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Autore: aliasNLH    19/02/2011    1 recensioni
È con le labbra screpolate dalla polvere e sporche di polvere da sparo che Prussia cerca di pronunciare le sue ultime parole da uomo, lucido e consapevole di avere a disposizione solo pochi secondi prima che il proprio assassino si avvicini e le senta, è con labbra per una volta distese in un sorriso che sa di nostalgia che rivolge al cielo queste sue ultime parole da uomo: Ich liebe diech, Roderich.
Genere: Guerra, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                                Requiem
 
 
 
 
 
 
#1 Guanto
Sfilarsi i guanti per scendere in campo e far risuonare la melodia della guerra è qualcosa che Austria ha sempre detestato, abbandonare la sua musica per un fine che lo porta ogni volta a perdere la razionalità che lo ha sempre contraddistinto lo porta ad odiare sé stesso.
 
#2 Collo
Sentire la corda della prigionia di Russia stringere sempre con maggiore crudeltà il proprio collo faceva versare lacrime di doloroso risentimento e desiderio di vendetta nel cuore di Estonia, troppo stanco e provato per far altro che risollevarsi e continuare a camminare per il suo padrone.
 
#3 Migliore Amico
Certo, Cartagine e Roma non sono mai stati grandi amici, ma in un certo senso si rispettavano, rispettavano quel legame di continue e interminabili guerre che avevano portato la prima a conoscere l’avversario come mai era successo con gli altri suoi opponenti; ora, riversa in un lago di sangue e totalmente ricoperta di sale che le brucia le ferite come fosse fuoco, non può che trovare il suo vero amico nella morte e nell’oblio del riposo eterno.
 
#4 Limite
Portarsi al limite estremo della ragione, prevedere e trovare contromosse per ogni possibile offensiva del nemico, sentire a fior di pelle il terrore che anch’egli avesse scoperto la stessa terribile arma che veniva custodita gelosamente nelle viscere dei propri laboratori, questa era l’aria che il mondo respirava durante la Guerra Fredda, questo era il pensiero che non permetteva di dormire e riempiva il cuore di disperazione.
 
#5 Fede
Liechtenstein non era in grado di fare altro se non piangere tremante, raggomitolata su sé stessa, nella speranza che qualche anima pia, tra quelle nazioni grondanti di rabbia, desiderio di vendetta e conquista,  la uccidesse per mettere fine ad ogni sua sofferenza.
 
#6 Estate
Nel caldo afoso dell’estate secca, Spagna, continua a marciare, incurante delle ferite, dei corpi del nemico e degli alleati che calpesta nella sua ascesa alla vittoria, Spagna prosegue spietata fino al mare, fino ad andare a riprendersi la sua Italia con la forza, con la morte se necessario.
 
#7 Nero
Nero: era solo questo che Giappone poteva vedere; il nero delle ceneri, tutto quello che era rimasto della sua bellissima terra dopo l’attacco dell’America; il nero delle macerie fuse che si estendeva per chilometri e chilometri di distanza; il nero della terra piatta e dolorante, il nero delle lacrime di sangue che gli scivolavano lungo le guance, il nero della propria pelle bruciata, il nero della cecità che Alfred gli aveva regalato.
 
#8 Amanti
In fuga da un padrone troppo spaventoso e in continuo cambiamento, volubile e pericoloso, avevano unito quell’affetto e quell’intesa, che come stati sottomessi avevano sempre avuto, in una disperata ricerca della libertà, in una traguardo che li aveva portati l’uno nelle braccia dell’altro per non perdersi nella scalata al loro obiettivo, scelta che aveva portato Svezia e Finlandia a riporre ogni loro speranza nelle mani l’uno dell’altro, nella paura di non riuscire a farcela da soli.
 
