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Autore: _ L a l a    03/03/2011    1 recensioni
SPOILER night 202
Sospiri sconfortato e, dentro questa grigia prigione, ti chiedi se lui sia esistito veramente o se è stato soltanto un parto della tua mente, un’illusione per farti sentire meno solo, perché mai come ora il rosso accesso dei suoi capelli ti è sembrato stinto e spento.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi | Coppie: Rabi/Allen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Separated . {maybe we never were close}

Allen ~

Ti sembra passata una vita intera dall’ultima volta che l’hai visto, un’eternità dall’ultima volta che l’hai toccato, abbracciato, baciato.

Dentro questa stanza dove la luce del sole non entra mai, il tempo si perde per vie sconosciute, camminando lungo sentieri infiniti che non portano da nessuna parte.

Quanto tempo è passato? Quanti giorni, quanti mesi? Dov’è lui? Sta bene?

Vorresti chiederlo, a Link, quando ogni giorno entra a portarti da mangiare, ricordandoti che non sei ancora morto; ma non ne trovi mai la forza, così lasci che lo sguardo segua percorsi immaginari sul soffitto, leggendo parole inesistenti – che poi sono i tuoi pensieri – sui muri, simili alla carta bianca su cui Lavi usa scrivere.

Fa freddo, in questa stanza, così freddo che quasi non senti più le dita delle mani e dei piedi; e allora rimpiangi di non poter uscire all’aria aperta, dove la tua pelle pallida potrebbe essere riscaldata almeno un po’dai raggi del sole, in mancanza del calore delle mani di Lavi, in mancanza del suo sorriso.

Ti raggomitoli un po’ di più contro il muro, chiudendo gli occhi color del ghiaccio e immaginandoti tra le sue braccia, con il suo respiro a scompigliarti dolcemente i capelli bianchi e sottili. Ma non riesci più a sentire il suo profumo di inchiostro e carta, non riesci più a immaginarti la consistenza del suo corpo sotto le dita: è come se l’immagine che hai di lui dentro la tua testa si stesse scomponendo lentamente, come un puzzle che viene distrutto una volta finito, e Timcampi ti tira un colpo con la coda, quasi ad esserti più vicino.

Sospiri sconfortato e, dentro questa grigia prigione, ti chiedi se lui sia esistito veramente o se è stato soltanto un parto della tua mente, un’illusione per farti sentire meno solo, perché mai come ora il rosso accesso dei suoi capelli ti è sembrato stinto e spento.

Lavi ~

Il respiro è un mezzo rantolo che si blocca a metà della gola, al sentir pronunciato quel nome: “Quattordicesimo”.

Stringi con quella poca forza che ti è rimasta i braccioli della poltrona rossa su cui i Noah ti hanno costretto, serrando le labbra in una linea sottile e tesa, mordendoti l’interno della guancia.

Non vuoi che lui venga chiamato così, perché lui è Allen e nient’altro. Non importa se è il Distruttore del Tempo, non importa se è il Quattordicesimo, non importa nemmeno se è semplice inchiostro nero: lui è Allen, il tuo Allen, e non permetterai a nessuno di portartelo via, men che meno al Conte del Millennio.

Le parole di Bookman e del Noah ti giungono come ovattate alle orecchie, sebbene tu ti stia sforzando di seguire la conversazione, ma la presenza del Noah dietro di te e il costante pensiero di Allen t’impediscono di concentrarti come vorresti.

Road mi ha detto che … all’incirca trentacinque anni fa.”

“V.. Vecchio” chiami, in un mormorio appena udibile. Vuoi che ti spieghi quello che sta succedendo, ma lui neanche si volta a guardarti. È troppo occupato ad ascoltare il discorso di Cheryl.

“ E ciò che … il Quattordicesimo”

“Bene.. dica il suo punto.. ?”

