Vertigine e Viltà
Ti vedo, come da
lontano: qui io e tu là,
e di colpo mi tornano in mente i ricordi di
ieri…
perché non torniamo ad essere gioiosi e fieri?
Perché non troviamo quella cosiddetta felicità?
E questo è come un
tarlo che non se ne va,
si riduce a confusi tristi irritanti pensieri:
misto di sogno, illusione, paure, desideri,
brama, incubo, vertigini e viltà!
Paura quasi certa
di esser troppo vile
e illusione idilliaca di non esserlo mai
stato,
vertiginosi incubi, di cui non mi vergogno:
semplici paure cui sono troppo ostile.
E cos’è questo
desiderio di appagato,
se non brama insaziabile di un dolce sogno?
Okay,
okay, okay, dobbiamo festeggiare: questo è il mio secondo sonetto!!! Mi piace un sacco quel pezzo che va da “sogno” a
“viltà”… *sguardo perso nel vuoto* (w la modestia)
Va beh,
ho appena litigato con mio papà per il possesso del pc,
mi sbrigo a concludere e a postare. Spero che vi sia
piaciuto, ho fatto del mio meglio per produrre qualcosa di decente… dovrei ricontrollarlo, ma dato che a qualcuno piacerebe che io pubblicassi, lo faccio ora subito.
Se leggete, grazie mille! E se commentate, mi fate sentire meno solo…
A rileggersi, bye :)