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Autore: AntheaMalec    17/02/2011    5 recensioni
Era un sentimento ossessivo e possessivo quello che ormai mi legava a lui.
Un sentimento che mi mandava in confusione, che aveva il potere di comandarmi a piacimento.
Lui era il classico ragazzo strafottente e stronzo, ma non sempre la storia andrà come noi vorremmo che andasse...
Questa è la storia di una ragazza innamorata dell'amore...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wrong love


Non sapevo che cosa mi facevi.

Erano un miscuglio di emozioni indescrivibili quelle che mi inondavano al tuo stare vicino a me.

Mi sentivo così incredibilmente viva ad ogni tuo sorriso, mi sentivo così speciale ad ogni tua parola e non importava che tu fossi fidanzato con un'altra ragazza, non importava, non in quel momento.

Tu eri lì, solamente quello contava.

Tu che mi sfioravi con noncuranza, tu che non potevi neanche immaginare l'effetto che mi facevi.

Eri il cattivo ragazzo della classe, quello un po' sbruffone, quello stronzo e prepotente, quello a cui la media nelle materie scendeva oltre la sufficienza.

Ma io ero riuscita a vedere dietro quella scorza fastidiosa che proteggeva la tua vera anima.

Non l'avevo fatto con intenzione, nient'affatto.

Era stato per caso e il destino aveva, evidentemente, in serbo per me delle fastidiose sorprese dure da accettare.

Mi ricordo ancora il primo giorno che ti vidi.

Tu entrasti in classe con quell'aria da duro, nonostante fossi un ripetente e non conoscevi nessuno di noi.

Ti avevo notato perchè Alice aveva una cotta per te dall'anno precedente e non la smetteva di parlare continuamente di quanto tu fossi incredibilmente bello.

Io non la vedevo tutta quella bellezza, ma mancava poco prima che io potessi aprire gli occhi e vedere oltre quel velo di densa nebbia che mi impediva di vedere...di vedere te.

Così mi ritrovai a imparare non solo a guardare, ma anche imparare ad osservarti senza, ovviamente, che tu te ne accorgessi.

Senza farci caso ti spiavo sempre più spesso, indifferentemente se sotto richiesta della mia amica o meno.

Incominciai a non limitarmi a sentirti, ma ad ascoltarti, a capirti e ad affezionarmi.

In quei pochi mesi avevi trovato un rifugio dentro al mio cuore e non avevi alcuna intenzione di spostarti da lì.

Mi ricordo che non volevo ammettere neanche a me stessa di essermi attaccata in modo morboso a te, ma quando Alice mi aveva confessato di non essere più attratta in alcun modo da te, io mi sentii enormemente sollevata e felice.

E lì era sorta la prima, illuminante domanda.

Perchè ero così felice?

Dopo essa ne erano arrivate molte altre, una sopra l'altra, rendendomi la ragazza più confusa del pianeta.

Perchè non riuscivo a non pensare a lui ogni singolo instante?

Perchè il mio cuore batteva più forte quando lo vedevo?

Perchè i suoi occhi erano così incredibilmente lucenti?

Perchè volevo che lui mi parlasse sempre?

Perchè...perchè volevo che lui si innamorasse di me?

E la risposta era divenuta chiara, semplice, ma allo stesso tempo terrificante e temibile.

Mi stavo innamorando di lui.

Non come una ragazzina che desidera un ragazzino, no.

Era una sensazione molto più forte e perfetta ed ora, ora che il tempo era passato senza farmelo dimenticare, ora comprendevo il significato della parola Amore.

Notai di non aver mai compreso appieno quella parola e solo adesso potevo comprenderne tutte le miriadi di sfaccettature che essa possedeva.

Avevo trovato quell'Amore che ti faceva sospirare, quell'Amore che ti faceva sognare, quell'Amore che ti faceva sorridere nelle lacrime.

Eri un essere speciale e nonostante le numerose e continue ramanzine dalla mia migliore amica, niente era riuscito a farmi dimenticare di te.

Mi faceva paura quello che provavo, mi faceva paura perchè mi rendeva debole e vulnerabile ed io odiavo esserlo.

Mi sentivo così...protetta in tua presenza, come una piccola opera in cristallo racchiusa in una calda e morbida scatola di cuscini.

Mi piaceva perdermi nei tuoi occhi e trovarci il mondo.

Molte persone mi ripetevano che eri sbagliato per me, ma non capivo il perchè lo fossi.

Come può apparire così giusta la cosa sbagliata?

E se non lo fosse, in fondo?

Mille domande continuavano a frullarmi nel cervello e ancora oggi mi limitavo a rinchiuderle in un angolo, incatenate dalle lacrime notturne che nascevano spontanee al solo pensare a lui e all'impossibilità di averlo.

Potevo solamente essergli una buona amica, nascondendo i miei veri sentimenti dietro pacche giocose che facevano nascere lotte infinite.

In fondo, meglio starti vicino da amica che non esserti vicino affatto, no?

Il mondo non era sempre giusto, non tutti potevano avere ciò che desideravano intensamente.

Io potevo solo cercare di domare quel sentimento così possessivo e ossessivo che provavo nei tuoi confronti.

Potevo solamente guardare mentre tu abbracciavi un'altra ragazza, morendo dal desiderio di essere io quella tipa assolutamente orripilante ai miei occhi.

Non tutti potevano avere ciò che desideravano e nonostante sapessi io stessa che continuare ad aspettare che l'impossibile arrivasse era inutile e controproducente, continuavo a sbattere la testa sullo stesso punto, aspettando un nuovo segno, che mi potesse far illudere ancora un po'.

Perchè nessuno stupido si avvicinerebbe al fuoco dopo aver capito che scotta...nessuno tranne chi ha un motivo valido per bruciarsi. 

   
 
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