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Autore: MaryAliceB    23/02/2011    6 recensioni
Due anni fa,Marianne ha fatto un patto con se stessa. Un patto che la stravolgerà completamente.“Perché hai ricambiato il mio bacio,Daniel?”
Il ragazzo alzò lo sguardo e si fece serio,guardandola con dolcezza negli occhi.“Perché altrimenti me ne sarei pentito tutta la vita.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                                                                             A Sara,perché senza di te forse adesso non sarei qui.

                                                                                                                                                                          ...e vorrei amarti poi senza  nemmeno conoscerti… (Londra Brucia,Negramaro)

 

Quel sabato mattina di Maggio, Marianne aveva uno strano presentimento addosso. Sentiva che c’era qualcosa nell’aria,e di certo non qualcosa di positivo,tanto che pensò di restare a letto tutto il giorno. Ormai però si era svegliata, e sapendo che non sarebbe stata capace di riaddormentarsi,decise di alzarsi e prepararsi per la scuola. L’anno era agli sgoccioli e doveva darsi da fare per avere un buon risultato alla maturità,altrimenti sua madre non le avrebbe permesso di fare il suo tanto sognato viaggio a Londra,ma l’avrebbe obbligata a seguirla nella casa in campagna della nonna. Certo,la nonna viveva in Provenza e lei adorava la Francia,ma quell’estate avrebbe preferito senza dubbio andare in viaggio con le sue pazze amiche,e visto che la mamma aveva finalmente approvato,non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire l’occasione. Fuori scuola raggiunse il suo solito gruppo,con il sorriso sulle labbra,e chiacchierando con la sua amica Emma del nuovo paio di scarpe che aveva comprato,attese il suono della campanella. La strana sensazione che aveva avuto al risveglio però non spariva,anzi si rafforzò quando vide una sua amica,abbastanza intima,confabulare con altre loro due compagne. Di sicuro non riguarda te,sciocca,si disse,mentre Emma e Camilla,che era arrivata nel frattempo,la trascinavano dentro per non fare ritardo,visto che mentre lei era persa nei suoi pensieri,la campanella aveva stabilito l’inizio delle lezioni. Il cattivo presentimento l’accompagnò anche in classe e quando vide la stessa amica di prima lanciarle strane occhiate,decise di chiederle cosa non andava. Quando fu faccia a faccia con Marianne,Laura abbassò gli occhi e Marianne capì che avrebbe davvero fatto meglio a restare a casa quel giorno. Il suo istinto la portò a collegare lo strano comportamento di Laura con la chiacchierata che avevano fatto due giorni prima,a proposito del ragazzo per cui Marianne aveva una cotta,ma decise di scherzarci su.

“Che c’è,Là? Non avrai mica fatto qualcosa con A.?”

A. era l’iniziale del ragazzo,che insisteva a farsi chiamare così,e non con il suo nome intero. Mascella squadrata,occhi nocciola,aria da cattivo ragazzo,A. si era da poco lasciato con la sua ragazza,per la gioia di Marianne,che pochi giorni prima si era quasi sciolta quando per caso (un caso chiamato Giorgia,che l’aveva spinta di proposito) le loro spalle si erano toccate nel corridoio. Laura ci stava mettendo troppo tempo a rispondere,e Marianne cominciava a innervosirsi.

“Bé…tu avevi detto che non eri sicura ti piacesse,e io…lui mi ha chiesto di uscire. Posso?”

Marianne diventò di ghiaccio,non avrebbe mai pensato che parlare alla sua amica della confusione che aveva in testa su A. le sarebbe valso il ragazzo,visto che Laura non aveva mai mostrato interesse per lui. Dovevi restare a casa,pensò tra sé,mai una volta che lo segui bene l’istinto.

“Uhm..certo che puoi uscire con lui”,rispose quando si rese conto che Laura aspettava il suo “permesso”.

Le voltò in fretta le spalle,per non farle vedere gli occhi che cominciavano a diventare lucidi,e si rifugiò vicino le sue amiche,alle quali si era aggiunta Giorgia,la più piccola del gruppo. Si richiuse nel suo mutismo,tipico di quando era nervosa,fin quando non toccò anche a lei entrare nella conversazione,ma bastò un solo sguardo tra lei,Emma,Camilla e Giorgia,per scoppiare in lacrime. Quando decise che piangere non valeva nulla,passò dalla “fase depressione” alla “fase irritazione”,finché Giorgia non la fece scoppiare in una risata liberatoria,con i suoi commenti indignati sulla situazione e sulla scelta del ragazzo.

Una settimana dopo

La felice nuova coppietta stava sempre appiccicata.

