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Autore: ciervu    17/02/2011    7 recensioni
Introduzione modificata. Si prega di prestare maggiore attenzione nella corretta chiusura dei tag.
Rinoa81, assistente amministratrice.

I sogni esistono. Assolutamente sì.
Solo che bisogna avere il coraggio di renderli realtà.
Un'altra cosa, bisogna stare attenti a non confonderli con le illusioni.
I sogni sono quel qualcosa che ti fanno svegliare la mattina con la voglia di andare avanti, che ti fanno sorridere e che ti danno la forza di affrontare la vita, mentre lei illusioni? Beh… da come dice il nome, illudono.
Dal capitolo 1:
-Meno stronzate mi racconti meglio è Justin, e poi hai ragione-. Lo guardai negli occhi - Le cose sono cambiate-.
-In che senso?- Questa volta fui io a distogliere lo sguardo da lui.
-Io non sono più sicura di volere essere tua amica...-
-Cosa?- Esclamò allibito.
-Hai capito bene... Dopo quello che hai fatto ad Ashley, ho perso tutta la stima che una volta avevo per te...-.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente! Sono di nuovo io, Dacey. 

Mi è venuta una nuova idea, quindi ho deciso di  farvela vedere (ovviamente questo non significa che non continuerò Appaerances) ! :)

Comuuuuuumque^^

E' una storia forse un po' diversa dal solito, spero vi  piaccia:)

Vi voglio bene

D.

 

 

 

 

 

Where does the love go? {I don't know}

 

 

 

 

Mi piace sognare.

Mi piace fantasticare su come potrebbe essere il mondo senza tutta questa falsità,  ipocrisia e odio.

Purtroppo però i sogni la maggior parte delle volte non si avverano.

Non criticarmi, ti assicuro che io sono una di quelle persone fermamente convinte che i sogni sono cose buone e soprattutto utili.

I sogni esistono. Assolutamente sì.

Solo che bisogna avere il coraggio di renderli realtà.

Un'altra cosa, bisogna stare attenti a non confonderli con le illusioni.

I sogni sono quel qualcosa che ti fa svegliare la mattina con la voglia di andare avanti, che ti fanno sorridere e che ti danno la forza di andare avanti, mentre lei illusioni, beh da come dice il nome illudono, semplice.

 

 

 

 

 

 

 

Statford {Ontario} - Canada

28 Marzo

 

 

 

 

-Ehi Dacey!- Una ragazza bionda, occhi azzurri, sorriso smagliante, avvolta in un grazioso vestito rosa confetto, mi abbracciò entusiasta.

-Ashley!- Esclamai sinceramente felice di vederla.

Ci staccammo per poi prenderci per mano e incamminarci verso il Paris High School.

-Dov'è Hilary?- Le chiesi preoccupata, di solito lei e sua sorella erano inseparabili.

-A casa con la febbre-. Fece una smorfia per poi ridere.

Entrammo nel grande edificio.

C'era una strana fermentazione nel corridioi, ragazze che si specchiavano, aprivano armadietti e si truccavano, ragazzi che borbottavano tra loro...

Io e Ash ci guardammo a vicenda, sospettose.

Che cosa stava succedendo?

Entrammo in classe e ci sedemmo sui banchi come al solito.

-Che sta succedendo secondo te?- Mi chiese guardandosi intorno.

-Bella domanda, non ne ho la più pallida idea- Ero confusa quanto lei in quel momento.

-Ehi ragazze!-

-Ciao Tay!- Esclamai sorridendole, Ash si limitò a salutarla con la sua mano pallida.

-Non siete emozionate?-

Stupita le chiesi: -perchè dovremmo?-

Taylor mi guardò come se provenissi da un altro pianeta.

-Pronto? Justin Bieber verrà a farci una visita!-. Esclamò entusiasta.

Cazzo. Cazzo. Cazzo.

-E' una cosa fantastica vero? Magari tornerà qui a scuola come tre anni fa, sarebbe fanstastico no?...-

Mimai un "stai zita" a Taylor e guardai preoccupata Ash.

