Disclaimer
– Non possiedo i personaggi, né tantomeno le vicende narrate. Sono solo una
semplice fan che immagina strane situazioni.
Che Cosa
Vuoi Da Me?
“Che
cosa vuoi, Lucy?”
Glielo
ripete da anni, con cadenza quasi giornaliera. Vorrebbe soltanto capire il
perché di quella strana ossessione nei suoi confronti.
Glielo
domanda senza mai alzare lo sguardo dal pianoforte: occhi e mani incollati al
bianco e nero dei tasti, la musica a riempire ogni interstizio.
Glielo
domanda sempre con lo stesso tono, sospeso tra l’indifferenza e l’irritazione.
Ma oggi no.
Oggi
Schroeder alza la testa e guarda Lucy Van Pelt negli occhi.
Oggi
la musica si interrompe bruscamente, lasciando che il silenzio avvolga tutto.
Oggi
più che mai, Schroeder vuole capire perché.
Ma
oggi Lucy Van Pelt non sa che cosa dire.
Per
la prima volta da quando è nata, Lucy non ha parole.
È
tutta colpa di Schroeder, naturalmente.
Schroeder
è cresciuto, esattamente come lei.
Hanno
entrambi diciassette anni, e lui sta per partire.
Lui
andrà a studiare musica in una scuola molto prestigiosa, e lei non lo vorrebbe.
Perché
se Schroeder se ne va, non c’è più musica.
E
a Lucy il silenzio non è mai piaciuto.
Non
le piace il silenzio.
Eppure,
adesso, sembra esserci soltanto quello.
Schroeder
ha smesso di suonare e la sta guardando, seduto dietro il pianoforte.
Lucy
vuole che resti, ma non riesce a dirglielo.
Non
riesce a parlare perché lui la sta ancora fissando, senza battere ciglio.
Ormai
sono un paio di minuti.
“Voglio
diventare schifosamente ricca, vincere un paio di Oscar e voglio anche una
bella villa con piscina” dice, tutto d’un fiato, sperando che se la beva.
“Che
cosa vuoi da me, Lucy?” le domanda
ancora, ponendo l’accento su quel ‘da me’.
Nonostante
il forte imbarazzo, Lucy non abbassa lo sguardo.
Lucy
Van Pelt non abbassa mai lo sguardo.
Vuole
una risposta?
Ebbene,
l’avrà.
“Voglio
che tu non parta” confessa. “Voglio che resti qui.”
“Sono
solo dieci mesi. Tornerò presto” risponde Schroeder, alzando le spalle con
indifferenza.
“Beh,
saranno dieci mesi molto lunghi, senza quello stupido pianoforte a fare baccano.”
Schroeder
la guarda fare dietrofront e allontanarsi a passo di marcia.
Mentre
lei lotta con tutte le proprie forze contro l’impulso di tornare indietro ad
abbracciarlo, lui sorride.
Lucy
Van Pelt non cambierà mai.
Non
ammetterà mai di essere innamorata.
Sicuramente
non di uno stupido pianista come lui.