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Autore: Aisha Argentea    20/02/2011    2 recensioni
E se un giorno Robert Pattinson incontrasse Edward? Un Edward diverso naturalmente, a sua immagine e somiglianza ma molto, molto diverso. In questa storia vedrete un Robert Pattinson molto diverso dal normale, estremamente simpatico, buffo, impacciato, romantico e quant’altro. Vi farà sbellicare dalle risate. Un Robert Pattinson che non avete mai visto!! Leggete e fatemi sapere se … almeno un po’ … vi ha fatto sorridere.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti voi, mie lettrici e miei lettori!! Siamo al secondo capitolo, di questa fanfiction comica :) Cosa ne pensate?? Vi è piaciuto il primo capitolo!! Beh ce ne saranno di sorprese :) Seguitemi e vedrete!! Lasciatemi dei commenti, mi piacerebbe sapere ogni vostro singolo pensiero ... GRAZIE MILLE :D Image and video hosting by TinyPic Alle 9:00 in punto della mattina dopo, Robert salì le scale dell’edificio, ed appena entrò vide che ad aspettarlo davanti alla porta c’era la segretaria di Claire, Martine, che lo salutò cordialmente:
<< Salve signor Pattinson! >>
<< Ciao … devo salire su, dal tuo capo >> gli disse il ragazzo
<< Certo, mi segua >> disse la ragazza facendogli cenno di seguirla. Presero l’ascensore e salirono su, poi la ragazza lo condusse all’ufficio di Claire, e bussò alla porta.
<< Avanti! >> urlò Claire dalla scrivania
<< Buongiorno madame! >> Robert entrò sorridendo, poi la sua attenzione venne attirata da una scatola, alta quasi due metri dove c’era scritto “FRAGILE- Maneggiare con ESTREMA ATTENZIONE”
<< Cos’è? >> chiese
<< Si sieda, forza che ho da fare! >> lo invitò Claire, poi prese un foglio ed indicandogli una striscia gli disse: << Firmi qui, senza esitare >>
Robert annuì, prese una penna dalla scrivania e firmò:
<< Ecco fatto … tutto questo casino per un autografo?? Ma signora mia >> gli disse unendo le mani e scuotendole
<< La prego, stia zitto e mi ascolti >> disse Claire, poi si alzò dalla poltrona di pelle nera e si avvicinò alla scatola enorme:
<< Vede questa scatola? Bene, questa è sua >>
<< Eeeh?? >> Robert spalancò gli occhi
<< Si, è sua, se la porti a casa e la apra, troverà la risposta a tutte le sue domande >> disse la donna con tono rassicurante
<< No, mi scusi … la risposta a tutte le mie domande?? A tutte tutte?? >>
Claire annuì : << Certo >> poi mise una mano nel taschino della sua giacca ed estrasse un piccolo telecomando con due bottoni rossi, “On” ed “Off”, e lo porse al ragazzo che lo afferrò curioso.
<< Non clicchi! >> esclamò la donna
<< A cosa serve?? >> chiese Robert, scrutandolo.
<< Vedrà, ora non posso dirle nulla, comunque sotto c’è un camion con due uomini che prenderanno il pacco e lo porteranno direttamente a casa sua >>
<< No no … me lo porto a casa da solo, tranquilla! >>
<< Signor Pattinson, guardi che pesa … >> disse Claire mentre Robert cercava in qualche modo di spingere la scatola
<< Poi ci sono le scale, mi dice come farà? >>
<< Ah tranquilla signora … signora? Ah si! Burns! >> rispose il ragazzo mentre spingeva lo scatolone, poi lo poggiò sul pavimento orizzontalmente e lo sollevò dal lato destro.
<< Mi apre la porta?? >> chiese, e la donna andò ad aprirgli la porta dell’ufficio: << Cazzo come pesa! >> esclamò
<< Signor PATTINSON! Queste parole nel mio ufficio non sono ammesse! >> lo riprese, severamente, Claire.