#9 Risposta
Titubante e con il disperato desiderio che Russia decidesse seriamente di correre in suo aiuto; Serbia, rimane ferma a guardare Austria minacciarle guerra costantemente indecisa, fino all’ultimo secondo, se dare o meno una risposta alla nazione ed aprire i confini all’esercito che di nemico aveva solo al bandiera.
 
#10 Cuore
Era stato con infinito dolore e tante lacrime amare che Sealand si era accorto che avere un grande cuore comprendeva anche il non avere alcuna possibilità di sopravvivenza.
 
#11 Velocità
Confinato nella sua terra dalla forza di America, Spagna, pregava con tutte le proprie forze che Romano continuasse a fuggire a tutta velocità da ogni campo di battaglia; pregava disperato per la sua sopravvivenza e si malediceva di non essere abbastanza in forze per correre ad aiutarlo come aveva sempre fatto.
 
#12 Meraviglia
Era meraviglia la prima impressione che India aveva avuto nel vedere le grandi navi di Inghilterra che gli si avvicinavano e le vivaci bandiere che facevano a pugni con le tinte fosche delle giubbe e le vele candide, è stata disperazione quella che è diventata al suono dei cannoni crudeli e le cime sporche del sangue di altre nazioni.
 
#13 Ricordi
Con la pioggia amica a coprirgli le lacrime, Francia sconfitto, non può che vedere i suoi uomini uccidersi l’un l’altro, spinti da un’irrefrenabile desiderio di potere, perdendosi nell’oblio dei ricordi per fuggire da una realtà troppo crudele per poter essere affrontata senza ricavarne delle cicatrici eterne.
 
#14 Luce
Per un Canada bambino rannicchiato su sé stesso, incapace di far fonte agli stati che stanno combattendo per averne la supremazia, la distruzione totale sarebbe solamente la luce in fondo al buio tunnel dei suoi pochi anni di vita.
 
#15 Peggio
Sentendo sulla propria pelle il dolore delle frustate, il soffocamento dei gas, il bruciore dei marchi e lo strazio che i rinchiusi nei campi di concentramento provano ogni giorno, Germania, affoga nella consapevolezza che, se quel nemmeno troppo lontano giorno non avesse lasciato avanzare la pazzia in seno con un “tanto peggio di così non può andare”, niente di tutta quella sofferenza sarebbe mai accaduta.
 
#16 Braccia
Alle parole crudeli del suo ancor più crudelmente stupido capo, Germania, non ha potuto far altro che ritirarsi in un angolo e chiudersi nel boccio protettivo delle proprie braccia con la speranza di non perdere più nessuna battaglia e finire in uno di quei campi di concentramento che gli hanno costretto ad aprire.
 
#17 Uomo
Vedendo le proprie mani sporche di sangue, Alfred, capisce di aver appena superato il suo battesimo di fuoco, ha sconfitto Inghilterra, è diventato adulto; vomita in terra tutta la sua disperata gioia.
 
#18 Bambini
Chiusi nelle rispettive cappe di vetro in Austria e in Spagna, i due piccoli gemelli piangono disperati per poter ritrovare la propria perduta metà e tornare così ad essere un unico essere; una persona completa.
 
#19 Denaro
Era tutto quello che gli importava, a Svizzera, accumulare, accumulare, prepararsi all’ingresso delle forze nemiche e al loro abbattimento: la guerra si fa con i soldi, con la spietatezza; mai un’esitazione, mai un momento di riposo; e quando si perde tutto si perde anche la vita.
 
#20 Preghiera
È stato con dolore e rammarico che hai lasciato questa terra, Roma, con il desiderio di trovare presto pace e la preghiera che i tuoi nipoti non facessero il tuo stesso sbaglio e la tua identica fine ingloriosa e sofferta.
 
#21 Rivelazione
Quello che Inghilterra si rimprovera, più delle azioni egoistiche che lo avevano portato a sconfiggere l’Invincibile Armata, più delle scorrettezze in guerra, è che, inginocchiato e piangente ai piedi di America, non può fare altro che amarlo ancora come un fratello.
 
