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Autore: Shari Deschain    19/02/2011    6 recensioni
In quel momento, con il braccio di Elena posato sul suo stomaco e una delle gambe di Bonnie intrecciata alle sue, anche se non riesce in nessun modo a dormire, Caroline si sente finalmente al sicuro.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Elena Gilbert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Warning: Spoiler 2x13, Fluff, Missing Moment
Wordcount: 1344 (FDP)
Disclaimer: Non possiedo niente, non mi pagano niente, blablabla.
N/A: Scritta per il mio bellissimo team orgiastico angelico del COW-T e più precisamente per la missione #2, con il prompt pioggia.





 
Sleepover






Ad un certo punto della notte – quando, con precisione, nessuna di loro saprebbe dirlo, ma deve essere piuttosto tardi, dato che Caroline, Elena e Bonnie si sono già da tempo seppellite sotto un grosso mucchio di coperte colorate –, la pioggia inizia a ticchettare con insistenza contro i vetri della finestra della camera da letto.
Pigramente attorcigliate l'una all'altra, e ancora perfettamente sveglie nonostante l'ora, per un po' le tre ragazze rimangono ad ascoltare in silenzio l'infuriare dell'acquazzone, ognuna persa nei propri pensieri.
Caroline sa che in realtà è lei il motivo per cui sono ancora tutte sveglie, ma non può farci nulla. Ogni volta che chiude gli occhi, all'interno della sua testa si susseguono un mucchio di immagini che difficilmente potrebbero conciliarle il sonno.
La puttana bionda, poi la gabbia, il tizio che l'ha torturata, Stefan e Damon stesi a terra, la terrificante paura di essere arrivati veramente tutti alla fine.
E poi Tyler, ovviamente.
Tyler che l'ha tradita, Tyler che è rimasto lì a guardare mentre tentavano di ucciderla perché non sapeva cosa fare. Caroline ancora non se ne capacita. Sembra semplicemente troppo brutto per essere vero, ma i segni sul collo ancora non sono scomparsi, e niente come quel piccolo dolore riesce a farle realizzare meglio la sgradevole concretezza degli ultimi avvenimenti.
Eppure, nonostante tutto questo, in quel momento, con il braccio di Elena posato sul suo stomaco e una delle gambe di Bonnie intrecciata alle sue, anche se non riesce in nessun modo a dormire, Caroline si sente finalmente al sicuro.
Il che non è affatto poco, considerando tutto ciò che è accaduto quel giorno.
Proprio come hanno annunciato poche ore prima sulla porta di casa sua, Elena e Bonnie le hanno preparato un pigiama party da manuale, forse anche troppo: nonostante abbia sinceramente apprezzato la buona volontà delle sue amiche, Caroline si era comunque aspettata un crollo nervoso ad un certo punto della serata, tra un barattolo di gelato e l'altro.
Se non altro perché ormai l'idea di discutere di cose normali quali l'ultimo compito in classe di biologia o le possibilità della squadra di football di vincere il campionato, sembra semplicemente troppo innaturale, soprattutto tenendo conto di tutto quello che è successo e ancora continua a succedere alle loro vite, che di normale non hanno proprio più nulla.
Ed invece, contrariamente a tutte le sue aspettative, le sue amiche hanno continuato a parlare tutta la sera di cose sciocche e senza alcuna importanza, evitando con cura tutto il resto.
Elena è stata perfino ben attenta a non pronunciare mai il nome di Stefan, nel timore che il solo pensiero del suo ragazzo riportasse alla mente all'amica gli avvenimenti di poche ore prima.
Caroline le è davvero molto grata per questo sforzo.
Ha già deciso che il giorno dopo andrà a ringraziare Stefan per l'improvvisata serata tra ragazze che le ha organizzato con così tanto tatto, ma per quella sera è stato bello non concentrarsi su niente di più impegnativo delle proprie unghie e su quale smalto metterci sopra.
Una folata di vento particolarmente forte fa tremare gli infissi, e Caroline rabbrividisce appena, seppellendosi ancora un po' di più sotto il piumone. Istintivamente le altre due ragazze le si stringono intorno.
« Ehi, vi ricordate il nostro primo pigiama party da sole? », chiede all'improvviso Elena, sollevandosi sui gomiti per riuscire a guardare meglio le altre due.
« Come dimenticarlo », sospira prontamente Caroline, in risposta. « Avevamo tredici anni, era la sera prima della fine delle vacanze estive, ed eravamo nella tua casa al lago. Hai mai scoperto chi fosse il tizio per il quale tua zia Jenna ci ha lasciate da sole e in balia di noi stesse? »
