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Autore: Sophrosouneh    20/02/2011    7 recensioni
*“Chi è l’Eda?” chiede curioso.
“Una donna morta.”
Risponde calma, perdendosi nel buio delle tenebre che avvolgono la grande casa. *
Una piccola storia basata su un fatto vero..
Genere: Drammatico, Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota Informativa: lo so che in Italiano l'ariticolo femminile singolare non va messo davanti ai nomi di persona, ma volendo riportare la frase così com'è stata pronunciata dai protagonisti, non ho potuto eliminarlo; in quanto la storia è ambientata in un paese nei dintorni di Firenze e quella è una caratteristica tipica del dilaetto di questi luoghi! volevo solo avvertirvi che non è un errore di battitura!^^
ora vi lascio alla lettura..


L’Eda è morta 


 

È morta.
L’Eda è morta.
Aveva ottantadue anni, e aveva passato gli ultimi cinque a letto con l’Alzheimer. Non vedeva nessuno se non la sua badante filippina.
Il marito era morto da vent’anni, il figlio era troppo preso per occuparsi di lei.
Non parlava con nessuno.
Vegetava in quel letto patendo l’incuria degli affetti.
 
Oggi l’Eda è morta.
Così si esprimono i vicini sconcertati dalla tragica notizia.
Si scambiano cenni di tristezza e condoglianze reciproche.
Non sanno a chi rivolgerle.
 
L’Eda è morta.
“Sul serio? Mi dispiace” e le facce si fanno scure.
“Volevo andarla a trovare a Natale! Ma non si è mai presentata l’occasione” debolmente tentano di giustificarsi.
 
L’Eda è morta.
E chi lo dice?
Chi lo ricorderà domani? E il giorno dopo?
È solo una voce persa nel vento.
La notizia dell’ultimo momento.
 
Un carro funebre solitario sfila davanti alla porta di casa.
La nonna è in lacrime sul selciato.
Saluta l’amica che se ne va alla Casa del Popolo sulla sua carrozza cromata.
Forse sente anche lei il fiato della Padrona morte sul collo.
Chi può saperlo.
 
Piange.
Piange di rado la nonna.
Anzi, praticamente mai.
Ma oggi lo fa.
E sospira.
Non parla per il resto della giornata.
Neppure il nonno riesce a strapparle più di una mezza parola biascicata a stento.
 
Alla sera è da sola, davanti alla finestra.
Il nipote più piccolo le si attacca alla manica della maglia.
Chiede spiegazioni.
“Perché nonna piange?”
Lei gli sorride.
“Sono cinque anni che l’Eda è morta, e io non le ho mai fatto visita!”
Il bimbo si porta una mano alla bocca.
Non capisce, ha solo due anni.
“Chi è l’Eda?” chiede curioso.
“Una donna morta.”
Risponde calma, perdendosi nel buio delle tenebre che avvolgono la grande casa.
 
Non ci sono fiori, sulla tomba dell’Eda.
Solo alcuni passanti commossi dal turpe spettacolo, sfilano un fiore dal bouquet per i loro cari, e ve lo adagiano sopra in segno di rispetto.
Ma quando anche quello appassisce, ogni volta l’Eda muore.
Di nuovo.


Partrecipante a "Challenge Il festival del Nonsenso" di Nonna Papera

  
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