<< Okay … uff … ciao bambola!! >> disse uscendo Robert mentre la donna gli sbatteva la porta dietro le spalle.
<< Ha bisogno di una mano?? >> chiese Martine con tono di preoccupazione, vedendo il ragazzo che con affanno spostava l’enorme scatola.
<< No no tranquilla >> rispose Robert, poi si avvicinò alle scale, mollò la scatola sul pavimento e la spinse con un piede:
<< Vaii scendiii!!! >> disse, e la scatola scivolò giù per le scale. Fece così per tutte le tre rampe di scale e infine la scatola balzò dritta davanti al portone. Un gruppo di uomini si girò di colpo per il rumore.
<< Eccoci!! >> esclamò Robert balzando vicino alla scatola
<< Ma è … matto?? >> chiese un anziano con la ventiquattro ore tra la mani.
<< Ma no caro!! >> rispose Robert ridendo, mentre spingeva la scatola fuori. Poi la buttò giù dalla lunga scalinata di marmo bianco, dove ai piedi c’era il piccolo Adam che rideva sommessamente.
<< Adam!! Spostati!! >> urlò Robert e il bambino si spostò, poi la scatola arrivò giù e Robert raggiunse Adam.
<< Ciao! >> lo salutò il bambino, poi gli chiese: << Ma è così che trasporti le scatole, solitamente?? >>
<< Eh beh si! >> disse Robert sollevando la scatola dalla parte destra poi lo guardò e gli chiese: << Ma quanti anni hai? E perché non sei a scuola??>>
<< Io ho 11 anni, e beh non sono a scuola perché non c’è nessuno ad impormelo! >> rispose Adam ridendo.
<< Ma tua madre è un incosciente? Dai vieni con me >> gli disse Robert facendogli cenno con la testa di seguirlo.
<< Vuoi una mano? >> gli chiese Adam mentre Robert trascinava con forza e con affanno la scatola misteriosa.
<< N-No … tranquill … uff! Come pesa! >>
<< Chi è? >> chiese il bambino ad un tratto
<< Chi è … chi?? >>
<< Nella scatola … chi c’è? >>
<< Scusa Adam, non capisco … oooh!! Pesanteee!! Dicevo, chi c’è? In che senso??>>
<< Scusa non hai acquistato un androide?? >>
<< No Caro! Io non acquistato un bel niente! Qui c’è la risposta a tutte le mie domande! >> rispose fiero
<< Ma chi te l’ha dato?? >> chiese ancora Adam
<< Quella belva della Signora Burns! >> rispose Robert poi continuò : << Che poi tanto belva non è, è una gnocca
pazzesca! >>
Adam in tutta risposta scoppiò a ridere poi disse:
<< Robert, io devo andare … mi fermo qui, e torno a casa >>
<< Va’ a scuola, piuttosto! >> gli disse Robert, poi si salutarono e il ragazzo continuò il suo tragitto con la scatola. Poi vide una strettoia e decise di entrarci e di posare un po’ la scatola per riposarsi. Poggiò la scatola per terra orizzontalmente e ci si sedette sopra sul lato destro, era stanco, tutto sudato e per di più il suo appartamento era ancora lontanissimo “Perché non sono uscito con l’auto?? Ma forse meglio così, la scatola è troppo lunga e non sarebbe entrata” pensò, poi sbuffò e prese il cellulare. C’era un messaggio, lo aprì:
“Dove cavolo sei finito? Bette. “ Bette era la sua ragazza, era molto apprensiva e spesso Robert la trovava molto fastidiosa.
