Storie originali > Nonsense
Segui la storia  |      
Autore: tinush    21/02/2011    0 recensioni
può sembrare triste ma non lo è..ho solo cercato di proporre una fotografia di quello che molto spesso accade ad alcune di noi,che ci travolge,che non riusciamo a gestire o razionalizzare,che se non funge da qualche lezione è del tutto inutile..
ancora non ho ben capito come funziona il sito ^_^ diciamo che è una prova generale..
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
È strano come gli stadi che conducano alla paranoia siano impercettibili,e passino puntualmente dal sospetto alla gelosia per approdare infine alla totale sfiducia.
Ricordo ancora come era diverso mesi fa,Settembre piombava nel cuore silenzioso,la brezza mattutina e il sole caldo di mezzogiorno. “Perché non vieni a pranzo?” mi hai chiesto una volta. E dopo quel pranzo ce ne sono stati altri,e molte cene,e molte albe insieme.

Mentre ti guardo adesso,seduto di fronte a me,aspiri con vigore la tua sigaretta,socchiudi le labbra e mi fissi. A volte,ma solo a volte, ho voglia di lasciarti,e lasciarmi. Ho voglia di riposare da questa lotta estenuante che credo sia una mia invenzione.

Primo stadio. Il sospetto.

Siamo seduti al tavolino del bar di fronte a dove lavori, c’è il sole, Roma sorride. Hai il telefono in mano,stai scrivendo “A Marco” dici. Non c’è ancora nulla nella mia testa. Non ho ancora nessun dubbio,non ho ancora nessun peso. Sorrido,perché oggi è davvero una bella giornata,e mentre ti alzi per andare in bagno poggi solo un attimo il telefono sul tavolo, solo un attimo quanto basta per vedere sul display la busta del messaggio che appare e scompare ad intermittenza con sotto un nome,che non è Marco.

È così mia cara Sara che sei entrata nella mia testa. Ti penso sempre. Se non fossi etero potrei quasi avere il dubbio di amarti. No non è amore quello che provo mentre ti penso. È un'altra emozione,che non so descrivere o non voglio descrivere. Ah cara,carissima Sara. Chi sei?

Secondo stadio. La gelosia.

Mentre ti guardo cerco di capire quante altre bugie potresti dirmi. Hai detto che ieri sera sei andato in palestra, ma penso sia umanamente impossibile allenarsi per tre ore di seguito. Non mi hai chiamata,mi hai solo detto che andavi a dormire con un messaggio.

Sara,che adesso ha un volto e una storia, ora la penso meno. Perché credo che il problema non è lei, ma il resto dell’universo femminile, quante Sara ci saranno nella tua rubrica?
Ha un volto, ed essendo un po’ di parte, trovo sia più brutta di me,mi convinco che sia più brutta di me. Di sicuro però è più magra. Eccoti competizione! Dov’eri finita? Ah ci sei anche tu senso di inadeguatezza!

Ha una storia, una amica di vecchia data, varie collaborazioni all’università,ho paura di chiederti di quali collaborazioni si tratta. Sarai sincero?
Dopo la mia sfuriata di ieri sera, sei taciturno. So che non mi dirai mai più quando una tua amica ti manda messaggi o ti chiama. “Bel colpo!” penso amaramente mentre ti vedo andar via il mattino seguente. Fortunatamente ho un po’ di seguito anche io,mentre stiamo abbracciati nel divano mi arriva una chiamata “Andrea”. Mi guardi con un punto interrogativo in volto,ed io sorrido soddisfatta, Andrea non potevi avere un tempismo migliore!

Sara che fine ha fatto? Perché casualmente non ti manda più messaggi?

Credo di pensare a lei più io di te. Decido di mettere un punto,non ci penseremo più nessuno dei due.
Ieri mi hai lasciata,di punto in bianco. Come è possibile? Che cosa è successo? Sono sicura che c’entra Sara in qualche modo. No! Eccoti di nuovo nei miei pensieri! Non eri andata via? Perché sei tornata?

Terzo stadio. Sfiducia.

Siamo tornati insieme. Sono molto felice. Certo ho dovuto faticare molto,ma alla fine ho retto e non ho ceduto,ma hai ceduto tu. Si,sono molto felice,ma perché non riesco a dormire la notte? Perché il numero delle sigarette fumate durante il giorno è aumentato pericolosamente? Che fine hanno fatto le mie unghie?

Non ho molta fame in questo periodo,ma sto bene! Nessuno riesce a credermi,leggo quasi la commiserazione nei loro occhi. Ieri sera abbiamo discusso di nuovo,ma ora non ricordo il perché.
Oggi è un giorno strano, oggi sono stranamente serena,forse perché la notte è passata bene,liscia e silenziosa. Mi hai tenuta stretta per tutto il tempo,un bacio,poi un altro,poi i sospiri. Ho capito che ti amo, deve essere questo a rendermi leggera oggi. Mentre il sole tramonta però qualcosa cambia. Piomba la sera,e finalmente è come se rinsavissi. Niente più coriandoli e farfalle.

Perché non mi chiami? Che stai facendo? Potrei chiamarti io certo,ma l’orgoglio mi paralizza la mano. Che sciocchezze!
Mi hai detto che con me stai bene,non riesco a crederti.

Oggi usciamo finalmente da quella che stava diventando la nostra tomba, sei carino e dolce come sempre,mi sorridi e mi tieni per mano. Mi sorprendo. Perché? Dopotutto tu non dici nulla,non mi confermi nulla, chissà che fine ha fatto Sara…

Rientriamo dal cinema,stanchi e assonnati,sei già nel letto quando ti chiedo : “ Ma con me ci vuoi stare davvero?”
La domanda è banale,patetica,e assolutamente priva di.. risposta.

No, non mi sto inventando tutto. Perché dovrei basarmi su quello che fai o dici sporadicamente? Non sei convinto,lo vedo! E perché non mi hai risposto alla domanda di ieri notte?

Sei assente. Ecco la parola giusta.

Mentre i mesi passano,io ho cancellato Settembre dai miei ricordi,ho cancellato i giorni di sole, ho cancellato la mia sagacia,ho cancellato la mia determinazione ,la mia volontà, il tuo sarcasmo, le tue avance , i tuoi messaggi dolci, le tue parole.
Mentre i mesi passano, io ricordo solo il malessere di ieri e oggi.

Finalmente te ne sei accorto! Mi hai chiesto se c’è qualcosa che non va. Certo che c’è! E così inizio da Sara, dalla tua rubrica, dal tuo telefono che improvvisamente ti porti dietro anche al bagno! Dalle tue non chiamate,dalle tue non parole,dai tuoi non fatti.

Mi guardi in modo strano. Che c’è?! Che ho detto? Ho il diritto di avere dubbi?
Stamattina,mi hai preparato il caffè,mentre mi porgevi la tazzina in mano,ti sei chinato su di me e le nostra labbra si sono appena sfiorate,mi hai sorriso e detto “ti amo”.

Mentre ti guardo adesso,seduto di fronte a me,aspiri con vigore la tua sigaretta,socchiudi le labbra e mi fissi. E io non riesco a crederti.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: tinush