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Autore: giulia87    20/02/2011    7 recensioni
L’Amore può nascere da un atto di violenza criminale? Può una ragazza con una vita normale, non priva di adagi e comodità innamorarsi del suo rapinatore?.. l’amore può mettere radici in tali situazioni e sostituirsi alla paura di quel momento? Forse no.. Ginevra era di questo pensiero..fino a quel giorno, almeno. Eccomi qui a scrivere una nuova fanfiction che mi è venuta in mente di getto mentre ero in pausa dallo studio. Spero vi piaccia...al dire il vero non so ancora come andra' a finire... ma il primo capitolo mi soddisfa abbastanza...commentate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di ritorno dopo una lunga pausa di riflessione, ho appena ultimato il 35esimo capitolo e son subito venuta sul sito per postarlo. So che sono stata assente per molto e spero di non avervi deluso nell'attesa. Ovviamente vi ringrazio per i commenti e per la lettura dei chappy. Mi raccomando fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo. A presto (promettoooo) e buona Lettura dsfsfs

Un'improvvisa ondata di calore mi travolse mentre il respiro mi si mozzava in gola. Eravamo uno di fronte all’altro, schiacciati tra il desiderio di stringerci fino ad assorbirci e quello di stare a guardarci: sarei rimasta a fissarlo per ore.

Ad un tratto Julien mi soffiò sulle labbra, un soffio leggero che mi fece fremere. Arrossii per quello che stavo per dire:

Ti voglio…”

Mi stupii dei miei stessi pensieri. Non ero mai stata così sfacciata.

Io sono già tuo mi sussurrò all’orecchio.

Mi sentii avvampare le gote nonostante il freddo. Abbassai gli occhi per la vergogna. Julien mi sollevò il mento:

Guardami

La sua richiesta risuonò come una dolce melodia. Obbedii incatenando i miei occhi ai suoi. Le sue mani scivolarono sui miei fianchi, strinsero maggiormente la mia vita facendomi tremare di trepidazione e di piacere.

Sentii il suo respiro farsi più profondo, lento,  pieno. Ero come ipnotizzata dai suoi occhi cerulei, stregata dal fascino che emanava la sua figura. Null’altro esisteva intorno.

Mi strinsi a lui, chiudendo gli occhi e appoggiando il viso sulla sua spalla: avrei voluto fondermi in uno con il suo corpo. Mandai al diavolo le regole del pudore e lo baciai con una passione che avrebbe potuto incendiare una foresta. Sentii la mia pelle bruciare da fantasie e desideri nascosti. Avrei voluto privarmi dei vestiti per permettere al mio corpo di aderire perfettamente al suo.

Resta con me

Non mi servì udire altro. Cercai nuovamente le sue labbra e lo ricoprii di baci. Quegli occhi azzurri, così profondi che al solo guardarli mettevano soggezione, brillavano, oscurati dal desiderio e dalla passione.

Nel cielo appena imbrunito era intanto comparsa la luna. Il freddo cominciava a farsi pungente ma per fortuna non pioveva.  Nonostante soffiassimo una nuvola di fumo ad ogni respiro la voglia di stare insieme era più forte di qualsiasi gelo. I nostri sguardi parlavano per noi.

So che devi essere a casa per cena, ma ci tenevo a farti vedere una cosa  esclamò.

Lo fissai con aria interrogativa.

C-cosa?"balbettai.

Vieni con mesentenziò prendendomi per mano.

La sua moto era parcheggiata a qualche isolato di distanza. Appena montammo in sella Julien sgasò per poi schiacciare la frizione.  Uno scatto in alto della leva cambio e ingranò la prima, rilasciò dolcemente la frizione e altrettanto dolcemente cominciammo a muoverci.  Il contachilometri si alzò e  la lancetta instabile andava da 10 a 20,  per poi aumentare ad ogni cambio di marcia. Mi strinsi forte a lui nascondendo il viso contro la sua schiena e chiusi gli occhi lasciando che il vento mi accarezzasse i capelli.

In pochi minuti raggiungemmo il suo appartamento. Le luci erano spente, le persiane abbassate e un silenzio che inquietava.

La porta della cucina si spalancò di colpo e la casa venne invasa da una voce allegra e pimpante: “signora venga, sono arrivati 

La madre di Julien si teneva al braccio di una ragazza dai capelli castano chiaro, lunghi e ricci. Fissai la sua figura snella e sinuosa, i nobili lineamenti del volto, i suoi occhi color nocciola. Sentii la gelosia farsi spazio dentro di me. Da quando avevo conosciuto le “gioie” dell’amore mi ero riscoperta diffidente e possessiva, caratteristiche che ignoravo di avere.

Lanciai un’occhiata obliqua al viso tranquillo di Julien.

lei è Valentinedichiarò.

