Sono al distretto, immersa in
un’enorme
pila di scartoffie da compilare.
Odio scrivere i rapporti,
soprattutto
quando sono nervosa.
Ho già spezzato due
matite oggi e la
terza pare non avrà sorte migliore.
E poi ti vedo svoltare
l’angolo.
Sei appena tornato
dall’Africa e sei…
diverso.
Ringrazio Dio che Castle non sia
qui,
avrebbe fatto le sue solite battutine sul motorcycle
boy!
Castle.
Vedo te che ti avvicini alla mia
scrivania ma penso a lui.
Non è normale pensare a
un altro uomo
mentre il tuo si sta avvicinando e non vi vedete da settimane.
Mi sorridi e io ti sorrido in
rimando.
-“Ciao Kate!”-
sospiri e mi abbracci.
Chiudi gli occhi e mi tieni stretta a te.
E mentre tu mi abbracci, io guardo
furtiva in caso arrivasse lui.
Non voglio che mi veda
così abbracciata
a te.
Tu mi stringi ancora più
forte, come se
captassi i miei pensieri, come se mi leggessi la mente e mi sussurri:
-“Mi sei mancata
molto!”-
-“…Già.”-
riesco a dire io con la voce
spezzata e dopo qualche momento di silenzio.
Vorrei dirti che mi sei mancato
anche
tu, davvero lo vorrei, ma non ci riesco.
Vorrei dirti che durante la tua
assenza
ho riaperto il caso di mia madre, che ho rischiato di morire almeno due
volte,
ma non ci riesco.
Tu eri in Africa a salvare il
mondo, ma
non sapevi che il tuo mondo, che io, stavo crollando.
Ma in parte è anche
colpa mia, non ti ho
mai fatto vedere tutte le prove che ho raccolto sul caso, non ti ho mai
spiegato perché porto l’orologio di mio padre e
l’anello di mia madre.
Non mi sono mai aperta con te, non
sono
mai riuscita a fidarmi completamente di te.
Non lo so perché.
Forse perché Castle
aveva riaperto il
caso e io l’avevo mandato via.
Forse perché
è una cosa a cui tengo
troppo e voglio fare le cose fatte bene. Ma non voglio essere sola.
E neppure stavolta ero sola.
Lui era lì con me. Era
lì per me.
-“Tutto
apposto?”- mi chiedi
risvegliandomi dai miei pensieri.
Ti sorrido, ma con la mente sono
altrove.
Ripercorro i passi di quella notte,
quando Ryan ed Esposito sono stati rapiti. Per colpa mia. Non riesco
ancora a
non sentirmi in colpa.
E poi c’è
stato quel bacio. Non è stato
solo di copertura, io… ho ricambiato. E se devo essere
completamente onesta con
me stessa non avrei ricambiato se fosse stato solo di copertura.
-“Senti, ti devo
parlare!”- mi dici con
fare serio e riportandomi alla realtà per la seconda volta
in pochi minuti.
Ti guardo con uno sguardo
interrogativo.
In effetti sei strano. Hai per caso capito qualcosa?
-“E’ meglio se
ti siedi!”-
-“Josh… parla
e basta. E poi anch’io ho
bisogno di parlarti!”-
-“Ok. Allora…
ho vinto il premio
Carter-Madison. Non è un premio qualunque, è un
premio che vincono in pochi, e
alcuni dei miei colleghi dicono che solo i geni lo vincono e chi ha
frequentato
college prestigiosi e chi continua a dare il suo contributo per
innovazioni
sulla medicina…”-
Ti interrompo. Sono felicissima per
te e
per il tuo premio ma non capisco dove vuoi andare a parare.
-“Josh.. è
fantastico che tu abbia vinto
questo premio, e sono davvero molto contenta, ma non capisco dove vuoi
arrivare.”-
-“Il punto è
che devo andare in Africa
per tre anni.”-
-“Tre anni?”-
ti chiedo quasi sconvolta.
Forse avrei dovuto sedermi.
