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Autore: EffieSamadhi    03/03/2011    8 recensioni
"Che cosa vuoi, Lucy?"
[...]
"Voglio diventare schifosamente ricca, vincere un paio di Oscar e voglio una villa con piscina."
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Apaixonados Como Nos.'
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Che Cosa Vuoi Da Me?

Disclaimer – Non possiedo i personaggi, né tantomeno le vicende narrate. Sono solo una semplice fan che immagina strane situazioni.

 

 

 

 

Che Cosa Vuoi Da Me?

 

         “Che cosa vuoi, Lucy?”

Glielo ripete da anni, con cadenza quasi giornaliera. Vorrebbe soltanto capire il perché di quella strana ossessione nei suoi confronti.

Glielo domanda senza mai alzare lo sguardo dal pianoforte: occhi e mani incollati al bianco e nero dei tasti, la musica a riempire ogni interstizio.

Glielo domanda sempre con lo stesso tono, sospeso tra l’indifferenza e l’irritazione.

Ma oggi no.

Oggi Schroeder alza la testa e guarda Lucy Van Pelt negli occhi.

Oggi la musica si interrompe bruscamente, lasciando che il silenzio avvolga tutto.

Oggi più che mai, Schroeder vuole capire perché.

Ma oggi Lucy Van Pelt non sa che cosa dire.

Per la prima volta da quando è nata, Lucy non ha parole.

È tutta colpa di Schroeder, naturalmente.

Schroeder è cresciuto, esattamente come lei.

Hanno entrambi diciassette anni, e lui sta per partire.

Lui andrà a studiare musica in una scuola molto prestigiosa, e lei non lo vorrebbe.

Perché se Schroeder se ne va, non c’è più musica.

E a Lucy il silenzio non è mai piaciuto.

Non le piace il silenzio.

Eppure, adesso, sembra esserci soltanto quello.

Schroeder ha smesso di suonare e la sta guardando, seduto dietro il pianoforte.

Lucy vuole che resti, ma non riesce a dirglielo.

Non riesce a parlare perché lui la sta ancora fissando, senza battere ciglio.

Ormai sono un paio di minuti.

“Voglio diventare schifosamente ricca, vincere un paio di Oscar e voglio anche una bella villa con piscina” dice, tutto d’un fiato, sperando che se la beva.

“Che cosa vuoi da me, Lucy?” le domanda ancora, ponendo l’accento su quel ‘da me’.

Nonostante il forte imbarazzo, Lucy non abbassa lo sguardo.

Lucy Van Pelt non abbassa mai lo sguardo.

Vuole una risposta?

Ebbene, l’avrà.

“Voglio che tu non parta” confessa. “Voglio che resti qui.”

“Sono solo dieci mesi. Tornerò presto” risponde Schroeder, alzando le spalle con indifferenza.

“Beh, saranno dieci mesi molto lunghi, senza quello stupido pianoforte a fare baccano.”

Schroeder la guarda fare dietrofront e allontanarsi a passo di marcia.

Mentre lei lotta con tutte le proprie forze contro l’impulso di tornare indietro ad abbracciarlo, lui sorride.

Lucy Van Pelt non cambierà mai.

Non ammetterà mai di essere innamorata.

Sicuramente non di uno stupido pianista come lui.

   
 
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