« Non me l'ha mai voluto dire, e io non ho mai insistito », risponde Elena, scuotendo appena la testa. « In fondo non avevo alcun motivo di lamenta− »
Elena tace bruscamente, interrotta da un tuono improvviso che le fa sobbalzare tutte. Dura solo pochi istanti, e subito dopo le tre ragazze si guardano l'un l'altra, ridendo nervosamente per mascherare l'imbarazzo.
« Pioveva anche quella sera », riprende Bonnie dopo qualche istante, gettando un'occhiata di sbieco alla finestra illuminata dai lampi.
« Non così forte, però », precisa Caroline, sorridendo, mentre il ricordo di quella serata lontana si fa più chiaro nella sua mente. « Altrimenti non ci sarebbe mai venuto in mente di accettare la tua stupida sfida, Elena »
« Intendi dire la corsa sotto la pioggia vestite solo della nostra biancheria intima? », chiede Elena, ridacchiando. Ricorda di aver preso l'idea di quella sfida da un film di cui ha da tempo dimenticato il titolo e la trama, e di essere stata assolutamente certa, mentre la proponeva, che le altre due non avrebbero mai e poi mai accettato.
Bé, si è dovuta ricredere.
« Sapete, potremmo rifarlo anche adesso. In memoria dei bei vecchi tempi, o qualcosa del genere »
Per un istante, a causa del tono falsamente entusiasmato, la proposta di Caroline sembra quasi essere seria, tanto che le altre due ragazze alzano immediatamente un identico sguardo preoccupato verso di lei. Per tutta risposta, Caroline scoppia di nuovo a ridere.
« Oh, suvvia, scherzavo! »
« Ma perché no, in fondo? Correre nude per le strade di Mystic Falls, in piena notte, con mezzo mondo che cerca di ucciderci. Mi sembra molto intelligente », replica Bonnie, alzando gli occhi al cielo e sorridendo a sua volta.
« E comunque non sarebbe leale: Caroline ha la sua super velocità da vampiro, e tu, Bonnie, potresti fare un incantesimo di teletrasporto o qualcosa del genere », soggiunge Elena, con lo stesso tono divertito dell'amica.
« Non sono capace di fare una cosa del genere! », protesta immediatamente Bonnie. « Però potrei di sicuro rallentarvi entrambe », aggiunge, come se stesse seriamente riflettendo sulla questione.
Con movimenti perfettamente sincronizzati, frutto di anni e anni di allenamenti da cheerleaders, Caroline ed Elena le lanciano addosso ognuna il proprio cuscino.
« Ehi! », protesta Bonnie, ridendo e tentando di divincolarsi per attaccare a sua volta, ma le altre due non gliene danno il tempo.
La lotta che ne segue è breve, ma molto combattuta, e finisce solo quando fanno la prima vittima, ovvero la lampada da comodino che, centrata in pieno dal cuscino di Bonnie, rotola sul pavimento e si infrange con un colpo secco.
« Ops! », esclamano in coro.
« Meglio se ci rimettiamo a dormire, mi sa », mormora Bonnie, leggermente imbarazzata, dopo essersi scusata in tutti i modi possibili, e le altre annuiscono.
Per un po' quindi torna il silenzio, e l'unico rumore udibile è il battere ritmico della pioggia, che si fa sempre più debole, come se dovesse smettere da un momento all'altro.
« Una vampira, una strega e una gemella cattiva », mormora però Caroline dopo pochi minuti, senza riuscire a trattenersi. « Scommetto che niente di tutto questo coincide esattamente con quello che avremmo scritto a sette anni nel tema “Cosa farò da grande” », e la ragazza davvero non vorrebbe suonare così amareggiata, ma proprio non riesce ad evitarlo.
« Ma scommetto anche che nessuna di noi avrebbe mai creduto che saremmo rimaste amiche così a lungo », aggiunge Bonnie dolcemente.
« In effetti, Elena, io ero sicura che ti avrei uccisa durante i primi anni dell'adolescenza », confessa Caroline, con assoluta sincerità. « Ahi! », strilla poi, nonostante il calcio di Elena non le abbia veramente fatto male.
Intanto fuori ha ormai smesso del tutto di piovere, e dentro la stanza è finalmente tornata la calma. Caroline trattiene a stento uno sbadiglio e chiude gli occhi, improvvisamente assonnata.
Mentre scivola lentamente nel sonno sente Elena – che non è mai stata brava a portare rancore a nessuno, e a lei men che meno – abbracciarla di nuovo intorno alla vita, mentre la mano di Bonnie sale ad accarezzarle gentilmente i capelli.
Caroline sorride lievemente e poi si addormenta, accompagnata da ricordi lontani e ben più piacevoli di quelli recenti, e dalla fugace ma comunque bellissima sensazione di avere di nuovo tredici anni e nessun problema al mondo.



   
 
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