Anime & Manga > Ranma
Ricorda la storia  |      
Autore: Apochan    24/02/2011    6 recensioni
"Era stato così, all’improvviso, si erano trovati l’uno di fronte all’altra, per un curioso caso del destino, avevano dovuto addirittura presentarsi due volte … e qualcosa era scattato. Guardando nelle pozze blu, color dell’oceano, ed in quegli occhi profondi color nocciola, si erano potuti veder susseguire una miriade si sentimenti: stupore, rabbia, afflizione, curiosità, interesse …
Intorno a loro tutti lo avevano notato, scambiandosi sguardi complici e sorrisini ammiccanti, ma loro no ….
Allora fu presa una decisione e nuovamente in quelle due paia di occhi si poterono scorgere tutti i sentimenti umani, con la rabbia li sovrastava enormemente. Poi il tempo riprese a scorrere …"
Sono tornata dopo anni,spero di esservi mancata (sì certo, come no ...). Spero vi piaccia. Quindi vi auguro buona lettura!
*****ATTENZIONE: LAYOUT TESTO MODIFICATO; grazie a chi aveva segnalato*****
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Non fatevi ingannare dal titolo, perché è tutta un’altra storia …

 

Orgoglio e pregiudizio

 

Il cuore conosce delle ragioni che la ragione non può conoscere”

Blaise Pascal

 

Era stato così, all’improvviso, si erano trovati l’uno di fronte all’altra, per un curioso caso del destino, avevano dovuto addirittura presentarsi due volte … e qualcosa era scattato. Guardando nelle pozze blu, color dell’oceano, ed in quegli occhi profondi color nocciola, si erano potuti veder susseguire una miriade si sentimenti: stupore, rabbia, afflizione, curiosità, interesse …

Intorno a loro tutti lo avevano notato, scambiandosi sguardi complici e sorrisini ammiccanti, ma loro no ….

Allora fu presa una decisione e nuovamente in quelle due paia di occhi si poterono scorgere tutti i sentimenti umani, con la rabbia li sovrastava enormemente. Poi il tempo riprese a scorrere …

 

************************************************************************************************************************

No. No. NO. Non. È. possibile …. Non è possibile!!!!!!!! È successo di nuovo, dannazione! E, poi, per chi? Per quel maledetto suino di Ryoga. Sempre in mezzo …. Non ha il minimo senso dell’orientamento, ma per stare dove non deve stare c’è sempre ….

Sembra proprio che il destino mi abbia voluto prendere simpaticamente di mira, così, come un bersaglio, come se tutti guai che devo affrontare ogni giorno fossero niente; poi, tanto per fare qualcosa, ci si mette anche l’ennesimo malinteso e mi sono già guadagnato la giornata …

Già, perché con QUELLA LÌ, mai una volta, MAI, che ci si possa intendere con chiarezza: le dici destra, capisce sinistra; le dici cima, capisce fondo … una cosa impossibile … ma finisse solo qui …

Certo, perché non solo la conversazione degenera in un allegro alterco, ma poi arriva pure a malmenarmi! Non faccio in tempo a chiudere la discussione, per dileguarmi, che subito mi pianta nelle zone più disparate del mio corpo, con la particolare preferenza della mia povera faccia (e grazie ai kami non qualcos’altro …), tutti gli oggetti possibili che le capitano a tiro. Posso dire di aver avuto stampato sul mio volto derelitto miriadi di teiere, cartelle a non finire, un termos, il tavolo della sala da pranzo reiterate volte, martelli, bokken, una palla da softball … e quella che fa più male di tutte, la sagoma fosforescente dei suoi cinque ditini, con tanto di palmo della mano.

Inoltre, cosa decisamente interessante, quello sempre in torto sono io, ovviamente. Non si è mai minimamente soffermata, per esempio, sul fatto che Shampoo, Ukyo e quella decerebrata di Kodachi mi si appiccicano come calamite inavvertitamente (leggasi: mi piombano addosso con una bici, mi tirano spatolate giganti sulla testa, mi narcotizzano o mi strozzano con un nastro da ginnastica ritmica …) ed io non so proprio come fare a scrollarmele di dosso; le chiedo aiuto, e che fa!?!? Se ne va tutta incavolata, mentre io rischio di andarmene all’altro mondo, a fare un salutino a re Enma, complice anche un suo colpo ben assestato all’ultimo minuto.

Io non riesco proprio a capirla … cosa ci posso fare se dico la verità?

