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Autore: Angel_lily    03/03/2011    12 recensioni
Salve a tutti! Ecco il frutto di una mente malata che di notte scrive invece di dormire XD Siate clementi.Un jared leto (un po' troppo umano direi!XD) alle prese con un nuovo film. Perchè "la linea che divide la finzione dalla realtà è sottile, talmente sottile che a volte ti sembra di non vederla".
Ovviamente i Leto non mi appartengono e non li conosco nemmeno (purtroppo XD) e non scrivo a scopo di lucro. Buona lettura =)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve miei carissimi lettori ^^

Non posso credere di essere qui a pubblicare quest’ultimo capitolo, mi batte forte il cuore. Sono triste, sì, ma da un lato sono davvero felice ^^ Questa storia è nata e cresciuta grazie a voi quindi non basteranno mai le parole per dirvi quanto vi sono grata.

Ok non voglio dilungarmi, vi lascio alla lettura, un bacione fortissimo =**

 

Rose…

Ora tocca a me.

Riapro lentamente gli occhi alla luce intima del pomeriggio di Los Angeles, il primo istinto è quello di alzarmi, ma poi mi ricordo che ci sono almeno una decina di tubi e aghi infilati nel mio braccio destro che mi impediscono di muovermi troppo in questo letto di ospedale, lussuoso, sì, ma pur sempre triste.

Siamo arrivati stamattina presto da Londra, quando Jared mi ha spiegato perché stavamo tornando così in fretta non potevo credergli e forse non ci ho creduto fin quando Chris non mi ha fatta ricoverare e mi ha fatto conoscere la giovane donatrice che è stata tanto gentile da proporsi per aiutarmi.

Non ho avuto nemmeno il tempo di ragionare sulla cosa, se qualcuno mi avesse chiesto cosa ne pensavo o semplicemente come mi sentivo probabilmente non avrei saputo come rispondergli e tutt’ora mi sembra impossibile.

La verità è che sono spaventata, l’operazione mi terrorizza, non perché potrebbe non andare per il verso giusto e per questo potrei morire, in fondo mi sono abituata da tempo all’idea che non ci sarei stata per sempre, piuttosto perché un eventuale fallimento so che potrebbe distruggerlo, ha riposto molte speranze in quest’ultimo tentativo e non potrei sopportare di andarmene senza potergli dire che starò comunque bene, che ha reso gli ultimi mesi della mia vita i più meravigliosi che si possano desiderare, che senza di lui mi sarei sentita persa, sola, inutile.

Non potrei sopportare di leggere in quegli splendidi occhi, che sono lo specchio della sua anima, la delusione di non avercela fatta a salvarmi, nonostante abbia tentato in ogni modo possibile.

Vorrei che capisse che a salvarmi ci è già riuscito, dal momento in cui i suoi occhi si sono posati nei miei e ho sentito il cuore battere forte, dal momento in cui ho capito di essermi innamorata e che lui forse avrebbe potuto ricambiare, dal momento in cui le sue labbra sulle mie hanno sciolto le lacrime di un cuore solo.

Mi concedo il lusso di osservarlo dormire, per un’ultima volta, seduto sulla poltrona accanto a me, la testa abbandonata allo schienale, la bocca leggermente socchiusa, non ho potuto ringraziarlo come si deve per quello che ha fatto per me nel trambusto del ritorno. Ha fatto in modo che riuscissi a realizzare due dei miei sogni più grandi, in ordine di importanza ha detto lui, senza sapere che ho mancato di dirgli quale fosse il più importante in assoluto, ma quello ero già riuscita a realizzarlo da tempo ormai.

È stata un’emozione pazzesca salire su quel palco e sfogare tutto ciò che ancora non ero riuscita a donare al mondo in questi venti anni di vita scarsa, e lui era lì accanto a me  che mi teneva per mano, che non ha nascosto nemmeno un secondo il sentimento che ci lega e non so come sia stata presa questa cosa dai miei fratelli e sorelle echelon ma ormai non è importante saperlo, domani potrei anche non esserci più e di me resterà solo il ricordo di un concerto particolare sulle onde piatte del Tamigi.

Dio mi mancherà, mi mancherà in modo indescrivibile.

Dio perché lo hai mandato da me? Perché hai fatto in modo che lo conoscessi? Perché rimpiangessi ancora di più di dover lasciare questa terra che dimenticherà presto la mia brevissima esistenza? Perché?

Jared si muove appena accanto a me e capisco che si sta svegliando, ingoio il nodo alla gola che minacciava di sopraffarmi e mi disegno un sorriso falso sul viso in modo che possa aprire gli occhi su una visione serena nonostante l’inquietudine che mi vortica dentro.

