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Autore: Temari    19/02/2011    0 recensioni
Aprire gli occhi e non vedere nessuno, una città completamente disabitata... che è successo? Chi è stato?... Si tratta di un sogno?
Genere: Introspettivo, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! :D

Sono un pò giù per il fatto che mi si è rotto il computer e che sono ora (e per un mese e mezzo almeno) costretta ad usare quello di mio padre... ma ho pensato che, visto il tempo limitato che ho per usare internet al momento, poteva essere una buona occasione per mettermi seriamente e cercare finalmente di superare questo stramaledetto blocco...

Quindi, quale modo migliore di tradurre qualche vecchia poesia e andare avanti con le fic. ^^

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari


Taking Conscience


Apro gli occhi, mi guardo attorno -
la strada è buia senza perle di luce;
Freddo: l'inverno è alle porte, vicino.
Attraverso le orecchie, non mi giunge alcun suono -
nessuno passeggia per la strada;
un posto tutto per me stanotte...

Sospiro. Inalo. Respiro.
Cerco di sopprimere questa sensazione
nascosta da qualche parte dentro di me.

Al di sotto di una superficie attraverso cui
non riesco a vedere -
non importa quanto io ci provi,
sembro sempre fallire.
A volte un'ombra si mostra
ma subito scompare nuovamente.

Qualcosa è intrappolato lì.
Lo sento desiderare di essere liberato
ma non posso lasciare che accada.

La città è vuota, la gente è sparita -
dove sono tutti?

Vedo il mio fiato formare nuvole bianche nell'aria.
Ferma immobile, resto qui
aspettando che quacuno compaia -
un fantasma, un angelo o un demone, non m'importa.

Mentre il tempo scorre,
la sensazione dentro di me cresce -
ed io non riesco a vedere, per quanto ci provi.

Perchè non riesco a vedere ciò che si trova sotto quella superficie?
Tutto ciò che i miei occhi percepiscono è la notte -
i miei occhi sono davvero aperti?
Si, ora vedo la neve cadere.
Fà freddo, freddo.
Freddo e buio, il corpo è scosso dai brividi.

Sono contenta che la città sia vuota:
tutti coloro che vivevano qui mi hanno sempre disprezzata.
Qualcuno se ne è sbarazzato, lo so -
Ma chi? Chi ha fatto questo...?

Ghigna. Respira. Ride.
Mi piego in avanti, lo stomaco che si contrae
mentre la sensazione dentro di me non può più essere controllata.

Estasiata ed impaurita.
Soddisfatta e terrorizzata.

Sento la risata graffiante echeggiare nelle orecchie;
al di sotto di tutto questo, il rumore di passi -
i miei stessi piedi si muovono,
fermandosi di fronte ad uno specchio...
era qui un minuto fa?
Non l'avevo notato?

Lo specchio prende la forma di una persona -
un mantello rosso abbraccia la figura; il viso nascosto.
La personificazione della rabbia... no, ira.

Allungo la mano per toccare il braccio della persona -
la vista mi si annebbia e la testa mi gira:
posso vedere cosa c'è sotto quella superficie,
so tutto quello che è accaduto.

Mentre la vista torna normale, la figura in rosso scompare
ma ora mi sento bene.
Mi giro ed osservo la buia e vuota strada dietro di me -
un ghino sulle labbra mentre la soddisfazione mi invade.

E pensare che, con un movimento del polso avvolto in stoffa rossa,
sarei stata in grado di far sparire tutti...






   
 
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