Miei cari lettori, questa nuova Fan Fiction è un esperimento che mi è venuto in mente, nel momento in cui ho avuto modo di pensare nuovamente alla Tragedia di Romeo e Giulietta.

Sulle orme di quella storia quindi, voglio provare a regalarvi qualche emozione con i nostri protagonisti: Serenity e Endymion.

Spero di ricevere recensioni (anche critiche u.u) perchè comunque è un esperimento nuovo e soprattutto divertente.

Buona lettura!

Atto I – Prima Parte.

E di nuovo, ai confini del Mare Serenititas del Silver Millenium, Jack e Zakar facevano rissa con Makoto e Rei, guardiane del Regno.

Gli insulti, il sangue, le scazzottate, tutto era all'ordine del giorno in quel mondo dove, per mano terrestre, gli invasori seminavano terrore e attaccavano briga con tutti.

Solo le Guardiane tenevano testa ai Generali, ma in ogni scontro c'erano feriti, in ogni scontro si rischiava la morte.

Eppure era un peccato che giovani volti si sporcassero di sangue, tutto perchè tanto tempo prima un terrestre fece uno sgarbo ad un membro della famiglia reale. Tutti sbagliano.

La Terra tuttavia non era più come una volta.

Vista dall'alto era avvolta in una densa nube nera, un alone che specificava il male che con profonde radici era penetrato, annebbiando la mente di ogni umano.

Eppure qualcuno era diverso.

La rissa non accennava a finire, seppure entrambe le fazioni erano sfinite, finchè non intervenne, con la pazienza giunta al limite, la Guardiana del Tempo Pluto, minacciando i presenti con il suo bastone, mantenendo la sua neutralità.

« Nuovi scontri e di nuovo il sangue sporca le vie di questa città. Quanti morti dovremo ancora onorare prima che tutto questo finisca? Voi Guardiane che dovreste preservare la pace, non dovreste attaccar briga con i terrestri e voi terrestri che seminate terrore in questo mondo. Non ci sarà più altro scontro, nessuno scontro che passerà inosservato al mio sguardo. »

Pluto alzò il bastone, lo scosse un attimo.

« Il tempo a volte è peggio della morte. Non sarà per mia mano diretta che troverete la morte. Al prossimo scontro, la pena sarà eterna. Vagherete oltre i confini del tempo, senza alcuna meta, finchè non morirete, soli e perseguitati dai sensi di colpa. Che siate voi Guardiane o Terrestri. La legge è stata dettata. »

La guardiana battè la punta del bastone a terra e si allontanò, lasciando i rissosi lì, con il fiato corto e l'odio negli occhi.

« Non ci sarà sempre lei a mettere fine agli scontri. Prima o poi la pagherete. »

« Il tuo fulmine, Makoto, non mi scalfirà. Prima o poi ti seppellirò, stanne certa. »

Zakar aveva la giacca sporca di sangue e un taglio sul volto mentre Jack presentava diversi segni di bruciatura sugli abiti e su un braccio.

« Fate attenzione Guardiane. I terrestri si faranno sentire »

Jack rideva mentre indietreggiava.

« Attento, prima o poi ti brucerai. »

Rei maneggiava una fiamma, ferita anche lei alle gambe come Makoto.

L'ombra di Pluto incudeva timore in quel momento, così le Guardiane si ritirarono, lasciando lì i terrestri che evitarono attacchi di spalle.

Quella strada era ormai sporca di sangue, difficile da pulire, con l'odore di morto dei giorni passati e i marciapiedi che sembravano quasi avere un'ombra scura.

Metalia, dalla Terra, riusciva già a manovrare le menti umane, aveva mandato il male in quel regno di pace, eppure qualcuno sfuggiva al controllo, troppo innamorato dell'amore e della vita, troppo buono per rendersi conto di quanto accadeva.

Era Endymion dai capelli neri e lo sguardo da fanciullo, giovane e innamorato della bella Minako, che purtroppo non ricambiava e sfuggiva alle prese dello sguardo del principe.

In quel luogo, dove si era appena conclusa la rissa, il principe arrivò con Kaspar, osservando quello che lo scontro aveva portato.

« Zakar, Jack, di nuovo a far rissa. Non vi sarà perdono per la vostra anima se continuate così. Godetevi la pace e la gioia di questi momenti, anche se il cuore piange. »

« Endymion, nuovamente la bella Minako ha rifiutato le tue attenzioni? »

Kaspar rideva, affezionato come un fratello al principe, mentre Jack e Zakar si ritiravano, con la coda tra le gambe per il rimprovero.

« Sfugge. Sfugge e non la raggiungo. Il cuore sanguina e mi distrugge. Kaspar, cosa devo fare? »

« Endymion, caro il mio principe, si vede che non è destino. Non devi fermarti con lo sguardo su chi non ti vuole, perchè questo ti annienterà. Ascoltami. Cerca un nuovo amore o meglio, per ora, trova una distrazione, perchè sei giovane ed è giusto divertirsi. »

Endymion si mostrò pensieroso, poi Kaspar esibì una locandina dove la regina annunciava un ballo in maschera per tutto il regno, invitando gli abitanti a presentarsi a palazzo.

« Kaspar. Sai che ci è vietato andare al Castello. Siamo terrestri e la regina ha espressamente detto che ci vuole lontano finchè ci saranno risse. »

« È un ballo in maschera. Bisogna solo trovare il modo di entrare ma saremo irriconoscibili. Avanti Romeo, cos'è la vita senza un po' di brivido e paura? »

Endymion annuì, convinto, e trascinato da Kaspar che sventolava la locandina all'aria, tornò in una casetta ai confini di quel regno, iniziando ad ideare un piano con gli amici per entrare a palazzo.

La festa in maschera sarebbe stata grande, un evento aspettato, le guardiane vigili, tutto era il giusto condimento per un po' di sano divertimento.

P.S: Non odiatemi. Di certo non voglio rovinare l'opera originale.

Kate.