Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: Paolo Ciraolo    17/02/2011    4 recensioni
Celeste e Paolino vagavano giocondi in lune, mondi, stelle e galassie, trasportati dalla medesima Colomba che, al solo tocco
dei due fanciulli, li trasportava ovunque essi desideravano.
In uno di questi mondi, chiamato Pitagora, che era forse il più bello, vi erano orizzonti senza fine, con
vegetazione disposta ovunque; alberi e promontori che si rincorrevano congiungendosi in alture dove erano presenti cascate di acqua di un azzurro intenso, il cui fruscio era accarezzato dai venti che sussurravano, come flauti magici, frasi piene di dolcezza armonia e sintonia cosmica.
Orsi bianchi acciuffavano salmoni color rosa carezza che saltavano e schizzavano acqua di tanti pigmenti.
Poi come per magia ecco comparire un arcobaleno di mille colori.
Il cielo era di un colore intenso e vivace, con nuvole soffici e di un bianco candido
sospinte da lievi brezze ; oltre questi orizzonti vi erano tre lune con crateri argentati e due soli che emanavano tiepidi raggi che scaldavano i cuori dei nostri fanciulli.
Vi era pure un laghetto con fontane che facevano volteggiare spumeggianti schizzi di acqua, mentre nella superficie dorata, papere e anatre  gironzolavano felici. Tutto è solo e toltamente frutto d'immaginazione la stroria non è pertanto reale ma solo dedicata a tutti.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le Favole della Colomba Bianca '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Celeste e la Colomba, in favolosi mondi.

 

C'erano una volta...in una lontana stella bella e splendente, due fanciulli di nome Paolino e Celeste.

I due ragazzi che si conoscevano grazie alla Colomba color dell'avorio, erano entrati in nuovi e meravigliosi mondi.

Paolino aveva preso in mano la Colomba e con essa era uscita fuori dal regno dell'Imperatore Narciso;

Celeste aveva prima di lui, parlato in modo candido alla colomba per proiettarsi con essa nella medesima nuova terra.

Celeste e Paolino vagavano giocondi in lune, mondi, stelle e galassie, trasportati dalla medesima colomba che, al solo tocco

dei due fanciulli, li trasportava ovunque essi desideravano.

In uno di questi mondi, chiamato Pitagora, che era forse il più bello, vi erano orizzonti senza fine, con

vegetazione disposta ovunque; alberi e promontori che si rincorrevano congiungendosi in alture dove erano presenti cascate di acqua di un azzurro intenso, il cui fruscio era accarezzato dai venti che sussurravano, come flauti magici, frasi piene di dolcezza armonia e sintonia cosmica.

Orsi bianchi acciuffavano salmoni color rosa carezza che saltavano e schizzavano acqua di tanti pigmenti.

Poi come per magia ecco comparire un arcobaleno di mille colori.

Il cielo era di un colore intenso e vivace, con nuvole soffici e di un bianco candido

sospinte da lievi brezze ; oltre questi orizzonti vi erano tre lune con crateri argentati e due soli che emanavano tiepidi raggi che scaldavano i cuori dei nostri fanciulli.

Vi era pure un laghetto con fontane che facevano volteggiare spumeggianti schizzi di acqua, mentre nella superficie dorata, papere e anatre  gironzolavano felici.

Poi in questa atmosfera di limpida serenità, dallo specchio dell'acqua del laghetto, comparve una scritta blu notte che diceva :

" Celeste e Paolino i vostri cuori sono uniti per l'eternità. Il Re Narciso è il padre di Paolino e, la quarta Fata che si chiama Gioconda,

è la madre di Celeste; recatevi al compimento dei vostri venti anni nel regno e, col consenso dei vostri genitori

sposatevi facendo il più bel matrimonio visto nella notte dei tempi".

In effetti Paolino sognava una ragazza come a Celeste, lei era lo specchio dei suoi desideri, le piaceva tantissimo e la sognava

ogni notte; dal canto suo Celeste era innamorata di Paolino facendo tutto in funzione del fanciullo.

Tuttavia mancavano alcuni anni al compimento della loro maturità, per potere loro tornare nel regno e sposarsi

così come avevano appreso dalla scritta, colore blu notte, apparsa loro nel lago che era incantato.

Tempo passò al tempo e i due ragazzi passavano, grazie al tocco della loro Colomba

bianca color dell'avorio, di paradiso in paradiso.

Fino a quando un bel giorno per maturità avvenuta, decisero di proiettarsi nel regno dei loro genitori con, ovviamente, la loro Colomba.

Tutto ciò avvenne con molta semplicità ma, non appena la bella e dolce Colomba entrò nel regno, nuovamente il Re perse tutto ciò che gli stava attorno.

Egli chiamò nuovamente e subito i giganti, compresi Polifemo e Golia, chiamò i commercianti con le loro astronavi,

chiamò i sultani; chiamò gli emirati; infine chiamò suo fratello che era l'uomo più potente del regno.

E passarono tre anni ma non vi fu nulla da fare come al solito.

Tuttavia in questi tre anni a Celeste e Paolino, ormai maturi tanto che avevano superato il ventesimo anno di età da tempo,

era nato un figlio che avevano chiamato con il nome di Euclide.

Il loro figliolo aveva tre anni e meraviglia, già parlava e si faceva capire alla perfezione.

Il bimbo aveva un particolare trasporto per la colomba con la quale giocava e si divertiva.

Il nonno il Re Narciso memore dei prodigi di suo figlio Paolino con la Colomba, pensò bene

di chiedere al nipotino di parlare alla stessa, per vedere se riusciva a proiettarla in un altro mondo fuori dal regno.

Un bel giorno infatti, di fronte a tutta la corte , ai suoi genitori Celeste e Paolino e i nonni il Re Narciso e la Fata Gioconda

il tenero Euclide sussurrò parole dolci alla Colomba Ultra Pesante e, roba da sogno, tutti ma proprio tutti furono proiettati

nel mondo di Pitagora dove si celebrò , il più bel matrimonio mai visto, tra Celeste e il suo amato Paolino

Da quel giorno tutti vissero felici e contenti in mondi poliedrici e fantastiche dimensioni.

 

 

Luce Sapiente: ecco cosa può fare una Colomba color dell'avorio....può essere impertinente con i superbi, ma se trattata bene proietta  

in nuove più emozionanti dimensioni in cui si viaggia felici di paradiso in paradiso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Paolo Ciraolo