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Autore: camy robsten HP    20/02/2011    1 recensioni
Robert e Kristen. Queste due persone mi hanno cambiato la vita. Grazie a loro ho scoperto nuovi valori e ho iniziato a credere che il vero amore ancora esite. Quel giorno, quel maledetto giorno... sconvolse totalmente la vita di Robert.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Robert's POV

 

Da qualche tempo Kristen non mi parlava più. Sul set faceva finta che non esistessi. A casa mi ignorava e non aveva mai tempo per me. Da quando mi aveva detto che era incinta la mia vita era cambiata. Senza lei niente mi importava. Non capivo quale fosse il problema. Insieme avevamo superato moltissimi problemi, uniti avremmo superato anche quello. L'intero mondo non sapeva ancora della nostra relazione (ma sospettava); sarebbe stato strano, ma si sarebbero abituati a vederci insieme dopo qualche tempo. Era l'ultimo giorno di riprese. Dopo quella calda giornata primaverile cosa ci sarebbe stato? Avrebbe continuato ad evitarmi? Mentre i pensieri mi tormentavano la vidi passare: oggi era ancora più bella. Nonostante fossero passati due mesi la sua pancia era ancora piatta. Mi oltrepassò senza degnarmi di uno sguardo. I suoi capelli castani le coprivano un po' il volto. L'ultima scena del film. L'ultimo giorno insieme. Cosa sarebbe accaduto a Ash, Nikky, Jackson, Kellan, Peter? Ma sopratutto cosa sarebbe accaduto a noi due? “Ho bisogno di tempo” mi disse quando avevo provato a parlarle. Ma oggi no. Non mi avrebbe contraddetto. “Kris, senza te non posso vivere” le avrei detto. Troppo sdolcinato? “KRISTEN TORNA CON ME, TI PREGO!” Troppo da cretino? “Kris torna con me o mi ammazzo!”. Troppo drammatico? Forse le avrei dovuto dire semplicemente la verità. Parlarle chiaramente, cercando di fare per una volta un discorso serio. Inutili erano stati i miei tentativi di farla sorridere. Sul set ci divertivamo da matti, e lei rideva. L'ultima volta, per una mia barzelletta cadde e si ruppe il polso e un dito. Forse è arrabbiata per quello? No, non è da lei. Cosa ci potrebbe essere di tanto complicato da farci dividere? Eravamo indivisibili. La mia ombra eri tu. “ROBERT, cos'hai oggi? E' da mezz'ora che ti chiamo!”- Bill mi chiamò, ricordandomi che ero ancora sul set, e la fissavo. “E' l'ultimo giorno di riprese, svegliati! Questa sera tutto il cast va a cena, per festeggiare. Tu ci sei?” - “Si, si certo. Verrò. Kristen verrà?” - “Si, certo. Ci sarà tutto il cast. Al completo.” - “Sarò uno dei vostri.” Poi se ne andò. La giornata passò velocemente, tra rimproveri e castighi. Tutti ce l'avevano con me. Prima di andare a casa di Kellan per il “party”, Jackson venne a casa mia a farmi un discorso; forse non era un discorso. L'ha chiamata “chiacchierata amichevole”... si, insomma, una rottura di palle. Mi seguì in ogni stanza, parlando per mezz'ora senza prendere fiato e senza notare che io non lo ascoltavo minimamente. “Il fatto è che tu non sei più lo stesso senza di lei. L'ho notato anche io. Tutti l'hanno notato. Sei strano, ma questo periodo passerà. Ne sono certo. Devi cercare di non pensarla. Dov'è finito il vecchio Robert? Dov'è andato quel ragazzo solare che ogni due secondi raccontava qualche cazzata? Il ragazzo che fumava per sfogarsi? Dov'è finito il mio amico?” - “Jackson, non è successo niente. Quel ragazzo è cambiato. Tutto qui. Ha capito finalmente chi è.” - “E chi saresti? Robert, senza di lei non sei niente. La ami. Oggi va da lei e parlale. Hai bisogno di chiarimenti.” - “Io non ho bisogno di nessuno. So chi sono. E riesco a vivere anche senza di lei.” - “No, non è vero.” - “SI, LO E'!” - sbottai. Ero furioso. Chi era costui che veniva a darmi ordini su come affrontare la mia vita? Era solo Jackson. Riacquistai calma qualche secondo dopo. “Ok. La amo. Non immagini nemmeno quanto. Senza lei non sono niente. Sono uno straccio. La mia vita si è fermata, e ormai gira dal verso sbagliato.” - “Si, ma devi reagire amico! Non puoi vivere così. Ora indossa quel cazzo di smoking