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Autore: RedMarauder    23/02/2011    4 recensioni
"Fisso la foto abbandonata li sopra: è un po’ stropicciata, per via dei mille viaggi che ha fatto in giro per casa, ma è ancora bellissima. Non l’aveva più lasciata: se la portava ovunque, in cucina, in salotto, sul comodino mentre dormiva.
Spesso mi fermavo a spiarla: la guardava sempre, si perdeva a disegnare con le dita sull’immagine finti cerchi intorno ai visi. Come se volesse accarezzarli."
sono tornata alla carica con una storia mooolto sentimentale, un pò triste all'inizio, ma tanto tanto romantica!
pariting--> JISBON!
Buona lettura
Giada:)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 10 – BUILDING OUR NEW PLACE
 
 
Teresa
 
 
È domenica mattina, ho la giornata libera e mi sono svegliata due ore dopo del solito. Ora sono con Patrick e mia figlia a vedere la famosa casa in cui ci trasferiremo.
Quando me l’hanno raccontato non ci credevo! Avevo capito che mi nascondevano qualcosa, ma non pensavo si trattasse dell’acquisto di una casa!
Patrick parcheggia nel vialetto di un bel quartiere residenziale che si vede anche dalla finestra del mio ufficio al CBI, quindi è proprio vicino!
Scendiamo e io fisso subito gli occhi sulla casa di fronte a me: inutile dire che è bellissima! Non è esageratamente grande, ma è sicuramente più grande della mia. È una villa bianca con tante finestre e un bel giardino, recintato, e c’è addirittura un garage dall’aria molto spaziosa.
Alice saltella felice da quando siamo partiti e ora sta aprendo il cancello lei, per fare gli onori di casa a sua madre.
Prendo Patrick per mano sorridendo e mi lascio tirare da quel tornado di mia figlia che mi conduce verso la casa.
Saliamo i tre gradini del portico e apriamo la porta. L’interno è ancora più bello dell’esterno! Subito davanti all’ingresso c’è un’ampia scala che porta al piano superiore. A destra un grande locale, che dovrebbe essere la cucina, diviso da un muro con un arco che separa le due stanze. A sinistra il salotto è grandissimo e molto illuminato da una portafinestra che si apre direttamente sul giardino sul retro e una che, invece, da direttamente sul portico.
“è bellissima!” esclamo con un sorriso ebete dipinto sul volto.
Patrick mi sorride, capendo il mio stato d’animo in quel momento: questa è la nostra casa! L’annuncio ufficiale che la nostra vita è cominciata e che ora siamo una famiglia, a tutti gli effetti.
“Vieni mamma, vieni a vedere di sopra!” mi dice Alice prendendomi per mano.
Saliamo le scale e ci ritroviamo in un ampio corridoio. A destra ci sono tre stanze, due da letto, una delle due ha anche il bagno privato, e una più piccola che dovrebbe essere il bagno. A sinistra ci sono altre tre stanze: una molto piccola, che dovrebbe essere il ripostiglio, e le altre due da letto.
“C’è anche il giardino dietro la casa, tutto circondato da una siepe e poi c’è anche la soffitta, ma bisogna tirare giù la scala dal soffitto!” mi spiega Alice indicando una botola perfettamente nascosta nel bianco del soffitto.
Sorrido ancora estasiata da quella casa meravigliosa.
“è semplicemente perfetta!” commento stringendo la mano di Patrick.
Alice corre in una delle stanze a sinistra, annunciando che quella sarà la sua stanza, e quella accanto sarà per gli ospiti, mentre quella con il bagno sarà la nostra e quella a canto sarà per il suo fratellino, o sorellina.
A quelle parole arrossisco involontariamente. Non  avevo mai pensato alla possibilità di un secondo figlio. Anche perché fino a meno di due settimane fa non avevo nemmeno un compagno!
Mi volto imbarazzata a guardare lui, che mi sorride tranquillo, come sempre. Figuriamoci!
“Nella vita non si può mai sapere!” commenta sorridendo sornione, senza farsi sentire da Alice che sta scendendo le scale.
“Si, ne so qualcosa!” ironizzo, cominciando a scendere le scale insieme a lui, che ride di gusto per il mio ultimo commento.
Usciamo dalla casa e torniamo alla macchina, mentre Alice saltella intorno a noi cominciando a fare un lunghissimo elenco di tutte le cose che dovremo fare in questi giorni per trasferirci.
Visto che è domenica, decidiamo di concederci un lungo pic-nic al parco. Troviamo una fetta di prato all’ombra di un grosso albero, proprio a pochi passi dal fiume che scorre, brillando sotto la luce del sole.
Alice e Patrick si lanciano in un’eterna partita di carte, mentre io li osservo ridendo, cercando di capire chi dei due veste i panni del bambino!
Finisce in parità, perché Alice è riuscita a fregarlo, ma fino a un certo punto: si parla sempre e comunque di suo padre..
Dopo il parco decidiamo di tornare a casa. O meglio, Patrick e Alice torneranno a casa.
“Tu dove vai mamma?” chiede Alice.
“La zia Grace mi ha obbligata con l’inganno a farmi provare il vestito da damigella che dovrò indossare. Visto che anche lei aveva il giorno libero lo devo fare oggi!” esclamo con poco entusiasmo.
 