Appena le sue meravigliose iridi chiare si aprono Jared si accorge che sono sveglia e mi rivolge un sorriso dolce che io ricambio come meglio posso.

“Ciao piccola” sussurra con la voce roca del risveglio stirando i muscoli del collo, quella posizione deve essere stata davvero scomoda per dormire, non capisco perché ha deciso di restare qui, poteva anche tornare tranquillamente a casa e riposare in modo decente, ricordo di averglielo suggerito ma non mi ha ascoltata.

“Ciao” ricambio il saluto mentre lui si alza e mi viene incontro stampandomi un bacio sulla fronte.

“Come ti senti?” mi domanda controllando lo stato delle flebo.

“Bene” mento, osservandolo fare il giro del letto e soppesare se sia il caso di chiamare o no un infermiera, mi regala un altro sorriso e torna a sedersi, a quanto pare ha deciso che per il momento va bene così.

“Dormito bene?” gli domando, non voglio che cadi il silenzio perché spingerebbe entrambi a pensare e di conseguenza a star male.

“Diciamo che non era propriamente una delle posizioni più comode in cui io abbia dormito, ma tutto sommato bene” ci scambiamo un altro paio di sorrisi falsi e scuoto la testa.

“Ti avevo detto di tornare a casa”

“Non avrei potuto dormire a casa” l’amarezza della situazione vince i nostri tentativi di far finta che vada tutto bene e torna prepotentemente con queste sue parole.

Gli lancio uno sguardo triste e decido di cambiare argomento.

“Grazie per tutto quello che hai fatto per me stanotte. È stato magico”

“Volevo solo che non ti dimenticassi facilmente di me” mi risponde lui facendomi l’occhiolino.

“Non l’avrei fatto comunque, lo sai. Piuttosto tu, cerca di non dimenticarti di me, se puoi” sono stata una stupida a pronunciare questa frase, me ne pento un secondo dopo, lui fa scattare la mano a toccarsi il ciondolo che è posato dolcemente sul suo petto, quello che fino allo scorso dicembre apparteneva a me e che ora rappresenta l’unica cosa che potrebbe restargli una volta che non ci sarò più.

“Canti davvero bene, te la sei cavata in modo egregio. Ho paura che Shan e Tomo tentino davvero di sostituirmi dopo ieri sera” anche lui decide di cambiare argomento lanciandomi uno sguardo falsamente impaurito.

“Avanti!” scoppio a ridere “Non c’è proprio paragone con te mio caro Jared Leto. Ma diciamo che sono riuscita a venirti dietro nonostante tutti i tuoi Jump!” gli faccio l’occhiolino e lui ricambia facendo finta di darsi un colpo al cuore.

“Mi ammazzerete un giorno a furia di prendermi in giro per il Jump!”

“Per il soon!! Per il Jump non ti prendiamo mica in giro” lo correggo continuando a ridere.

“Oh Dio il Soon giusto. Mi verranno gli incubi, prometto che non lo dirò più”

“Croce sul cuore?” gli domando ripetendogli le parole che lui ha rivolto a me ieri sera.

“Croce sul cuore” conferma accompagnando i gesti alle parole e continuando a sorridere.

“Perfetto, ho appena fatto un’opera buona per tutti i miei fratelli e sorelle echelon. Non sai quanti incubi sono venuti a noi ogni volta che te ne uscivi con un  Very soon!” Scoppiamo ancora una volta entrambi a ridere finché non cadiamo ancora nel silenzio più assoluto, percepisco che non riusciamo ad essere del tutto sinceri, è come se cercassimo di aggirare un ostacolo che poi ritorna sempre, un po’ come sfuggire a qualcosa che alla fine ti ha già catturato, inutile, infruttuoso.

In effetti non abbiamo molto tempo, Chris potrebbe arrivare da un momento all’altro e pretendere di fare le cose in fretta, e a ragione, non è stato molto felice di sapere che eravamo a Londra, in fondo si è adoperato molto per aiutarci.

Ad ogni modo il suo intervento è stato tempestivo. Sta ultimando le procedure, l’abbiamo visto qualche ora fa prima che ci addormentassimo esausti.

“Jared”

“Rose”

Lo diciamo contemporaneamente e la cosa ci fa sorridere per qualche altro splendido attimo, poi torniamo immediatamente seri.

“Parla tu per prima” mi concede Jared incoraggiandomi con gli occhi e io prendo un respiro profondo prima di cominciare.

“Vorrei dire qualcosa di intelligente ma probabilmente non mi riuscirà quindi prendi la cosa così come viene” le lacrime minacciano già di sopraffarmi, nonostante non abbia ancora detto nulla di concreto e Jared mi stia sorridendo tranquillo in questo momento.

