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Autore: jackxx    22/02/2011    3 recensioni
Quando ti innamori di una persona ci sono due cose che puoi fare:
1.scegliere di abbandonarti completamente a questo sentimento, accettando di amare e di essere amato a tua volta
oppure:
2.scegliere di opporti con tutta la forza che hai, spingendoti a sfiorare la morte pur di non cedere, anche se è stata lei a condurti qui.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti, Yu Kanda
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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PICCOLA PREMESSA:

scusatemi se ci sono alcune incongruenze tra la storia originale (manga e anime) e alcuni fatti da me raccontati, ho cercato di mantenere il più possibile una certa veridicità in quello che ho scritto, seguendo un po' i canoni dell'opera originaria e cercando anche di mantenere gli stessi caratteri dei personaggi. Anche se è un po' contorta cm storia, spero che riusciate a capirla; è la prima volta che scrivo una storia a più capitoli e spero di riuscire a superare la ''maledizione dei 3 capitoli''( che a quanto pare colpisce solo me!!!), comunque, anche se sono alla prime armi, ho cercato di scriverla seguendo un'idea ben precisa, quindi spero che vi piaccia...

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D.r.e.a.m.i.n.g. Y.o.u. M.i.s.s.i.n.g. Y.o.u.

 

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capitolo 1 – posto sbagliato al momento sbagliato

 

Quando ti innamori di una persona ci sono due cose che puoi fare:

 

  1. scegliere di abbandonarti completamente a questo sentimento, accettando di amare e di essere amato a tua volta

     

    oppure:

     

  2. scegliere di opporti con tutta la forza che hai, spingendoti a sfiorare la morte pur di non cedere, anche se è stata lei a condurti qui.

 

 

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Tutto è iniziato durante una missione... .. .

 

Yuu Kanda

 

Erano due amanti...

Così ci avevano raccontato i loro parenti...

Erano morti assieme, travolti da una frana.

Non potevano certo immaginare che quello fosse l'ultimo istante della loro vita, non si erano nemmeno resi conto che quel momento li avrebbe uniti più di qualunque altra cosa al mondo.

Improvvisamente una massa di pietre e rocce li aveva travolti e stritolati. Aveva schiacciato i loro corpi a tal punto da renderli irriconoscibili. Erano già morti prima di rendersi conto che gli mancava l'aria nei polmoni e stavano soffocando.

Il dolore per i famigliari però era troppo forte e insopportabile. Non avevano mai accettato la loro relazione. Due uomini che si amavano era una cosa priva di senso. Era una cosa illogica. Per questo avevano fatto di tutto per allontanarli e tenerli separati. Speravano che questo loro ''attaccamento'' morboso sarebbe svanito. Li accusavano di essere sciocchi e immaturi e che tutto ciò era frutto esclusivamente di un loro capriccio. Erano famiglie di contadini. Gente semplice e mediocre, del tutto incapace di comprendere i sentimenti. Gente rozza e priva di tatto. I due si erano conosciuti ad una fiera di paese, abitavano in due villaggi distanti l'uno dall'altro almeno tre giorni di cammino, equivalente a 36 ore di viaggio in carrozza. Era stato un incontro fatale, amore a prima vista...che sciocchezza! In ogni caso questi sentimenti li avevano portati alla rovina. Dato che le loro famiglie non erano disposte a tollerare, né tanto meno accettare una simile relazione avevano provato in tutti i modi a dissuaderli ottenendo l'effetto contrario. I due avevano deciso di fuggire insieme e andare lontano, non importava dove, volevano solo essere liberi. Si sbagliavano. Posto sbagliato al momento sbagliato. La frana li aveva investiti in pieno uccidendoli, proprio mentre stavano fuggendo dall'oppressione, un nemico più forte li aveva fermati. Le famiglie erano disperate e accecate dall'odio l'una verso l'altra si accusavano a vicenda della morte dei loro cari. Ma anche loro stavano sbagliando. Posto sbagliato al momento sbagliato. Una mattina nebbiosa bussò alla loro porta un tipo alquanto bizzarro e gli fece una proposta ancora più bizzarra. I loro amati figli sarebbero tornati in vita perché lui solo era in grado di ricongiungere le anime ai corpi, infondendo in quell'involucro nuova forza. Naturalmente accettarono, senza sapere che stavano firmando la loro condanna a morte. Lo strano tipo li salutò con un ghigno. E poi tutto era sprofondato nell'oblio.