#22 Notte
Impaurito e con il terrore che Spagna non sarebbe più potuto intervenire a salvarlo, Romano, piange sommessamente nella notte mentre sente i passi inesorabili di Francis avvicinarsi per ghermirlo e singhiozza quasi strozzandosi, per non essere udito, per la gamba rotta e l’impossibilità di fuggire lontano come le altre volte.
 
#23 Fondamenta
Seduto su quel trono traballante, costruito sui corpi degli stati che ha assoggettato, il glorioso Impero Russo, sente nel proprio cuore e nelle fondamenta stesse della sua esistenza, le grida e gli spari dei rivoluzionari correre per l’intero Palazzo che desiderano solo distruggerlo, demolirlo pezzo per pezzo fino alla distruzione totale senza sapere che, alla fine, Russia rinascerà ancora, ancora e ancora, nuovamente per riassoggettarli tutti; è un folle sorriso di derisione quello che gli rimane in viso quando viene tirato giù.
 
#24 Posto
Per gli Alleati, vedere i tre dell’Asse combattere tanto disperatamente alla ricerca di un proprio posto nel mondo rendeva in modo ridicolmente difficile arginare la loro caduta nel limbo del desiderio di potere; rendeva più piacevole la distruzione e più divertente l’infrangersi di quei sogni.
 
#25 Fuoco
Marciava stancabile, provato e dolorante, marciava e pregava che quell’inferno di fuoco e fiamme finisse presto; Egitto arrancava nelle nebbie infuocate del deserto che per anni gli aveva fatto da casa sperando di poterne uscire presto e di abbandonarsi il dolore alle spalle.
 
#26 Fidanzamento
Quelli di Ungheria non sono lamenti, sono sospiri che il cuore demolito di Roderich non può udire perché troppo occupato e cercare di ricostruirsi per il conflitto contro Gilbert, altrettanto provato; Ungheria, in entrambi gli accordi, prima con uno e poi con l’altro, si è sempre sentita di troppo tra quei due amanti, troppo orgogliosi per mettere finalmente da parte la guerra e ritrovare la pace che li aveva uniti così indissolubilmente in passato.
 
#27 Fine
Ricalcando con la memoria la vita passata, piangendo per l’amore che non avrebbe più potuto incontrare, il Sacro Romano Impero calca con passo stanco e polveroso di bambino la stessa strada per l’inferno che lo ha portato in battaglia; cammina con la consapevolezza di essere alla fine e che la direzione per l’infernale riposo è la stessa che per la paradisiaca guerra.
 
#28 Strada
Lo sentiva nelle proprie vene, Danimarca, nelle proprie carni; il battito del suo cuore era diventato il ritmico e inesorabile marciare di Germania che si faceva strada spietatamente per prendersi quello spazio che gli serviva, quello sbocco sul mare che l’avrebbe reso ancora più freddo.
 
#29 Cristallo
Italia si rifiuta di vedere, stretto nell’uniforme sporca e lacera, coperta di sangue e fango, Italia si rifiuta di riconoscere la guerra che gli sta imperversando intorno e Germania non può far altro che prenderlo tra le braccia, fragile, e condurlo lontano, dove ancora si vedono qualche filo d’erba e uno sprazzo di cielo azzurro.
 
#30 Insieme
Chiuso nelle braccia possessive di Russia, Lituania, si chiede come possa quel semplice minuto di dolore che lo aveva visto cadere sul campo, una ferita aperta in fronte e nel cuore, essere lungo un’eternità.
 
#31 Padrone
Grecia era pronta a fare qualunque cosa, anche approfittare dei moti e chiedere aiuto all’Inghilterra; tutto pur di potersi sottrarre al giogo che il suo storico padrone gli imponeva da ormai troppo tempo.
 