Torniamo a casa, scendo solo un attimo per chiamare Grace e dirle che sto arrivando.
“Vedrai, sarai una damigella bellissima” esclama Patrick, abbracciandomi prima di uscire.
“E tu un testimone ruffiano” lo prendo in giro con un sorriso, poi lo bacio dolcemente.
Vorrei tanto poter passare il pomeriggio con lui e mia figlia, ma il dovere mi chiama.
“Torna presto da me” mi sussurra sulle labbra, prima di baciarmi di nuovo.
“Fate i bravi” lo avverto con un sorriso.
Esco di casa e vado a raggiungere la futura sposa.
 
“Mi piace!” ripete per la centesima volta Grace, sorridendo come una bambina.
Quello che non sapevo di questa prova d’abito, è che Grace non ne aveva scelti uno o due, ma ben sei!
“L’hai detto per tutti e sei i vestiti” alzo gli occhi al cielo ma sorrido.
“Be allora voglio la tua opinione, quale ti piace di più?” chiede entusiasta.
Mi osservo all’enorme specchio della saletta privata del negozio. Grace ha provato l’abito da sposa davanti a me, ed è veramente bellissima. Poi la tortura è toccata a me..
Se, però, devo essere sincera, il risultato ha ripagato pienamente il tempo passato a togliere e infilare vestiti.
Indosso un vestito blu, di seta, con delle spalline non troppo sottili. Sotto il seno il tessuto si intreccia, formando una sorta di piccola rosa blu. Da lì un velo di raso di un’altra tonalità più chiara ricopre il resto del vestito, che termina poco sopra il ginocchio. Ad ogni mio movimento la gonna ondeggia sinuosa, solleticandomi le gambe.
Il tutto contornato da un paio di scarpe argentate, con il tacco abbastanza alto e dei brillanti sul cinturino.
Fra tutti quelli che ho provato, questo è il più bello.
“Questo!” esclamo convinta, guardando Grace.
Lei sorride trionfante “Sapevo che avresti scelto questo, è decisamente il più bello!” scatta in piedi e si affianca a me “Ora posso finalmente ordinare il bouquet della damigella: visto che sei vestita di blu, ci sarà lo stesso colore anche nei fiori!”
“Vuoi coordinare il bouquet al mio vestito?” chiedo allibita.
“Certo! Lo fanno tutte le spose!” risponde sorridendo radiosa.
Scuoto la testa ridendo “Rigsby sta per sposare una pazza!”
“Ma una pazza con uno spiccato senso artistico!” ribatte lei.
Visto che eravamo insieme, passiamo anche dal fioraio che si occuperà del suo matrimonio e ordiniamo il bouquet. Volevo vederlo, almeno in una foto, ma Grace mi trascina via dal negozio.
“Perché non posso vederlo?” chiedo contrariata.
“Perché è una sorpresa! È talmente bello che dovrai vederlo sul momento!” mi spiega riportandomi verso la macchina.
Sospiro ridendo e salgo in macchina, pronta per tornare a casa dalla mia famiglia.
“Non lo trovi strano?” domando a Grace mentre la riaccompagno a casa.
“Che cosa?” chiede curiosa.
“Stai per sposarti, tu e Wayne comincerete una nuova vita, e costruirete una famiglia partendo da zero. Io invece, quanto tornerò a casa, avrò la mia famiglia ad aspettarmi, ma non ho avuto un matrimonio o un preciso punto di partenza” spiego, ma non sono troppo convinta che il mio discorso sia chiaro. Grace, però, sembra capirmi.
“Da quando sei così filosofica?” chiede ridendo “in ogni caso il tuo discorso è comprensibile. Hai tutto ciò che hai sempre voluto, e sei felice, ma gli eventi sono stati confusi e tutto è avvenuto senza un ordine preciso. Prima ti innamori, poi rimani sola e incinta. Vivi la tua famiglia, composta solo da voi due, poi lui torna e tutto ricomincia da capo. È normale sentirsi disorientati!”
Annuisco “Già deve essere così”
Grace solleva un sopracciglio con un sorriso furbesco, un’espressione che io ho imparato a riconoscere perfettamente!
“Dai dilla, qualunque cosa tu voglia dire!” esclamo con un sorriso mentre parcheggio davanti a casa sua.
“Sento aria di desideri nascosti!”
“Quali desideri nascosti?” chiedo confusa.
Lei alza le spalle “Niente, dicevo per dire!” si finge indifferente e mi abbraccia prima di scendere.
“Buona serata Teresa!” mi sorride e scende dall’auto.
“Ciao..” la saluto perplessa.
Mentre torno a casa rifletto su quello che ha detto, ma mi sembra tutto ancora più criptico!
 
