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Autore: HeartBreath    20/02/2011    2 recensioni
C'è dell'altro. Dietro agli sguardi indifferenti e alle mosse di quella partita giocata da Elle e Kira, secondo me c'erano due cuori ardenti di un sentimento che L Lawliet e Light Yagami non hanno mai esternato davvero.
Comprensibile che nessuno se ne sia accorto. Il sangue freddo di Light lo ha aiutato a non dare nemmeno un indizio che dimostrasse di essere Kira. E Elle ha per natura una sola espressione, neutra e spenta, per ben poche cose si mostra sorpreso.
La loro storia è la rivoluzione dell'amore impossibile, finito male per l'egoismo di Light e il senso di responsabilità di Elle.
Cosa ci sarà stato dietro la scena della morte di Kira? Quali saranno state le sue emozioni in punto di morte?
Io la vedo così.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Light si accasciò sulle scale di quell’edificio abbandonato, dove la luce della finestra sembrava quella del mattino.
Ironico, pensò. Stasera tutti andranno a dormire nell’alba di un nuovo mondo. Un mondo senza Kira.
Non sapeva se la spalla continuava a sanguinare. Aveva smesso di preoccuparsene. Aveva smesso di preoccuparsi di qualunque cosa.
Ormai era finita.
Ma almeno poteva dire di aver combattuto fino alla fine…
Guardava i raggi del crepuscolo senza vedere niente. Finché non focalizzò una figura che distinse subito.
Anche se non si fosse trattato di un personaggio unico nel suo genere, avrebbe riconosciuto Ryuzaki tra mille.
Si commosse. Nonostante il sangue freddo eccezionale che aveva dimostrato nelle situazioni più disperate, i suoi occhi stavolta tradirono quell’emozione.
Un’asse di legno copriva dalla sua vista il volto di Ryuzaki, ma era sicuro fosse lui.
Si chiese in che modo lo stesse osservando. Forse il suo sguardo lo giudicava, o gli stava dicendo addio, o semplicemente “Ho vinto io, Light”.
Una lezione che solo da morto Elle poteva dare a Kira: la giustizia vince sempre, anche se la lotta tra bene e male sarà eterna, anche se i suoi sostenitori periranno. La giustizia non può essere sconfitta.
Ryuzaki…, avrebbe voluto riuscire a muovere le labbra, a far uscire la voce, a far battere il suo cuore ancora un po’, solo per poterlo guardare. Ora l’unico desiderio che gli era rimasto era pronunciare il suo nome, vedere quei profondi occhi neri, toccare il suo viso pallido e andarsene in un suo bacio.
Forse era quello l’Inferno. Soffrire nell’agonia di avere davanti agli occhi l’unica persona che avesse mai amato, senza poterla toccare, vedere il suo viso o poterle parlare.
Ho sacrificato il mio amore per un mondo che ha ucciso Kira… Perdonami Ryuzaki.
L’avrebbe perdonato? L’aveva già fatto?
Light non lo sapeva. Perché non vedeva cosa i suoi occhi dicevano. C’era di certo, però, che Elle era venuto ad assistere alla sua morte. Sì, ironia pura.
O forse era lì per portarlo dovunque ora vivesse.
Quell’ipotesi fu subito smentita dal ricordo delle parole di Ryuk. Per coloro che hanno usato il Death Note non esiste né il Paradiso né l’Inferno.
Light fu subito invaso da un’immensa, indescrivibile paura della morte che mai l’aveva sfiorato prima. Aveva sempre trattato la Morte come sua alleata, compagna e ovviamente una liberazione dai malvagi.
Non aveva mai pensato a quel momento da cui Ryuk l’aveva messo in guardia, quello in cui avrebbe scritto il suo nome sul Death Note. Non aveva mai considerato realmente le conseguenze, l’eventualità di perdere.
Non aveva mai considerato Elle.
Ecco perché lui era lì, a pochi metri da Light, guardandolo in modo indecifrabile. Era una punizione ancora più grande di quella a cui era arrivato inizialmente.
Ryuzaki… No! No, per favore…
Non sapeva chi pregare eccetto lui. Non sapeva a chi chiedere perdono, chi supplicare per non dover rinunciare a lui ora che aveva capito cosa era davvero importante.
Un’eternità senza Ryuzaki. Non avrebbe potuto sopportarlo. Per i suoi peccati, gli era stata mostrata l’unica cosa di cui gli importasse, l’unica cosa indispensabile, per poi vivere e morire nella sua assenza.
Era probabile che gli occhi di Ryuzaki dicessero “Sei stato tu a volerlo. Sei stato tu ad uccidermi”
Io non volevo… Non avrei dovuto…, le lacrime bruciavano sulle ciglia.
Era il momento.
Light avvertì la fine.
Ti prego Ryuzaki… Portami con te, dovunque ma con te!
Elle restò lì, a guardare la morte del suo rivale e unico amore, fino all’ultimo, forse con rammarico, forse con compiacimento. O con lo stesso dolore straziante che Kira provava.
Il cuore di ghiaccio di Light Yagami perse un colpo, si spezzò, e cessò di battere avvolto dal terrore di quello che c’era dall’altra parte.
  
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