Proprio oggi poi, mentre cercavo di salvare l’ennesima volta la pelle a quel babbeo di Ryoga, nei panni di quello stupido maiale, non ha fatto altro che lanciarmi improperi a non finire, insieme anche al libro di aritmetica e quello di letteratura … non avevo potuto far altro che farle notare i suoi terribili modi da elefante e da terminator, mentre lei per tutta risposta ha continuato ad insultarmi. A quel punto non ci ho visto più dalla rabbia … le offese sono uscite a fiotti dalla mia bocca, e non riuscivo proprio a smettere! Era davvero una kawaiikune, violenta, fianchi – larghi, con le tempie che le pulsavano ed il volto paonazzo … ma dico, si può avere per “fidanzata” una così?!!?!? Sfido a non diventare matti! L’avessi voluto io poi … nah … per carità! Mai fare le cose normalmente nella famiglia Saotome!! Si rischia di essere portati al manicomio se non si dimostra almeno un po’ di sana pazzia (e ditemi se esiste una situazione più paradossale di questa …)!

La pazzia sembra poi essere congenita anche in casa Tendo, quindi come dovevo pretendere che fosse la figlia del migliore amico di mio padre? Ma guarda che assurde pretese …

Comunque quella ragazza è ingestibile, una cosa insopportabile, irascibile, lunatica, e, soprattutto, non è per niente CARINA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

************************************************************************************************************************

Baka, baka, baka, baka, BAKA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Stupido baka che non è altro! Ma si può avere a che fare con un individuo più insensibile, egocentrico ed incomprensibile di QUELLO LÌ?!?!?! No, scommetto che è impossibile … ma io dico, quella giornata di primavera, non poteva piombarmi in casa una ragazza con suo padre? No, eh?! E pensare che fino ad un certo punto avevo creduto e sperato che fosse così, che si potesse trattare di una nuova amica … invece poi mi sono ritrovata un maniaco nel bagno!! Peggio di così non poteva andarmi …

Oggi, inoltre, ha veramente superato ogni limite: aveva intenzione di togliermi il mio adorato P-chan, solo perché avevo deciso di fargli un bel bagnetto caldo! E lui, che cosa si è inventato? “Se lo lascio nelle tue mani, con le tue maniere da elefante lo ammazzerai” …. GRRR … mi ha fatto veramente imbestialire! Io voglio troppo bene al mio piccolo maialino, come cavolo gli è saltato in mente che gli avrei potuto fare male? E poi avevo appena ritrovato P-chan, tutto sporco ed infreddolito … è veramente un insensibile, un idiota, faccia – di bronzo e maleducato! Sì! Se li è proprio meritati i miei insulti, uno dopo l’altro, dal primo all’ultimo! E non gli avrà fatto certo male prendere, su quella zucca vuota che si ritrova, lo spigolo del mio libro di aritmetica … anzi! Magari gli ho fatto anche un favore: probabilmente da domani smetterà di venire a chiedermi di rispiegargli, come ogni santo giorno, quello che non gli entra in testa a scuola … forse diventerà addirittura un genio … no, meglio di no: altrimenti comincerà anche a prendermi in giro sul fatto di essere più intelligente di me …

Già, come se non fosse abbastanza che è molto più bravo di me nelle arti marziali, anche quando è ragazza, e, soprattutto nella sua versione femminile, ritiene di possedere tutte le qualità esistenti ed immaginabili sulla faccia della terra e che, ciò che è peggio, sa cucinare benissimo … e non fa altro che rinfacciarmi tutto quello che non sono in grado di fare o i miei difetti … mi tratta come una persona orribile … davvero un insensibile …

Inoltre, come se tutto questo non fosse che l’inizio, a volte è veramente strano e contraddittorio: un minuto prima mi insulta come un invasato e tre secondi dopo, se qualche ragazzo si avvicina o si comporta amichevolmente con me, diventa davvero intrattabile e comincia a minacciare il suddetto disgraziato; poi, appena insinuo qualcosa, torna nuovamente ad insultarmi, nel modo peggiore possibile: mi offende fisicamente.

