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Autore: Aya Lawliet ___backupFGI    02/03/2011    5 recensioni
(Pokémon 4ever - Celebi: the Voice of the Forest)
Sam sospirò appena. Il corpicino di Celebi tremò sotto le sue dita – o forse erano proprio le sue dita a tremare?
«Lo voglio davvero. Però... lì non ci sei tu ad aspettarmi.»

{Ash/Sam ♥ spoiler sul finale del film}
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ash, Celebi, Delia Ketchum, Pikachu, Prof Oak
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Il tempo serve ma non esiste ~

prompt: #089, utopia

 

 

 

Gli ultimi Butterfree non erano altro che illusioni di colore stagliate nel sole nascente. Sulla spalla di Ash, Pikachu sbadigliò forte; saltò giù sulle sue ginocchia e gli si accoccolò in grembo. Celebi gli si avvicinò assonnato. Si riaddormentarono subito, accucciati l’uno all’altro, proprio come prima, nella radura.

Sam sorrise distrattamente. Non era così male, in fondo, quel mondo. D’accordo, sì – era quello sbagliato. Non era suo. Il suo lo aspettava a quarant’anni di distanza, condensato negli occhi dei suoi familiari, tanto evanescenti che lui non riusciva neanche più a focalizzarli – quanto tempo era passato dall’ultima volta che aveva visto sua madre? Il suo viso era così nebuloso. Erano molto più nitidi, più inconfutabili, quelli dei suoi nuovi amici: di Celebi, di quella che era stata la ragazza del pane, di Brock, di Misty, di Pikachu... di Ash.

Così vicino, la mano ancora stretta sulla sua spalla. Così lontano, appartenente ad un futuro che prima o poi si sarebbe lasciato alle spalle.

Perché era questo che Sam voleva, no?

«Tutto bene?»

Si scosse. Guardò Ashcosì vicino così tanto come poteva essere in realtà così lontano? – e si sentì come smascherato da quello sguardo buono. Distolse il suo. Lasciò scivolare la mano con cui ricambiava la stretta, scendendo ad accarezzare i due piccoli pokémon. La luce dell’aurora tra le foglie irradiava il tronco di un’incredibile tonalità dorata sfumata nel verde. Tutto sembrava perfetto.

«Pensavo solo che... in questi momenti... vorrei solo che non finisse mai.»

Ash rimase in silenzio per un po’, evidentemente confuso. Gli teneva ancora quella mano addosso. Calda. Reale. E il suo respiro era l’unico suono nel silenzio ovattato delle fronde dell’albero.

«Ma pensavo che ti mancasse la tua epoca... Che non volessi altro che tornare.»

Sam sospirò appena. Il corpicino di Celebi tremò sotto le sue dita – o forse erano proprio le sue dita a tremare?

«Lo voglio davvero. Però... lì non ci sei tu ad aspettarmi.»

Il cuore gli saltò un battito. Le parole si erano scelte da sole. Serrò gli occhi, terrorizzato all’idea di voltarsi e scoprire cosa significasse il silenzio nuovo di Ash e il fatto che anche lui aveva ritratto la mano, e mai come in quel momento avrebbe voluto che Celebi si svegliasse e lo riportasse via nel tempo, ancora una volta.

Ma la mano di Ash tornò subito, sfiorandogli ora una guancia [inspiegabilmente] bagnata, e anche il suo respiro si fece più vicino – ed era molto più caldo di Celebi e dell’imbarazzo e del sole stesso.

«Potrai sempre aspettarmi tu, Sam. Prima o poi arriverò.»

E c’erano così tante cose, nella sua voce, che anche stavolta tutto si decise da solo. E Sam non seppe mai il come o il perché, non si chiese neanche se fosse giusto o sbagliato: era questo, era vero, e lui era semplicemente grato di viverlo. Grato che in quel momento contassero solo le mani e gli occhi e i respiri e le labbra di due persone vicine e lontane.

Ci volle tempo perché le voci sottostanti di Misty e Brock li richiamassero alla realtà; ma cosa significava, poi, il tempo? Il tempo serve, ma non esiste.

 

 

Quarant’anni dopo, una donna di nome Delia Ketchum metterà al mondo un bambino vispo e ciarliero, che si guarderà intorno con i suoi occhioni scuri e sorriderà all’uomo presente come per rendere merito a una promessa d’altri tempi. Si chiamerà Ash, dirà la donna. E il professor Samuel Oak non potrà che sorridere al sorriso del bambino, con una punta di nostalgia, e fingerà che quelle lacrime che si sentirà in viso siano solo commozione.

Il tempo non esiste, ma qualche volta attenua troppe cose.

 

 

 

[ 607 parole ]

 

 

 

 

 

 

Nota: Uno dei pochissimi pairing shounen-ai dalla serie Pokémon che abbia mai sostenuto. Perché il quarto film è amore <3

Non mi si venga a dire che questa shot è contro il regolamento di EFP u.ù Naturalmente non è proprio, ehm, consono che il professor Oak alla sua età attuale provi ancora sentimenti romantici per Ash, ma non per niente scrivo che il tempo (…) attenua troppe cose. Ciò che volevo esprimere con questa frase è proprio il fatto che, tornando nel passato insieme a Celebi, Sam abbia perso la possibilità di stare con Ash – in un senso sentimentale, insomma. Non potrà far altro che guardarlo crescere e ricordare i bei momenti condivisi nell’avventura che lui deve ancora vivere. È un rapporto tremendamente angst – ma anche tanto dolce. <3

La frase Il tempo serve ma non esiste è una citazione dalla saga La bambina della Sesta Luna, di Moony Witcher. Il resto è puro sclero.

   
 
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