Come immaginavo: Sguardo perso e assente, espressione vaqua e spenta, volto ancora più pallido del solito.

Dato che Tay non capiva la interruppi, -Ehi Taylor! Mi faresti un favore? Potresti andarmi a chiamare Lucy Hale?-. Le chiesi speranzosa.

-Ma non ti interessa sapere che Justin è tornato a vivere nella casa dei suoi nonni? Proprio di fianco alla tua casa?- Grido l'ultima frase entusiasta.

La fulminai con lo sguardo, liquidandola con un "Fuori".

Quando se ne fu andata, Ashley incominciò a piangere.

L'abbracciai e le porsi un fazzoletto.

-Ash, ne abbiamo  già parlato un sacco di volte, è stato uno stronzo, tu ti meriti decisamente di meglio-.

Tirò su col naso -Lo so, ma con tutto quello che abbiamo passato, dopo quello che abbiamo fatto!- Urlò l'ultima parola, isterica.

-Ashley lo so-. Le asciugai una lacrima con un dito e le sorrisi, incoraggiante. -So che lo amavi, ma è andata così, non puoi più tornare indietro, adesso non ti resta che guardare avanti-.

Sospirò. -E' così difficile, lo amavo, lo amo-. Digrignò i denti -Merda! Io...io...non lo voglio vedere, rischierei di soffrire ancora!-.

Incominciò di nuovo a piangere.

-Dai Ash! Sii forte!-.

-Facile a dirlo! Non sei stata tu quella ad avere spreacato la sua prima volta con uno stronzo! Non sei tu quella che ha buttato giù nel cesso un anno della sua vita ! Non sei stata dicerto tu quella a piangere ogni notte per una persona che ormai si era dimenticata di te!-.

-Lo so! Ma devi essere forte! Te lo dico sempre! Devi essere forte! Vai avanti!...- Nei miei occhi ardeva tutta la sincerità che avevo in corpo.

-Sai Dacey,- Mi guardò sprezzante, -Non tutte sono come te! Non tutte sono positive o- Fece le virgolette con le mani- Forti e piene di bontà-.

Inarcai un sopracciglio.

-Ashley! Non dire stronzate! Ti dico queste cose perchè ti voglio bene! Non per,- Arricciai il naso, -Vantarmi o cose del genere!- La guardai inorridita.

Sospirò e con le mani si strofinò gli occhi, rovinandosi tutto il trucco.

-Si scusa D. Sai come sono...- Le porsi la mano, sorridendole, -Andiamo in bagno che ti sistemo il trucco, non vorrai che Dylan ti veda conciata così!-

Rise stringendomi la mano e scendendo dal banco, -Muoviamoci dai!-

 

 

 

°°°

 

 

 

-Beh ragazzi, come sapete, oggi Justin, uno dei nostri allievi preferiti verrà a trovarci, sono passati ben tre anni dalla sua partenza, ed ora si è preso un trimestre di riposo, dove lo passerà a casa dei suoi nonni-.

Tutti si girarono verso di me. Li guardai malissimo, come a dire "Non verrete mai a casa mia".

Ero all'ultimo banco, in fondo all'aula, vicino a me c'era Ash e un banco vuoto, quello di Hilary, la gemella di Ashley.

La bionda era tesa come la corda di un violino, oltre ad essere pallida ed avere gli occhi rossi, certo.

-Cosa ne pensate se ognuno di voi, quando lui arriverà, si alzasse in piedi e lo salutasse a modo suo, per farlo sentire a casa, dato che prima del successo, eravate voi...- Indicò tutti noi con un gesto ampio delle braccia, -la sua seconda famiglia?-.

In cuor mio sapevo che l'idea della professoressa Gilbert sarebbe stata un disastro. Con la coda dell'occhio guardai Ash, ammirava le sue unghie leccate di rosso, come se fosse stata indifferente, ma me non mi fregava, sapevo che stava lottando con se stessa per non scoppiare a piangere davanti a tutti.