Certo, non posso certo dire di essere un modello di autocontrollo, ed a volte sono un pochino brusca, ma come si permette di dire che ho i fianchi larghi, il seno piccolo, non ho sex-appeal e che sono una RACCHIA!!?!?!?!!?!?! Dovrei forse ricordargli che prima che arrivasse avevo orde di ammiratori … certo non mi piaceva nessuno, ma ero comunque popolare …

Invece un maleducato ottuso e insensibile come lui non l’ho mai conosciuto. Ma poi, chi si crede di essere? Ah … già … il mio “fidanzato” …

Ovviamente quel matto di mio padre non aveva altro di meglio da fare nella sua vita che trovarmi un fidanzato e futuro marito, no? E poi, chi meglio di uno che si ricorda di essere tale, solo quando vuole spezzare le ossa ad un presunto rivale? E ripeto volentieri PRESUNTO! Mi dica qualcuno se Kuno Tatewaki possa essere solo minimamente da considerare … in tutti i sensi … poi c’è Ryoga, che è SOLO mio amico, e devo dire che quel suo pessimo senso dell’orientamento è un difettuccio per niente trascurabile (anche se sembra che ad Akari non importi granché …) … di Gosunkugi, poi, non parliamone nemmeno: non è un cattivo compagno di classe, ma la sua inclinazione al woodoo mi fa venire decisamente i brividi …

Invece quel baka non fa altro che vedere nemici e rivali ovunque ed ogni pretesto è buono per attaccar briga! È davvero assurdo … e poi si è meravigliato oggi, se dopo che ha cominciato ad offendermi in tutti i modi possibili, gli ho stampato una manata sulla guancia e gli ho sbattuto la porta in faccia … proprio un bel tipo …

È un insensibile, egoista, maleducato, egocentrico BAKA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

*************************************************************************************************************************

Ranma percorreva spedito il corridoio del primo piano, strofinandosi energicamente i capelli con un asciugamano. Aveva cenato ed aveva appena fatto un bagno caldo, per poter rilassarsi ed allontanare tutte le tensioni della giornata. Aveva intenzione di distendersi tranquillamente sul suo futon e lasciar correre i pensieri, così, liberamente, senza fare altro, e godersi il tiepido calore della sua stanza, finché non si fosse addormentato. Era sicuro che almeno quella volta se ne sarebbe stato da solo, in pace, avvolto in un silenzio confortante.

Arrivò dunque in fondo al corridoio e, di fronte alla sua stanza, aprì lo scorrevole … osservando la scena che aveva di fronte, comprese che i suoi piani erano andati ancora una volta in fumo: suo padre, Genma Saotome, nelle sembianze di panda, ronfava beatamente sul suo futon, occupando quasi un terzo della stanza e creando un frastuono incredibile.

-Ma bene … la mia solita fortuna … vorrà dire che farò un salto sul tetto … -

Si disse facendo spallucce, richiudendo poi dietro di sé lo scorrevole.

Si diresse dunque al piano terra, all’ingresso, calzò le sue scarpe nere ed uscì dalla porta principale. Una volta fuori, si rese conto che l’aria era carica d’umidità e la temperatura era leggermente scesa rispetto alla giornata appena trascorsa. Ormai era arrivato  l’autunno  e si poteva sentire fin  dentro le ossa.

Il ragazzo si guardò intorno, cercando un buon punto di appoggio per salire fino al tetto; osservò per alcuni minuti il leggero separé di canniccio, che divideva il vialetto di ingresso dalla parte posteriore della casa e dal dojo, poi decise che con un balzo veloce si sarebbe potuto lanciare fino alla prima balza del tetto.

Ranma si rannicchiò, piegando le gambe come se fossero molle compresse fino al limite, poi spiccò un salto acrobatico, ed usando il canniccio come appoggio, si lanciò più in alto, atterrando sulla balza del tetto del piano terra. A quel punto si mise a percorrere velocemente il perimetro del tetto, fino ad arrivare all’angolo appena sopra la cucina e vicino al corridoio del primo piano, dalla parte delle camere delle sorelle Tendo. Una volta lì, prese nuovamente le misure e schizzò sull’ultima balza del tetto, il suo posto preferito.

Percorse la costa giocando a fare l’equilibrista e quando fu sul punto di raggiungere il suo “angolo” preferito, sentì un rumore, che lo colse alla sprovvista …

-Etchi!-

Si fermò, come stranito. Chiaro, quello era uno starnuto, ma … chi era stato?

Ranma si sporse sulla sinistra, notando nella penombra qualcuno che se ne stava rannicchiato e seduto vicino al bordo. Cercò di aguzzare la vista, per capire di chi si trattasse, ma non c’era abbastanza luce e la persona stava per tre quarti di spalle. Cominciò quindi, spinto dalla curiosità, a camminare lentamente sulle tegole, per avvicinarsi all’individuo misterioso. Stranamente il suo battito cardiaco era improvvisamente accelerato, senza che avvertisse alcun pericolo, come se il suo cuore sapesse incontro a chi o cosa stesse andando.

