Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Kisa_    27/02/2011    3 recensioni
"Mentre stava attraversando il viottolo che l’avrebbe portato alla sua immensa dimora, Antonio stava già pensando al modo in cui si sarebbe fatto perdonare se Romano si fosse arrabbiato."
[Spagna x S.Italia]
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ormai si era deciso a tornare.
Erano passate le tre e mezza di notte e il suo compagno si sarebbe sicuramente preoccupato.
Mentre stava attraversando il viottolo che l’avrebbe portato alla sua immensa dimora, Antonio stava già pensando al modo in cui si sarebbe fatto perdonare se Romano si fosse arrabbiato.
Con un bel massaggio alle spalle molto probabilmente lo spagnolo avrebbe potuto salvarsi dall’ira dell’italiano, il quale, quando arrabbiato, poteva essere notevolmente letale nonostante fosse di corporatura più esile del primo.
Oltrepassò il cancello e attraversò il lungo viale circondato da alberi arrivando al grande portone di casa.
Come se dotato di sesto senso, il maggiordomo aprì la porta e si inchinò leggermente al passaggio del suo capo.
-Salve Diego-
-Buonasera Signore! Vi siete diverto?- domando il maggiordomo mentre con lieve sforzo richiuse il grande portone.
-Ovviamente! E’ stata una serata ben organizzata. Mi dispiace che Romano non sia venuto, si sarebbe sicuramente divertito. A proposito, è già a dormire suppongo…-
-Certamente Signore. Il Signorino Romano si è coricato circa un paio di ore fa. Mi ha anche chiesto gentilmente di dirle, mi scusi l’insolenza ma il Signorino mi ha… diciamo… obbligato, a riferirle questo messaggio…-
Antonio rabbrividì. Si aspettava quale sia il messaggio, ma si fece coraggio e incalzò Diego a continuare il discorso.
-Il Signorino Romano mi ha chiesto di dirle che lei è…-
Una goccia di sudore stava colando lentamente dalla fronte dello spagnolo, il quale deglutì lentamente iniziando a temere che il suo compagno fosse a questo punto veramente arrabbiato.

Antonio stava salendo le scale. Ancora non poteva credere che in quelle circostanze Romano avesse pensato una cosa del genere. Fu così che decise comunque di mettersi a letto con lui e non nella stanza degli ospiti.
Mentre attraversava il lungo corridoio tempestato di quadri di antenati della famiglia Carriedo, Antonio gli parve di sentir parlare.
-Mah… forse è la stanchezza. Mi sembrava sentir parlare Romano… magari parla nel sonno!-
Con questa convinzione si avviò più rapidamente alla porta e vi appoggiò lentamente l’orecchio.
Romano parlava. Ma erano parole troppo comprensibili per poter essere parole da “sonnambulo”.

“Don’t call my name
don’t call my name… Alejando”

Antonio si ritrasse di colpo.
-Alejandro? E chi è questo tizio?- si domandò con un tono tra la perplessità e la rabbia per poi di nuovo appiccicarsi alla porta.

“I’m not your babe
I’m not you babe… Fernando”

-Oh mamma mia ce n’è un altro!-
Non sapeva cosa fare: se entrare e fare una strage, senza far del male al suo amato Romano ovviamente, oppure andarsene e lasciare che Romano si diverte con quell’ Alejandro e con quel Fernando perché si merita di essere tradito dato che era rientrato tardi senza aver avvertito l’italiano.
Lo spagnolo stava per andarsene rassegnato quando la voce di Romano echeggiò ancora più forte dalla stanza.

“Don’t call my name
don’t call my name…Roberto”

