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Autore: Chemical Lady    01/03/2011    9 recensioni
Gerard Way in camera da letto ha tre specchi....
Ed è solito tornare lì, quando ha voglia di riflettere sulla sua vita che si è svolta seguendo delle tappe ben precise che l'hanno portato.... Al nulla....
Piccola one senza pretese, per un mio grande ritorno nel mondo delle Frerard che tanto amavo....
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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bananissima

 

 

Gimme love! I don't need it (perhaps) ,

but I'll take what I want from your heart ...

 

 

 

 

 

 

Gerard Way in camera da letto ha tre specchi.

 

 

Tre specchi, collocati in tre diversi punti della stanza rettangolare e che a te sembrano ridare tre differenti immagini di te stesso…. E questo perché, quando ti trovi solo e ti metti a pensare, pensare sul serio per davvero, ti pare quasi che tutta la tua vita si possa tranquillamente chiudere lì dentro.

Non nella casa che divide con tua moglie e tua figlia.

Non nei camerini sparsi per il mondo, nei luoghi in cui la band ti porta.

 

No.

 

Quella piccola stanza che puzza di muffa e chiuso, in quella triste casa in una squallida periferia di Newark.

La stanza della tua adolescenza, che ha udito le tue risate e visto le tue lacrime giorno dopo giorno… La stanza in cui ti chiudevi quando ti sentivo troppo diverso dal resto del mondo, quel il luogo di riflessione dal quale ti estraniavi per creare i tuoi primi testi che ora ti fanno solo sorridere… Il rifugio nel quale ti sei chiuso quanto è morta Lei, tua nonna, la sola persona che abbia mai creduto nelle tue potenzialità e che ti trovasse speciale così come eri…

La stanza nelle quali passava le notti sveglio con Mikey a raccontarsi storie su un futuro idilliaco , che ti strappi da quelle quattro mura ricoperte di disegni a china e foto vecchie, che sembrano stringersi sempre di più….

Ora che quel futuro è qui tangibile, tu che fai? …

 

Torni sempre qui, anche ora.

 

Accendi la luce con un movimento lento della mano e ti guardi attorno come se ti aspettassi di trovare qualcosa di diverso…. Ma è sempre tutto uguale, Gee.

Sempre la stessa solfa, ogni volta, per questo senti il bisogno di un cambiamento? No, ti spaventerebbe a morte trovare qualcosa di cambiato, per questo tua madre non ci mette mai mano, anche se la tentazione di pulire e buttare via quel cumulo di cianfrusaglie inutili è tanta…

Ti siedi sul letto e ripensi a tutto quello che queste mura conosciute ti hanno sentito dire….

 

Mikey davvero stai imparando a suonare il basso da solo?? Non dire cavolate dai….” “…. Dannazione sei bravissimo, man!  A questo punto chiamiamo quel tale, Toro mi pare, e diciamogli che ci stiamo a metter su la band!” “…Frank Iero? No non l’ho mai sentito nominare…. Chi è?” “…Quel nanetto non ne fa una giusta, Toro! Hai visto?! Mi ha quasi rotto la schiena saltandomi addosso! E non dirmi che sembro un vecchio brontolone!!” “Sai Mikey…. Credo di essermi preso una sbandata…. Ma non centrano le ragazze…” “Frank, io credo davvero di essermi innamorato di te…” “… Ragazzi è arrivata la risposta! Ci hanno presi! Incideremo il nostro disco! Ce l’abbiamo fatta!...”

 

Ahia, Gee, cosa sono quegli occhi lucidi? Non venirmi a dire che ti viene da piangere!

Anche tu pensi che sia patetico, eppure quel sorrisetto e quegli occhietti umidi trasudano commozione…

Non credi di essere un po’ troppo vecchio per queste cose? E poi è passato troppo tempo…

Ti alzi, dirigendoti davanti allo specchio ovale sopra al comò di pesante legno scuro. Ti guardi per qualche istante, sei un grasso ubriacone, irretito dalla fama e da un certo Bert McCraken….