-“Si. È
un’occasione unica per la mia
carriera. Pensa quante persone potrei salvare con la cardiochirurgia. A
quanti bambini
potrei riuscire a salvare e magari anche prima che si ammalino, con i
vaccini
e…”-
Mi guardi. E io continuo a non
capire se
mi stai lasciando o se vuoi continuare la nostra storia a distanza.
-“…e vorrei
che venissi con me!”-
Io spalanco la bocca. Non era
sicuramente questa la frase che mi aspettavo.
Non riesco quasi a parlare, mi
manca il
fiato come se avessi corso per kilometri e kilometri.
Ora ho bisogno di sedermi.
No, ho bisogno di respirare aria
fresca. Non posso
stare ancora con te,
lì.
Ma tu continui:
-“Sposami Kate.
Sposiamoci e andiamo in
Africa. Non cambia nulla vivere qui o lì!”- mi
dici tutto sorridente e felice.
-“Non cambia nulla?
Scherzi?”-
-“No, non cambia
perché noi continueremo
a stare insieme ed è questo ciò che
conta!-“
-“E per fare cosa? La
poliziotta in
Africa?”-
-“Kate non avrai bisogno
di lavorare. Io
sono un cardiochirurgo ora di fama mondiale. Ho vinto il premio
Carter-Madison!!”-
mi dici come se non avessi capito quanto prestigioso sia questo premio.
Ok adesso ho veramente bisogno di
uscire.
Non posso darti una risposta su due piedi come vorresti. Ci sono troppe
cose a cui devo pensare.
-“Josh. Io non posso
mollare tutto e
scappare con te in Africa! Io ho un lavoro qui, ho la mia famiglia,
ho… “-
“Castle”- penso.
-“Kate, io voglio essere
la tua
famiglia. Ti prego non dirmi subito di no! Pensaci.”-
Non so cosa risponderti. Mi hai
appena
chiesto di lasciare tutto e partire con te in Africa.
Mi hai chiesto di sposarti.
Sono ancora scioccata.
Cosa si risponde
quando un uomo ti chiede di sposarlo?
-“Pensaci.”- mi
ripeti. Non so cosa davvero
cosa dirti.
-“Va bene. Ci
penserò!”-
-“Di cosa volevi
parlarmi?-
-“Niente di
importante!”-. ti rispondo
veloce.
Come faccio ora a dirti che nel
mentre
che tu eri via, io pensavo continuamente a un altro? Come faccio a
dirti che
l’ho baciato adesso che tu mi hai chiesto di sposarti?
Mi accarezzi la guancia, e mi baci
sulla
fronte.
Vai via, e nel voltarmi vedo lui
con due
caffè in mano.
Ha uno sguardo triste. Forse ha
sentito
la conversazione.
Sono ancora troppo sconvolta
però per
parlare con Castle, ho bisogno di stare da sola per qualche minuto.
Così mi catapulto in
bagno. Almeno qui
Castle non può seguirmi.
Spero. Mi ha già seguita
quando stavo
leggendo Heat Wave.
Mi bagno la faccia e passo la mano
anche
sul collo.
Certo quando ero bambina sognavo
che il
mio principe mi chiedesse in un modo diverso di sposarmi. Non
così in un
distretto di polizia affollato.
Mi sono guardata allo specchio. Ero
davvero visibilmente sconvolta.
Ho respirato a fondo e sono uscita.
E lui era lì. Ad
aspettarmi.
-“Tutto
apposto?”- mi hai domandato.
-“Certo Castle,
perché non dovrebbe?”-
ti rispondo stampandomi in faccia un finto sorriso e prendendo il
caffè che
ogni mattina mi porti. Ma non riesco a guardarti negli occhi.
-“Non lo so. Ho visto che
motorcycle boy
è tornato e mi sei sembrata turbata. Tutto qui!”-
-“No, no! Va…
va tutto alla grande.”-
Ma vedo che sei poco convinto della
mia
risposta. Probabilmente è perché neppure io sono
convinta di ciò che dico,
anche se mi stampo un sorriso in faccia.
