19/02/2011
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Elijah/Elena One Shot
# All this Time I was Looking for You #
Katerina Petrova.
Era il suo nome. Il nome di quella donna che cinquecento anni fa, rubò il cuore di Elijah.
E ricorda ancora il suo profumo da umana, i suoi capelli castano scuro che volteggiavano.
I suoi sorrisi, la sua risata.
Le sere strascorse nella dimora di Klaus, ad osservarla mentre, ingenua, se ne innamorava.
Ma ricorda soprattutto l'odore del suo sangue, quella notte, nella foresta. Sente ancora il respiro affannoso di una povera ragazza spaventata, che scappa.
Ed i sensi di colpa lo assalgono. Egli la stava catturando, la stava consegnando su di un vassoio d'argento.
Non poteva mostrarsi debole, non con Klaus. L'avrebbe tagliato fuori dalla sua cerchia più ristretta, e sarebbe sicuramente morto.
Sapeva però di essere follemente innamorato di quella giovane donna, e che avrebbe fatto di tutto pur di risparmiarla. Ma non poteva, era necessario per spezzare la maledizione.
Quando seppe del tradimento di Trevor, però, si rincuorò. Katerina era ancora viva, però non era più umana. Era una vampira, e non serviva più per il sacrificio.
Da quel momento Klaus è diventato sempre più recluso, folle. Non desidera altro che spezzare la maledizione, con o senza doppelganger.
Elijah decise di non cercare mai più quella donna, di provare ad odiarla. Ci riuscì, almeno in parte. Tentò di dimenticare ogni singolo giorno trascorso con lei, e tutto quell'amore che, nonostante non fosse ricambiato, le aveva dato.
Visse parte della sua eternità tranquillamente, tra una città e l'altra. Non toccò il corpo di una donna per molti secoli, perché non ne aveva interesse. Era un uomo diverso dagli altri, il suo desiderio non era quello di approfittare di una donna, semmai voleva amarla. Ma non trovava donna che potesse soddisfare questo suo desiderio di amare.
Quel giorno, Elijah si trovava a New York. Quando uno dei suoi assistenti, gli disse che Rose Marie lo stava cercando urgentemente.
Rose Marie?
La ricordava. Era la vampira che viveva con Trevor, quella donna che tutt'oggi scappa da Klaus.
Cosa avrebbe mai voluto, proprio da lui?
Quando seppe il luogo in cui si trovava, capì subito. Un paese desolato abbastanza vicino a Mystic Falls.
Mystic Falls. La città in cui Katerina passò alcuni mesi. Elijah sapeva benissimo tutta la storia, l'aveva spiata in segreto, e continuava a farlo.
Si rese conto quindi che Rose doveva parlargli di qualcosa inerente a lei. Velocemente partì per la Georgia, curioso di sapere.
Arrivò in una villa, si trovava in una zona completamente deserta. Aprì la porta, vide che poteva entrare. Era abbandonata.
Entrò e si guardò intorno: era lì che due traditori si nascondevano.
Non attese molto, Rose arrivò di fronte a lui. Deglutì e poi gli tendette la mano, sforzandosi di sorridere.
"Veniamo al dunque Rose Marie, perché mi hai chiamato?" domandò freddo, scrutandola. "Sai che non ho tempo da perdere" aggiunse.
Rose deglutì a fatica, poi cominciò a sorridere. "Ti ho chiamato perché voglio la mia libertà. La mia e quella di Trevor” sospirò, “Abbiamo trovato qualcosa di veramente importante, per Klaus”
“Di cosa stai parlando?” Elijah corrugò la fronte. “Quando mi hanno detto che mi cercavi, in questo posto fuori mano, ma abbastanza vicino a Mystic Falls, ho capito subito che avesse a che fare con Katerina Petrova” disse egli. “Ed è così, infatti” rispose Rose, poi sorrise nuovamente. “Io e Trevor abbiamo qualcosa di molto più prezioso, la sua doppelganger”
Elijah spalancò gli occhi, poi scoppiò a ridere rumorosamente. “Stai scherzando? La dinastia dei Petrova si è conclusa con Katerina, non vi sono stati altri discendenti” puntualizzò. Era impossibile.
“Evidentemente non è stato così... ma potrai vederlo con i tuoi stessi occhi” Rose cominciò a camminare verso un'altra stanza. Elijah, perplesso, la seguì. Non riusciva a capacitarsi che vi era un'altra doppelganger Petrova in circolazione, a distanza di cinquecento anni.
Arrivarono in un grande salone.
Ciò che Elijah vide fu un miraggio, sconcertante. Di fronte a lui, c'era l'esatta copia di Katerina.
Deglutì e si avvicinò lentamente, scrutandola.
“Qual è il suo nome?” domandò, continuando ad osservarla.
“Elena Gilbert, ha diciassette anni e vive a Mystic Falls” rispose Rose, incrociando le braccia e indietreggiando.
Il suo viso, le sue labbra, il colore degli occhi. Era identica a lei, identica a Katerina.
Ma portava con sé la purezza di una ragazza di soli diciasette anni.
Katerina fu il suo più grande amore, ma Elena, era completamente diversa. Era più... amabile.
Lei tremava. Aveva una grande paura. Si avvicinò, a pochi centimetri dal suo volto. Lentamente scese sul suo collo, per sentire l'odore del suo sangue. Fu l'ennesima conferma di una scoperta incredibile.
“E' umana” affermò ancora visibilmente sorpreso. Il suo primo pensiero, però, fu quello di chiederle dove fosse Katerina.
Tentò di soggiogarla, ma si rese conto che portava una ciondolo di verbena intorno al collo. Glielo strappò con forza, e la prese per il capo.
“Dimmi dove si trova Katerina, il punto esatto” la guardò negli occhi, curioso di scoprire.
“Katherine è a Mystic Falls, chiusa in una cripta nel bosco di Fells Church” rispose lei, ormai soggiogata.
La lasciò andare e lei ricominciò a piangere, disperata. Sembrava così... lei. Era così... Katerina.
Ormai non aveva scampo. Era sua, l'avrebbe consegnata a Klaus, per poi finalmente ucciderlo. Era l'unico modo per sconfiggerlo, dopo il sacrificio.