-Magari potrebbe incominciare lei, Ashley- Ash sussultò ed io mi coprii con una mano gli occhi, pronta al peggio.

-Certo Prof.- Esclamò lei entusiasta.

Spalancai gli occhi chiedendomi cosa avesse in mente e la guardai confusa. Lei mi sorrise sistemandosi i lunghi capelli biondi che le scendeva delicati sulle spalle. Quando faceva così significava solo una cosa, vendetta.

-Ashely, ti prego, non fare stupidaggini-. Le sussurrai. Lei rise.

-Del genere?-

-Qualunque cosa tu voglia fare, non farla-.  Mi guardò scettica.

-Oh andiamo D.! Lo sai che è acqua passata Justin-.

Spalancai la bocca. Ti prego Signore, fa che non combini qualche cazzata delle sue.

-Signorina Loxx, anche lei potrebbe dare un benvenuto a Justin-. Fulminai con gli occhi la Gilbert per poi sorriderle dolcemente, -Certo Prof.

-Ditemi ragazzi, oltre a O'Connel, Loxx, Flow e Hale, chi si offre per dare il benvenuto a Bieber?-

Nessun alzò la mano.

-Suvvia ragazzi! Non fate i timidi!-  Alzai un sopracciglio scettica. Povera donna...

-Ho capito, dovrò scegliere io...-

Proprio quando stava per chiamare qualche altro povero capitato bussarono alla porta.

-Avanti- Esclamò la Gilbert entusiasta.

Una faccia a me conosciuta sbucò dalla porta.

-Salve Prof!-

Era arrivato, subito controllai la reazione di Ashley. Lo guardava truce, sospirai e mentalmente mi preparai alla guerra.

-Justin! Caro! Entra, entra!- La Gilbert lo abbracciò e gli sorrise.

Sorrisi triste.

Era cambiato il mio amico. Era diventato alto, molto alto e poi la sua voce era diventata più grave e possente.

-Come stai? Andato bene il viaggio?- Gli chiese la professoressa.

Lui annui, sorridendole e guardanosi in torno, dubito che mi vedesse, avevo davanti Jason Bylor, uno stangone di due metri, ma Ash, eccome se la vide.

Lo capii perchè si paralizzò guardando verso la nostra parte.

Ashley era silenziosa, c'era tensione, la sentivo.

-Beh Justin, abbiamo una sorpresa per te- Chiusi gli occhi e istintivamente pregai Dio. Nessun spargimento di sangue, ti prego!

-Grazie!- Esclamò lui ridendo, guardando la prof. -A dire il vero anche io ne avrei una per voi!- Sorrise alla classe.

-Fantastico! Avete sentito ragazzi?-

Scossi la testa, stremata. Ero circondata da idioti.

Ashley lo guardava silenziosa.

-Ash?- La chiamai sussurrando.

Non ottenni nessuna risposta.

Le diedi un piccolo scossone.

Niente.

-Dai cazzo!- Urlai.

Tutti si girarono verso di me, compreso Jason, lasciando a Justin l'opportunità di vedermi.

-Scusate- Sussurrai sorridendo a trentadue denti verso la Gilbert.

Tutti scoppiarono a ridere. Tranne Justin.

-Sti ragazzi- Borbotto la professoressa, per poi rivolgersi a un Justin turbato, -Vuoi iniziare tu, o iniziamo noi, per la sorpresa?-.

-A dire il vero, per me sarebbe lo stesso- Disse imbarazzato.

-Iniziamo noi, allora-

Justin sorrise e la professoressa indicò Lucy Hale.

-Cara Lucy, inizi tu?- La incalzò, la rossa annuì, si alzò e iniziò a parlare.

Intanto io iniziai a fare degli scarabocchi e smisi solo quando sentii il nome di Ashley.

Alzai di colpo gli occhi dal foglio e osservai Ash che si era alzata elegantemente dalla sedia, ed ora sorrideva ingenua a un Justin diffidente.

