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Autore: My Pride    21/02/2011    4 recensioni
«Shini mo senu tabine no hate yo aki no kure»
«Se non utilizzassi questo vortice per proteggere le persone che amo, in che altro modo potrei mai usarlo?»
[ Accenni Miroku/Sango e Miroku/Inuyasha ]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Inuyasha, Miroku
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pray to the moon'
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Until our wisdom is exhausted Titolo: Until our wisdom is exhausted [1]
Autore: My Pride
Fandom: Inuyasha
Characters: Miroku, Inuyasha
Pairing: Accenni Miroku/Sango e Miroku/Inuyasha
Tipologia: One-shot [ Flash fic ]
Genere: Generale, Malinconico, Vagamente introspettivo, What if?
Rating: Verde / Giallo
Avvertimenti: Vagamente nonsense ; Vagamente Hurt/Comfort, Velatamente Shounen ai, Probabile Missing Moment dei capitoli presenti nel volume sessantadue del manga
Vitii et Virtutis: Speranza Preghiera
Prompt: 18° Argomento: FuturoDestino



INUYASHA © 1997Rumiko Takahashi/Shogagukan. All Rights Reserved.


Shini mo senu tabine no hate yo aki no kure
[ «Sono arrivato fino a qui senza morire, e finisce l’autunno» ]
- Haiku, Matsuo Basho -

