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Autore: LittleMonster    21/02/2011    4 recensioni
Questa fiction narra la storia di una ragazza di nome Stefani abbandonata dal ragazzo.
Non vi anticipo niente nella speranza che leggiate e che commentiate...
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Broken Hearted Girl 



[You’re everything I thought you never were… And nothing like I thought you could’ve been…
… But still you live inside of me, so tell me how is that?...
… You’re the only one I wish I could forget… The only one I’d love to not forgive…
… And thought you break my heart, you’re the only one…
…And thought there are times when I hate you…Cause I can’t erase…
…The times that you hurt me and put tears on my face…
…And even now, while I hate you, it pains me to say…
…I know I’ll be there at the end of the day…
…I don’t wanna be without you, babe, I don’t want a broken heart…
…Don’t wanna take a breath without you babe, I don’t wanna play that part…
…I know that I love you, but let me just say…I don’t wanna love you in no kind of way, no no…]

 

 Canzone che vi consiglio di ascoltare per rendere ancora più lieta la vostra lettura: Broken Hearted Girl (Beyoncè)
 


   “Sei perfetta”
“Sono perfetta” ripeté.
Alzò lentamente lo sguardo in direzione dello specchio.
“Sei bellissima”
“Sono bellissima”
Una lacrima le rigò la guancia destra. Lei non era perfetta, né bellissima.
Si tolse i pantaloni. Le sue gambe le facevano orrore.
Si tolse la maglia. Le sue braccia erano eccessivamente magre.
Guardò i suoi grandi occhi, sproporzionati rispetto al resto del viso minuto.
Un’altra lacrima le rigò la guancia.
“Sei la cosa più bella del mondo”
“ Sono la cosa più bella del mondo” cercò di convincersi.
Rimase immobile per un lungo lasso di tempo, quasi infinito, incantata dalla sua figura riflessa, per poi muoversi in direzione dello specchio.
“Non sono bella. Non sono perfetta” e, dopo essersi ritrovata faccia a faccia con lo specchio “Sono solamente un mostro” gli svelò il segreto bisbigliando, quasi avesse paura che qualcuno avrebbe potuto sentirla.
“Ti amo”
“Basta!” gridò. “Stai zitto! Esci dalla mia mente!”. Guardava in alto cercando, perlustrando quel viso che da troppo tempo abitava i suoi sogni, rendendole le notti insonni e macchiate dalle lacrime che senza sosta cadevano sul suo cuscino, quasi volessero lasciare un segno indelebile delle sue sofferenze.
“Vattene” disse accasciandosi in terra e coprendosi la faccia con entrambe le mani. “Sei solamente un bugiardo!”
“Ti amo” continuava a ripetere quella voce. “Sei bellissima”. “Sei perfetta”.
“Perché devi tormentarmi? Che cosa ti ho fatto di male?” chiese scoppiando in lacrime.
“Ti amo”. Quella voce si fece sempre più lontana e fievole, per poi scomparire completamente.
 
Le pesanti palpebre le resero difficile aprire gli occhi, che poi spalancò volgendoli in direzione del suo comodino, quasi attratti come una calamita dalla Sua foto.
Troppe erano le domande che si poneva … troppo poche le risposte che aveva ricevuto.
Troppo spesso aveva sperato in un “e vissero per sempre felici e contenti”, trasformandosi ora invece nella protagonista di una storia d’amore finita per sempre in tragedia.
E troppo spesso si era chiesta se sarebbe durata in infinito, accorgendosi ora, sdraiata nel suo letto, che niente è eterno, ma tutto è destinato a finire … prima o poi.
Com’erano felici in quella foto.
Era tutto cosi fottutamente perfetto. Lui. Lei. L’atmosfera che li circondava.
 Sorrise.
Un sorriso amaro il suo. Privo di qualunque emozione. Privo della felicità che un tempo abitava la sua persona, ma che ora le era stato strappato, quasi negato, e che non le era stato restituito.
Non lo aveva più visto da quando l’aveva lasciata, ed era passato quasi un mese. Si era rifiutata di affrontarlo, di scoprire la verità. Ed ora eccola li, dimagrita di quasi sette chili e costretta a rifugiarsi sotto le lenzuola, in preda a crisi quasi isteriche che la colpivano ogni volta che pensava a lui.
“Come stai?” chiese la madre sedendosi sul letto. Non l’aveva neppure sentita entrare.
“Un po’ meglio” bisbigliò.
“Sai che mi hai fatta veramente spaventare questa volta?”
Stefani si limitò a fare un cenno con il capo, senza darle una risposta concreta.
“Perché non mangi qualcosa?”
“Non ho fame”
“Devi mangiare qualcosa, lo capisci Stefani? Guardati” e non trovò la parole, finendo per farfugliare. “Non puoi andare avanti cosi”. Si alzò dal letto asciugandosi una lacrima. “Da domani ti porto da uno psicologo” concluse decisa, dopodiché usci dalla stanza sbattendo la porta.
Stefani non rispose, ignorando completamente la scelta della madre. Guardò un’ultima volta quella foto, il suo unico collegamento con lui, l’unico ponte che la confortava facendole sperare, facendola illudere che non fosse ancora finita.
Chiuse poi dolcemente gli occhi per l’ennesima volta, aspettando di essere nuovamente travolta dal suo dolce incubo. 

Ps: Spero che questa mia fiction Romantica vi sia piaciuta. Vi anticipo che in tutto saranno tre capitoli più o meno della stessa lunghezza.
Vi prego se avete tempo, voglia, di lasciare un commentino, anche breve, che mi faccia capire se vi piace quello che scrivo XD
Grazie in anticipo a tutti quelli che commenteranno e anche a tutti quelli che leggeranno.
Inoltre vi consiglio vivamente di ascoltare la canzone e contemporaneamente  di leggere perchè l'atmosfera è ancora più bella. Naturalmente se non volete siete liberi di non farlo XD
Allora alla prossima ^^
Puss Puss
LittleMonster

   
   
 
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