#32 Indifferenza
È con distaccata fermezza e totale indifferenza che Hong Kong guarda fuori dalla propria finestra, fuori dai propri confini e vede Cina circondarlo senza lasciargli via di scampo, prigioniero delle proprie regole e cacciatore delle proprie libertà.
 
#33 Muro
Solo nel proprio dolore, poggiato al muro che era sorto inaspettatamente in una notte, Gilbert poteva sentire i singhiozzi disperati del piccolo West e il proprio cuore stringersi in una morsa dolorosa perché impossibilitato a soccorrere quel piccolo che aveva lui stesso raccolto dal campo di battaglia e dalle braccia della morte.
 
#34 Promesse
«A te che ho amato, a te che non ho mai dimenticato, a te a cui ho donato tutto il mio tempo» le parole del piccolo Italia risuonano delicate, spezzate, tristi nella grande sala vuota di Austria, a fargli compagnia solo un dipinto «a te che ho aspettato, che sei stato per me l’unica ancora al mondo, a te che hai rotto la nostra promessa e mi hai lasciato prima di tornare…»
 
#35 Linea
Se Islanda non è mai stato coinvolto in nessuno dei conflitti che stanno prostrando, una dopo l’altra, le nazioni del mondo, lo deve solo al solido confine del mare gelato che rende, giorno dopo giorno, il suo cuore sempre più freddo, solo e senza nessuno.
 
#36 Fratello
America sta urlando al cielo tutta la propria rabbia mentre, nel momento stesso in cui stava per affondare il colpo di grazia per la propria libertà, gli sono venuti in mente tutti momenti, i sorrisi, l’amore di Arthur; urla al vento la propria codardia e il dolore che la nazione prostrata ai suoi piedi piange disperatamente.
 
#37 Erba
Tutto quello che Corea del Nord desiderava era soltanto poter uscire dai propri confini, correre, ridere, scherzare e rotolarsi almeno una volta nell’erba fresca che si trovava al di fuori delle solide mura di sangue spinato dei propri confini.
 
#38 Favola
Il piccolo Italia è sempre stato fatto crescere nella totale, infelice ignoranza dei mali del mondo, viveva nella favola del castello dorato di Austria, nei vestiti di Ungheria, nelle braccia di Sacro Romano Impero; il piccolo Feliciano venne gettato nel mondo totalmente impreparato e fiducioso in quelli che poi lo avrebbero distrutto.
 
#39 Rossore
Il rossore ti ha sempre contraddistinto, Ucraina, il rossore ti ha sempre donato: il rossore ti ha portato alla vergogna e all’umiliazione di vederti violata e sfruttata, usata come base, come sostanza per una guerra di cui non volevi nemmeno sentire parlare, schiacciata dalla forza delle nazioni senza pietà che ti circondano.
 
#40 Orme
Incapace di seguire le gloriose orme del suo più illustre antenato, Turchia, non più far altro che nascondere il proprio viso dietro una maschera e cercare disperatamente di recuperare quell’unica nazione che gli ha sempre portato i maggiori vantaggi, portando avanti con Grecia una disperata quanto inutile battaglia.
 
#41 Labbra
È con le labbra screpolate dalla polvere e sporche di polvere da sparo che Prussia cerca di pronunciare le sue ultime parole da uomo, lucido e consapevole di avere a disposizione solo pochi secondi prima che il proprio assassino si avvicini e le senta, è con labbra per una volta distese in un sorriso che sa di nostalgia che rivolge al cielo queste sue ultime parole da uomo: Ich liebe diech, Roderich.
 
#42 Premio
Lettonia continua ad avanzare, cadendo sulle ginocchia nel fango, strisciando per poter andare avanti anche solo di qualche metro, per guadagnare altro terreno sui nemici, per poter tornare a casa e sopravvivere ancora, si uccide di fatica anche se sa che, una volta calata la notte, non riceverà altro premio dal suo padrone se non una risata folle e l’ordine di continuare così.
 
