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Autore: AsielRosa    26/02/2011    9 recensioni
c'hai mai pensato che forse non è mai stato lui quello giusto?
Ti sembra normale aver avuto una reazione del genere, ti sembra normale che lui si sia comportato così?
Ti sembra possibile aver provato delle sensazioni così forti ad aver rivisto l' "ALTRO"?
Che si tratti del solito gioco del destino?
Il tempo che si comprime, il destino che si nasconde, l'amore che s'affligge, tormentato da un futuro indesiderato e da un presente difficile.
Ho apportato parecchie modifiche ai primi 4 capitoli della mia storia, ho praticamente rielaborato alcune parti della storia e corrette delle altre, assieme a tali cambiamenti (abbastanza radicali in alcuni frangenti) ecco a voi anche il 5 CAPITOLO!
DAL V CAPITOLO:
"Ti chiedo solo di ricambiare quello che provo per te, quello che do a te.
Solo... come se fosse poco.
Da quanto tempo aspettavo questo momento, non ho mai percepito una tale intesa tra di noi.
Dare tempo al tempo, questo ho fatto. Ho aspettato, ho sperato.
Ora che sei quì ho quasi paura, una gran voglia di baciarti, di tenerti stretta, di non lasciarti andare mai.
MAI""
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Usagi/Bunny
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
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MARE DI STELLE, CUORE DI LUNA
AsielRosa


"Gli scherzi del Destino..."

Capitolo 1

-il tempo corre più del vento, inesorabilmente le cose cambiano, i sentimenti s'evolvono, non hai più parole per esprimere ciò che senti, non sai più come comportarti-



***


Era una calda mattinata d'estate ed Usagi si svegliò di pessimo umore. Ancora non riusciva ad accettare  quel che le era accaduto la sera prima: Mamoru l'aveva lasciata. Già da un po' di tempo il suo comportamento ambiguo l'aveva fatta più volte riflettere su di una possibile rottura, eppure, in assenza di prove concrete per il quale la coppia avrebbe dovuto disgregarsi, cercava di non pensarci troppo. Ma, come si suol dire, le brutte sensazioni portano sempre a qualcosa.



L'aveva invitata a cena, sembrava una serata come tante altre.
Il solito ristorante dal clima familiare, prelibate pietanze.
Peccato che lui non fosse il solito.
Scostante, distratto.
Lei non voleva crederci, voleva soltanto autoconvincersi che fosse un periodo negativo.
-Usagi, mi sembra giunto il momento di dirtelo-

Il cuore in gola.

-Che c'è, non ti piacciono gli involtini? E' tutta la sera che li fissi senza quasi toccarli- cercò di sdrammatizzare lei, sperando con tutta se stessa che ciò di cui parlava Mamoru fosse il piatto dinanzi a lui.
-Sei sempre la solita... Testolina Buffa-
Usagi sorrise, altro non poteva fare.
-Senza troppi giri di parole, con molta calma... insomma...-
-Vieni al sodo Mamoru, non sono più una bambina-
La piccola donna aveva capito, ormai. Le bastava leggere le pagine trascritte nello sguardo di lui per capire, stavolta definitivamente.
-Ultimamente stavo riflettendo su noi due... Diciamocela tutta...- si schiarì la voce, giocherellando nervosamente con il tovagliolo color prugna -La nostra relazione è sempre stata dettata dal fatto che a quanto pare fossimo predestinati a stare insieme- sorrise per poi proseguire -Io l'ho accettato per tutto questo tempo, ma... se devo essere sincero, sta diventando una situazione insostenibile e soprattutto forzata-
Usagi rimase in silenzio, gli occhi bassi e le lacrime forzatamente trattenute.
Calò il silenzio. Usako non emise alcun suono, era esterrefatta.
Fissava Mamoru senza alcuna emozione apparente negli occhi.
Chiba s'accigliò -Non hai niente da dirmi?-
-Sinceramente...non saprei, mi cogli un po' di sorpresa- mentì lei.
Altro che sorpresa, se l'aspettava, eccome se se l'aspetta, solo non era riuscita a convincersi delle proprie sensazioni negative che, a quanto pare, c'avevan preso in pieno.
-Sono un po' scoinvolto- ammise Mamoru, distaccando lo sguardo da Tsukino.
-Ah... tu sei scoinvolto-mormorò lei-Al massimo lo dovrei essere io, non trovi?-
Lui annuì energicamente -Appunto, non mi spiego questa tua reazione-
-Stai dando più importanza alla mia reazione piuttosto che concentrarti al fatto che, praticamente, mi stai lasciando. E correggimi se sbaglio, eh- disse lei, velata d'una triste ironia.
Mamoru non rispose.
-Sai che ti dico? Va bene così- concluse lei, tornando tranquillamente alla sua cena -Son d'accordo con te, lasciamoci-
-Non esser così azzardata, ho fatto qualche ipotesi e hai già tratto le tue conclusioni, Usako-
La giovane bionda trattenne un singhiozzo, le lacrime continuavano a bussare alle porte dei suoi occhi che, ostinati, non permettavano loro di procedere -Non trattarmi più come una bambina, fammi sentire donna, per una volta-
Mamoru sbuffò -Ma che ti prende? Io cercavo di... di allentare la tensione- si morse il labbro -Hai fatto tutto da sola!-
-Non serve che tu mi addolcisca così la pillola, sputa il rospo e facciamola finita- sorrise, suo malgrado -Così possiamo continuare a cenare tranquillamente-
La confusione prese le redini della mente di Mamoru -Tu hai qualcosa che non va, stasera-
-T'aspettavi io mi disperassi?- sbottò lei.
-Stiamo divagando, dai- la interruppe -Ti sto lasciando, Principessa. Avrei voluto fosse una discussione leggermente diversa ma, a quanto pare, non è stato possibile. Buon appetito-
-Buon appetito- disse lei, nervosa -Mi auguro tu riesca a pagare il conto di entrambi, ho intenzione di ordinare minimo tre dessert-
"Almeno non si smentisce" pensò lui, forzando la sua permanenza al ristorante che gli creava un immane imbarazzo.