Finalmente ti conosco! esclamò lei entusiastasei proprio come ti immaginavo

Mi guardò sorridente mentre io la guardavo stranita:Emh...ciao, Valentine, io sono Ginevra” farfugliai.

La tua fama ti ha preceduta” continuò la ragazza “ Julien non ha fatto altro che decantare le tue lodi

Arrossii violentemente ma respirai di sollievo: gli occhi di Valentine erano veri e dal suo sorriso capii che quella ragazza voleva essermi sinceramente amica.

Due colpi di tosse destarono la mia attenzione. La madre di Julien mi fissava con insistenza. Abbassai lo sguardo per evitare di incrociare il suo, quasi fossi colpevole di chissà quale crimine.

Julien intrecciò la sua mano alla mia e la strinse forte, infondendomi calore, amore.

Non pensavo di trovarti ancora a casa

Il tono di Julien era sprezzante, freddo e distaccato. Nei suoi occhi riconobbi quell’espressione glaciale che col tempo avevo imparato ad amare.

Rabbrividii mio malgrado. Lui se ne accorse e mi baciò teneramente.

Non potevo andare via esclamò sua madre.

Non sono stato io a prendere questa decisione  disse.

Ti prego Julien, parliamone

La voce della donna sembrava una preghiera. Lunghi capelli corvini, raccolti dietro alla nuca, facevano da cornice al suo volto segnato, piegato dal dolore come dopo una pesante fatica fisica.

Scuotendo la testa si strinse nello scialle di lana spessa, sapeva bene che nulla avrebbe scalfito il suo amore per me,  pertanto si appoggiò al braccio di Valentine, avvinta.

Ad un tratto mi sentii invadere da un senso di angoscia, non volevo essere  la causa delle loro incomprensioni, per quanto provassi antipatia per quella donna vederla così abbattuta mi addolorava.

Non puoi lasciare che vadaesclamai.

Julien sembrò non prestare ascolto alle mie parole sebbene i suoi occhi tradissero una certa inquietudine.

Amore, ascoltami ..insistetti ioguardami Julien!

Incatenai i miei occhi ai suoi cercando di trasmettergli solo pensieri positivi, il ghiaccio si sciolse e il sorriso  tornò ad illuminare il suo volto.

Sappiamo entrambi che non è questo che non è questo che vuoiproferiidovete trovare un punto d'incontro 

Julien tornò improvvisamente serio e volgendosi verso Valentine le raccomandò sua madre. Il mio cuore si strinse in una morsa e lo stomaco vibrò: non potevo permettergli di commettere quest’errore nonostante provassi piacere nel constatare che aveva scelto me, al di sopra di ogni cosa.

Non proverò a farti cambiare ideaesclamò la donnasei mio figlio e io ti amo incondizionatamente, come solo una madre è capace di fare. Desidero solo vederti felice e se per te essere felice significa stare con questa ragazza io non mi opporrò. Non lo farò più.

Notai in lui una certa irritazione, come se quelle parole gli fossero scivolate addosso, lasciandolo assolutamente indifferente. Le lanciò un’occhiata scettica che poi cancellò con un sorriso, come per esprimere che non gli importasse davvero.

Con noi starà benedisse Valentinesono sicura che dopo aver schiarito le idee vedrai tutto sotto una luce diversa

Non sarò più un ostacolo per il vostro amore, ed è proprio in nome di questo amore, tesoro mio adorato, che auguro di essermi sbagliata

Non capii il senso di quella frase ma se era il suo modo per benedire la nostra unione non poteva che rendermi felice. Le cose pian piano si stavano mettendo a posto.

Appena la porta si chiuse alle nostre spalle lo abbracciai da dietro, baciandogli la spalla, respirando il suo profumo. I nostri corpi si unirono come due poli opposti di una calamita. Ci baciammo disperatamente come mai era successo prima di quel momento: le nostre lingue danzavano all’unisono, le nostre mani si sfioravano a vicenda.

Vieni con me” disse ansimando.

Julien mi prese per mano e mi condusse nella sua stanza illuminata dalla vivida luce di alcune candele. Petali di rosa erano sparsi sul letto mentre sullo scrittoio spadroneggiava una bottiglia di spumante accompagnata da succulenti grappoli di uva. Ne staccò un bell’acino e lo portò alla mia bocca. Le mie labbra succhiarono quel nettare delizioso ed imprigionarono le sue dita in una dolce morsa. Lo sentii fremere leggermente, sapevo perfettamente che effetti aveva il mio tocco su di lui.

Questa volta fui io a staccare lentamente un acino dal grappolo d’uva, glielo porsi affinché anche lui ne sentisse il sapore zuccherino, la consistenza liscia della buccia, la polpa succosa.

Sentii il desiderio crescere dentro di me. Bramai le sue carezze e pretesi le sue labbra. Il bacio che ne seguì fu l’inondazione che travolse tutti gli argini del nostro controllo. Cademmo sul letto schiacciando i petali di rosa, accentuando con il calore dei nostri corpi il loro dolce profumo.