Io e Linalee dovevamo fermare uno dei due akuma, mente all'altro ( che si trovava nell'altro villaggio) ci stavano pensando Lavi e Allen.

Stavamo combattendo già da un po', io e quel mostro. Linalee aveva portato in salvo tutti gli altri componenti della famiglia. Era piuttosto forte il mio avversario, un livello 3. Mi aveva stancato. Cercai di colpirlo dall'alto con Mugen, ma lui riuscì a schivare il mio attacco. Stavo davvero perdendo la pazienza, ci stava mettendo un po' troppo a morire...non avevo tempo da perdere, soprattutto con un essere del genere. Sollevai Mugen ancora una volta, pronto a scagliare la terza illusione e ad ingaggiare un duello all'ultimo sangue contro il nemico. Durò parecchio. Lo avevo immobilizzato e stavo per infliggergli il colpo di grazia.

 

-Dì le tue ultime preghiere essere immondo, forse qualcuno avrà pietà di te quando sarai dall'altra parte!- dissi gelido.

-Tu non puoi capire, io volevo solo vivere per poterlo amare, come lui amava me...-

-Non puoi capire cosa significhi amare qualcuno ed essere amati...-

-L'unica cosa che volevo era poter ricambiare i suoi sentimenti, non chiedevo altro, ma il destino ha voluto che noi perissimo, per poi tornare in vita sotto forma di bestie immonde...ma io mi ricorderò sempre di lui, anche quando non ci sarò più, perché l'ho amato veramente...-

-Lo vedo dai tuoi occhi gelidi e dal tuo volto cupo che tu non riesci a comprendere quello che ti sto dicendo, forse il tuo cuore non ha mai provato simili emozioni, forse perché ad entrambi non è concesso amare...-

-Basta!!- non ero più in grado di sopportare tutto questo, quello che mi stava dicendo...sembrava che fossi io il demone il cui cuore e la cui mente sono ottenebrati a tal punto da non riconoscere più la realtà e trasformare tutto ciò che mi circonda in un incubo così buio da non poterne più uscire.

Senza aggiungere altro lo trafissi con Mugen. Provai quasi un senso di piacere nel finirlo perché non sopportavo il peso di quelle parole. Non avrebbe dovuto provocarmi così. Ora dovevo solo riprendermi e recuperare l'Innocence. Probabilmente si trovava a metà strada tra i due villaggi. Tuttavia anch'io avevo sbagliato qualcosa. Me ne resi conto troppo tardi. Prima di morire mi colpì. Era un colpo devastante, scagliato con tutta la forza che aveva. Mi colpì in pieno. Rimasi a terra. Lui morì prima di me, lo vidi chiaramente prima di perdere i sensi. L'ultima cosa che riuscii a vedere fu una ragazza correre disperata in mio aiuto. Era Linalee.

 

 

Lavi

 

La famiglia mi aveva spiegato tutto. Era il loro primogenito. Lo amavano, lo adoravano, non potevano vivere senza di lui. Fu un duro colpo per loro apprendere della morte del figlio. Era vero, loro non avevano mai approvato la relazione che aveva con l'altro ragazzo, anzi erano addirittura arrivati a remargli contro e a tagliarlo fuori, qualsiasi cosa pur di tenerli lontani. Ma non ci erano riusciti. È stupefacente pensare come un sentimento possa unire due persone, a tal punto da arrivare a rinunciare a tutto, alle loro famiglie pur di stare insieme. Non avevo mai pensato ad una cosa simile, forse perché il vecchio panda mi aveva sempre detto di non badare troppo a questo genere di cose perché i Bookman non devono pensare a certe cose. I sentimenti ci distolgono dal nostro vero obiettivo. Mi è sempre stato detto che noi non possediamo un cuore, eppure... questa storia è così triste che mi fa venire voglia di piangere... mi ricorda tanto...

-Laviii!!!-

Oh, giusto, stavo combattendo contro un akuma di livello 3, forse era il caso di concentrarsi e pensare un po meno a queste cose.

-Attento- disse Allen preoccupato

-Tranquillo, l'ho schivato!- dissi io girandomi e abbassando la guardia. Errore imperdonabile da parte di un combattente. Mi colpì con violenza. Non riuscii nemmeno a rendermene conto, vedevo solo il mio sangue sparso sul terreno ma non sentivo il dolore, era troppo lontano. Riuscii a vedere che il mio compagno aveva distrutto il nemico subito dopo che questi mi aveva colpito ed ora si stava dirigendo verso di me urlandomi:

-Resistiii!!-

mi stava dicendo qualcosa ma non riuscivo a capire, non riuscivo più a sentire il suono della sua voce. Era tutto troppo lontano da me...