Una situazione assurda, due persone completamente diverse.
Indubbiamente Usako era una donna lunatica, si può dire in tutti i sensi.
Ma uno "scontro" del genere non se lo sarebbe aspettato nemmeno il migliore dei veggenti.
Certo, lei si trattenne. Mamoru, dal canto suo, fece un po' la stessa cosa, nonostante fosse shockato.
Fatto sta che l'unica cosa che si poteva dire di quella rottura, dopo diversi anni di relazione stabile, era: assurdo.


Nessun pianto, nessuna replica, nulla di nulla.

Usagi accettò tutto come le era stato offerto dalla vita, senza nemmeno indagare oltre alle ragioni che non fossero strettamente legate al destino forzato. Era così e basta. Quella sera non riuscì nemmeno a piangere, lei che trovava nel pianto anche la consolazione, attraverso il quale molto spesso si sfogava per poi stare meglio.


Nulla.

Non riusciva a spiegarsela nemmeno lei, così tanta indifferenza. Le emozioni stavan soffocando nella parte più remota del suo inconscio.
Il pensiero della precedente serata la sfiorava di sbieco, incutendole soltanto quella sorta di malumore che affannava a nascondere sin dal momento in cui s'era svegliata.

C'era rimasta male, nulla di più.


-Andrò a prendermi un gelato, senza di lui-

***


Usagi si preparò velocemente, un vestitino rosa e le ballerine bianche, i capelli inusualmente sciolti, il nervoso alle stelle.
Il suo appartamento era sottosopra, gli appunti universitari ricoprivano ogni lembo di pavimento che avrebbe potuto esser libero, gli anni eran passati ma il disordine regnava pur sempre sovrano.
Non s'intravedeva nemmeno una nuvola in cielo, era veramente una bella giornata, l'odore dell'estate era piacevolissimo.
Arrivata in centro s'appostò alla solita gelateria, un libro in mano e il suo gelato al cioccolato con tanta gustosa panna.
Come di consuetudine Moran si mostrava raggiante ad ogni cliente, e questo rasserenò Usagi, almeno in parte.
Le faceva sicuramente piacere il clima di benessere sprigionato dal suo cameriere preferito.



-Sola soletta oggi, eh?-
Colta di sorpresa, Usagi alzò gli occhi di scatto.
-Seiya!-

Si sentì meglio nel rivederlo, nel risentire la sua voce.
Da parecchio tempo non lo vedeva più, sarà perchè era troppo concentrata, incredibilmente, a studiare. Sarà perchè con Mamoru accanto non aveva occhi per nessun'altro.

Non aveva OCCHI per nessun altro, ma il cuore....


-Eh sì, avevo bisogno di stare un po' sola- 
Seiya si sedette accanto a lei, sistemandosi i lunghissimi capelli corvini dai riflessi blu come il mare.
-Eri sempre così circondata che per salutarti mi sembrava di dover chiedere il permesso-
-Beh, circondata- soffocò una risata lievissima - Se la presenza di Mamoru ti sembrava una folla, non voglio immaginare cosa pensi delle tue fan quando t'assalgono per un autografo!-
Seiya la fissò, enigmatico -Dolce Usagi... come siamo spiritose stamani! Non vorrai mica tenermi testa?-
La ragazza s'ammutolì, continuando a leggere il suo libro.
-Strano il destino, non trovi? Erano secoli che non ci si parlava, oggi abbiamo addirittura parlato per trenta secondi- aggiunse Seiya, addentando il wafer del gelato della bionda che, immediatamente, gli lanciò un'occhiata astiosa -Non so nemmeno cosa mi abbia portato in questa gelateria-
Usagi abbassò le spalle-Ci sei sempre venuto in questa gelateria, Seiya- scosse il capo, come in segno di resa -E non mi parlare di destino va, che è meglio!- aggiunse a bocca piena.
-Io trovo che sia molto affascinante il destino-
-Io trovo che sia nauseante-
-Sarà perchè mangi troppo gelato-
Un'altra occhiata cupa centrò Seiya che subito si ritrasse -Di cattivo umore oggi, eh?-
-Mamoru mi ha lasciata. Diciamo che potrebbe andare meglio-
Seiya rimase allibito -La coppia promessa che scoppia?-
-Non ho voglia di ridere, dai!-
Lui rise - Testolina Buffa, prendi la vita con un sorriso, sei giovane, sei bellissima, cosa vuoi di più?-
-Non mi pare tu fossi tanto più felice di me quando ti ho rifiutato-