-“Senti se hai bisogno di
parlare… io
sono qui!”-
Lo so, tu ci sei sempre.
C’eri quando ho
ucciso Coonan, c’eri quando è stato riaperto il
caso di mia madre. Anche se mi
hai lasciato la scorsa estate. E non riesco a pensare se le cose
fossero andate
diversamente, se solo fossi riuscita a parlarti quel giorno, ora a che
punto
saremmo.
-“Castle, è
tutto apposto. Andiamo
dobbiamo fare un sopraluogo in quel magazzino!”-
Siamo arrivati lì. In
macchina non ho
detto una parola.
Ho ancora in testa le parole di
Josh.
Come faccio a lasciare tutto e
tutti?
Come faccio a lasciare Castle?
Sto ancora pensando a questo quando
ci
ritroviamo di fronte a quella saracinesca gialla.
Entriamo.
C’è uno strano
odore. Apro un
contenitore e fuoriesce della polvere gialla.
-“Castle corri! Abbiamo
aperto qualcosa
di radioattivo!”- urlo.
Corriamo, più forte che
possiamo, ma
qualcuno ci blocca, hanno delle tute arancioni.
Ci separano.
-“No, no! Beckett!
Lasciami andare!”-
sento che ti stai ribellando.
-“Non azzardarti a
toccarla!”-. Come
sempre cerchi di salvarmi, di proteggermi.
Mi fanno entrare in una stanza
isolata.
Dopo pochi istanti entri anche tu.
Capisco che ci hanno messi in
quarantena.
-“Ma chi è
questa gente?”- continui a
domandarmi.
-“Non lo so. Non lo so,
Castle!!”- ti
rispondo nervosa.
Mi passo le mani nei capelli.
Sbuffo e
chiudo gli occhi.
Sono nervosa perché
siamo bloccati in
quarantena.
Sono nervosa perché Josh
ha vinto quel
maledettissimo premio. Sono nervosa perché mi ha chiesto di
lasciare tutto e
partire con lui.
E sono nervosa perché mi
ha chiesto di
sposarlo.
Ho troppi pensieri per la mente,
sono
poco concentrata sul caso.
Ma sento il tuo sguardo perforarmi
la fronte.
Apro gli occhi e tu mi stai
fissando.
Capisco che ti ho risposto male.
-“Scusami Castle. Non ce
l’ho con te. È
che sono… tesa!”-
Sbuffo di nuovo.
Invece tu non dici una parola.
Forse ti
aspetti che ti dica qualcosa. Che mi confidi con te. Ma non ci riesco.
Evidentemente hai capito che non ho
voglia di parlarne, così anche tu non parli. È
incredibile quanto bene tu mi
conosca, ormai sono un libro aperto per te.
Mi fa impressione essere
così
cristallina per te, non sono abituata ad aprirmi con le persone.
Dopo l’omicidio di mia
madre ho imparato
a chiudere la gente fuori dal mio mondo, fuori dal mio cuore.
Avevo la mia corazza che mi sono
faticosamente costruita negli anni, impenetrabile.
E poi sei arrivato tu. Tu che ogni
giorno mi porti il caffè. Tu che ogni giorno mi strappi un
sorriso. Tu che ci
sei ogni giorno.
Devo capire. Ho bisogno di sapere.
Non
posso sposare Josh se nella mia testa c’è
un’altra persona.
Dopo quelle che sembrano ore ti
siedi
affianco a me e mi domandi di nuovo se è tutto apposto.
Io ti guardo. Sei davvero
preoccupato
per me.
-“Josh deve trasferirsi
in Africa per
tre anni. Mi ha chiesto di andare con lui…”-
Mi guardi sconvolto. Non ti
aspettavi
sicuramente una risposta così. E non sai ancora il meglio!
-“…e…”-
-“…e?!”-
-“…e mi ha
chiesto di sposarlo!”-
Il tuo solito colore roseo adesso
ha uno
strano colore verdognolo. Non so se è per quei fumi
radioattivi che abbiamo
inalato o per questa mia confessione.
