Disclaimer: I personaggi presenti nella storia non sono miei, appartengono agli aventi diritto, io li uso senza scopo di lucro e per puro divertimento.


*Sproloqui dell'Autrice*: vi presento un ammasso di shot song fic non disposto in ordine cronologico. Come vengono, li scrivo! Progetto pazzo, lo so... Un grazie infinito alla mia compagna di banco e grande amica Lily. Grazie per permettermi ogni giorno di uccidere la tua pazienza! 

Consiglio: prima di cominciare, clikkate sul link e fate caricare il video, poi leggete... http://www.youtube.com/watch?v=SdhAfMor9BM&feature=feedlik
 

When I was just a little girl, I asked my mother what will I be:- Will I be pretty, will I be rich?-. Here's what she said to me:-Que Sera Sera, whatever will be will be, the future's not ours to see, Que Sera Sera, What will be, will be-.

Quando avevo più o meno cinque anni, ero affascinata dal mondo degli adulti, e non potevo fare a meno di fantasticare su come sarei diventata da grande.
Così, un giorno, entrai in cucina.
C'era odore di omelette, l'odore della mia infanzia.
Mi aggrappai alla gonna di mia madre e lei mi sorrise.
Che bel sorriso che aveva...
Le chiesi:-Mamma, ma come sarò da grande? Sarò carina? Avrò molti soldi?-.
Lei mi accarezzò il capo, con dolcezza, e mi rispose:-Piccola mia, lascia che il tempo faccia il suo corso. Non è in nostro potere vedere nel futuro. Quello che sarà, sarà-.



When I grew up and fell in love, I asked my sweetheart what lies ahead:-Will we have rainbows, day after day?-. Here's what my sweetheart said:-Que Sera Sera,whatever will be will be, the future's not ours to see, Que Sera Sera, what will be, will be-.

Erano passati trent'anni da quando avevo fatto a mia madre quelle domande. Ero cresciuta, ora ero grande.
Non avevo molti soldi e non so se ero davvero carina.
Ma c'era qualcuno che mi faceva sentire ogni giorno più ricca e più bella.
Un uomo tanto bello da poter essere proibito, tanto divertente da non farmi mai perdere il sorriso, nemmeno per un istante.
Eravamo stretti in un abbraccio bollente, avvolti in una treccia di lenzuola.
I respiri caldi e affannosi dell'uno sulla pelle dell'altra, e viceversa.
Il suo profumo mi faceva girare la testa.
Lui mi faceva girare la testa.
Mi sentivo terribilmente bene.
Ma non ero ancora completa.
Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai:-Amore mio, cosa succederà dopo oggi? Sarà sempre tutto rose e fiori, per sempre?-.
Lui mi strinse più forte, mi sorrise e mi baciò una guancia.
Poi mi rispose, all'orecchio:-Lascia che il tempo faccia il suo corso. Non è in nostro potere vedere nel futuro. Quello che sarà, sarà, mia musa-.



Now I have children of my own, they ask their mother:-What will I be? Will I be handsome? Will I be rich?-. I tell them tenderly:-Que Sera Sera, whatever will be, will be, the future's not ours to see, Que Sera Sera, what will be will be-.

Sono passati cinque anni dal giorno in cui feci a Richard quella domanda. Ora ho dei bambini.
Due, splendidi bambini.
Stanno giocando in giardino, con Alexis.
Rick li sorveglia e, ogni tanto, mi lancia uno sguardo e un sorriso.
Johanna è una bambina bellissima. E' la più piccola, ha solo sei mesi.
Alexander, invece, ha cinque anni. Ha degli occhi meravigliosi, come il suo papà.
Ha smesso di giocare e sta entrando in cucina dalla porta di servizio.
Continuo a preparare le omelettes, ma sorrido.
Mi piace moltissimo sentire lo scalpiccio dei suoi passettini sul pavimento.
-Mamma?-.
-Dimmi, tesoro mio-.
-Ma come sarò da grande? Sarò bello? E ricco?-.
Il mio sorriso diventa ancora più luminoso, mentre cerco di trattenere una lacrima di commozione.
Lascio stare la padella e gli accarezzo la testa, con dolcezza.
Gli rispondo, teneramente:-Piccolo mio, lascia che il tempo faccia il suo corso. Non è in nostro potere vedere nel futuro. Quello che sarà, sarà!-.