La moglie e l'amante

Era sempre stata la gemella buona, lei.

Quella dolce e simpatica, che si accontentava di tutti gli scarti della sorella.

Lei che non aveva i capelli azzurri come il cielo, lei che non aveva gli occhi verdi come il mare, che non aveva la sua grazia, la sua eleganza, la sua compostezza.

Lei che rappresentava il regno solare, che fingeva di essere la sua migliore amica.

Fine era stufa di tutto questo.

E se n'era resa conto solo ora. Adesso che i suoi sogni erano stati infranti.

Il principe Shade, di cui era sempre stata innamorata e dal quale veniva ricambiata, aveva convolato a nozze con Rein. E Fine era stata costretta a tacere e a fare la damigella d'onore al matrimonio.

Ma non avrebbe commesso ancora lo stesso errore. Soprattutto perchè non poteva in nessun modo stare lontana da Shade, come lui non riusciva a non cercarla.

Così ogni notte, in quella dannata stanza del regno della luna, in quel dannato castello che inghiottiva Fine senza lasciarle via di scampo fino all'alba, i due amanti consumavano inevitabilmente la loro passione.
Fine si odiava per ciò che faceva alla gemella, per come la tradiva spudoratamente.

Fine odiava anche Shade, che non era stato in grado di difendere la loro relazione, ma che nonostante ciò l'amava più di ogni altra cosa.

E Fine odiava anche Rein, che dalla nascita l'aveva condannata ad essere “la numero due, la seconda scelta”.

Quella notte, qualcosa però andò storto.

Prima che il sole sorgesse, Fine sgattaiolò furtiva fuori dalla stanza da letto in cui aveva appena dormito con Shade.

Non c'era nessuno nei corridoi bui del palazzo. Tranne una persona.

Rein si avvicinò alla sorella, che capì di essere stata colta in flagrante, e le sferrò un energico schiaffo sulla guancia.

-Da quanto tempo, Fine?-, chiese con voce autoritaria.

Fine non osò aprire bocca.

-Da quanto tempo?-, tuonò ancora una volta la gemella.

-Dal matrimonio...-, sussurrò lei. Non c'era vergogna nella sua voce, solo rimpianto. Rimpiangeva di aver taciuto quando era stato annunciato il fidanzamento tra Rein e Shade. Rimpiangeva di non essere intervenuta durante la cerimonia nuziale. Rimpiangeva di non poter essere la moglie di Shade.
Solo una cosa la consolava: per quanto Rein e Shade potessero essere uniti legalmente, Fine possedeva il cuore del ragazzo. Era la sua amante. Era l'unica donna che Shade potesse amare. E questo le dava il coraggio di affrontare la gemella.

-Sei una sporca traditrice.-, sibilò minacciosa Rein.

-Io? Io sarei la traditrice? Tu mi hai tradita. Nonostante sapessi perfettamente che io e Shade ci amavamo, tu hai accettato il fidanzamento che vi fu imposto dai nostri genitori.-, le rinfacciò Fine, con le lacrime agli occhi.

-Il matrimonio è sacro, Fine. È deplorevole il tuo comportamento!-, ancora una volta, Rein sviava le accuse per portare la giustizia dalla sua parte.

-Sarà anche così, ma Shade mi ama. Non possiamo stare lontani l'uno dall'altra. Ci riesce impossibile.

-Io sono sua moglie, Fine. Non tu.-, Rein incrociò le braccia, assumendo un'espressione di sfida.

-E io sono la sua amante. Sono l'unica che lui possa amare. Questo lo sai anche tu.

Le cose stanno così, Rein. Potrai continuare a lamentarti, denunciarmi ai nostri genitori, ma io e Shade continueremo ancora, ancora e ancora a incontrarci in questo palazzo, per condividere lo stesso letto come fanno due persone che si amano.

E Fine e Shade continuarono ancora, ancora e ancora a incontrarsi in quel palazzo, dove si amarono fino alla fine nonostante le avversità.