I capelli lunghi ed unticci, annodati in cordelle dall’aspetto stomachevole, lo sguardo allampanato, quel piccolo schizzo di vomito a deturpare lo splendore di quella cravatta rossa, sapientemente abbinata alla camicia nera…

 

 E ancora riprendono quelle voci in testa, ma non sei tu a parlare…

…Gerard, cazzo! Smettila di bere! Ti rendi conto che tuo fratello e Frank si stanno spaventando a morte?!” “..Bro… penso che dovremo ritirarci… La fama non vale la tua salute…” “…Gee io ti amo ma non riesco a vederti in questo stato…. O ti disintossichi e smetti di bere o lascio i MyChem…

 

Eccola , la prima lacrima, che scappa dagli occhi verdi e cade sulla guancia rotolando fino al legno del mobile sul quale sei appoggiato…

Guardati, guardati come eri….

Come lo chiamano  i tuoi fan? Il periodo di Revenge? Il periodo glorioso che vi ha portato fra le stelle?

Ah, se solo tutti sapessero come ti riducevi allora questo ‘periodo glorioso’ non sarebbe più ritenuto tale. Sono stati gli anni più oscuri della tua vita, in cui ti sei quasi smarrito in quel sogno diventato però un incubo…

Ma c’era lui….

 

C’è sempre stato.

Frankie….

 

…Ti prometto Gee che ti aiuterò…. Non ti permetterò mai di lasciare di nuovo la mia mano…

 

Ti ha aiutato davvero, ti ha fatto riemergere da quell’abisso che ti ha quasi inghiottito.

Ti ha amato veramente, e tu l’hai amato a tua volta.

E poi?

Poi ti sposti, e ti ritrovi davanti alla vetrata dall’armadio, ad ammirare qualcuno che non eri tu e che mai vorresti essere, in questo momento... Ma che qualche anno fa ambivi di diventare.

Distinto dentro a quella bella divisa da parata, lievemente impolverata ma che da comunque un tocco di classe, con gli occhi profondamente cerchiati di nero e i capelli di un bianco innaturale, come un albino malato, che non ti donavano affatto ma che tu ti ostinavi a portare…

Ma chi pensavi di essere?

Hai sempre sognato di diventare un eroe e invece cosa sei diventato?

 

Un pagliaccio triste….

 

Quello è stato il periodo delle farse, delle canzoni poco impegnate dalle frasi antisonanti che hanno fatto bagnare un sacco di ragazzine che non hanno capito davvero un cazzo di quello che volevi trasmettere loro.

Perché, e questo lo ripeteresti fino a vomitare, The Black Parade non contiene canzoni d’amore….

Eccetto due… O tre forse.

Il motivo?

Perché l’amore è finito durante la stesura di quel cd….

You’re just a Sad Song with nothing to say about life…. La vostra vita… Te l’ha detto lui, te lo ricordi? Era incazzato nero e gli sono sfuggite un po’ di parole…

Quale è stata la tua risposta? Ah si, giusto

I don’t love, like I did yesterday….

E l’hai lasciato tu.

L’hai fatto davvero Gerard, hai guardato negli occhi Frank e l’hai cacciato dalla tua vita come se non fosse mai contato nulla….

Ed invece è stato tutto.

 

…Non dovremmo più stare insieme…” “…Che cazzo stai dicendo Gee?!?” “…Hai capito no? La nostra storia è finita…” “…Dimmi almeno perché, cazzo!!...” “Perché non ti amo più come ti amavo ieri…

 

Bravo coglione, dillo che ora ti prenderesti a badilate sulle palle per averlo fatto!

Ti sei sposato, hai fatto la boiata…. Hai messo al mondo una bambina, la figlia di un emerito coglione e hai lasciato che Frank facesse lo stesso, mettendo su famiglia…. Tutti quei cani, le due figlie….

A lui sono sempre piaciute le cose in grande…

A te no, le hai sempre detestate.

Quante cose detesti? Troppe vero?

 

Odio, la tua parola preferita.

 

Forse odi tua moglie e quel modo che ha solo lei di farti capire che sì, hai sbagliato a sposarla perché non ha capito un cazzo di come sei fatto tu…

Odi il fatto che quella stupida canzone dica che sei solo una canzone triste senza nulla da dire riguardo allo scorrere della vita….

