buon compleanno nonnina xd
tii voglio bene.
La magia del cuore
You
won the game and my heart -AikoxLeon
Era una calda mattina d’inizio primavera e un
ragazzo alto,
dalla pelle nivea, il fisico asciutto e leggermente muscoloso -frutto
dei
numerosi allenamenti a cui si sottoponeva tutti i giorni- dai lunghi
capelli
biondi legati in un codino basso con un nastro azzurro, si stava
dirigendo
verso la scuola mentre suoi i grandi occhi color del cielo brillavano
d’entusiasmo. Oggi era la sua giornata, il giorno in cui avrebbe
finalmente
sconfitto la persona che più ammirava dimostrandogli il suo vero
valore!
Si fermò davanti al cancello della scuola
media di Osaka e
iniziò ad aspettarla, mancavano pochi minuti al suono
dell’ultima campanella.
-Scusate, sapete dov’è Aiko Senoo?-
chiese a due ragazzine,
una castana e una mora, che stavano uscendo in quel momento dal
cancello.
La moretta arrossì osservando il biondo,
ammaliata dalla
sua bellezza, costringendo l’amica a tirarle una gomitata per
risvegliarla.
-Eccola lì! Sta arrivando insieme ad
Anrima.- rispose la
castana mentre afferrava l’amica e la trascinava via.
Leon si voltò e la vide: era in compagnia
di un ragazzo
molto più basso di lei ma non ci badò molto, intento a
mangiarsi con gli occhi
la sua “rivale”; era davvero carina con indosso la divisa scolastica
alla
marinara blu, la cravatta rossa e la minigonna a pieghe lunga fino al
ginocchio
dello stesso colore della maglia.
Dall’espressione scocciata dipinta sul suo viso,
era
evidente che fosse molto seccata da qualcosa che il ragazzo accanto a
lei stava
dicendo, ma Leon era troppo lontano per sentire quello che dicevano.
-Ti ho detto che non voglio uscire con te!-
sbuffò Aiko per
l’ennesima volta. Certo che era davvero insistente! Anche più di
un certo
biondino di sua conoscenza.
Senza accorgersene erano già arrivati al
cancello e la blu
andò a sbattere contro qualcosa ,o meglio qualcuno. Alzò
lo sguardo
specchiandosi in due magnetici occhi azzurri che conosceva fin troppo
bene.
-Ciao Ai chan, è da un po' che non ci
vediamo!- la salutò
il biondo sorridendo.
-Leon? Che cosa ci fai qui?- balbettò
allontanandosi un po'
da lui, imbarazzata.
Sorrise dolcemente vedendo l’imbarazzo
dell’amica –Me l’hai
detto tu, non ti ricordi?- le disse riferendosi a quello che gli aveva
detto
circa due anni prima quando l’aveva battuto in ogni sport.
-Cosa? Tieni le tue manacce lontane da Aiko, lei
è la mia
ragazza!- urlò Anrima verde di gelosia.
-Io non sono la tua ragazza!- urlò a sua
volta la blu con
un'espressione a dir poco terrificante.
-Stammi bene a sentire nanerottolo: Ai chan
aveva preso
questo impegno con me da molto tempo e non ho intenzione di
rinunciarvi!-
ribattè Leon sicuro di sé. Questa sicurezza unita al modo
affettuoso e
confidenziale usato per riferirsi alla blu fece infuriare ancora di
più l’altro
ragazzo che reagì alla provocazione e i due iniziarono a
litigare.
-Questi due sono una vera tortura, ma almeno
la
compagnia di Leon è molto meno fastidiosa di quella di Anrima
che non fa altro
che provare a baciarmi un secondo sì e l’altro pure! E poi
è da tanto tempo che
non faccio una bella partita a basket degna di questo nome!-
pensò Aiko
sorridendo, aveva preso la sua decisione.
-Andiamo Leon!- esclamò afferrandolo per
un polso
–altrimenti farà buio e non faremo in tempo.- aggiunse
trascinandolo via. Prima
di andarsene il biondo guardò il rivale per un istante e gli
mostrò un sorriso
sornione che sembrava voler dire “è inutile che ti arrabbi,
tanto vinco io e tu
non puoi farci niente!”
-Sei davvero la ragazza di quel tipo?- le
domandò una volta
lontani da orecchie indiscrete. Non sapeva il perché ma aveva
paura di ricevere
una risposta positiva.