“Ti ringrazio Jared. Ti ringrazio per essere diventato il mio personale angolo di Paradiso, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me dal giorno in cui ci siamo conosciuti. Volevo solo che sapessi che se non dovessi farcela me ne sarò andata nel migliore dei modi, solo questo” gli occhi mi si inumidiscono, è più difficile di quanto credessi dirgli queste semplici verità senza sciogliermi a contatto col dolore tremendo che mi porto dentro.

“Andrà tutto bene, tranquilla. L’operazione ti farà stare meglio è da tanto che aspettavamo questo momento” cerca di tranquillizzarmi lui, ma le sue parole suonano talmente false da essere impossibili da credere.

“Non prendiamoci in giro Jared” le parole fuoriescono intrise di pianto trattenuto, non ce la faccio a fingere di star bene “potrebbe andare tutto storto e qualcosa dentro di me mi dice che se voglio dirti tutto quello che provo lo devo fare adesso, perché dopo sarà troppo tardi! Ho paura Jared, ho paura” i singhiozzi incontrollati hanno il sopravvento sulla mia insensata voglia di restar calma.

“Ehi calma, calmati” Jared prende il mio viso tra le sue mani e mi costringe a guardarlo negli occhi “Shhh, basta, non ci pensare, non continuare a farti del male…e a farmi del male” mi tiene teneramente contro il suo petto e io lo inzuppo di lacrime.

“Mi mancherai” singhiozzo.

“Basta, smettila” ripete Jared con voce strozzata “Rose ascoltami” mi costringe di nuovo a guardarlo negli occhi, sono rossi e luccicano di lacrime trattenute, la cosa li rende più blu del solito e più meravigliosi di quanto mi sia mai capitato di vederli, fanno quasi male alla vista.

“Quando uscirai da quella sala operatoria…

“Jared, ti prego” lo interrompo cercando di allontanarlo.

…ascoltami bene” mi costringe a star ferma “quando uscirai da quella sala operatoria io starò qui ad aspettarti, in questa stanza e tu mi guarderai negli occhi sussurrando un ‘avevi ragione, Jay, è andato tutto bene’…lo farai, non ho alcun dubbio che lo farai”

“Mi dispiace Jared, non voglio che tu soffra, non ho mai voluto che tu soffra. Ti prego promettimi che dopo andrai avanti con serenità” butto fuori parole senza un senso preciso, sperando di dire in poco tempo tutto quello che vorrei e che in questo momento sembra voler restare rinchiuso nel mio cuore.

“Rose tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, non rischierò di perderti così facilmente, dovesse crollare il mondo. Ma tu non mi abbandonare in questa lotta, non mi lasciare solo ti prego” una piccola lacrima scende giù sulla sua guancia pallida e io la catturo tra le mani assaporando il contatto con la sua pelle morbida, lui chiude gli occhi al mio tocco e respira lentamente.

Per un attimo il silenzio mi sembra un amico fedele e gradito, pronto ad aiutare quando tutto sembra troppo grande per essere affrontato, seppur in due.

Mi avvicino leggermente al suo viso mentre lui tiene ancora gli occhi chiusi e lascio che la mia guancia sfiori la sua.

“Ti amo, Jared” gli sussurro all’orecchio “Volevo che lo sapessi, volevo dirtelo prima di andarmene” lui scoppia in singhiozzi sulla mia spalla e il cuore mi si spezza in due mentre la mano destra, seppur impedita dagli aghi delle flebo, passa ad accarezzargli i capelli in un goffo tentativo di consolarlo.

Chiudo gli occhi cercando di controllare il dolore che aumenta ad ogni suo singhiozzo disperato e le lacrime scendono copiose anche dai miei enormi occhi scuri e spalancati.

“Tu non devi andartene Rose!! Non puoi! Non mi puoi lasciare qui ora che ho bisogno di te, ti prego!” le sue mani afferrano salde le mie piccole spalle urlando la sua richiesta anche se sa che non potrà essere ascoltata, non come lui vorrebbe.

Asciugo le scie bagnate che le lacrime hanno lasciato sul suo viso, anche se non riesco a fare in modo che i suoi occhi tornino tranquilli e sereni come lo erano fino a poco tempo fa, sorrido senza curarmi di sembrare una stupida.

“Ehi, tu devi essere forte, lo devi essere per tutti e due” sussurro con il viso ad un centimetro dal suo.

“Ti amo, Rose” e le sue parole pongono fine al mio mondo, alla mia intera, misera vita. Solo tre semplici parole e perdo il contatto con me stessa, ironia della sorte o forse destino crudele che ha voluto che dovessi dire addio a questa esistenza proprio nel momento in cui cominciava ad aver senso.