Odi il modo in cui hai succhiato la linfa vitale da Frank e poi l’hai lasciato…

 

Ti sei arreso.

 

Non sei mai stato capace di lottare! E ora guardati! A piangere su una storia finita che ti ha lasciato solo i ricordi degli istanti più belli della tua vita!

Sei uno stupido! Un idiota!

Guardati…. Te lo dici da solo….

Smettila di guardare come credevi di voler diventare, staccati da quella vetrata o la romperai a pugni…

I’am not afraid to keep on living, I’am not afraid to walk this word alone….

Tutte puttanate, tu hai paura di rimanere solo perchè in cuor tuo sai di esserlo.

Sei un ipocrita! Menti persino a te stesso…. Ma non dura molto…

 

IPOCRITA.

 

È dura accettarlo, posso immaginarlo, ma le scelte che hai preso hanno un prezzo alto da pagare…

Ti siedi sul letto pesante, portandoti una mano al naso, sul quale sta cadendo una lacrima, e afferri l’ultimo specchio, quello piccolo che sta sul comodino, poco più grande della tua mano ma che ti rimanda la sola immagine reale.

I capelli rossi, la giacca di pelle blu elettrico…

Ma dove credi di andare conciato in questo modo scusa?

 

Chi è questo tizio?

 

Dai, questo non sei tu…. Lo sai…

Killjoy un cazzo…. Che cazzata hai partorito stavolta?!

Guarda, era quasi meglio essere un maldestro soldatino in una parata di scheletrini da Halloween…

Hai tentato di diventare quel fantomatico supereroe eh?

 

Ma hai fallito ancora

 

Quante cose non realizzate, quanti sogni infranti dentro a cassetti chiusi a chiave dall’interno…

Fai ridere, sei davvero l’ombra di un uomo.

Hai perso tutto.

BRAVO! Così ti voglio! Così dovrebbero vederti i tuoi fans, quel brando di ragazzine urlanti…. Così! Come un reietto mentecatto…

Ti alzi di scatto e il cellulare di cade dalla tasca cadendo sulla moquette.

E allora, mentre ti chini a raccoglierlo, vedi il tuo riflesso nel vetro di quel piccolo oggetto e rifletti.

Il passato è stato in parte bello ed in parte triste, il presente fa schifo…

 

Ma il futuro, e non mi stancherò mai di dirtelo Gee… Quello te lo scegli da solo….

 

Il numero te lo ricordi ancora a memoria vedo, visto che lo componi velocemente quasi come se da quello dipendesse la tua intera esistenza.

Ed in parte è vero…

-C-ciao Frank- che voce tesa ed insicura…. Sta davvero parlando il grande Gerard Way? Quello che piange da solo chiuso in una stanza ma che ama fare il duro ed il grandioso davanti agli altri? –Si…. Scusa per l’ora solo mi chiedevo se ti andava di uscire per bere qualcosa insieme…. Non so…. Magari mentre io mi bevo una Diet Cola tu puoi prenderti una…. Oh! Sarebbe fantastico…. Si, sono dai miei ci metto un secondo…. Allora ci vediamo lì!.... Ah Frank….- Non morderti le labbra e smettila di tentennare! Pensa che sei sulla strada giusta! –Mi sei mancato parecchio, ho molte cose da raccontarti…..- e poi riattacchi, e non piangi più.

Perché dopo tanto tempo senti di aver imboccato la strada giusta, quella vera.

Così scendi le scale velocemente e dai un bacio a tua madre sulla guancia dicendole che può anche smantellare quell’ammasso di roba che hai accumulato in camera, e di buttare in particolare tutti gli specchi.

Ti chiede se stai bene, e dove stai andando…

Ma tu stai benissimo perché sai che la tua immagine riflessa è cambiata, sta cambiando, e per la prima volta da quando eri un ragazzino ti piace molto…

Per una volta scegli ciò che vuoi per te, e non ciò che ti serve per apparire…

 

 

 

 

 

Piccola One senza pretese, nata durante un viaggio in autobus per tornare a casa, mentre guardavo la neve cadere….

Se vi è piaciuta almeno un po’ ditemi che ne pensare…

 

 

  
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