Senza attendere oltre gli sfilai la maglietta sfiorandogli i pettorali perfetti: finalmente potevo nuovamente esplorare quel corpo divino.

Le sue mani tenevano fermi i miei polsi mentre catturò in un bacio le mie labbra. Ero completamente persa nei suoi occhi, quell’azzurro screziato di grigio ebbero l’effetto di paralizzarmi in un’ instante. I nostri respiri irregolari ansimavano travolti dal desiderio ed io necessitavo dei suoi baci, delle sue carezze, del suo corpo, come dell’aria che respiravo.

Quando il bisogno di lui si fece impellente mi liberai dei vestiti pretendendo di essere sua: i nostri corpi presero a danzare, fluttuando senza sosta come le fiamme.

Ricademmo ansimanti sul letto, ancora abbracciati. Eravamo appagati ed esausti del nostro amore. Appoggiai la testa sul suo petto e da lì potei sentire ogni singolo battito del suo cuore.  Chiusi gli occhi: non ero più la ragazza timida di una volta, il sentimento che sentivo crescere in me aveva contribuito a farmi maturare. Mi inebriai del suo profumo, unico ed inconfondibile, dimenticandomi del tempo.

Le sue braccia mi avvolsero, cullandomi sul suo petto.

A cosa stai pensando” chiesi fiebole.

Julien sospirò pesantemente  chiudendo per un attimo gli occhi, come se stesse raccogliendo le forze necessarie per rispondere.

“Sei preoccupato per tua madre?”

“No.. so che a casa di Valentine starà bene” disse “stavo pensando ad altro..”

Il tono della sua voce sembrava serio, a cosa alludeva? Non volevo angustiarmi con le mie solite paranoie e rovinare questo momento magico ma ormai avevo imparato a conoscere le mille sfaccettature del  suo carattere e ad interpretare ogni suo gesto.

Tu mi ami, vero?”

Sorrisi sornione, fingendo di prendere tempo per rispondere ma lui mii fissò negli occhi, dove l’espressione dell'animo traspare più che in ogni altra parte, quasi a pretendere chissà quale verità.

Ma che domanda è?” esclamai incredula “possibile che tu abbia ancora dei dubbi??”

Non ho dei dubbi.. ho solo bisogno che tu me lo dica, guardandomi diritto nei occhi

Sebbene non avessi capito il senso della sua domanda, esaudii la sua richiesta. Non avrei potuto fare altrimenti, i suoi occhi inquieti erano concentrati sui miei, interrogavano, supplicavano, sfidavano, imploravano.

Più della mia stessa vita

Giurami che tra noi non ci saranno mai segreti e che sarai sempre sincera con me” incalzò lui.

Mi scostai quel tanto da mormorare: non ti fidi ancora di me?

Certo che mi fido di te” disse “ non ci pensare, mi sono lasciato coinvolgere dagli avvenimenti di oggi

Lo abbracciai forte, la discussione con sua madre lo aveva scosso più di quanto volesse farmi credere. Con quella stretta avrei voluto cacciare via tutti i brutti pensieri. Ripensai alle sue parole e colsi diversi significati, come un improvviso colpo di fulmine capii che era una confessione ciò che mi stava chiedendo.

Ma perché continuavo a tacergli la presenza di Antonio? Non riuscivo a dare una spiegazione a questo mio comportamento.  Di cosa avevo paura? Mi morsi il labbro inferiore costretta, mio malgrado, ad ammettere la mia codardia.

Scossi la testa nel tentativo di scacciare quei pensieri e profondai tra le sue braccia, come se il resto improvvisamente non esistesse più.

rossa_na: scusa il ritardoooo sono imperdonabile, ho avuto poco tempo per scrivere e non mi andava di buttare via un capitolo, soprattuto ora che si sta avvicinando l'ora clou! Spero che continuerai a leggere la mia storia. Prometto che per il prossimo chappy non ti farò attendere tutto questo tempo. Aspetto con ansia il tuo commento.

jessikina_swan : che dire... mi inchino e chiedo umilmente scusa, ho postato tardissimoooo! Spero di non averti persa come lettrice. Un bacio

vanessaacullen_: ciaoooo eccomi finalmente di ritorno, spero che la mia storia ti sia mancata, almeno un po'. Un commentino?? Mi farebbe immensiamente piacere constatare che non mi hai abbandonata. A prestoooo

Miki 91 :  ecco postato il nuovo chappy, che ne pensi? Spero che l'attesa non vi abbia deluso o scoraggiato nella lettura.. mi spiace un casino non esser riuscita a scrivere prima. Aspetto una tua recenzione. Baci.


ilovedward_90 : scusa scusa scusa, non ho altre parole. Spero continuerai a commentare la mia storia. Un abbraccio fortissimo :)

  
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