“Ti amo, ti amo, ti amo” continua a ripetere lui con gli occhi chiusi e il viso premuto contro il mio, come se si fosse appena ricordato il modo in cui vadano pronunciate queste parole e stia continuando a ripeterle per non dimenticarle altrettanto facilmente.

Allora sorrido, perché capisco che tutto quello che dovrei dirgli in fondo gliel’ho già detto, ed è lo stesso anche per lui. Non c’è bisogno di troppe parole quando in verità ne bastano semplicemente due.

Ti amo.

Come non ho mai amato nessuno in tutta la mia vita.

“Vorrei poter fare l’amore con te, per l’ultima volta” azzardo la mia stupida richiesta chiedendogli il permesso.

“Non possiamo” sussurra lui con un accenno di amarezza nella voce, poi mi bacia e in quel bacio mette tutto ciò che non può dire o fare, perché ormai è tardi o forse semplicemente perché il suo cuore non lo sopporta.

“Ragazzi” Chris alla porta si schiarisce la voce e quando i miei occhi scattano su di lui mi accorgo che è leggermente imbarazzato “siamo pronti” ci avverte e Jared si mette in piedi accanto a me annuendo appena.

“Sei pronta?” mi domanda il medico sorridendomi per tranquillizzarmi, io annuisco lanciando un’occhiata a Jared che respira a fatica accanto a me fissandoci, subito dopo Chris arrivano una serie di medici ed infermiere che mi tolgono gli aghi delle flebo per poi spostarmi su un’altra barella leggermente più scomoda.

Il mio cuore accelera prepotentemente i battiti e lancio un’occhiata terrorizzata a Jared che si avvicina tenendo la mia mano stretta nella sua.

“Tranquilla Rose, faremo in modo che vada tutto bene” mi tranquillizza Chris ma io non riesco a distogliere gli occhi da quelli blu intenso di Jared.

“Siamo pronti” conferma il chirurgo, Jared si abbassa verso di me e mi guarda negli occhi, poi mi posa un leggero bacio sulle labbra “promettimi che tornerai” mi sembra quasi di percepire una lacrima scendere dalle sue palpebre chiuse.

“Croce sul cuore” sussurro prima di essere portata via, lontana da lui, lontana dal centro esatto del mio cuore, dal punto in cui è cominciata la mia vita, un nodo incredibilmente stretto alla gola mi soffoca e sento le lacrime scendere copiose ai lati degli occhi.

Poi pian piano tutto comincia a diventare buio e l’unica immagine che resta fissa dentro di me è il suo splendido volto e l’eco di una promessa che non posso permettermi di non mantenere.

 

Jared…

Tum, tum.

Tum, tum.

E’ il battito del mio cuore.

Tum, tum.

Vorrei che fosse il tuo.

Tum, tum.

Tum, tum.

È solo che, credo di non potercela fare senza di te.

“Jared?” una voce richiama la mia attenzione, abbandonato lungo questo muro non mi accorgo nemmeno di avere il viso congelato di lacrime che un tempo sono state bollenti.

Tum, tum.

Mh?” un verso completamente privo di espressione.

“Sono ore che sei seduto lì terra, ti prego mangia qualcosa” alzo leggermente il viso per trovarmi di fronte a mio fratello, poi lo torno a posare su un punto imprecisato davanti a me.

Tum, tum.

“Non ho fame”

Tum, tum.

Tum, tum.

Ti prego torna.

E poi la porta si spalanca, guardo negli occhi Chris che mi viene incontro e scatto in piedi ricordandomi di essere ancora vivo.

“Jared…” sussurra.

Tum, tum.

Tum, tum.

Non so se ce la faccio ad ascoltare.

 

Eccoci qui :D fine capitolo.

Come avete potuto notare la storia non è finita davvero con questo capitolo, è solo che volevo vi restasse un po’ di curiosità. Ancora tutti noi non sappiamo se Rose ce l’ha fatta oppure no e questo resterà un mistero fino all’epilogo. Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto e che non mi manderete a quel paese XD

Ora i ringraziamenti, il mio piccolo cuore adesso non cederà l’emozione e mi farà scoppiare a piangere lo so XD

Grazie a:

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Perché l’hanno seguita…

E grazie naturalmente anche a tutte le persone che hanno speso un secondo del loro tempo a lasciare una recensione, siete stati tutti meravigliosi davvero, cavolo sto veramente per mettermi a piangere! XD

Ci vediamo prestissimo con l’epilogo, un abbraccio speciale ed intensissimo.

   
 
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