-Ciao Justin, da quanto!- Sorrise inclinando la testa verso sinistra, -Volevo farti semplicemente sapere che questi anni senza di te sono stati una meraviglia, e che sei stato davvero una testa di ca...- La Gilbert la fermò.

-Signorina O' Connel! Contegno!-

Ashley guardò ingenuamente la prof. -Scusi professoressa, mi sono lasciata prendere-. La quale la fulminò con gli occhi e le ordinò di sedersi.

Dopo Ash fu il turno di Witheny Flow.

Non prestai attenzione al discorso che fecero perchè fui distratta da Ash, disegnava su un foglio tanti piccoli cuori rotti, mi dispiacque così tanto che quasi mi venne voglia di dirle di prendere posizione, di fare qualcosa per cambiare la situazione o semplicemente di voltar pagina, ma giusto, io non potevo capire, mica c'avevo fatto sesso io con lui, l'aveva fatto lei!

-Dacey e' il tuo turno!- La prof. richiamò la mia attenzione, ed io confusa mi alzai in piedi.

-Ehilà Justin...- Dissi salutandolo incerta con la mano, -Ben ritornato a Stratford, spero ti troverai bene qui-. E detto questo mi sedetti, nonostante le proteste della Gilbert per "la mia poca ospitalità".

Ma d'altronde di Justin cosa mi importava?

Una volta sarebbe stato tutto diverso, certo, una volta eravamo grandi amici, forse i migliori, ma dopo che lui e Ash dopo essersi messi insieme si erano lasciati così bruscamente io dovetti scegliere.

L'amica che per me ci sarebbe sempre stata o l'amico di cui mi ero follemente innamorata e che presto sarebbe partito?

Si, anni fa, ero innamorata di lui, ma mi ero fatta da parte, l'avevo lasciato a Ashley, d'altronde io per Justin ero solo un'amica, niente di più...Così ora eccomi, felice della mia scelta di pochi anni prima.

-A quanto pare caro Justin hai dei compagni piuttosto inospitali- Disse la Gilbert riluttante. Bieber rise. -Non si preoccupi, a me va bene così, ora però vorrei darvi la mia sorpresa per poi andare a casa, sono appena tornato da Parigi e devo disfare i bagagli...- Sorrise alla professoressa, la quale annuii vigorosamente.

Justin uscii dalla stanza e dopo pochi minuti rientrò con uno piccolo scatolone, lo appoggiò sopra il banco della Collins, in primo banco e lo aprii.

Tirò fuori un sacchettino, e spiegò -Ho scelto personalmente il regalo per ognuno di voi, spero vi piaccia-. Ci fu un brusio generale e poi la Gilbert richiamò l'attenzione battendo le mani, Justin le sorrise riconoscente.

-Bene allora questo è di...Diana-. La ragazza si alzò e andò a prendere il sacchetto di velluto rosso.

Bieber iniziò a chiamare dei ragazzi, che a loro volta si alzarono e andarono a prendere il regalo.

-Ashley- Ash  si alzò dalla sedia, andò da Justin, prese il sacchetto, questa volta però era blu, diverso da tutti gli altri che l'avevano ricevuto rosso, e ritornò al posto, appoggiando il sacchettino sul banco e guardandolo truce.

-Non lo apri?- Le chiesi.

Scosse la testa, -Non ora, non voglio avere reazioni esagerate davanti a tutti-.

-Scelta saggia-. Le sorrisi.

-...E per finire Dacey-.

Mi alzai titubante dalla sedia e mi diressi verso Justin, lo guardai meglio, era veramente cambiato, mi porse il sacchetto, che al momento non guardai, e mi sorrise confuso.

Tornai al posto, e appoggiai a mia volta il regalo sul banco, Ashley lo guardava a bocca aperta, cosa c'era adesso?

-Che c'è?- Le chiesi sulla difensiva.

-Il colore...- Sussurrò.

Osservai il sacchetto, aveva ragione, non era rosso, tantomeno blu, era bianco. E questo cosa significava?