 
“Mamma com’è il vestito?” mi chiede Alice mentre cucino.
“è un segreto!” le sorrido accarezzandole i capelli “Mi vedrai il giorno del matrimonio!” rispondo continuando a mescolare il sugo per gli spaghetti.
“Almeno il colore!” esclama con un sorriso supplichevole.
“No!” scuoto la testa ridendo.
“è blu!” annuncia Patrick entrando in cucina.
“Grazie papà!” esclama lei correndo verso di lui.
Io lo fisso sbalordita “Come..ah lasciamo perdere!” esclamo scuotendo la testa.
“Devi smetterla di sottovalutarmi!” mi prende in giro avvicinandosi, e assaggiando il sugo con un dito.
Io lo colpisco alla mano con il cucchiaio di legno.
“Ahia!” esclama lui massaggiandosi il la mano.
“Così impari..” borbotto sorridendo.
“Ammettilo, ti stai divertendo a fare la damigella d’onore!” mi stuzzica con un sorriso furbo.
Sbuffo alzando gli occhi al cielo “Stare dietro alla frenesia di Grace è un lavoro impegnativo, ma non è male!” sorrido.
“Lo sapevo!” esclama, dandomi un tenero bacio.
Insieme finiamo di cucinare e poi ci mettiamo a tavola.
Per tutta la cena parliamo della nuova casa: mobili da comprare, muri da dipingere, cavi da sistemare, ecc, ecc.
Stare dietro alle richieste di Alice e a quelle di Patrick contemporaneamente è complicato, ma riesco a cavarmela.
Alla fine scriviamo un lungo elenco di tutte le cose che dovremo fare, e da domani cominceremo. Patrick non verrà al lavoro per uno o due giorni, così si occuperà della casa, mentre dopo asilo e lavoro, io Alice ci occuperemo dello shopping.
Pianifichiamo tutta la settimana, e se tutto va bene, fra due o tre settimane potremo traslocare.
Ovviamente questa notizia rende Alice ancora più euforica di prima!
 