Usagi sbarrò gli occhi "cavolo, ma che cosa ho detto?"

-Scusa, mi dispiace- intervenì immediatamente.
-Il passato è passato, stai tranquilla- disse, visibilmente provato. Seiya non sapeva mentire.

I due rimasero in silenzio senza più parlarsi per altri 10 minuti, l'imbarazzo impregnava l'aria che respiravano, Usagi si sentiva davvero in colpa per quelle parole.
In quelle ultime ventiquattro ore non riusciva proprio a dare alcuna spiegazione alle sue reazioni, alle sue emozioni e a tutto ciò che ci fosse in qualche maniera connesso.

-Mi dispiace-
-Ancora?-
-Era per rompere il silenzio-
-Dai che ti perdono-
Usagi sorrise
-A patto che tu ovviamente mi conceda una bella cenetta stasera- accennò, facendole l'occhiolino in modo galante.
-Già approfitti?- scherzò Usagi.
-Donna di poca fede-  Seiya s'alzò, pagò il conto ed uscì, sorridendo alla ragazza afflitta -baci baci, ci sentiamo!-
Usagi pensierosa seguì con lo sguardo la sagoma del giovane cantante che pian piano s'allontanava, le faceva davvero uno strano effetto.

 "Il destino... "


-Dovrei pagare il mio gelato-
Moran abbozzò un sorriso gentile -Già fatto, cara, c'ha pensato il tuo... ehm, nuovo cavaliere?-
Usagi non degnò Moran d'una risposta e s'affrettò a uscire dal locale, inciampando pure nello scalino della porta d'ingresso.
"Mamma, spero non mi abbia visto nessuno!"
Di Seiya non c'era più neanche l'ombra.
"Almeno mi son risparmiata la solita figuraccia... lo ringrazierò la prossima volta allora!"
-Grazie per il gelato!- urlò a vuoto, dimenandosi in una posa piuttosto goffa.


La sera non tardò ad arrivare ed Usagi continuava ad osservare il telefono.
"Lo chiamo o non lo chiamo, mi chiama o non mi chiama? Perchè penso a lui? Ieri l'uomo che volevo sposare mi ha lasciata senza nemmeno fornirmi un minimo dettaglio, ed io? Oggi già penso ad un altro.
E nemmeno ad un altro qualsiasi... Forse ho davvero bisogno di un appoggio, non lo so. Del suo, probabilmente. Non sento di avere bisogno delle mie amiche, ma di lui. Ma che razza di pensieri, Usagi che ti succede, sveglia! Lui"
Senza più esitare s'attaccò al telefono, con le mani fredde e sudate digitò il numero di Seiya dopo aver passato l'intero pomeriggio a cercarlo tra i vari promemoria e agende sparse per il suo piccolo appartamento.

Squillava..
Squillava....

"Dimmi che non ha cambiato numero"

-Pronto?-
-SEIYA!-
-Usagi... così mi spacchi i timpani!-
-Non fare l'antipatico!!!-
-Hai ripensato alla mia proposta e, soprattutto, hai ancora il mio numero?-
Usagi sospirò-Non far lo spiritoso e portami fuori ad ingozzarmi-
-Se la metti così, subito madame- Seiya rise di gusto -Non ti farò ingozzare troppo... Usagi cicciona non è un bel vedere!-
-Come ti permetti?!-
-Arrivo tra mezzora-
Stava per riagganciare-Ah, stai da dio con i capelli sciolti-
Usagi arrossì.
Bip-bip-bip.
Mezzora, mezzora per prepararsi e diventare bellissima, per lui. 
"Oggi dovrei spegnerlo questo cervello, certi pensieri non so nemmeno da dove vengano fuori...

Mi hai mandato in tilt... solo tu puoi ripararmi.



ndA: il primo capitolo, rivisitato in molte sue parti, non mi accontento mai, lo so! perdonatemi! Attendo vari pareri, se mai ne aveste voglia! Au Revoir! Grazie a quelli che mi seguono!
  
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