 

 

 

Yuu Kanda: stavo morendo, me                         Lavi: stavo morendo, me

                    lo sentivo, stavolta sarei                         lo sentivo, stavolta sarei

                    morto sul serio...                                   morto sul serio...

 

Le voci e i suoni si mischiano, sembrano tutti uguali, sono tutti incomprensibili e lontani... il mio sangue è ovunque, non riesco più a muovermi. Ora posso sentire tutto, sento il dolore, sento la disperazione di chi ho davanti, anche se non posso vederlo, sento il freddo che si impossessa di me e sento il calore del mio sangue che fuoriesce copioso da ogni mia ferita. Me ne sto andando lentamente... chissà quanto tempo ci vuole prima di morire? Mi ritrovo a pensare che è ora di finirla con questi giochi, adesso le cose si fanno serie, questa volta me ne sto andando sul serio... gli attimi passano interminabili, si susseguono ma non giungono mai alla fine. Sto solo aspettando... aspetto...aspetto...aspetto...aspetto... Proprio adesso, quando sta per finire tutto, come uno scherzo del destino vedo te...

È buffo no? Ci troviamo in due villaggi diversi, a tre giorni di cammino l'uno dall'altro, questo è l'ultimo posto in cui pensavo di vederti. Perché sei qui? Io sto morendo...

 

 

Yuu Kanda

 

Ero consapevole del fatto che non potevo morire; non in questo modo almeno... però ci ero andato davvero vicino...così vicino che mi ero addirittura estraniato dalla realtà, avevo perso i sensi e stavo vagando in un mondo vuoto e buio. Anche se era una cosa temporanea mi faceva un certo effetto. Il mio corpo ci stava mettendo molto più del solito per rigenerarsi, non era normale. Vagavo nelle tenebre con la poca forza che avevo. Mi accasciai a terra sfinito. Nessuno spiraglio di luce, nessuna via di fuga. Era insopportabile. Improvvisamente alzai la testa e vidi difronte a me una bagliore improvviso diffondersi lentamente in quell' universo gelido e oscuro. Era una luce molto pallida e tenue. Non riuscivo a percepire nient'altro, solo quella luce. Era quasi una sensazione piacevole, abbandonarsi a quella luce infinita, senza dover più lottare contro gli altri e contro se stessi...Poi intravidi una figura strana muoversi in quella luce e avanzare verso di me. Era una persona che camminava lentamente con la schiena piegata e si stava appoggiando ad una parete invisibile. Sembrava malconcia, ma soprattutto stava vagando disperata senza meta. Quando lo riconobbi sussultai. Era Lavi... Cosa ci faceva in un posto simile? Era gravemente ferito! Ero allarmato, subito dopo compresi, anche lui stava per...stava per morire! Anche se era mal ridotto non sembrava soffrire. Quando riuscì a vedermi e ad identificarmi rimase in silenzio, perplesso.

-Cosa ci fai qui Yuu?-

-La stessa cosa che fai tu-

-Oh, ora ricordo...stavo combattendo contro quell'akuma ma poi mi sono distratto e lui mi ha colpito, stavo perdendo molto sangue...-

-Come hai potuto essere così idiota?!- risposi furioso

-Non bisogna mai distrarsi durante un combattimento!-

-E tu perché sei qui Yuu?-

La sua domanda mi colse di sorpresa. Forse non se ne era accorto ma ad entrambi rimaneva poco tempo, stavamo morendo...

-Ho inferto il colpo di grazia a quell'akuma ma poi lui mi ha colpito e il mio corpo ci sta mettendo troppo tempo a rigenerarsi-

-Lo sai che stiamo morendo vero?-

-si- rispose lui triste.

-È triste, ma stiamo finendo esattamente come quei due ragazzi...-

Era vero, aveva ragione... ripensai alle ultime parole che aveva detto quell'akuma prima che lo colpissi a morte. Guardai Lavi, immobile davanti a me, stava aspettando in silenzio la fine. Quante volte lo avevo minacciato di morte per i suoi stupidi scherzi e ora stava morendo davvero. Sembrava essersi già rassegnato a questo destino.