Piano, piano scese sin verso il bordo, fino a trovarsi vicino alla misteriosa persona. Fece per sedersi accanto e, nel mentre si adagiò sul tetto, la medesima si voltò, richiamata dallo spostamento d’aria che era avvenuto attorno a lei.

-Ranma … -

Fu richiamato da una voce flebile.

-A-Akane … -

Finché la ragazza non gli aveva rivolto la parola, non si era reso pienamente conto di averla di fronte …

Akane era avvolta in un plaid di lana, ma nonostante questo, la punta del suo naso era arrossata e le sue labbra screpolate, lievemente rosse … tutta rannicchiata a quel modo, poi, faceva davvero tenerezza … ora più che mai Ranma non riusciva a comprendere l’accelerare dei suoi battiti cardiaci ed il fuoco che sentiva prendergli le guance …

-Allora … che ci fai qui?-

La voce stanca di Akane riportò Ranma dal suo volo pindarico sulla “terra”.

-Beh … ecco … questo dovrei essere io a chiedertelo … -

-E perché, di grazia?-

-Eh … sì, perché … perché questo è … -

E qui il tono della voce del ragazzo si abbassò …

- … perché questo è il mio rifugio personale … -

Concluse, mentre un leggero rossore gli imporporò le guance.

Akane, ancora un po’ infastidita per gli avvenimenti recenti, lo guardò scettica, inarcando il sopracciglio. Quella risposta le parve eloquente …

-Bene … allora credo che ti lascerò stare … non vorrei dare troppo fastidio … -

Fece per alzarsi, ma una mano che le aveva afferrato il polso la trattenne.

-Ma cosa … -

-Non andartene … non … non mi dai alcun fastidio … -

Lei, che era momentaneamente di spalle, si bloccò. Non sapeva cosa pensare ne come comportarsi: nella sua testa riecheggiavano ancora gli insulti del pomeriggio, e tanta rabbia, ma al contempo il suo cuore batteva all’impazzata, dicendole di non pensare a niente; in più si aggiungeva la leggera ma decisa stretta, che le teneva fermo il polso. Ringraziò mentalmente di essere di spalle, e la notte, perché era convinta che il fuoco che le ardeva nelle guance non avrebbe tardato a comparire come un diffuso rossore.

Lentamente si voltò e riprese il suo posto a sedere sulle tegole.

-Va bene … ma solo se sono sicura di non essere “di troppo” … -

-E fra chi, scusa? Io non vedo nessun’altro a parte … noi … ovvio … -

-Intendevo dire che non volevo darti fastidio, mentre ti davi alle tue riflessioni … -

-Ah … ok … no … ecco … nessun fastidio … -

-Ok … -

Detto ciò, Akane si risistemò meglio a sedere, rannicchiando le sue gambe al petto, mentre Ranma si distese sul tetto, allacciando le braccia dietro la testa, a guisa di cuscino.

I due restarono per un po’ in silenzio, l’uno fissando la volta del cielo, l’altra giocherellando con le punte delle sue scarpe. Non sapevano davvero come comportarsi …

Dopo la giornata appena trascorsa, finalmente stavano vivendo un attimo di silenzio e di pace, attraversato però da un forte imbarazzo e da una sempre maggior crescente tensione. La situazione rischiava ancora di precipitare, eppure nessuno dei due aveva il coraggio di aprire bocca …

Improvvisamente una folata di vento gelido li sferzò, facendo tremare impercettibilmente Akane, quanto fosse però necessario perché il ragazzo accanto a lei se ne accorgesse. Ranma balzò repentinamente a sedere, facendo voltare verso di lui la ragazza, ed incominciò a sbottonarsi frettolosamente i bottoni della casacca rossa. Il volto di Akane divenne paonazzo e lei cominciò a balbettare nervosamente:

-M-ma … Ranma! M-ma cosa stai facendo?!?!-

-Non lo vedi? Mi sto togliendo la casacca … -

Akane non riusciva più a connettere: che diamine gli era saltato in mente?

-Ok, ok, l’avevo capito questo … ma perché lo stai facendo?!-

-Ecco … -

Proprio in quel momento aveva sganciato l’ultimo bottone e, toltasi in un gesto la casacca cinese, la stava porgendo alla ragazza. A quel punto era rimasto in canottiera.

