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Autore: Something Rotten    24/02/2011    2 recensioni
Per un colpo di fortuna era arrivato di fronte al pesante cancello di ferro.
Aveva indossato la maschera dorata per celare la sua identità ed aveva suonato al campanello, sussurrando poco dopo la parola d'ordine.
Il pesante cancello si era aperto, provocando un forte rumore metallico che lo aveva fatto trasalire.
Tutto di quella casa era studiato e creato per mettere paura e per sembrare disabitato, così da non far avvicinare o, peggio ancora, entrare un qualsiasi curioso.
Il burlesque, il sesso a pagamento e gli spettacoli hard che si verificavano in quella casa erano proibiti, come la vendita di alcolici ed il tradimento, cosa che Brendon conosceva bene.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Panic at the Disco
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa idea malsana è nata ieri sera, partorita dalla mia mente e dalla mente sadica della mia migliore amica nota su questo sito con il nome di Taste in men, che ha deciso di lasciarmi carta bianca +-+
è una long ispirata al video della canzone che da il titolo alla long.
Saranno due o tre capitoli al massimo e vediamo come va a finire. xD
Conto sull'appoggio morale di tutte voi, prima che Taste mi uccida, visto che ha lasciato l'intera opera nelle mie mani se non contiamo il fatto che gli scrocco quotidianamente il computer (il mio è nel paradiso dei pc *.*) e che gli faccio controllare accuratamente ogni mia storia, anche se la baldracca non le commenta mai (Sei una baldracca, ecco, l'ho detto).
Ok, tralasciamo lo sclero e passiamo alla storia...xD
Alla prossima e voglio pareri!!!! xD



But it's better if you do.


"Vorrei tanto rimanere, ma ho un impegno improrogabile, scusami." Brendon si rivestiva in fretta, inventandosi scuse su scuse pur di uscire da quella stanza senza essere inondato dal peso delle domande che la ragazza gli avrebbe, sicuramente, fatto.
"Ancora? Bren.. Resta qui! Almeno oggi." la ragazza dai lunghi capelli biondi lo implorava, come ogni sera, di restare con lei.
"Non posso, davvero. Sarà per la prossima volta." continuava a ripetere Brendon, come in un copione mal scritto di una farsa.
"Potrebbe non esserci una prossima volta." la ragazza cominciava spazientirsi, attorcigliando i suoi lunghi capelli fra le dita ben curate.
"Siamo sposati, mia cara, ci sarà sempre una prossima volta." aveva commentato Brendon urlandogli, poi, di non aspettarlo alzata.
Brendon era uscito correndo dal palazzo, togliendosi la cravatta ed il basco e buttandoli nel primo cestino che aveva trovato.
Camminava velocemente, cercando di ricordarsi mentalmente la strada, cercando un elemento del panorama che gli ricordasse la strada.
Era la prima volta che si dirigeva verso quel locale a piedi o senza la sua "combriccola" di amici.
Ormai era diventata un'abitudine, una sorta di routine perversa e maniacale che li accomunava.
Quella sera, però, gli altri avevano deciso di arrivare un'ora dopo, rispetto al solito orario, e Brendon, preso dalla frenesia e dalla smani di tornarci, aveva deciso di andarci per conto proprio.
Per un colpo di fortuna era arrivato di fronte al pesante cancello di ferro.
Aveva indossato la maschera dorata per celare la sua identità ed aveva suonato al campanello, sussurrando poco dopo la parola d'ordine.
Il pesante cancello si era aperto, provocando un forte rumore metallico che lo aveva fatto trasalire.
Tutto di quella casa era studiato e creato per mettere paura e per sembrare disabitato, così da non far avvicinare o, peggio ancora, entrare un qualsiasi curioso.
Il burlesque, il sesso a pagamento e gli spettacoli hard che si verificavano in quella casa erano proibiti, come la vendita di alcolici ed il tradimento, cosa che Brendon conosceva bene.
Una sola serata in quella casa lo avrebbe rinchiuso in galera per dieci anni o forse anche di più, ma non bastava per tenerlo lontano da quelle feste.
Si era diretto verso il portone principale, lasciato aperto, era entrato nella casa mentre il profumo delle rose e delle candele profumate gli inebriava i sensi.
Si era girato verso la sala principale, dove il soggetto dei suoi sogni suonava la chitarra.
Non l'aveva mai visto senza maschera, nonostante frequentasse quel posto da due mesi o poco più.
Si sedeva, sempre, al solito tavolino, sorseggiando dell'ottimo Brandy e guardando insistentemente il ragazzetto suonare, per concludere la serata nel letto di una sconosciuta ma solo perché non poteva avere il ragazzetto.
Era una regola della casa, si poteva avere qualsiasi persona, tranne che i componenti della band che si esibiva ogni sera, a meno che non si faceva parte della band stessa.
I suoi amici, Patrick e Pete, gli avevano detto spesso di provare ad entrare nella band, aveva una voce abbastanza discreta da passare l'audizione senza troppi problemi e sforzi, ma Brendon aveva paura sia di rivelare la sua identità, in quanto sposato, sia di fallire miseramente e di dover abbandonare il "sogno" di finire a letto con il chitarrista.
Mentre sedeva al tavolino, sorseggiando il suo amato bicchiere di Brandy, gli si era avvicinato il gestore della casa, un omaccione sulla cinquantina, abbastanza grosso e muscoloso da mettere paura anche ad un giocatore di Rugby, figuriamoci ad un ragazzino piccolo e minuto come Brendon.
"Lei è amico del signor Pete?" gli aveva chiesto, sedendosi accanto a lui e facendo scontrare il suo bicchiere con quello del più piccolo che aveva risposto con un flebile "si".
"Il signor Pete ci ha parlato della sua attitudine al canto, abbiamo bisogno di un cantante, la clientela si sta stufando di sentire solo le melodie. Le do un'opportunità ed è meglio che lei la sfrutti al meglio, a meno che non voglia più mettere piede qui dentro."
"Io voglio mettere piede qui dentro.." aveva commentato alzando, leggermente, la voce.
Il proprietario gli aveva sorriso, lasciandogli tra le mani un pass.
"Fatti trovare nelle stanze superiori tra due ore. Prepara una qualsiasi canzone, anche la più scrausa. Vedi di non fallire e sappi che non sarò io ad esaminarti, saranno loro!" aveva esclamato indicando la band, ancora intenta a suonare la loro ennesima ballata.
"Loro? Ma posso tenere la maschera, cioè io, posso continuarla ad indossare?" aveva chiesto, in preda al panico.
"Puoi fare quello che vuoi. Puoi anche esibirti nudo, non ci scandalizziamo noi.."
Il proprietario era tornato ai piani superiori, rivolgendo al ragazzo una fugace occhiata.
Brendon era rimasto al tavolino, sorseggiando velocemente il suo amato Brandy e pensando sia ad una canzone facile da cantare che un modo per uccidere Pete.


   
 
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