedette, una mano delicata si posò sul mio viso macchiato da linee, -lacrime-, le asciugò.
<< Mia piccola Yuuki >>disse, era lui, non potevo confondere la sua voce con qualcun'altra.
Con le sue delicate dita, percorse i lineamenti del mio viso fino a che giunse vicino alle mie labbra, si fermarono; sentivo il suo respiro su quelle piccole, morbide, labbra che pian piano dentro di me si accese un fuoco, sentivo caldo, ma non potevo che lui se ne accorgesse, da brava feci finta di niente.
Li toccò, e poi successe. Mi baciò, così delicatamente che non mi sembrava che fossero le sue, era come se baciasse qualcosa di molto fragile, che in un momento l'altro si sarebbe sgretolasse, sentii dopo tanto tempo il suo sapore, il suo sapore di uomo.
Se ne andò lasciandomi tanti brividi, tante altre paure, che pian piano se ne andavano, lasciandomi solo un torpore familiare.

Era una notte in tempesta, i fulmini squarciavano il cielo, la pioggia s’infrangeva sulle finestre della grande casa, stavo percorrendo i corridoi che erano peggio dei labirinti, arrivai a destinazione.
Come al solito lui era sulla sua poltrona di pelle vicino al caminetto, il fuoco scoppiettava vivace, il suo viso era illuminato da esso.
Non c'era nessuno in casa, eravamo solo noi due. 
Avanzai. ll suo sguardo si posò su di me.
Non parlò.
E io lo imitai.
Il silenzio era padrone.
Poi un fulmine colpì un albero che stava più là, ma sentii il boato e senza accorgermi mi buttai tra le braccia di  Kaname, abbracciandolo inconsapevole.
<< Hai ancora paura dei temporali, Yuuki? >> disse, mentre mi stringeva a sé.
<< Si >> dissi solo questo.
<< Non avere paura ci sono io, qui con te >> con tale parole, un meccanismo dentro di me si mise in funzione, come se fossi una macchina, stretta tra le sue braccia, mi sentivo al mio agio, l'ho avevo capito in quella notte, cosa era lui per me, cosa rappresentava ... sarebbe stato il mio futuro.
Iniziai a prendere aria, coraggio ma soprattutto la determinazione. << Kaname >> iniziai.
<< Mm >>
<< Ti devo chiedere scusa >> mi alzai la testa per incontrare i suoi occhi.
<< Per cosa? >> Chiese.
<< Per tutte le volte che ti ho fatto preoccupare e soffrire >> dissi con la testa china, sentivo il suo sguardo su di me.
<< Non è importante....Yuuki >> disse, ma io non lo feci continuare, misi un dito sulle sue labbra: le guardai con desiderio, avevo una frenetica voglia di baciare quelle rosse labbra che persi per un momento la lucidità.
<< Kaname, posso chiederti una cosa >> dissi a tal punto che le guance e il viso divennero rosse.
<< Tutto quello che vuoi >>
Prese un grande respiro, cercai di regolare il battito del mio cuore, che non ebbi successo, << posso baciarti? >> dissi, mentre guardavo i suoi occhi pieni di sorpresa, mica si aspettava una cosa del genere, ma quella sera mi ero promessa che lo avrei stupito.
<< Fai pure >> acconsentì a quell'assurda richiesta, ne fui felice.
Posi le mie mani tremanti sul suo viso, mentre lui mi guardava con un sorriso. Mi avvicinai a lui piano, piano per poi toccare con le mie le sue, mi sembrava un sogno toccarle, finalmente ci ero riuscita, sentii le sue mani stringermi i fianchi che in pochissimo tempo quel dolce contatto divenne più focoso, ardito, sentivo la sua lingua dentro la mia bocca, mentre  la mia giocava a nascondino con la sua, tante sensazione, che mai avrei provato con un semplice bacio ora .... non so descriverlo.
Ci staccammo ansimando, mentre il mio viso era ancora vicino a quello suo. 
<< Rifallo Yuuki >> disse con voce roca.
Non parlai, mi avventai di nuovo su quelle labbra, su quell'abbraccio, su quel calore che mi stava regalando tutte quelle magnifiche sensazione, che mai potrò descriverle a una persona, "Ci sono sensazione che non si può esprimere", così recitava una piccola poesia, e in effetti aveva ragione.
Quella notte avevo ricambiato quel bacio così delicato, ma nello stesso tempo, racchiudeva qualcosa che andava oltre, un tocco magico che, nello scorrere degli anni avevo dimenticato, quel sapore delicato, quell'abbraccio...quella promessa che gli avevo fatto quando ero piccola, adesso era venuta realtà.

***
Piccola one-shot su questa magnifica coppia che io amo, allora non so come mai mi è venuta questa cosa in testa, ma l'avevo pensata spesso ma non sapevo cosa scrivergli. Adesso che l'ho finita mi piace, spero anche per voi. 
 
 
 
 
  
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