Negò con il capo e senza neanche
rendersene conto iniziò a
raccontargli la storia dal principio, non voleva che pensasse lei fosse
la
ragazza di Anrima.
Dopo aver ascoltato attentamente tutta la
storia, il biondo
sospirò di sollievo, felice di sapere che quella sottospecie di
scimmia non
fosse il ragazzo della sua Ai chan.
-Eccoci qui!- esclamò la blu una volta
arrivati davanti al
campo di basket, Subito diedero inizio a un’emozionante partita di
basketball
all’ultimo canestro di quelle in cui era impossibile capire chi avrebbe
avuto
la meglio prima della fine.
***
Due ore dopo Aiko si sedette stremata in mezzo
al campo,
aveva il fiatone ed era tutta sudata ma soprattutto era incredula,
senza
parole. Leon era stato bravissimo e, ancora non riusciva a crederci,
l’aveva
battuta!
Il biondo si voltò verso di lei –Ora
comincerà a
vantarsi di essere il migliore!- pensò
scocciata la ragazza, ma contro ogni sua aspettativa il mago non
iniziò a
sbeffeggiarla.
-Visto Ai chan? Mi sono allenato tutti i giorni
e sono
migliorato!- le sorrise porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi e,
per la
prima volta, Aiko dovette ammettere almeno con se stessa che Leon era
davvero
bello e che la luce del tramonto lo illuminava rendendolo ancora
più
affascinante, simile a un incrocio tra un angelo tentatore e un dio
greco. Non
che Aiko avesse mai visto un angelo o un dio greco, ma era certa che se
fossero
esistiti sarebbero stati belli come lo era Leon in quel momento.
Allungò la mano verso quella del ragazzo
e appena venero a
contatto, entrambi sentirono un brivido caldo lungo tutta la schiena
che li
fece arrossire. Tuttavia non si staccarono; quel calore non gli causava
imbarazzo, anzi, si sentivano bene, in pace con loro stessi e con il
mondo che
li circondava.
-Sì,
sei diventato bravissimo.- si complimentò sincera donandogli uno
dei suoi
sorrisi migliori.
Gli occhi del biondo s’illuminarono e sorrise
radioso,
mentre una nuova, calda sensazione si espandeva al interno del suo
petto. Aiko
non gli aveva mai rivolto un complimento così bello, si sentiva
come se avesse
potuto esplodere di gioia da un momento al altro.
Rise vedendo l’espressione dell’amico, in quei
momenti
sembrava proprio un bambino che si esaltava per un complimento ricevuto
dalla
mamma.
Abbassarono entrambi lo sguardo e solo allora si
accorsero
che le loro dita erano ancora intrecciate; arrossirono allontanandosi
di scatto
mentre l’atmosfera che li aveva avvolti fino a quel momento svaniva
rapidamente
lasciando spazio a un clima teso e imbarazzato.
-Sarà meglio che io vada, si sta facendo
tardi e non voglio
far preoccupare troppo i miei genitori.- mormorò distogliendo lo
sguardo
imbarazzata.
-Ok, ti accompagno.- rispose cercando d’ignorare
il gelo
che sentiva da quando aveva lasciato la mano della ragazza. –È
pericoloso per
una ragazza andare in giro a quest’ora, anche se la ragazza in
questione è un
maschiaccio come te!-
-Idiota.- ribattè la blu guardandolo
male. Leon sorrise
divertito, adorava farla arrabbiare: in quei momenti diventava il
centro dei
suoi pensieri e questo gli piaceva molto.
-Solo lui può dire una frase del
genere in un momento
così imbarazzate!- pensava
irritata, prima di accorgersi che l’atmosfera imbarazzante presente
fino a quel
momento era completamente svanita dopo la frase del giovane mago.
Arrossì, che
l’avesse fatto a posta?
-Ai chan muoviti, anch’io devo tornare a casa,
altrimenti
chi lo sente Fujio!- esclamò iniziando a camminare.
L’ex apprendista scosse il capo divertita
–Arrivo! E
comunque preparati, voglio la rivincita!- esclamò raggiungendolo.
-D’accordo, ma ti avverto che non mi farò
battere
facilmente!- ribatté divertito il biondo.
E così tra una discussione e l’altra si
allontanarono
illuminati dalla calda luce del tramonto che nascondeva solo in parte
il
rossore sulle loro gote.