Iniziai a pensare che forse anch'io sarei morto perché il mio corpo non era più in grado di rigenerarsi, non mi spaventava quest'idea ma c'era qualcos'altro di nascosto dietro a tutto ciò. Ultimamente mi era capitato di non riuscire a sopportare più il peso del silenzio e a desiderare di arrendermi, desiderare di morire perché per me questa situazione e quest'idea erano peggio della morte stessa. Forse per questo motivo il mio corpo si rifiutava di guarire, mi stava risparmiando la fatica di tornare a vivere dentro ad un involucro di agonia e disperazione. Fino ad ora avevo sempre cercato di ignorare queste emozioni che nascevano al suo pensiero, ma adesso lo avevo davanti ai miei occhi e non potevo fare a meno di fissarlo e leggergli sul volto che aveva paura. Non era amore. Non poteva esserlo. Non in quel modo, non in quel posto, non in quel momento. Ero sul punto di morire e solo adesso riuscivo a comprendere che forse quel sentimento sopito che si stava da qualche tempo muovendo dentro di me era amore. La morte conduce alla pace eterna, non all'amore. Può portare disperazione e sconforto ma non consapevolezza. Eppure era così, anche se sembrava sbagliato.

-Addio Yuu...-mi disse Lavi quasi piangendo. A quel punto non potei altro che rispondere a mia volta:

-Addio Bookman junior...-

-Mi mancherai, mi mancherai tanto...- aggiunse piangendo.

Quelle sue parole mi trafissero completamente. Tutta la sua disperazione mi colpì e io non potevo fare niente, anche se avrei desiderato salvarlo. Perché forse, nonostante mi rifiutassi di capire e accettare, riuscivo a comprendere... il tempo era scaduto. Una folata di vento ci investì trascinandoci uno lontano dall'altro. Cercai di afferrarlo ma il buio calò all'improvviso sopra di noi. Era impossibile riuscire a distinguere qualcosa in tutte quelle tenebre. Mi sentii mancare. Crollai a terra come se fossi stato trafitto da una spada. Sentivo che lentamente il mio corpo si stava distruggendo, la mia anima si stava frantumando in mille pezzi, ma soprattutto sentivo la sua assenza. Non riuscivo a percepirlo vicino a me, forse era già...morto! Iniziai a chiamarlo, urlai il suo nome senza ottenere risposta. Le folate di vento non accennavano a smettere, anzi diventava sempre più forte e incontrastabile e il suo rumore copriva qualsiasi cosa. Ad un tratto riuscii a riconoscere la sua voce che mi chiamava. In quell'istante si spezzò qualcosa e tutto finì ma prima di andarmene riuscii chiaramente a sentire ''Ti amo''.

 

Lavi

 

Buio e tenebre mi circondavano. Non sapevo esattamente dove mi trovavo, era un luogo sconosciuto. Ricordavo solo che qualcuno mi stava chiamando, anche se non so il motivo. Immediatamente mi resi conto di non stare affatto bene, il mio corpo era pieno di ferite grondanti di sangue, tuttavia non sentivo dolore. Mi sentivo solo stanco e del tutto privo di forze. Nonostante ciò continuavo a camminare, come se qualcuno mi avesse ordinato di non fermarmi. Il respiro mi mancò e sentii una fitta al petto. Mi piegai istintivamente, cercando di appoggiarmi da qualche parte. Era come se di fianco a me ci fosse una parete, sulla quale trovai appoggio. Il dolore stava scomparendo e io dovevo proseguire. Continuai a trascinarmi, quasi privo di forze, nell'oscurità totale. Improvvisamente alzai lo sguardo e intravidi una luce opaca davanti a me. Il suo chiarore aumentava gradualmente. Mi guardai attorno e mi resi conto che non c'era nulla intorno a me, solo il vuoto. Dovevo rimanere calmo, anche se non ricordavo nulla. Avanzai ancora di qualche passo, prima di accorgermi che davanti a me c'era una strana figura. Sembrava una persona inginocchiata. L'istante successivo mi accorsi che era davvero una persona accasciata a terra. Mi avvicinai ancora, quanto bastava per scoprire che in realtà quella persona era Yuu.

-Cosa ci fai qui Yuu?- chiesi curioso, pensando che si trattasse di un sogno.

-La stessa cosa che fai tu- ottenni in risposta.

Tutto mi tornò in mente come un fulmine.

