-Etciù!-
ecco qua, aveva preso il raffreddore, per la seconda volta in quel
mese. Maledetto
Ryoga, ce l’aveva sempre con lui. Erano quasi le otto e mezza
e stava facendo
tradissimo e sicuramente sarebbe arrivato tardi per le lezioni.
Quella mattina
mentre stava uscendo di casa si era ritrovato quell’imbecille
disorientato che,
ancora non aveva capito il perché, aveva intenzione di
batterlo, alle sette di
mattina di lunedì. Certo che Ryoga con la testa non ci
stava. Alla fine per disperazione
l’aveva buttato in acqua e se l’era tirato dentro.
Povero Ranma, capitavano
tutte a lui.
Voleva a
tutti i costi ritornare un ragazzo normale, ma dopo tutto quel tempo le
speranze
incominciavano a svanire.
-Etciù!-
okay, quando sarebbe ritornato da scuola, si sarebbe fermato dal dottor
Tofu. Inoltre
aveva anche bisogno di un bel recipiente di acqua calda, talvolta
essere una
ragazza lo faceva sentire in imbarazzo.
- Oh ragazza
col codino sei tu?!- maledizione, questo non ci voleva.
- Ancora tu,
Kuno?! Te lo già detto, io non sono interessata a te!
–
- Lo so, tu
ami Ranma non è vero, ma perché,
perché!? – blaterava con le lacrime agli
occhi.
- Non amo
Ranma! Tu non mi interessi e credimi, mai mi interesserai!-
- Oh ragazza
col codino!- e come ogni mattina incominciò a correre per
tutto il perimetro
della scuola, tentando di sfuggire alle tenaglie di quel cretino di
Kuno. Fortunatamente
una mano lo tirò dietro un cespuglio e dell’acqua
calda gli sfiorò la testa.
- Oh grazie
Akane! – disse, quando vide il viso della sua
“salvatrice”.
- Di niente.
– rispose arrossendo – è solo che ti
preferisco ragazzo.-
- Certo
anch’io…eh?
– aveva capito bene o stava sognando? – Akane, stai
bene? –
- Senti
Ranma io ti volevo parlare, mi sono anche preparata una specie di
discorso. Ehm
ehm, allora, caro Ranma…- all’ultima parola le sue
palpebre già comunicavano a
essere pesanti, una specie di martello però gli
colpì la testa.
- Ehi, ma
sei matta?!-
- Beh allora
ascoltami! Volevo dirti che forse i nostri genitori hanno ragione.
–
-Eh, cosa?
–
- Senti
Ranma, volevo già dirtelo da tempo, ecco…tu mi
piaci, ma non volevo dirtelo per
non dar soddisfazione a mio padre. – diventò tutta
rossa, da capo a piedi e non
aveva il coraggio di guardalo negli occhi. Infondo però era
carina, violenta
sì, pazza un po’, però era davvero
carina. Fu come una reazione incondizionata
e le sue labbra toccarono quelle di Akane. Quando si
allontanò, Akane aveva
aperto gli occhi e lo guardava disorientata toccandosi le labbra.
- Beh forse
hai ragione. – esclamò facendole
l’occhiolino.
- Su cosa?
–
- Sul fatto
che anche se ci piacciamo – e forse dicendo questo un
po’ rosso diventò anche
lui – e inutile nasconderlo, ovviamente neanch’io
ho intenzione di dar
soddisfazione a mio padre. – le prese la mano e la strinse
più che poteva.
- Ci stai?
Sarà il nostro piccolo segreto. – lei
annuì frettolosamente.
- Visto che
dev’essere un segreto, alcuni si staranno chiedendo dove
siamo finiti. –
- Non ti
seguo…- disse lei con sguardo interrogativo.
- Prova a
prendermi! – urlò facendole una linguaccia.
-RANMAAAAAAAA!-
e un’altra corsa incominciò.
Spazio
autrice: eh
sì, è un
bel pò che non pubblico ^^. Questa è la mia prima
fan su questo manga, spero vi
piaccia. In realtà è stata scritta sul momento e
vi prego siate più critici
possibili u.u. Aspetto i vostri commenti ;), un bacio =)