Scusami Castle se ho avuto poco
tatto,
ma ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensi, cosa provi. Abbiamo
fatto finta
di nulla per settimane ma quel bacio c’è stato.
-“Castle, ti senti
bene?”-
-“Si. Stavo…
stavo solo elaborando la
cosa.”-
Annuisco ma non dico niente. Per la
seconda volta nella giornata non so che cosa dire.
-“Tu…”-
tossisci e ti schiarisci la
voce. –“Tu, cosa gli hai risposto?”-
-“E’
importante?”-
-“Diamine! Certo che
è importante!”-.
Ti alzi di scatto, non mi dai
neanche il
tempo di rispondere ed esplodi in quella che non era iniziata come una
litigata.
-“Non puoi mollare tutto,
il tuo lavoro,
la tua famiglia per andare in Africa. Cosa faranno Ryan con Esposito
senza di
te? E il capitano? Non può perdere la sue detective
migliore. E a tuo padre non
ci pensi? Gli sei rimasta solo tu, non puoi andartene!”-
-“Quindi è per
questo? Per mio padre…
per Ryan ed Esposito e il capitano? È per loro che dovrei
restare? Rinunciare a
un uomo perfetto che può farmi felice, per loro?”-
mi alzo anch’io.
La mia voce è
più alta del previsto.
Sento le lacrime affacciarsi prepotentemente sui miei occhi e una
traditrice
scende nella mia guancia. Mi volto e con la mano asciugo la mia
guancia, anche
se so che lui ha visto.
E poi sento che continui:
-“…e per me!
Non voglio che tu vada via!
Non voglio che ti trasferisca in Africa! Quindi ti prego Kate, dimmi
cosa gli
hai risposto!”-
-“I-io non sapevo cosa
rispondere
Castle, così gli ho detto che ci avrei pensato!”-
Sembri un po’
più sollevato anche se
secondo te il pericolo non è passato. Io non ho ancora
né accettato né
rifiutato la proposta di Josh.
-“Kate, per favore. Non
partire! Io non
posso…”-
-“Cosa, Castle? Cosa non
puoi fare? Non
puoi scrivere i tuoi libri senza di me? Eppure quest’estate
ci sei riuscito
bene!”-
-“Tu avevi
Demming!”-, lo dici come se
il fatto di essere stata con lui fosse un’accusa.
-“Dannazione Castle! Io
non avevo Tom.
L’avevo lasciato per venire con te negli Hamptons. Ma mi hai
rimpiazzata in
fretta, quindi sono certa che non avrai nessuna difficoltà a
trovare un’altra
musa!”-.
Ormai le lacrime mi scendono copiose. Non riesco a trattenerle, eppure
sono diventata brava a non mostrare le emozioni.
Ti avvicini a me. Sei troppo
vicino.
Mi prendi il viso tra le mani, e
con i
pollici scacci via quelle lacrime dalle mie guance.
-“…nessuna
sarà mai come te! Io non
posso stare senza di te.”- mi dici serio e guardandomi negli
occhi.
Avvicini ancora di più i
nostri visi.
Le
nostre bocche si stanno per sfiorare, ma io riesco a liberarmi della
tua presa.
-“Smettila!”-
-“Kate, ma non capisci?
Io non voglio
che tu vada via, non è più per i libri ormai! E
non voglio che ti sposi con
lui!”- dici con enfasi. Raramente sei così
diretto. E poi continui abbassando
la voce:-
-“Per me è una
sofferenza vederti
accanto a un altro!”-
-“Cos’è
una dichiarazione Castle?”-
-“Solo se lo vuoi tu.
Andiamo, sappiamo
entrambi che quel bacio non è stato di copertura. Si magari
all’inizio si, ma
poi si è trasformato in altro e…”-
Non ti lascio finire.
Questa volta sono io che mi butto
fra le
tue braccia e ti bacio.