Scossi le spalle, -Siamo amici-

Ash guardò prima il pacchetto, poi Justin, poi me.

-Tu non me la racconti giusta- Sibilò.

-Andiamo Ash! Siamo amici, tutto qui!- Mi difesi.

Sospirò, scuotendo la testa -Si scusa, è che sono agitata.-

-...Bene io qui avrei finito, ragazzi volevo invitarvi, prima di andare, a casa mia domani sera, faccio una piccola festa in memoria dei vecchi tempi.-

-Tu ci andrai?- Mi chiese Ash.

-Non saprei, penso di sì, sai come la pensa mia madre, ci tiene a Justin e a soprattutto a Pattie-. Scossi le spalle.

Lei annui, -Io forse-. Le sorrisi

-Ciao Guys!- Justin uscii dall'aula.

E poi ci fu il finimondo, ragazze in fase premestruale che urlavano disperate, ragazzi che pensavano già chi invitare alla festa di Bieber, ragazzine che fantasticavano e alludevano su Justin...

Approfittai del caos per aprire il pacchettino, dento c'era un foglio e un braccialetto, era piccolo e luccicante, in poche parole splendido.

Lentamente aprii i biglietto:

"Si è sentita la tua mancanza questi anni, spero di rimediare il tempo perduto. Ti voglio bene, Biebz."

Sorrisi dolcemente al ricordo dei bei momenti passati assieme.

-Perchè sorridi?-

-No, niente- Cercai una scusa credibile -E' che pensavo che Andrew è proprio carino-.

-Mhh...già, forse dovresti invitarlo alla festa di Bieber-.

-No dai, lui no...- Cercai di deviare il discorso, -A proposito che vestito ci metteremo alla festa?-

-Non cercare di cambiare argomento, tu ci andrai con lui!-

-No. Ash. Non fare casini!- Esclamai agitata.

-Dai D. Non fare la timidona!- Mi strizzò l'occhio. -Ehi Andrew! Vieni qui!-

Un ragazzo dai capelli castani, abbastanza carino si avvicinò a noi.

-Dimmi Ashley-

Lei sorrise civettuola. -Sei libero domani sera?-

Annuì serio, -Bene- continuò Ash, -potresti accompagnare Dacey alla festa di Justin-.

Andrew si girò verso di me -Certo!- Mi sorrise.

-Grazie- Arrossii.

-Figurati D. e poi Justin sarebbe felice di sapere che uno dei suoi migliori amici esce con la sua migliore amica-.

Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.

Aveva detto uscire?

Aveva detto migliore amica?
-Ehm...Già- Sorrisi timida.

-Allora ti passo a prendere alle nove- Mi strizzò l'occhio e mi diede un lieve buffetto sulla guancia.

Quando si fu allontanato sospirai.

-La prossima volta ti uccido se fa un'altra cosa del gere-. La minacciai.

-Uhuh scusa, ecco cosa succede quando si vuole aiutare un'amica-. Fece la finta offesa, ed io scoppiai a ridere per poi trascinare anche lei.

Stettimo in silenzio tutte e due, ed osservammo il pacchettino sopra il suo banco.

-Lo apro?-

Annuii seria.

Prese il sacchetto con mani tremanti e lo aprii, rovesciò con cura il contenuto sul banco, c'era una collana con un cuore d'oro e un biglietto, Ash lesse il biglietto: -Mi dispiace-.

Fece silenzio.

-Tutto okay?- Le chiesi, lei annuì seria.

Poi suonò la campanella e se ne andò senza salutarmi.

 

 

 

 

***

 

 

 

 

-Sono a casa!- Urlai aprendo la porta.

Nessuno mi rispose, così andai in cucina. 

Attaccato al frigo c'era un biglietto, lo lessi: "Sono andata a fare la spesa, sta sera abbiamo ospiti".

Fantastico, pensai sarcastica.

