Capitolo 1 " Incontri casuali"

Era una giornata come tante. Solita sveglia, solita lavata, solita mangiata, insomma, solita routine.
Dopo aver mangiato una fetta di pane con un po' di marmellata mi vestii con una maglietata  maniche corte e un paio di jeans chiari, retti da una cintura borchiata, proprio come piace a me. Misi gli anelli alle dita, e aggiunta una collana al collo, uscii di casa.
Il sole non era ancora alto, e questo significava solo una cosa: che era l'alba. Come mai mi ero svegliato così presto? Che cosa mi aveva spinto ad alzarmi a un'ora del genere? Non era da me eppure, oggi non c'era nessun evento particolare, oltre a vedermi col decimo, ovviamente. Iniziai a pensare, ma niente, niente riusciva a giustificare l'ora del mio risveglio. Iniziai a camminare immerso nei miei pensieri con lo sguardo rivolto verso il basso e, senza che me ne rendessi conto, mi scontrai con qualcuno, finendo col sedere per terra. Mi massaggiai il fondoschiena imprecando a bassa voce, e un po' infuriato, iniziai a urlare contro la persona con cui mi ero scontrato, senza guardarlo in faccia.
"Maledetto stronzo, guarda dove vai, cazzo! " Urlai furioso, completamente fuori di me. Va bene che io ero con la testa per aria, e che non guardavo dove andavo, ma l'altro, dal canto suo, avrebbe potuto vedere dove andava, ed evitare così uno scontro del genere.
L'individuo non rispose, e allora, ancora più furioso, continuai a urlargli contro.
" Senti bello, se non rispondi entro cinque secondi giuro che ti rompo la faccia e..." Senza che me ne rendessi conto, mi ritrovai una mano sulla bocca, non lasciandomi così finire di parlare.
"Scusami, ma non stavo guardando dove andavo, e poi, non sei molto educato a parlare in questa maniera a una ragazza che ha solo il 50% della colpa, non ti pare?" Chiese una voce femminile con tono dolce, e allo stesso tempo leggermente seccato. Un po' sorpreso rimasi in silenzio, ed esaminai la figura che avevo davanti a me.
Era una ragazza, occhi blu come il mare, capelli biondi, che però tendevano al color miele, fisico magro e slanciato;indossava una maglietta smanicata bianca a striscie celeste e un paio di pantaloncini neri. Era parecchio carina, ma aveva qualcosa che la rendeva un po' bambina; forse aveva meno di vent'anni, oppure ne aveva veramente vent'anni, ma poco m'importava, anche perchè aveva parlato di " di mezza colpa", e non di "colpa intera". Inarcai un sopracciglio, e la guardai male.
" 50% della colpa?" ripetei dubbioso, sostenendo lo sguardo di lei.
"Sì, 50%, perchè entrambi non guardavamo dove andavamo, quindi la copa è di entrambi, e non provare a dire che è una cazzata quello che sto dicendo." Disse lei, con tono minaccioso, puntandomi il dito contro.
Non risposi, anzi, mi alzai da terra e mi pulii i pantaloni, e feci per andarmene, senza rivolgere il minimo sguardo alla ragazza che intanto era per terra.
" Beh, non m'mporta se è colpa mia o tua, impara a guardare dove vai, mocciosa". Dissi sventolando la mano in aria, mentre mi stavo allontanando, ingnorando tutto quello che disse in seguito.