Come al magazzino, sento un brivido
che
mi percorre la schiena.
Finalmente ti sento di nuovo, sento
le
tue mani sulla mia schiena, e le tue forti braccia che mi stringono e
avvicinano sempre più il mio corpo al tuo.
Ci stacchiamo.
Abbiamo il respiro accelerato.
Poggi la tua fronte sulla mia, le
tue
mani scendono sui miei fianchi e mi chiedi:
-“Cos’è
una dichiarazione, Beckett?”-
-“Solo se lo vuoi tu,
Castle!”-
-“Um… io
voglio che tu resti qui, con
me! Cioè non qui-qui, in questa specie di stanza strana! No,
intendo a New
York!”-
Sorrido.
-“Ho capito,
Castle.”-
-“Allora cosa decidi di
fare? Resti o te
ne vai?”-
Ti guardo. Ormai ho capito cosa
voglio
fare. Voglio restare.
Ma voglio anche farti soffrire
ancora un
po’. Me lo devi. Dopo essertene andato in quel modo
l’altra estate, con Gina.
-“Non lo so. Dovrei avere
un ottimo
motivo per restare!”-
-“Io sono
l’ottimo motivo, Kate!”-
Sorridi. Hai capito il mio gioco. E
poi
di colpo ritorni serio.
-“Mi sono innamorato di
te la prima
volta che ti ho visto. Mi sono innamorato dei tuoi occhi quando mi hai
interrogato la prima volta. E te l’ho anche detto che avevi,
hai, due occhi
stupendi. Ok forse all’inizio ti desideravo e basta come
tutte le altre, ma poi
ti ho conosciuta e a poco a poco mi sono innamorato di te.
Io… io ti amo, Kate.
E non credo che Josh riuscirebbe a renderti felice. Si impegnerebbe
certo! Ma non
saresti felice con lui. Soprattutto perché non sei
innamorata di lui.
O mi sbaglio?”-
-“No. Come sai che non
sono innamorata
di lui?”-
-“Perché
quando una donna è innamorata e
riceve una proposta di matrimonio seguirebbe anche in capo al mondo il
suo uomo
senza esitare. Se prende tempo non è davvero
innamorata.”-
Mi hai sorpresa con queste tue
parole.
In fondo forse, il mio cuore aveva
già
deciso cosa fare, non rispondendo a Josh. Mi spiace, ma non posso
partire e non
posso sposarlo.
Io amo un altro uomo.
Io amo Castle.
-“Sai, ti seguirei in
capo al mondo,
Rick!”-
Mi sorridi. Sei felice e hai capito
la
mia scelta.
Mi baci di nuovo.
La tua bocca calda si posa sulla
mia.
In questo momento mi sembra di
sognare.
So che dovrò affrontare Josh, ma ora non ci voglio pensare.
Voglio solo stare così
fra le tue
braccia e lasciarmi amare.
Ma poi una voce alle nostre spalle
esclama:
-“Scusate se vi
interrompo, ma possiamo
tornare a lavoro!”-
È il capitano Montgomery.
Beccati!
Io sorrido imbarazzata e, guardando
Castle il capitano sorridente continua:
-“Era ora che ti dessi una svegliata Castle!”-.
ANGOLO DELL'AUTRICE: Ciao ragazziii!!
eccomi di nuovo qui!!!dunque in questa One-shot ci sono spoiler credo, ma date le foto che circolano ho pensato di scrivere qualcosa.
prima di tutto ringrazio Paola per avermi dato l'idea.. ;)
ovviamente non so come andrà la puntata e dubito fortemente che andrà così.... però mi è sembrato carino lasciare il finale aperto.. XD
come ogni volta mi sembra di aver detto tutto, e invece dimentico qualcosa... XD
come sempre ringrazio anticipatamente chi leggerà la storia e chi lascerà un piccolo commento...
le vostre recensioni sono molto importati e senza non potrei andare avanti... quindi fatevi sentire!! *_*
a presto e tanti sbaciotti a tutti...
kate24 ;>