Quello che senti sono appena strascichi di frasi, ne intuisci a malapena il senso e tutto questo non fa che aumentare l’inquietudine che ti monta in petto. Perché lo sai. Sai che stanno parlando di Allen – del Quattordicesimo – e vuoi capire che sta succedendo, con tutte le tue forze, ma, ancora, le loro parole ti sfuggono e raccogli solo pezzi di quelle frasi che, messe assieme, formerebbero un unico, grande, puzzle.

abbiamo …  uccidere il Quattordicesimo, poco ma sicuro..”

Trasali impercettibilmente, la parola “uccidere”, subito seguita da “Quattordicesimo” ti ha messo sull’attenti, e proprio non riesci a capire perché Bookman non ribatta, perché non faccia valere il fatto di essere solo un Osservatore, non un reale soldato (come tanto ama ricordarti), – in modo da poter tornare all’Ordine e controllare che Allen stia bene – .

.. tutto sul Quattordicesimo…”

Vorresti alzarti, e tirare un pugno a quel bastardo che se ne sta seduto davanti a te, ma non ne hai la forza: il virus che ti hanno “iniettato” ti rende fiacco e debole, facendoti sentire impotente. Non hai mai sentito così tanta rabbia, in vita tua – anzi, non l’hai proprio mai sentita prima d’ora –

“Non vuoi perdere un altro successore… vero?”

Sbatti le palpebre perplesso a quella domanda impertinente che sa tanto di minaccia, lanciando al Vecchio Panda un’occhiata colma di stupore; ma lui non bada a te, non si smuove, rimane seduto rigidamente sulla poltrona accanto alla tua fissando il Noah con quello che potrebbe sembrare odio ma Bookman non ha cuore, giusto? Un Bookman non può amare come non può odiare. Senti il Noah che sta dietro di te che si sporge un po’ in avanti, come a evidenziare ancor di più il massaggio.

Che cosa vuol dire, quella frase? Perdere un altro successore? Ce n’era un altro, prima di te? Cosa gli è successo?

Ma non importa, davvero. Avrai un sacco di tempo, per discuterne con il Vecchio, ora l’importante è Allen. E, se quel poco che hai capito è corretto, allo stesso filo cui è appesa la tua vita, è appesa anche la sua.

Forse non avrai tutto questo tempo, per parlare con Bookman. Forse non ne avrai affatto.

Perché sarai ben lieto di morire, se questo è il prezzo da pagare per tenere Allen, il tuo Allen, al sicuro.

 

NdA~

UHUH, seconda shot pubblicata in questo fandom. * si sente quasi fiera di sé *

Probabilmente fa schifo. Anzi, di sicuro, perché è la prima Laven che scrivo – beh, non proprio, contando un altro paio di tentativi mal riusciti – .

Oh, insomma, a voi il giudizio.

Per me è già un traguardo essere riuscita a scrivere qualcosa che potesse somigliare allo shonen-ai. Forse, forse, un giorno, riuscirò a farli tenere per mano. 

Non che io abbia qualcosa contro lo Yaoi/Shonen-ai. Figurarsi. Passo le mie ore buche a parlare di yaoi con la mia socia. Il problema è che proprio non riesco a scriverle. Non mi viene. Non so perché. Dev’esserci un blocco all’interno del mio cervello, o qualcosa di simile, che m’impedisce di scrivere anche solo una shonen-ai decente >.<

Quindi, già aver scritto questa shot, è una grande vittoria personale * si auto-congratula*

Sono partita con una Laven perché è, ovviamente, la mia coppia preferita <3

E perché, sempre ovviamente, è praticamente canon *convinta * ù.ù

Si, non si può dire che io sia esclusivamente per le Laven (a me basta che ci sia Lavi, infondo ù.ù) ma sono sicuramente le mie predilette.  *__*

Bien, fuggo a cercare un qualcosa che mi ripari dal futuro lancio dei pomodori.

See ya! <3

_ L a l a

   
 
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