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Autore: ArmaMedievale    22/02/2011    3 recensioni
Questa è la prima storia che pubblico, e sicuramente non una delle mie preferite. Le altre continuo a custodirle in testa e in un file segreto del mio computer, di cui ho dimenticato la password...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei non era superficiale, sebbene certe risatine e quel modo di
spostarsi i capelli dal viso lo lasciassero supporre.
Aveva invece una particolare capacità intuitiva che le permetteva di determinare se un uomo fosse o meno degno di un secondo appuntamento.
Si mangiava le unghie, seduta al tavolino dell'enoteca e stava ad
ascoltare...le gambe accavallate, lo sguardo che si perdeva tra il
ragazzo e la gente intorno, come a cercare negli altri lo spunto per
un nuovo argomento, perché la conversazione non languisse.
E osservava.
Ogni donna trova alcuni particolari interessanti in un uomo: lo sguardo, il sorriso, il culo, le mani, la camminata, la voce e naturalmente quello che dice.
Ma è cosa nota che la prima volta ognuno cerca di dare il meglio di sé nell'aspetto, nell'abbigliamento, e nei discorsi...
Lei evitava ad esempio di raccontare di quella volta in cui venne alle mani con una donna che l'aveva tamponata in macchina.
O di quando si era ubriacata ad una festa al punto da vomitare.
Sullo stereo.
Magari dava più spazio alle velleità artistiche o alle medaglie vinte da ragazzina ai Giochi della Gioventù.
Quindi la cartina al tornasole di Anna quando era a tavola con un uomo era
racchiusa in due domande: cosa ordina da bere? Come beve?
C'è l'uomo birra, pratico, dinamico, molto (troppo?) alla mano.
Beve con noncuranza, si sporca di schiuma, si pulisce con il dorso
della mano, se va tutto bene non rutta. Paga la prima volta, ma non è sua abitudine offrire.
Bada alla sostanza senza però soffermarsi abbastanza a lungo da coglierne il nocciolo.
Ti illude con la sua garbata allegria e ti stordisce con le sue bollicine ma come la birra, velocemente si elimina o si fa eliminare.
Lei sapeva che questo tipo di ragazzo avrebbe parlato a lungo e l'avrebbe fatta ridere, forse sarebbero diventati buoni amici…traguardo che non avrebbe raggiunto sicuramente con l'uomo-whiskey.
Il bevitore di whiskey ama scrutare nel suo bicchiere con estrema costanza, soprattutto se c'è del ghiaccio, quasi volesse scioglierlo con la sola forza del pensiero, salvo sollevare lo sguardo di tanto in tanto per
fissare negli occhi la donna come per dire "Hey, baby, mi ricordo di te". In definitiva non è del tutto da buttare, va solo educato ad essere meno egocentrico. Il suo sorseggiare lento può essere esasperante.
Quando è veloce, fonte di certa preoccupazione. Anna era abbastanza agitata davanti ad un uomo simile, preferiva comunque il rischio di un egocentrico complessato piuttosto che la compagnia terribilmente noiosa dell'uomo-amaro.
Chi ordina un amaro deve digerire un sacco di problemi, la vita, se stesso, le sue ipocondrie, il cibo, la gente, non fa che lamentarsi ed è da tenere a distanza.
Nessuna possibilità di recupero. L'uomo-amaro è ripiegato su di sè e lì rimane. Non vuole essere salvato.
Solo l'uomo-astemio gli fa discreta concorrenza. Giustificato chi sta male quando beve, bocciato senza possibilità di appello chi dice che "non gli piace" bere.
Anna scalpitava di fronte ad un uomo del genere. Davanti al suo calice di rosso, infastidita e nervosa, guardava distrattamente la persona  che le stava davanti sorseggiare bibite o peggio succhi di frutta,
concentrando tutte le sue energie nel dondolare le gambe sotto il tavolo.
Per lei chi non beveva ("chi non beve vino", precisava sempre) non ha
la capacità di gustare il piacere più profondo della vita. Non solo!
Pretendeva che l'uomo-vino, il suo prediletto, lo assaporasse senza
tracannarlo, e lo bevesse senza centellinarlo eccessivamente. Regola:
degustare almeno un paio di calici ad appuntamento.
L'uomo-vino è intelligente, sa godere degli attimi, non si ferma alla
superficie degli eventi ma esplora per capire, quando vuole si lascia
andare completamente, e soprattutto ama il piacere.
Non è facile trovare persone così...
L'unico uomo-vino che conosceva per ora era il proprietario
settantenne della sua enoteca preferita.. Ogni volta che lei entrava
con un ragazzo e questo ordinava, l'oste la guardava col suo sorriso
paterno, scuoteva la testa, le portava un calice di un rosso "che
sapeva lui" e tornava dietro al bancone, ad osservare...
  
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