-QUESTO E’ TROPPOOOOOO!!!!! ORA ANCHE ROBERTO???!!!-
Antonio prese la rincorsa e si buttò sulla porta buttandola giù.
Vide la testa di Romano che spuntava dalle lenzuola mentre lo guardava con occhi terrorizzati.
-A-Antonio cosa stai facendo?-
-Cosa sto facendo? Sto per porre fine alla vita del Trio dei due “Ando più un Erto”!- ringhiò avvicinando a carponi verso il letto.
-Il Trio che? Ma sei cretino? Guarda che qui ci sono solo io!-
-A si è… ci sei solo te è… allora spiegami il rigonfiamento delle lenzuola- domandò trionfante Antonio che si era aggrappato alle lenzuola per poterle strappare via dal letto.
- Ehm… quale rigonfiamento!? Qui non ne vedo-
Romano aveva un tono estremamente preoccupato che aumentò quando Antonio si alzò in piedi e attuò quello che voleva fare.
Con grande sorpresa dello spagnolo, il rigonfiamento era stato provocato dalla presenza di tre enormi pupazzi a forma di pomodori con tanto di faccina simpatica, ma lo stupore più grande è stato nel vedere Romano vestito estremamente sexy con una divisa da marinaretto molto attillata e leggermente trasparente.
Lo spagnolo non poté non buttarsi sul letto per andare a baciarlo. L’italiano ricambiò.
Passarono il resto della notte a coccolarsi e ad amoreggiare fino a quando non arrivò mattino.
Romano si era alzato per primo per poter preparare la colazione al compagno.
Antonio era nudo, coperto solo dalle lenzuola sulle parte intime. Stava abbracciando uno dei pupazzi-pomodoro quando venne svegliato dolcemente da una carezza del suo amato.
-Buongiorno bastardello- gli sussurrò dolcemente all’orecchio Romano.
-Buongiorno! Ma… come mai sei così gentile? Di solito la mattina mi svegli a calci- disse divertito Antonio.
-Stamattina mi sento buono e comunque dopo la tua colazione ti prenderò a calci-
-E perché mai?- domandò sconsolato e ancora assonnato l’altro.
- Perché ieri sera, caro il mio genio, hai rovinato la sorpresa che volevo farti. E’ da quando che te ne sei andato che stavo facendo le prove.-
-Ehm… quale sorpresa?-
Romano fece qualche passo indietro ed iniziò a fare dei movimenti sensuali. Questi erano accompagnati da una canzone.
Le parole erano estremamente familiari alle orecchie di Antonio il quale iniziò a provare una sorta di vergogna.

“Don’t call my name
don’t call my name… Alejando.
I’m not your babe
I’m not you babe… Fernando.
Don’t call my name
don’t call my name… Roberto”

Adesso era tutto chiaro. Alejandro, Fernando e Roberto erano personaggi di una canzone e non gli amanti di Romano.
Antonio non aveva preso un granchio ma una grandissima aragosta.
Iniziò a ridere come un matto facendo quasi rovesciare il vassoio della colazione per terra.
Romano non capiva e non voleva capire. Pensava che il compagno durante la sua serata avesse assunto qualche sostanza che gli avesse mandato in fumo il cervello. Ma andava bene così, perlomeno stava ridendo.
Si avvicinò di nuovo al letto e Antonio, prontamente, afferrò un polso del compagno facendolo cadere accanto a lui e prendendogli dolcemente la testa per sussurrargli all’orecchio.
-Ti amo!-
Romano si ritrasse e questa volta fu lui a sussurrargli all’orecchio.
-Anche io… ma solo se riuscirai a prendermi, maledetto bastardo!-
Diede un pugno nel petto del povero Antonio scappò via. Quest’ultimo si alzò di scatto dal letto facendo rovesciare del tutto il vassoio della colazione, si mise le mutande per avere un po’ di decenza e iniziò a rincorrere l’italiano dispettoso.

Fine

NOTA: il Trio dei due “Ando più un Erto” deriva dal fatto che Fernando e Alejandro finiscono con Ando e Roberto con Erto ( Brava Kisa mi hai scoperto: America/Che bello, allora adesso diventi una mia colonia:Kisa/ O.O: America)

Spazio Autrice: eccomi qua con la mia prima fic su Hetalia!!!!! Spero che non sia una cavolata, mi è venuta in mente ascoltando la canzone Alejandro cantata da un ragazzo.
Di Hetalia ho dei personaggi preferiti ma amo comunque ogni piccola nazione ^W^
Ringrazio un anticipo chiunque legga, recensisca o metta tra i preferiti questa fic.
Bhè alla prossima ^^
PS: non saprete mai cos’è la cosa che ha dovuto riferire il maggiordomo ad Antonio MUAH MUHA MUHA!!!!! ( Ha detto che aveva sonno e andava a letto presto:Antonio/ Grazie -.- :Kisa)
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Kisa_