Note dell'autrice:
Dopo questo capitolo magari vi chiederete se sia normale per me ripetere paradigmi inglesi durante l'ora di motoria.
Normale non è, ma mi è successo. Ed è da lì che è nata la storia^^
Il festival del Nonsenso

Take. Took. Taken.
Take. Took. Taken.
Take. Took. Taken.
Take. Took…
Piero manca il volano con quella specie di racchetta che tiene in meno. Forse la prof ne ha detto il nome, forse no. Io non l’ho sentito. Non la stavo a sentire.
Marco lo colpisce in battuta.
Take.
E Piero ribatte.
Took.
Il volano vola troppo lontano. Forse l’altezza non è la gran qualità che si pensa, con la palla, o forse è il tetto della palestra ad essere perfetto per i lilliput, ma a me sinceramente Piero sembra troppo alto con questo sport.
Marco non riesce ad acchiapparla. Siamo punto daccapo.
Take. Took. Taken.
Take. Took. Taken…
- Vince Marco – annuncia la prof con voce piatta e ovvia.
Entrano in scena Carla e Silvia. Loro sì che sono brave.
Chiudo gli occhi e mi isolo nella maniera più totale. La mia orribile performance l’ho già fatta. Ora stiamo a vedere quelle degli altri.
Take. Took. Taken.
Take. Took. Taken.
Niente da fare. Non mi posso isolare da quei suoni.
Go. Went. Gone.
Put. Put. Put.
Read. Read. Read.
Sento la palla cadere. Però hanno resistito, le due.
… E di nuovo:
Take. Took. Taken.
Take.  Took. Taken.
Take.
Took.
Taken.
…
…
Take.
Took. Taken.
Take. Took. Taken.
…
… E’ ipnotico. Il presente sbiadisce, riesce quasi a sfuggirmi di mano, riportandomi a quel giorno…