Non pensavo durassero così tanto,pensò Marianne,con ancora un po’ di nervosismo nel cuore. Aveva stabilito che non le importava poi molto di A. e che davvero non era il ragazzo per lei,se gli piacevano le ragazze tipo Laura,ma la rabbia restava se pensava alla situazione e al gesto della ragazza: insomma,poteva anche essere stato lui a chiederle di uscire,ma di certo non aveva fatto tutto da solo! Vorrà dire che mi accontenterò della mia carriera e amerò solo i miei gatti,aveva detto a Camilla qualche giorno dopo la scoperta. Quel sabato sera,le ragazze si erano distratte fantasticando sul loro viaggio nella capitale inglese,ringraziando il cielo per avere avuto ospitalità dalla zia di Emma,così da non dover pagare nessuna camera,e poter restare un mese in giro per Londra. Ed era stato mentre parlavano che Marianne,completamente sobria,aveva pensato a quella strana idea che le frullava in testa già da un po’. All’inizio le era sembrata un’ idea pessima e l’aveva chiusa in un cassetto della sua mente,ma non faceva altro che ritornarle per la testa. Si dava della pazza,ma contemporaneamente pensava che non sarebbe stato un grande guaio portare a termine il progetto. Aveva 18 anni e non aveva mai baciato un ragazzo (non che ci fosse qualcosa di male),e per lei ormai non era poi così importante avere un bacio da fiaba,quindi perché non darlo ad uno sconosciuto? Stuzzicata sempre più dall’idea,decise di stringere un patto con se stessa e di renderlo ufficiale parlandone alle sue amiche,che,una volta che lei si fosse messa in gioco,non l’avrebbero mai fatta tirare indietro.

“Ragazze”,le chiamò dopo essersi schiarita la voce.

“Cosa c’è?”,dissero in coro.

“Ho deciso che farò una cosa,quando andremo a Londra.”

“Cosa? Cosa? Cosa?”,chiese Emma un po’ esaltata.

“Cercherò un bel ragazzo inglese mentre saremo in giro,uno che colpisca la mia attenzione, lo fermerò,gli chiederò se ha qualche malattia e se la risposta sarà negativa,lo bacerò. Così,senza conoscere nemmeno il suo nome.”

“Ben detto”,disse Giorgia,mentre Emma annuiva alle sue parole,per dare il suo consenso all’amica. Camilla invece le chiese cosa avrebbe fatto se poi il ragazzo le sarebbe piaciuto davvero,se avesse provato qualcosa durante il bacio.

“Andiamo,Cam”,le disse Marianne “Se non lo trovo qui uno che mi piace sul serio,come posso trovarlo a Londra? E poi,sai che non credo più alla “magia”dei baci,come fai tu.”

“Bé,lo scopriremo quando saremo lì!”,rise Camilla.

“Però,cara Marianne,per evitare che ti tiri indietro,dobbiamo fare qualcosa per obbligarti a mantenere la parola”,suggerì Giorgia.

“Già,una specie di giuramento!”,le diede man forte Emma.

“Non serve ragazze,giuro che lo farò”,assicurò Marianne.

Luglio

“Non esiste,non lo farò!”,esclamò Marianne.

“Hai giurato tesoro!”,disse Emma.

“Sapevo che dovevamo incastrarla in qualche modo”,sussurrò Giorgia a Camilla.

“Non ci penso proprio ad andare a chiedere ad uno sconosciuto di baciarmi!”,continuò Marianne.

“Fino a quando eravamo sull’aereo eri pronta a farlo,appena abbiamo messo piede a Londra,hai cambiato idea!”,disse Camilla. Le ragazze erano arrivate in città da due giorni,partite subito dopo aver visto i risultati dell’esame di maturità,tutte diplomate a pieni voti. Laura non aveva brillato e A. non era stato ammesso affatto. In quei due giorni erano andate a Notting Hill,per sentirsi parte dell’omonimo film,al Madame Tussaud’s,dove Camilla si era lasciata un po’ prendere dall’euforia mentre faceva una foto con la statua di Robert Pattinson,e a Leicester Square. Catturate dalla città,avevano quasi dimenticato il patto che aveva fatto Marianne,finché Emma non aveva tirato fuori l’argomento mentre passeggiavano per l’affollata Oxford Street per un po’ di sano shopping.

“Quindi bellezza,aguzza la vista,e cerca un bel ragazzo”,disse Emma.

“E non fare finta che non ti piaccia nessuno!”,intimò Camilla.

“Già,qui ci sono proprio i tipi che piacciono a te!”,disse Giorgia.