-Oh, ora ricordo...stavo combattendo contro quell'akuma ma poi mi sono distratto e lui mi ha colpito, stavo perdendo molto sangue...- dissi piano senza distogliere lo sguardo da lui.

-Come hai potuto essere così idiota?!- disse lui in tono aspro.

-Non bisogna mai distrarsi durante un combattimento!- continuò

-E tu perché sei qui Yuu?- chiesi sempre più incuriosito, ma soprattutto preoccupato.

-Ho inferto il colpo di grazia a quell'akuma ma poi lui mi ha colpito e il mio corpo ci sta mettendo troppo tempo a rigenerarsi-

-Lo sai che stiamo morendo vero?-

-si- risposi. Lo avevo capito subito dopo aver riacquistato la memoria. Ora il ricordo del mio sangue sparso ovunque mi stava torturando. Era brutto assistere ad una cosa simile. Vedere che stai sanguinando copiosamente e rendersi conto che stai andando incontro alla morte. Chissà se quei due giovani innamorati si sono resi conto o no di quello che gli stava succedendo? La loro era una storia davvero triste. Provai ad immaginare le sensazioni che avevano provato prima di morire e mi resi conto che probabilmente erano le stesse che stavo provando io. E il brutto era che con me stava morendo anche qualcun altro. Proprio come era capitato a loro, anch'io avrei dovuto assistere alla morte della persona più importante della mia vita. Bookman me lo aveva ripetuto in continuazione di non farmi coinvolgere in alcun modo in relazioni amorose e soprattutto di non considerare i sentimenti che provavo. ''Noi Bookman non abbiamo sentimenti'' mi ripeteva sempre, e col tempo gli avevo anche creduto, finché non avevo incontrato lui. Era una persona enigmatica e misteriosa, ma era anche fragile e sensibile sotto a quella sua armatura di ferro che aveva sempre addosso. Lo sapevo, lo sentivo e a volte riuscivo anche a vederlo. Lo capivo dalle sue reazioni ai miei scherzi ''innocenti''. Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato riuscire ad amare profondamente qualcuno. Era triste, davvero triste perché l'unica cosa che mi aveva fatto rendere conto realmente dei miei sentimenti era la morte. Stavamo morendo tutti e due, senza poter far niente, ce ne stavamo andando con questa consapevolezza; come quei due giovani.

-È triste, ma stiamo finendo esattamente come quei due ragazzi...- dissi continuando a fissarlo. Rimasi immobile e in silenzio, aspettando e pregando di morire prima di lui perché non avrei sopportato di perderlo così... istanti interminabili si susseguivano in una catena infinita. Il tempo sembrava non trascorrere mai. Per un momento mi parve addirittura di non trovarmi nemmeno in questa situazione, mi sembrava di essere nella mia stanza, assieme al vecchio panda. Nell'unico luogo che potevo chiamare casa. Però dovevo rassegnarmi e in fretta. Vedevo Yuu accasciato a terra, anche lui immobile e silenzioso. Chissà quali pensieri gli stavano attraversando la mente. Non potevo certo dirgli quello che provavo, avrei preferito la morte piuttosto che un'incomprensione simile (che cosa ironica!!!). Non potevo amare qualcuno... la fine sarebbe sopraggiunta presto, dovevo almeno dirgli addio, anche se facevo fatica, molta fatica a trattenere le lacrime.

-Addio Yuu...- dissi sottovoce quasi piangendo.

-Addio Bookman junior...- rispose con un tono rassegnato.

-Mi mancherai, mi mancherai tanto...- ammisi infine mentre sentivo le lacrime calde rigarmi le guance gelide.

Un vento improvviso ci investì trascinandoci uno lontano dall'altro. Cercai di aggrapparmi a lui ma il buio ci inghiottì. Una fitta più forte delle precedenti mi trapassò il petto diffondendosi in tutto il corpo. Era un dolore insopportabile. Non riuscivo nemmeno a respirare. Di Yuu non vi era traccia. Collassai a terra sfinito, mentre sentivo che le raffiche di vento mi sferzavano a sangue. Ero al limite. Tentai un gesto disperato e con tutta la forza che avevo lo chiamai. Non ottenni risposta. Sarei morto entro pochi istanti quando qualcosa mi risvegliò, sentii un crepitio seguito da un colpo secco e poi riuscii a percepire distintamente ''Ti amo''.

 

 

Non ti rendi conto di quello che hai finché non rischi di perderlo...

 

 

  
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