Salii le scale ed andai in camera mia, tirai le tende, la mia stanza aveva una grandissima vetrata e, se non volevo brutte sorprese, era meglio stare attenta quando mi cambiavo, infatti la mia camera era parallela alla camera di Justin, anche lui, come me, aveva una vetrata e quindi, vedevo tutta la sua stanza, come lui vedeva la mia.

Mi infilai una magliettina senza maniche, corallo e un paio di shorts in Jeans  e mi guardai allo specchio, i miei capelli castani erano abbastanza lisci e lunghi, la mia carnagione era dorata e la mia bocca, da me detestata tantissimo perchè piccola e a forma di cuore, questa volta sembrava quasi normale.

Scesi le scale e andai in cucina, di nuovo.

Avevo bisogno di zuccheri e grassi.

Aprii il freezer e presi il mio gelato preferito, quello al biscotto, in casa mia non mancava mai.

Presi un cucchiaino e inizia a mangiarlo voracemente.

Pochi minuti dopo suonarono il campanello, maledissi chiunque fosse e, con ancora il cucchiaio in bocca e la scatola di gelato in mano andai ad aprire.

Il cucchiaio mi cadde dalla bocca quando vidi Justin appoggiato allo stitipe della porta, con fare noncurante.

Lo raccolsi imbarazzata e lo salutai.

-Ciao Justin- Gli sorrisi.

-Ciao Dacey-

Mi spostai per farlo entrare e per poi chiudere la porta.

-Farsi sentire ogni tanto no eh?- Lo accusai scettica guardandolo negli occhi.

-Guarda che anche tu potevi fare lo stesso-.

-Ci ho provato, ma mi dicevano che eri sempre impegnato, cose del genere- Gesticolai con la mano.

-Mh, beh sì, ero impegnato-.

 Lo fulminai. -Non avevi nemmeno cinque minuti da dedicare alla tua migliore amica?-

-Scusa D. Le cose sono cambiate, e poi c'era il fuso orario...-

-Meno stronzate mi racconti meglio è Justin, e poi hai ragione-. Lo guardai negli occhi - Le cose sono cambiate-.

-In che senso?- Questa volta fui io a distogliere lo sguardo da lui.

-Io non sono più sicura di volere essere tua amica...-

-Cosa?- Escalmò spalancando gli occhi.

-Hai capito bene, Justin. Dopo quello che hai fatto a Ashley, ho perso tutta la stima per te-.

-Non credi che siano affari miei e di Ashely quello che è successo fra di noi?-

-Se permetti io sono la migliore amica di Ash e faccio quello che ritengo giusto, sei stato proprio un coglione bastardo a dirle che l'amavi e farlo con lei solo perchè non sapevi come sprecare il tuo tempo-.  Dissi infuriata.

-Dacey, ascolta. Uno, io l'amavo. Due, è stata lei a voler avere la sua prima volta con me!-

-Allora perchè l'hai tradita con sua sorella??- Esclamai indignata.

-Ero ubriaco-

-Fai schifo Justin-.

-Come se non lo sapessi, ho chiesto scusa ad Ashley non ti basta?-

-Non è a me che deve bastare! Mio Dio! E' Ashely quella che ha sofferto! E' Hilary quella che si è allontanata da sua sorella! Io provo semplicemente disgusto nei tuoi confronti! Non capisco perchè una volta eravamo tanto amici, sei una persona orrenda!- Esclami.

-Dacey, ti prego. Ho tutti contro, non abbandonarmi anche tu...- Sussurrò.

-Fatti un esame di coscienza Justin! E chiediti il motivo per cui tutti ti sono contro! Scoprirai che la colpa è semplicemente tua-.

-Mi dispiace...-

-Anche a me Justin, non sai quanto...-.

-Ci vediamo sta sera a cena, mia mamma ha detto che farà il dolce che preparava sempre quando eravamo piccoli...- Sorrise triste e  uscì a testa bassa di casa.

 Dopo che la porta si chiuse mi accasciai ai piedi della porta e portandomi le mani tra i capelli, iniziai a piangere.

 

 

 

 

 

***

 

 

  
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