#43 Confine
Per Polonia non esiste nulla di irrealizzabile, lo pensa anche ora che si trova quasi morto per terra, tra la neve, dopo che Russia lo ha massacrato e gli ha portato via il suo unico sottoposto, non esiste nulla d’impossibile, nulla che lui non possa fare, nulla che possa superare la soglia della pazzia che lui stesso ha creato per poter ancora sopravvivere.
 
#44 Delirio
A Russia non serve altro per sopravvivere se non combattere, ridere, combattere, ridere, sangue, uccidere, ridere, sangue, ridere, uccidere, uccidere, uccidere…
 
#45 Garanzia
Era osservando quel vecchio elettrodomestico, che doveva aver superato di parecchio il periodo di garanzia, che Cina si chiedeva oziosamente quando le ferite avessero smesso di sanguinargli, quando la prigionia gli sarebbe stata tolta, quando finalmente sarebbe potuto tornare a liberare i polsi martoriati dalle catene vecchie di ruggine e riabbracciare l’immenso cielo azzurro precluso alla sua vista da troppo tempo.
 
#46 Inizio
Era l’inizio di una guerra, era la fine della pace, era solo un desiderio di conquista, era anche a voglia di cambiare, era solo un’idea, era l’azione più dolorosa, era ciò che più di sbagliato non si poteva fare; era l’unica scelta che un suicida come Iraq poteva fare.
 
#47 Denti
Vedere Feliciano lottare con le unghie e con i denti, in trincea e senza il cibo che gli piace tanto, senza curarsi delle ferite, della paura, degli assalti che lo portano a scontrarsi con la sua amata Germania ogni giorno, fanno provare a Ludwig un dolore inimmaginabile perché il peggior modo di vivere il loro amore è quello di stare a pochi metri di distanza ma essere obbligati dai rispettivi capi ad odiarsi e uccidersi a vicenda.
 
#48 Movenze
Belgio non aveva potuto fare altro che inginocchiarsi e cominciare a contare i propri morti, tanti quanto inaspettati, che non aveva potuto evitare quando Germania si era introdotta nei suoi territori per attaccare la Francia, ormai non le rimanevano che le lacrime.
 
#49 Specchio
Guardandosi nello specchio, le guance grondanti di lacrime e sporche della terra di trincea, Bielorussia si ripeteva fino alla nausea che per il fratellone Russia avrebbe fatto qualunque cosa, anche morire per lui.
 
#50 Letto
Nel suo letto fatto di sangue e polvere del campo di battaglia, Prussia, rideva folle deridendo sguaiatamente, sotto lo sguardo pietoso del suo assassino, ogni umanità ormai lontana e dimenticata tra le brutalità del passato.
 
 
 
 

 
Prima di dire qualunque altra cosa vorrei dire che mi è sembrato quasi giusto scriverla, per rendere in un certo senso grazie agli stati che hanno sofferto nel corso della storia a causa delle decisioni degli uomini, come se in un certo modo volessi chiede scusa per tutto quello che abbiamo, che ancora oggi gli facciamo passare. Lo so, non è molto normale da parte mia ma mi sembrava giusto farlo, ecco…
Quindi…ora potete pure criticarmi….anche se spero non troppo.. :-)
 
NLH
 
Nel caso poi ve lo state chiedendo, anche se ho i miei dubbi, sì, io amo con tutta me stessa Russia.
 
 
 
P.s    e per chi è anche solo vagamente interessato alle altre fic di questo genere che ho scritto sono:
 
Felicemente Serpeverde di Harry Potter (Blaise Neville)
My Russia&Lituania di Hetalia Axis Power (RussiaLituania ovviamente…)
Harry and Draco’s Phrases di Harry Potter (una DracoHarry)
50 Frasi di Eyeshield 21 (ShinSena)
 
Buona lettura J….si spera….
 
 
 
 

  
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