e sbrigati. Siamo in ritardo!” - sorrisi e mi recai verso il bagno per obbedire agli ordini del mio saggio amico. Scesi lentamente le scale, con Jackson alle calcagna. La limousine ci aspettava. “Mi raccomando. Sii forte. Oggi dille tutto. Dille cosa provi per lei. Falla sentire unica.” - mi limitai ad annuire ed entrai nella limousine con i vetri oscurati. Non notai che dietro quella ce n'era un altra. Una per me e una per Jack. Perché due? Non potevamo stare assieme? Mi accomodai. La limousine era tutta buia. Non vedevo niente. “PUOI ACCENDERE QUELLA LUCE?!?” - gridai all'autista, che obbedii. Di fronte a me c'era qualcuno. Una persona con dei lunghi capelli e dei tacchi vertiginosi ai piedi. Era di spalle. Improvvisamente si girò verso di me. “Ciao, Robert” - Kristen mi guardò per la prima volta, dopo tre mesi, dritta negli occhi. “Oddio, che stronzo che è Jackson!”- sbottai. “Già...”- disse Kris. “Io non volevo parlarti, davvero. Non so cosa dirti. Non so cosa sono. Abbiamo superato tanti ostacoli insieme. Un bambino non è una cosa terribile. Kristen, ti prego. Lo so che mi ami. Lo sento. Quando sono con te si crea un'atmosfera diversa. Tutto è migliore.” - un momento di pausa. Dovevo pensare cosa dire. Kristen cominciò a piangere. “Uno ha detto che nell'antichità l'uomo era un essere mostruoso con due facce , quattro braccia e gambe, due cuori e due corpi. Un giorno Zeus si arrabbiò e li divise. Decise che l'uomo avrebbe trascorso il resto della vita a cercare l'altra metà. Bè... io l'ho già trovata. E non voglio perderla per nessun motivo al mondo.” Cominciò a fissarmi in uno strano modo. “Io non posso sopportarlo.” - “Certo, lo so. E' dura. Ma io so che ci riuscirai. Mi fido di te.” - “Robert, non è per quello.” - “E per cosa allora?” Silenzio. Non rispose. “Io voglio esserci quando metterai al mondo quella creatura. Voglio esserci quando dirà la prima parola. Il suo primo passo. Il suo primo amore. Voglio esserci in ogni momento della sua vita. Kristen, non ti deluderò. Saprò essere un padre cosciente.” Ancora silenzio. Tentai di toccarla, ma mi schivò. Mi sedetti accanto a lei. Le strinsi la mano, e lei si mise a piangere sulla mia spalla. Le accarezzai i capelli, ma ancora non capii. Dopo qualche minuto parlò. “Robert, credimi, vorrei dirti cosa succede, ma ho paura. Te lo dirò ma vorrei solo che tu sapessi una cosa: ti amo. Ti ho sempre amato e non smetterò mai di amarti.” - “Certo, lo so. Sono impaziente. Voglio stare di nuovo con te. Accompagnarti durante questo percorso e vivere per sempre con te e col piccolo. So che non ti fidi molto di me. Pensi che io sia irresponsabile, ma mi impegnerò per riuscirci. Sarò un papà modello. Non lo lascerò mai solo e diventeremo inseparabili. Era ciò che volevo: diventerò papà.” - “No, Rob, non lo diventerai.” - “In che senso?” - “Robert, tu non sarai suo p..p..p..p..a...d..d..re!” - “Cioè, tu stai cercando di dirmi che non sono io suo padre? E allora chi è? Chi cazzo è questo? Kristen, cazzo, DIMMELO! AUTISTA, SI FERMI.” - continuava a guidare. “CAZZO, FERMATI O TI AMMAZZO!”- estrapolai dalla tasca un coltello. Ora finalmente obbedii. Scesi dall'auto. “Kristen, basta. Con te ho chiuso. Credevo di aver trovato la mia anima gemella. Credevo che mi amassi. Qualsiasi cosa io faccia ricorda che tu sei la responsabile. Se non vuoi dirmi chi è questo bastardo lo scoprirò io. Volevo diventare papà. Ti amavo tantissimo. Ma ora non più. Hai portato via tutta la mia vita. Grazie. Così mentre io ti pensavo costantemente tu stavi a letto con uno. Fantastico. Sai, forse sono felice che il figlio non sia mio. Tuo figlio non ti ringrazierà mai. Almeno dì scusa. Sua madre è una stronza.” e me ne andai. Non sapevo quale fosse la mia meta. Sapevo solo che avevo bisogno di stare solo. Camminare come un drogato per le strade campagnole di non so dove. Bere e cercare di dimenticarla. Erano quelli i miei obbiettivi. Tanto lei si sarebbe divertita tantissimo a quella festa senza di me.

   
 
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