“Mamma com’è la zia Grace vestita da sposa?” mi chiede mentre la aiuto a mettersi il pigiama.
“è bellissima!” le sorrido “vedrai, ti piacerà tantissimo!”
Lei sorride radiosa “E il mio vestito?” chiede, infilandosi sotto le coperte.
“Arriverà la settimana prossima, la zia Grace mi ha detto che è stupendo!” mi avvicino a lei e le do un bacio sulla fronte “Ora dormi, domani devi andare all’asilo!”
“E fare tante altre cose! Dobbiamo mettere a posto la casa!” esclama contenta.
Rido della sua espressione buffa “Va bene tigre, adesso dormi però!” le do un altro bacio sulla guancia, mentre lei chiude gli occhi.
“Buona notte mamma” sussurra sorridendo.
“Notte tesoro” le rispondo con un sorriso che lei non può vedere.
Esco senza fare rumore e torno nella mia stanza.
Scivolo fra le coperte e mi accoccolo fra le sue braccia. Il calore della sua pelle e il suo profumo mi inebriano subito i sensi, lasciandomi in quello stadio di pace e serenità di cui non mi stanco mai.
“Stavo pensando..” comincia lui.
“Wow..” lo prendo in giro.
Lui mi fissa fingendosi offeso “Mi lasci finire?” chiede serio, ma gli sfugge un sorriso.
“Va bene” sorrido anche io.
“Stavo pensando” riprende mentre io sorrido “che il testimone deve sempre baciare la damigella al ricevimento”
Lo guardo perplessa, senza capire dove vuole arrivare “E quindi?”
“Tu sei la damigella!” mi fa notare.
Sollevo un sopracciglio “Si, lo so..”
“E io sono il testimone” precisa, sto per ribattere, ma lui continua “in realtà il principale testimone sarebbe Cho, ma io vado bene lo stesso!” conclude con un sorriso.
“Questo lo dici tu!” scherzo, alzando un sopracciglio con finta aria di sdegno.
“Spiritosa!” sorride divertito, poi si solleva e si siede, e mi siedo anche io affianco a lui.
“Il punto è” mi dice, sorridendomi e allungando un mano sotto il suo cuscino“che razza di testimone sarei, se non portassi niente in dono alla mia damigella?”
Mi sorride e apre la mano che prima era sotto il cuscino, e ciò che vedo mi lascia senza fiato per un po’..un bel po’!
È un collana con una sottile catenina d’oro, con appeso un ciondolo a forma di goccia, che racchiude un piccolo smeraldo.
“è bellissima” sussurro con un sorriso commosso.
Sorridendo si allunga verso di me, sfiorandomi le labbra con le sue mentre la allaccia al mio collo.
Sento l’oro e la pietra freddi sfiorarmi la pelle, ma non provocano brividi quanto le sue labbra.
“Non è niente in confronto a te” sussurra sulle mie labbra.
Sorrido, mentre il cuore fa le capriole davanti a tutto quel romanticismo, che mai nella mia vita avrei pensato di vivere.
“Ti ho già detto che ti amo?” sussurro avvicinandomi fino ad aderire perfettamente al suo corpo.
“Si, già tante volte, ma non farti problemi a ripetermelo” sorride, mentre le sue mani corrono lungo la mia schiena.
“Ti amo” dico guardandolo nei suoi bellissimi occhi azzurri.
“Ti amo anche io” mi sorride, per poi tornare a baciarmi.
Un bacio decisamente lungo e assolutamente perfetto!
 
 
 
Dice l’autrice:
chiedo umilmente perdono per la mia lunghissima assenza!! Ma è stata una settimana infernale! Anzi sia questa che la scorsa! Sono piena fino al collo di impegni, e mi rodeva tantissimo non poter scrivere!
Ora sono tornata però e spero di aver ripagato l’attesa con bel capitolo : )
È un capitoletto corto, di passaggio! Il bello deve ancora arrivare..
Commentate donzelle!!
Un bacione : )
E grazieee di cuore come sempre a tutte : )
  
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