-Eh?-

Lei, confusa più che mai, non riusciva a capirci più niente.

-Tieni … -

-E per cosa?-

-Per il freddo, ovvio!-

-Ma io non ho freddo! E poi ho già il mio plaid!-

-Ah, sì? E allora perché prima stavi tremando?-

Colta in fallo, Akane abbassò lo sguardo … come aveva fatto ad accorgersene? Eppure in quel plaid stava annegando da come ci si era infagottata … e nonostante tutto lui se ne era accorto … si era accorto che lei aveva freddo.

-E va bene, sì, ho freddo … -

-E allora prendi!-

-Ma non posso! Ti buscherai un malanno!-

-Accidenti come sei testona … -

Ranma, senza neanche pensarci due volte, si avvicinò alla ragazza e le tolse il plaid, poi prese la sua casacca e gliela pose sulle spalle; infine la riavvolse dolcemente nella copertina. Si rimise dunque a sedere, incrociando gambe e braccia, ed emettendo uno sbuffo che si tramutò immediatamente in vapore.

-Ecco fatto … ora la smetterai di dire stupidaggini … -

-Ma tu ti prenderai un malanno … -

Replicò ancora Akane, stavolta con tono più sommesso e più simile ad una cantilena.

-Ancora! Mi sono fatto un bagno bollente prima di venire qui … inoltre io sono resistente e non mi ammalo facilmente.-

-Sei sicuro?-

-Sicurissimo!-

-Ok … -

Akane abbassò nuovamente lo sguardo, stringe dosi di più nella casacca di lui e nella copertina. La maglia profumava di pulito, in quel modo in cui avrebbe potuto fare solo grazie a Kasumi, ed anche di qualcos’altro … un profumo indecifrabile, che la ragazza quasi si vergognava di assaporare: il SUO profumo.

 

Le stelle sopra il cielo di Nerima brillavano cristalline, di una luce quasi eterea, ed illuminavano insieme alla falce di luna i volti dei due ragazzi. Loro, con il naso all’insù, rosso a causa del freddo, osservavano silenziosi il luminoso spettacolo della Via Lattea, che in via del tutto eccezionale si mostrava a loro sfidando le abbaglianti luci di Tokyo. Il rumore della città arrivava ovattato e quasi impercettibile, tale che sembrava si fosse creata una bolla invisibile attorno ai due;l’aria, ancora pregna di umidità, sembrava avvolgere tutto con una coltre fredda e pungente,e giù, nel giardino, già cominciava a formarsi la nebbia.

Debolmente illuminati dalla luce delle stelle ed immersi in quell’atmosfera surreale , Akane e Ranma continuavano a guardare la volta celeste, sempre più dimentichi della giornata appena trascorsa e senza più quella sensazione di tensione iniziale. Quel semplice spettacolo della natura sembrava che li avesse messi d’accordo.

Ranma, completamente rilassato, lasciò la sua posizione scomoda, tornando a stendersi sulle tegole come prima

Akane piano, piano allentò la presa delle proprie braccia intorno alle ginocchia e si distese sul tetto affianco a lui, sempre avvolta nella sua maglia  e nella coperta. Senza che se ne accorgessero, si erano lentamente avvicinati, troppo presi nell’osservare le stelle.

-Akane … -

La ragazza, sentendosi richiamare,recuperò il contatto con la realtà. Al notare la sua vicinanza con Ranma ebbe un sussulto.

-Sì?-

-Ecco … io, beh, sì … insomma … -

-Va … tutto bene … -

-Sì, sì, certo … io … -

Si fermò, tentando di recuperare la voce, ed emise un profondo respiro.

In realtà non andava affatto bene. Quando aveva richiamato Akane aveva percepito qualcosa di strano nella sua voce, forse un tremolio, e riuscì a capirne il motivo solo volgendo verso di lei lo sguardo: erano tremendamente vicini, letteralmente ad un soffio. Inutile dire che incartare le proprie parole era d’ordine per lui …

-Io … -

Si tirò su a sedere come a darsi forza, sostegno.

-Sì?-

Akane lo seguì, continuando a fissare i suoi occhi color nocciola in quelli zaffiro di lui.

-Io … io … scusa … -

Quest’ultima parola uscì dalla sua bocca come un flebile sussurro, come se, paradossalmente, aumentare il volume della voce ne avesse annullato il significato. Quel sussurro però fu sufficiente.

