Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: ElizabethAudi    18/02/2011    1 recensioni
Avrebbe fatto di tutto in questo momento. Tuttavia, lui non capiva. La sua persona più cara non riusciva proprio a capire quanto ci tenesse davvero a lui, continuando a viziare il tedesco con le sue moine e attenzioni. Non capiva che lui solamente lo sfruttava. Non capiva che quando non gli sarebbe servito più, l’avrebbe abbandonato senza un minimo di dubbio. Tuttavia, suo fratello non era mai riuscito a distinguere le cattive amicizie da quelle buone, né il bene dal male. Era il suo carattere. Carattere che lui odiava, ma al contempo continuava ad amare con tutto il cuore.
[Feliciano/Romano/Ludwig]
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Think Twice.

Ghignò.

Non poteva permettersi di perdere in un combattimento simile. Che quel mangia-patate ci avesse provato. Che quel bevitore accanito di birra ci avesse solo provato a toccare con un singolo dito il suo caro fratellino. Avrebbe fatto di tutto in questo momento. Tuttavia, lui non capiva. La sua persona più cara non riusciva proprio a capire quanto ci tenesse davvero a lui, continuando a viziare il tedesco con le sue moine e attenzioni. Non capiva che lui solamente lo sfruttava. Non capiva che quando non gli sarebbe servito più, l’avrebbe abbandonato senza un minimo di dubbio. Tuttavia, suo fratello non era mai riuscito a distinguere le cattive amicizie da quelle buone, né il bene dal male. Era il suo carattere. Carattere che lui odiava, ma al contempo  continuava ad amare con tutto il cuore. Lui si limitava a guardarlo da lontano, sperando che lo capisse, cercando di farglielo capire, tuttavia l’unica cosa che illuminava la sua mente era il suo caro tedesco, tedesco il quale lo spronava all’impossibile, tedesco il quale non gliene sarebbe importato una cicca della sua morte.

Fremette.

Un colpo basso. Il tedesco gli aveva detto che gli piaceva proprio mentre lui gli stava rivelargli i suoi sentimenti. Il fratellino distolse immediatamente l’attenzione da lui, ponendola interamente al tedesco, che lo stava guardando con un ghigno soddisfatto, mentre si alzava sulle punte per abbracciarlo. Che gioia. Quell’abbraccio non era come il loro. Fraterno. Amichevole. Insignificante. Per suo fratello era davvero importante quello che gli aveva rivelato il tedesco. Tuttavia lui non riusciva a capire da dove proveniva tutta quella attrazione verso un mangia-patate scorbutico, tiranno e puzzolente di alcol e non verso di lui che, fin da piccolo, si era preso cura di lui. Quello che lo sopportava in ogni occasione, dal non riuscire a dormire la notte per aver sognato bruciare la sua pasta allo scappare da un ragno di due millimetri.

Sobbalzò.

L’inglese aveva risposto alla bomba lanciata dal tedesco. Era riuscita a penetrare la Germania. Intanto l’americano era corso in suo aiuto ed era intento ad attaccare il Nord Italia. Il tedesco cercò di respingerli. Cercò di riprendersi lo scacco matto che fino a poco fa aveva in pugno. Tuttavia non ci riuscì per molto, e offese lui di non avergli dato una mano. Offese lui di aver tradito il Patto. Quale Patto? Il Patto aveva stabilito un alleanza. Ma quell’ alleanza non prevedeva un aiuto a senso unico. Li stavano attaccando. Suo fratello, persona al quale il tedesco si era dichiarato, era in pericolo. E il tedesco non aveva fatto nulla per impedirlo.

Pianse.

Il tedesco cadde, schiacciato dall’enorme peso dell’Unione. Unione molto più forte della loro Alleanza, che era unita solo da false promesse. Il giapponese venne distrutto completamente. Suo fratello giaceva a terra abbandonato. Lui gli corse incontro, pieno di graffi, ma mai quanto il fratello. Lo prese tra le braccia. Fremette. Gli disse che gli piaceva. Gli disse che era sempre stato il suo fratello preferito. Idiota. Lui era il suo unico fratello. L’ultimo respiro. Il fratello morì tra le sue braccia, mentre lui versava le sue disperate lacrime. Urlò al cielo che si sarebbe tolto la vita. Che sarebbe morto vicino al fratello. Ma non dopo aver cercato vendetta. Non dopo aver ripagato il tedesco con lo stesso pane.

Corse.

In lungo e in largo cercò il tedesco, nascosto dall’ira che l’intero mondo provava per lui. Voleva ucciderlo. Voleva ucciderlo per aver tradito una promessa. Voleva ucciderlo per avergli rubato suo fratello. Lui gliel’aveva detto di non fidarsi del tedesco. Lui gliel’aveva detto di non innamorasi del tedesco. Doveva innamorarsi di lui. Lui lo avrebbe reso felice. Lui non l’avrebbe mai tradito … lui …

Uccise.

Lo trovò. Lo trovò nascosto da qualche parte in un terreno di cui non conosceva il nome. Codardo. Questo lui gli disse non appena lo vide. Il russo lo fermò. L’inglese bloccò una possibile fuga del tedesco. Lui si dibatteva, cercando di liberarsi, ma la stanchezza l’aveva inghiottito per intero. Voglio ucciderlo, ha ucciso mio fratello. Cercò di spiegare, irato dallo stupido comportamento di quella che poteva chiamarsi Alleanza, che oramai era già sciolta. Gli dissero che non doveva ancora morire. Che dovevano essere loro ad ucciderlo e che lui era soltanto un traditore. Lo buttarono ai confini della Svizzera e gli fu’ minacciato di non intromettersi, perché poteva essere giustiziato anche lui. Ma infondo, che gli importava più? Tuttavia, aveva fatto una promessa. Ritornò in Italia, dove il fratello riposava ancora sul terreno arso dalle fiamme della guerra. Si sedette al suo fianco e prese un coltello. Gliel’aveva promesso. Sarebbero stati sempre insieme. Dove sarebbe andato uno, l’altro l’avrebbe seguito senza indugio. Erano promesse di due piccoli fratellini, inconsci di quello che potevano andare incontro e di cosa sarebbe potuto succedere in futuro. Eppure, una promessa è una promessa. Lui, nonostante non fosse mai stato ricambiato con lo stesso affetto, credeva che suo fratello avrebbe fatto lo stesso. Sangue. Il suo sangue. Il suo corpo. La sua anima si sarebbero uniti a quella del fratello. Ora e per sempre insieme. Come si erano promessi sin da piccoli.
 
 
Note dell’autrice. J
In realtà non ho molto da dire.
E’ una fan fiction abbastanza vecchiotta, quasi non me la ricordavo!
Spero sia di vostro gradimento! Al tempo, amavo Hetalia più di ogni altra cosa al mondo.
Alla prossima!
Ecchan.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: ElizabethAudi