La luna era piena e un senso di pace la circondava. Era da qualche giorno che era così luminosa ma era passata inosservata agli occhi di tutti tranne a quelli acuti di chi custodiva un segreto di luoghi passati che solo pochi superstiti avrebbero avuto un vago ricordo. Un paio di quegli occhi erano proprio fissati su quella sfera dorata che celava i propri misteri. Quegli occhi profondi e saggi appartenevano a una gatta nera con una mezzaluna in fronte che era sul tetto di una piccola villetta in un quartiere giapponese. Ormai mancava poco, se lo sentiva. Con un balzo, venne affiancata da un gatto bianco, anch’egli con lo stesso simbolo in fronte, che dopo averle lanciato uno sguardo di sbieco si mise a fissare la luna.

Artemis: Il momento si sta avvicinando.

Luna: Non ci resta che aspettare.

Artemis: (si volta verso di lei con sguardo preoccupato) Cosa succederà se non riusciamo a trovarli?

Luna: Si riveleranno prima che la luna piangerà sangue. (ribatte decisa senza smettere di guardare con fierezza la luna)

Artemis: Dobbiamo prendere in parola quella profezia? Sono due anni che li cerchiamo e abbiamo sempre fatto un buco nell’acqua tra morti violente e resurrezioni.

Luna: Manca poco Artemis, non lo senti anche tu?

Artemis: (sospira sfiduciato) Si ma sono preoccupato per ciò che succederà.

Luna: Dobbiamo aver fiducia in quella profezia. È stata la regina stessa a invocarla poco prima che morisse.

Artemis: E se si fosse sbagliata?

Luna: (si volta verso di lui con sguardo triste) Dovremmo pregare che non sia così altrimenti non ci resta che assistere alla distruzione di tutto.

Artemis: Dobbiamo avvisare le guerriere.

Luna: (scuote la testa) Per il momento no, non hanno bisogno di addossarsi il peso di un’altra missione.

Artemis: Mi sento inutile Luna.

Luna: (gli si avvicina) Artemis sei fondamentale in questa missione, sei uno dei guardiani e il tuo compito è addestrare e stare vicino alle guerriere. Non sei inutile.

Artemis: Neppure tu e lo so che ti stai preoccupando anche tu ma non lo vuoi dare a vedere. Hai paura per i principi e per quello che la profezia riverserà su di loro.

Luna: Mi fido della regina, si è sacrificata per salvare tutti noi.

Artemis: (annuisce cercando di riprendere il suo coraggio) Dobbiamo ripristinare ciò che è stato distrutto e trovare le colonne portanti del regno, i due cristalli.

Luna: Ce la faremo.

Artemis: Si, ce la faremo Luna.

Luna: (improvvisamente si fa allarmata) E se dovesse spegnersi di nuovo?

Artemis: Andremo incontro al nostro destino, ma io non ti lascerò mai. Combatteremo fino in fondo affinché la profezia si compia.

Luna: Grazie Artemis.

La gatta arrossì lievemente distogliendo gli occhi da lui per tornare a fissare la luna. Artemis rendendosi conto di averle detto una mezza dichiarazione, s’imbarazzò ulteriormente e seguì lo sguardo di Luna. Rimasero ad osservare quella sfera dorata per parecchio tempo nel silenzio della notte, finché la luna non sembrò ricambiare il loro sguardo brillando all’improvviso. Si, stavo proprio accadendo qualcosa e ben presto tutti se ne sarebbero accorti.