    «La ferita si sta allargando, non è così?» La voce di Inuyasha giunse alle mie spalle e sussultai, colto alla sprovvista.
    Approfittando della disattenzione che aveva colto tutti loro mi ero allontanato e avevo lasciato che le ragazze si occupassero di Kohaku, così da poter controllare in che condizioni fosse ormai il mio braccio destro. Era stato proprio per quel motivo che me n’ero andato, sedendomi sulle rive di quel fiumiciattolo dove adesso mi trovavo, lontano da occhi indiscreti. Ma, a quanto sembrava, era stata proprio l’ultima persona con cui avrei voluto discutere ad accorgersi della mia mancanza.
    Alzai lo sguardo al cielo azzurro e sospirai, senza prestargli la reale attenzione che ero sicuro lui volesse da me. «Mentirti sarebbe inutile, vero?» esalai afflitto. «Sentiresti comunque l’odore dell’aura velenosa di Naraku».
    Udii i suoi passi sull’erba che cresceva fra le fessure create tra una roccia e l’altra, poi la sua presenza fin troppo vicina. «Si sta espandendo», mi disse difatti, con un tono così serio che mai mi sembrò d’avergli sentito. «Se non vuoi morire prima di lui, ti converrebbe non usare più il Kazaana».
    «Mi sembrava avessimo già affrontato questo discorso», ribattei semplicemente, non volendo discutere ulteriormente su una cosa del genere. Gli avevo già espresso tutti i miei perché quando ci eravamo ritrovati da Yakuro Dokusen, e non avevo nient’altro d’aggiungere. Per quanto sapessi che con le parole che mi aveva rivolto voleva farmi desistere dall’aprire inutilmente il Kazaana, con il quale avrei soltanto rischiato che la ferita infertami dall’aura di Naraku raggiungesse il cuore e mi uccidesse, io non potevo smettere di combattere e lasciare che Sango mettesse a rischio la sua vita solo per salvarmi. Non me lo sarei mai perdonato. Lui avrebbe dovuto capirmi. Per Kagome, dopo la tragica morte di Kikyo, avrebbe fatto lo stesso. Avrebbe difeso la donna che amava pur a costo di mettere a repentaglio la sua esistenza.
    «Ma a quanto pare bisogna ripetertelo di continuo, visto che sembri non volermi dare ascolto», si fece infine sentire, quasi scontroso, ma la cosa non mi meravigliò più di tanto. Anzi, fu quasi capace di farmi sorridere brevemente.
    «Predichi bene e razzoli male, Inuyasha?» lo schernii in tono fintamente divertito, decidendo finalmente di voltarmi verso di lui. Ricambiò quel mio sguardo con un’occhiataccia, ritrovandosi poi a sedersi al mio fianco prima di nascondere le mani nelle maniche del suo kariginu.
    «È proprio perché sono il primo a fare di testa mia che te lo dico, Miroku», rimbeccò, molto simile ad un bambino capriccioso che voleva avere ragione. «Sai bene come la penso. Sebbene tu mi abbia detto che questa, per te, è una scelta di vita, io resto dell’opinione che non dovresti combattere».
    «Se non utilizzassi questo vortice per proteggere le persone che amo, in che altro modo potrei mai usarlo?» gli domandai, mettendogliela su quel piano. Mi guardò difatti a corto di parole, come ogni qual volta gli capitava di non saper come ribattere, aggrottando la fronte e guardando insistentemente dinnanzi a sé, gli occhi dorati fissi sulla superficie dell’acqua che brillava alla luce del sole.
    A quel punto mi alzai, afferrando anche il mio shakujo prima di abbassare di poco lo sguardo su di lui. «Anche le scimmie cadono dagli alberi
[2], Inuyasha, e noi siamo soltanto esseri umani che cercano di fare ciò che possono», gli dissi semplicemente. Avrei potuto cominciare a pregare Buddha nella speranza che mi salvasse la vita, ma affidarmi a delle preghiere non sarebbe servito ad un bel niente. Sapevo con assoluta certezza che esse non avrebbero potuto aiutarmi contro un avversario come Naraku, dunque che senso avrebbe avuto cominciare a farlo?
  Feci dunque per allontanarmi, però lui si alzò a sua volta e mi poggiò una mano su una spalla, in un gesto così protettivo che mi ricordò vagamente il momento in cui, non più di poche settimane prima, ci eravamo ritrovati vicini come non lo eravamo mai stati
[3].
    «Non permetterò che tu muoia, Miroku», dichiarò lui, guardandomi seriamente in viso. Avrei voluto distogliere lo sguardo per non continuare ad osservare i suoi occhi d’ambra, come se temessi che potessero scrutarmi nell’animo, ma non lo feci. Mi limitai soltanto a sollevare appena un angolo della bocca in un sorriso, facendo un piccolo cenno con il capo nella sua direzione prima di mormorare «Ci conto, eh» e dargli infine le spalle, apprestandomi a tornare dal resto del gruppo senza aspettarlo.
    Non sapevo cosa il destino mi avrebbe riservato, se morire a causa di quella ferita o della maledizione che gravava su di me, ma avrei continuato a lottare fino a che la mia vita non si fosse spenta. Per lui. Per Sango
.







_Note conclusive (e inconcludenti) dell'autrice
Devo ammettere che mi sento un po' come se fossi un'ospite, in questo fandom. Manco infatti da chissà quanti anni e poi d'un tratto eccomi qui, a postare una piccola fanfiction senza tante pretese e con un titolo che c'entra ben poco.
Mi scuso se i personaggi sono in qualche modo risultati strani - anche se non credo che lo siano, però non si sa mai e meglio mettere dunque le mani avanti - ma è davvero tanto tempo che non mi ritrovo a muovere i protagonisti del manga Inuyasha e quindi sono parecchio arruginita per quel che riguarda le loro relazioni e le loro caratteristiche reali. Su queste cose purtroppo sono molto fiscale e odio l'OOC non giustificato, e l'ultima cosa che voglio è proprio fare una storia in cui i personaggi sono snaturati. Ora come ora, però. sto divagando un po' troppo.
Spero che in qualche modo vi sia piaciuta.

[1] Titolo di una doujinshi del circolo Ninekoks
[2] Proverbio giapponese che starebbe a significare «Nessuno è perfetto»
[3] Questa nota indica un momento che verrà raccontato nella long fiction «Shade Garden & Sky»





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