Rispose al messaggio: “ Puffetta, tranquilla, sto bene, nessuno mi ha mangiato, sono ancora vivo. Sai che sto lavorando e quindi ho poco tempo per noi!”. Bugia. Aveva appena finito di girare New Moon e quindi non aveva da lavorare, voleva rilassarsi, voleva stare lontano da tutti e soprattutto da lei. Inviò il messaggio e spense il cellulare, poi lo ripose in tasca e prese il piccolo telecomando che la signora Burns gli aveva dato. Lo guardò ed iniziò a premere i due tasti velocemente “On-off-on-off-on-off-on-off-on” e lo ripose in tasca. Si distese sulla scatola, ed iniziò a fischiettare le note di “I will survive”, guardò il cielo e pensò alla signora Burns “Chissà qual è il suo nome … chissà se è sposata … di sicuro è più grande di me … ma è bellissima … acida peggio di un limone … ma bellissima … è uno spettacolo “ poi si stiracchiò e si rimise a sedere sulla parte destra della scatola.
<< Mi chiedevo se per caso ti va di togliere il culo dalla mia faccia >> disse una voce, Robert balzò in piedi e sentì un sospiro di sollievo.
<< Ma chi è? Chi parla?? >> chiese spaventato, ma nessuno rispose. Poi si guardò intorno e non vide nessuno, si piegò e sollevò la scatola : << Piano, prego >> disse nuovamente la voce sconosciuta e Robert dallo spavento lasciò bruscamente la scatola che cadde.
<< AHIA! >> urlò la voce
<< AAAAAHH!! Chi èèè?? >> urlò il ragazzo e ad un tratto la scatola si mosse: << Apri! Apri! Apri o soffoco!! >> disse la voce sconosciuta, Robert si fiondò sulla scatola e iniziò a rompere il cartone, aprì la scatola e si spostò. Dalla scatola misteriosa, tra un mucchio di polistirolo si alzò una figura che si scuoteva per far cadere tutte quelle fastidiose palline bianche. Robert dalla curiosità si avvicinò : << Eeeeeh?? Ma tu sei …me??? >> esclamò.
<< Ciao, sono Edward, sono il tuo androide >> rispose l’androide ad immagine e somiglianza di Robert.
<< Ma sei proprio uguale a me!! >> esclamò ancora il ragazzo scrutandolo con curiosità.
<< Non proprio, non sono uguale a te, certo fisicamente si, ma caratterialmente no >> rispose Edward in tutta la sua compostezza.
<< No, ma io non ti voglio … cosa me ne faccio di te? >>
<< Robert, tu, sei una persona così superficiale … cosa credi? Che noi androidi veniamo creati per nulla? >>
<< Non dirmi “superficiale” !! Chiaro?? Io sono … il tuo capo! Vedi, se non c’ero io tu non esistevi >> rispose Robert beffardo
<< Questo non è affatto vero, se tu non c’eri, io c’ero, solo sotto sembianze diverse, ma c’ero, esistevo, come esisto, ci sono e ci sarò >> rispose Edward
<< Ora devi tornare nella scatola, vedrò se portarti a casa mia o meno >> gli ordinò Robert
<< Tu stai scherzando, vero? Mi hai attivato quindi … andiamo a casa insieme, a casa tua naturalmente. >>
<< No senti un po’, tu, androide in smoking, non comandi nulla!! Io comando te, semmai, e ora torna nella scatola!! >>
Edward vide il telecomando di attivazione che era caduto a Robert a causa dello spavento, avvicinò il piede e con nonchalance lo schiacciò : << Ora non comandi più >> gli annunciò
<> disse Robert, ma in tutta risposta Edward si piegò, afferrò la scatola e facendogli un cenno con la mano disse: << Prego!! Entra tu nella scatola, dai! >>
<< Non ci penso proprio! >> disse Robert incrociando le braccia al petto.
<< Facciamo decidere al fato … >> propose l’androide che indossava un bellissimo smoking nero con il papillon.
<< Ma che fata?? Le fate non esistono!! >>
<< Robert, intendo il destino, facciamo decidere al destino, chiediamo al destino >> rispose Edward
<< E come facciamo?? >> chiese Robert
<< Ti va una morra cinese? >>
Allora, vi è piaciuto questo capitolo?? Cosa ne pensate?? Secondo voi, chi vincerà la morra cinese, Robert o l'androide Edward?? Fatemi sapere attraverso una recensione!! Presto il terzo capitolo!! Bacii :)
   
 
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