Akane rimase un attimo colpita, come paralizzata, poi, dopo pochi secondi, la sua espressione stupita mutò in un sorriso. Doveva essergli costato molto, considerando il suo orgoglio.

-Scuse accettate baka … -

Ranma sorrise a sua volta ad Akane, conscio che, l’attributo rivoltogli, non era un insulto, ma un semplice appellativo. Il suo sorriso si allargò ripensando a tutte le volte che, sia arrabbiata che allegra, Akane lo aveva chiamato in quel modo: qualche volta si era addirittura auto convinto di chiamarsi così …

-E adesso perché sorridi così?-

Il flusso dei pensieri fu interrotto dall’irriverente domanda di Akane, che ancora non aveva abbandonato il suo candido sorriso.

-Ma, niente … pensavo … -

-E a cosa pensavi?-

La curiosità stava rapidamente prendendo il sopravvento sulla ragazza.

-Un po’ a tutto … ai ricordi, a oggi … mi è dispiaciuto davvero … -

-Ti ho già detto che accetto le tue scuse … una volta sono più che sufficienti … piuttosto: ti ho fatto parecchio male con il libro?-

Lo sguardo ora si era abbassato, ripensando al furioso ed assurdo litigio del pomeriggio, in cui era pure scappato il libro di aritmetica …

Al palese imbarazzo di Akane, Ranma scoppiò in una fragorosa risata. Lei rimase come allibita.

-Nah … ci vuole ben altro per mettermi al tappeto, sono resistente!-

-Sicuro?-

Uno strano sorrisetto solcò il volto della ragazza.

-Più che sicuro!-

Detto ciò Akane gli si avvicinò inavvertitamente, fino a ritrovarsi a pochi centri menti dal suo volto. Ranma era praticamente avvampato.

-Ma, Akane, cosa fai?!?!-

Fece lui con un strana vocetta stridula.

Lei di tutta risposta lo ignorò, protendendo l’indice verso la sua fronte. Uno bizzarro luccichio attraversò gli occhi di lei.

-Allora perché hai un cerotto formato maxi sulla fronte?-

L’imbarazzo di Ranma mutò improvvisamente in stizza: Akane aveva fatto centro. Con un’espressione lievemente imbronciata tornò a fissarla, notando che aveva ripreso il dolce sorriso di prima.

-Uff, e va bene … mi hai lasciato un bernoccolo, contenta?-

Il sorriso di Akane si allargò.

-Solo se accetti anche le mie scuse .. per … averti conciato così … -

Come era venuto il broncio scomparve: di fronte ad un’Akane così Ranma era praticamente disarmato.

-Ok, scuse accettate … -

-Davvero?-

-Davvero-

Di nuovo, inavvertitamente, lei si avvicinò di più accoccolandosi sul suo petto. Ranma rimase pietrificato.

-Grazie … ci tenevo … -

Sussurrò con la testa nascosta sul suo petto.

-Beh … d-di niente … -

Trovando a stento la forza, Ranma passò un braccio attorno alle spalle di Akane. Lei fremette appena, ma dopo quell’istante si accoccolò di più a lui.

Rimasero così abbracciati per molto ad osservare le stelle.

 

******************************************************************************************************************************************************************************

-Oh, come sono carini!-

-Nabiki, hai ripreso tutto?-

-Certo papà! Con questa cassetta in mano diventerò schifosamente ricca!-

-Nabiki!-

-E dai, Kasumi, non ti scandalizzare: gli affari sono affari!-

-Tua sorella maggiore ha ragione figliola! Ricordati che prima di tutto abbiamo un matrimonio da organizzare, vero Saotome?-

-Boh, boh! Boh, boh, boh, boh!!!!-

-Finalmente vedremo coronato il sogno della nostra vita! Buah!!!!!!!!-

-Boh, boh, boh, boh, boh, booooooohhhhh!!!!!!!!!!!!!-

-Ah, che belli i matrimoni!-

-Soprattutto questo … guadagno assicurato … -

 

Owari

 

Ringrazio sentitamente le persone che hanno letto fino ad ora e le cinque che hanno commentato: Nami88, QueenSango, princesss, Winged_Dreamer e Cristine Malfoy (grazie soprattutto per avermi detto del font ... non avevo ancora internet e non sapevo come aveva pubblicato la mia amica, che poteva prestarci attenzione ...).
Grazie ancora a tutti ed alla prossima!

 


 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Apochan