Marianne sbuffò,si era incastrata con le sue stesse mani. Poi però l’euforia che l’aveva presa quando aveva ideato il “Piano Bacio”,come lo chiamavano le amiche,ritornò a scuoterla,e cominciò a cercare sul serio un bel ragazzo che potesse piacerle. Continuando a camminare per Oxford Street,le ragazze ogni tanto suggerivano a Marianne dei ragazzi,ma lei li bocciava subito: troppo alto,troppo basso,brutti capelli, brutti vestiti…

Fu quando avevano ormai perso le speranze,che Marianne lo vide. Era di profilo,mentre parlava con degli altri ragazzi. Aveva jeans scuri,una polo azzurra e scarpe da tennis. Marianne non riusciva a distinguere il colore dei suoi occhi,ma già immaginava di passare le mani nei suoi capelli neri e ricci,inoltre,non sembrava molto più grande di lei.

“E’ lui”,disse indicandolo. Le ragazze lo squadrarono da capo a piedi.

“Che gran pezzo di ragazzo!”,esultò Giorgia.

“Come lo avvicino?”,chiese Marianne,che si rese conto solo allora che a questo dettaglio non aveva mai pensato.

“Chiedigli un’informazione stradale”,suggerì Camilla.

“Vai,su! ”,disse invece Emma,spingendola un po’.

Mentre si avvicinava a lui,Marianne si voltò verso le sue amiche,che con i pollici in su la incoraggiavano.

“Ehi”,disse la ragazza,quando fu vicina abbastanza per farsi sentire. Il ragazzo si voltò e la squadrò,mentre lei decideva che i suoi occhi erano acquamarina.

Hi”,rispose. Perfetto,anche la voce sembrava bella,da quel poco che aveva sentito.

I’m Marianne. Do you speak italiano?”,chiese Marianne. Era già tutto difficile,figuriamoci con l’ostacolo della lingua. Il ragazzo però annuì e le tese la mano. “Daniel”,disse.

Marianne l’afferrò e pensò bene di non lasciargliela,in modo da poterlo tirare più facilmente a sé,dopo…

“Bene”,sospirò. “Hai qualche… malattia?”,chiese sperando capisse e non le ridesse in faccia. Daniel fece un’espressione confusa,guardando in modo strano la bella ragazza che gli stava di fronte e chiedendosi perché non gli avesse ancora lasciato la mano.

“Rispondi,please”,gli disse. Lui scosse la testa e lei sospirò,un po’ per sollievo,un po’ per darsi coraggio. Con la mano che aveva nella sua lo attirò verso di sé,poggiando le sue labbra sulle sue. Il ragazzo si irrigidì,cercando di capire cosa volesse quella ragazza da lui e perché lo stava baciando,provando persino ad allontanarla,ma lei non si arrese e si aggrappò più forte alla sua maglietta,schiudendo le labbra,tanto che anche lui alla fine ricambiò il suo bacio. Marianne aveva sempre detto di non credere più alla magia del primo bacio,alle farfalle nello stomaco,ma mentre era ancora incollata alle labbra di quello sconosciuto,si rese conto che la magia c’era e che le farfalle si stavano agitando nel suo stomaco più che mai. Sembrava che Londra stesse davvero bruciando intorno a loro,come dicevano i suoi amati Negramaro,per quanto l’atmosfera era calda. Non avrebbe voluto staccarsi mai dalle morbide labbra di Daniel. Cavolo,adoro anche il suo nome,pensò,ma era uno sconosciuto,che ricambiava il suo bacio - il suo fantastico primo bacio - sì,ma pur sempre uno sconosciuto. Si staccò da lui e gli sorrise,mentre Daniel era ancora stordito.

“Thank you”,gli disse,un attimo prima di voltargli le spalle per correre dalle sue amiche che avevano guardato la scena a bocca aperta. Daniel restò a guardarla allontanarsi,avrebbe voluto seguirla,perché quella ragazza gli sembrava pura dinamite,ma non lo fece.

 Se il destino avesse voluto,avrebbe rincontrato quella ragazza. Molto presto.

 

 

- Notting Hill è un quartiere di Londra,dove nel 1999 venne girato un film con Hugh Grant e Julia Roberts.

- Madame Tussauds è uno dei più famosi musei delle cere al mondo,all’interno del quale si possono ammirare statue di personaggi storici e di divi dello spettacolo,tra i quali Robert Pattinson.

- Leicester Square è una piazza di Londra,situata a Soho.

- Oxford Street è una famosissima strada di Londra,lungo la quale ci sono numerosi grandi stores inglesi e internazionali.

 Salve a tutte! Eccomi qui con un’altra one-shot! Mi piacerebbe sapere se secondo voi  dovrei continuarla o lasciarla con questo finale aperto, quindi lasciate una recensione e fatemi sapere se vi è piaciuta! Grazie a chi ha letto “Be my Valentine” e grazie a chi leggerà “Londra brucia”. Baci.

   
 
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